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Autore: _Niente_Paura_    23/04/2020    1 recensioni
Fuori dall'hype è il titolo di una raccolta di drabble, flashfic e one shot prettamente introspettive, toccando a tratti argomenti delicati oppure approfondendo alcuni personaggi e le loro relazioni interpersonali.
Un tributo ai PTN che con questa canzone hanno perfettamente reso i miei pensieri attuali e spero anche futuri.
!! Alcuni capitoli potrebbero partecipare a delle challenge indette nel forum di EFP, i dettagli in OGNI storia !!
- [Zoro x Nami]
-[Sanji]
-[Smoker x Tashigi]
-[Rouge] [Drabble]
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lemon, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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/!\ questo capitolo partecipa alla challenge 'La mia parola preferita'  di  Laila_Dahl /!\

Prompt : Stufato
Coppia : Tashigi x Smoker
Padre


Lo stufato solitamente si mangia caldo, spesso viene associato dal pensiero comune ad una tavola imbandita e delle persone al tavolo che mangiano e conversano. Incredibile come lo stufato riesca a racchiudere qualcosa di così speciale come la famiglia, ovviamente in senso allargato.
Ma che succede se lo stufato si raffredda? M'immagino una lite, un clima teso e triste.
Vidi quella ciotola poco alla volta perdere il fumo fragrante, forse per compensare accesi due sigari e cominciai a fumare.
Sospirai avvilito, chiudendo gli occhi delicatamente, per poi passare una mano tra i capelli grigiastri.
Tirai una boccata dai due sigari, tirandomi dritto in gola così tanto di quel fumo, che se non avessi ingoiato quel dannato frutto con ogni probabilità avrei cominciato a tossire come un dannato.
Dal naso uscì il fumo, dovevo proprio sembrare una specie di bestia, non aiutava il fatto di tenere le gambe sul tavolo e lo starsene a torso nudo con le braccia larghe. Ma ieri ero incazzato, non avevo voglia di stare dietro a queste fesserie.
Storsi il collo, facendo scrocchiare le ossa. Ciò fece impallidire alcuni dei sottoposti che erano rimasti nella sala da pranzo. Storsi il naso e con qualcosa che sembrava più un grugnito mugugnai qualcosa, non so bene se mi avessero capito. Ma era palese che me ne stavo andando dalla stanza.


Mi parai dinanzi la stanza di Tashigi, sbuffai ancora una volta, gettando dal naso tanto di quel fumo. Bussai con forza, con quanta più prepotenza ci fosse in corpo.
-Tashigi.- Urlai autoritario, storsi le labbra, mi maledissi per non essere stato più gentile, più affettuoso.
-Tashigi.- Ancora una volta usai quel tono, un tono che il genitore usa con il figlio, sperando che le minacce funzionino. Lo sapevo bene che non funzionavano. E allora che cazzo urlavo a fare?
Aguzzai le orecchie, e m'arrivò una fitta al cuore sentendola ancora singhiozzare.
Che fare? Busso? Irrompo in camera? Non fare stronzate Smoker.
La schiena la misi contro la porta, mi lasciai scivolare giù fino al pavimento. Sopirai ancora una volta, lasciando una flebile curva di fumo bianco.
M'avviliva in una maniera incredibile il pianto di quella dolce ragazza, e m'avviliva ancora di più il fatto di non poter far nulla.
-Tashigi … lo stufato è freddo ora.- Provai a parlarle, tra i singhiozzi. Magari la mia voce le sarebbe arrivata in mezzo a quelle lacrime, e chissà, fermarle pure. Mi morsi il labbro, ora non sapevo che cazzo dirle. Cosa si dice ad una ragazza per non piangere? Strinsi forte i pugni, così come gli occhi che volevano farmi piangere per la rabbia e la frustrazione.
-Hai fatto un ottimo lavoro, non importa se non sei stata tu a fermare la Baroque Works.- Sentii i singhiozzi allentar la presa.
-Dovremmo diventare più forti Tashigi, per poter garantire la giustizia.- Riaprii gli occhi lentamente, sospirai e raccolsi tutto l'ossigeno che avevo a disposizione.
-MI DISPIACE! NON SONO STATO ABBASTANZA.- Non ho ancora capito da dove cazzo fossero uscite quelle parole. Però fu divertente assistere ad una Tashigi ancora più incazzata di me che aprì con uno schiaffo la porta e mi fissò con occhi ricolmi di disappunto.
Questa mi prese e mi diede un ceffone così tanto forte da farmi restare allibito.
-Smoker-san, lei non solo è abbastanza … lei … lei è il mio eroe.- La ragazzetta che conoscevo da un sacco di tempo si rifece viva. Sorrisi di tutta risposta, standomene zitto e vedendo fino a dove si spingesse.
-Lei non si deve più permettere a dire queste cose. Deve imparare ad essere più buono con sé stesso, così come io dovrei fare la stessa cosa.- Poi sorrise, asciugandosi le lacrime.
Era proprio una graziosa ragazzetta, ormai era s'era insinuata nel mio cuore. Ma non era quel tipo d'amore, era come se fosse mia figlia e io devo proteggerla da tutta questa merda.


 
   
 
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