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Autore: aloneintherain_    24/04/2020    3 recensioni
La Guerra di Magnolia si è conclusa e Juvia ha solo un desiderio: ricevere la tanto attesa risposta del suo dolce Gray. Ma cosa succederebbe se Gray partisse allontanandosi di nuovo da lei? I due maghi riusciranno a fare chiarezza sul loro rapporto?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Gray/Juvia, Lluvia
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo Diciassette

Da quando la donna misteriosa aveva parlato il mio cuore aveva preso a battere fin troppo velocemente, stargli dietro era diventato improvvisamente difficile.

Ancora impietrita mi limitai a fissare la persona che in quel momento si trovava sull'entrata di casa. In risposta alla mia perplessità la fonte del mio interesse mi osservava curiosa con un sorriso dipinto sul volto. Aveva le mani intrecciate dietro la schiena e un'espressione raggiante sul viso.

Era il ritratto della tranquillità.

Probabilmente, mi resi conto, non aveva idea di ciò che aveva scatenato con una semplice frase..

"Tu devi essere Juvia! Gray mi ha parlato tanto di te, non vedevo l'ora di conoscerti!"

Quelle poche parole non facevano che ripetersi ininterrottamente dentro la mia testa.

Qualcosa dentro di me mi diceva che erano importanti, che probabilmente se non ci fosse stata l'amnesia avrei avuto almeno un'idea su quale fosse l'identità della sconosciuta. O forse no, mi dissi ad un certo punto, forse quella era solo una mia convinzione.

Eppure quella sensazione non pareva volersene andare..

Forse si trattava di qualcuno d'importante per il dolce Gray?

Il problema, mi dissi, era che io non sapevo abbastanza sul conto di Gray Sama. Le uniche cose che conoscevo di lui si limitavano alle poche informazioni che ero riuscita a ricavare in quei giorni: sapevo che era un ragazzo calmo e riflessivo ma allo stesso tempo grintoso, sapevo che per Gray Sama non era facile esternare i propri sentimenti, sapevo che si spogliava spesso senza rendersene conto. Sapevo inoltre che il dolce Gray si fidava ciecamente dei suoi compagni di Gilda e che questi per lui erano come una famiglia e, da quello che mi aveva riferito lui stesso la sera prima, sapevo che il dolce Gray viveva da solo. I suoi genitori? Non ne aveva mai parlato. Probabilmente, mi dissi, la vecchia Juvia sapeva anche quello.

Ma tutto questo però, mi resi conto, non era sufficiente per capire chi fosse quella donna.

Mi ritrovai ad osservarla di nuovo.

Studiai ancora una volta i lunghi capelli le cui ciocche nere si confondevano con quelle che ormai erano diventate grigie. Gli occhi blu mi fissavano gentili infondendomi una calma che in quel momento non provavo. Il loro tocco, mi resi conto, era come una carezza e sebbene fossi cosciente del fatto che io e lei non ci eravamo mai incontrate prima, quel viso erano incredibilmente familiare.

"G-Gray Sama al momento non c'è ma.. se vuole può aspettarlo qui.." Mi ritrovai a balbettare spostandomi di lato per lasciare alla sconosciuta lo spazio necessario per entrare.

Le parole erano uscite da sole ed il mio corpo si era mosso prima che potessi ragionare su quello che stavo per fare.

Di fronte a quel pensiero puntai di riflesso il mio sguardo sul viso della donna che, desiderosa di accettare l'invito, aveva già messo un piede dentro casa. Il mio cuore tuttavia, nonostante le perplessità, si era improvvisamente calmato. Questo perché sebbene avessi mille dubbi mi pareva impossibile che quegli occhi così rassicuranti potessero rappresentare una minaccia.

In quello sguardo, mi resi conto, non c'era traccia di cattive intenzioni.

Chiusi la porta con un sospiro: in verità non sapevo che cosa stessi facendo o da dove venissero quelle mie convinzioni campate per aria.

"Che posto carino!" Affermò con entusiasmo la donna che nel frattempo aveva preso a guardarsi attorno posando lo sguardo qua e là, incuriosita e totalmente ignara dello scorrere dei miei pensieri.

"Anche Juvia lo pensa.." Mi ritrovai a dire incrociando le braccia sotto al petto.

Che cosa avrei dovuto dire?

Come mi sarei dovuta comportare?

Nel rendermi conto che ero davanti a quella donna in una casa non mia indossando una maglia e dei pantaloni anch'essi chiaramente non appartenenti a me, mi sentii improvvisamente in imbarazzo.

La donna misteriosa invece, a differenza mia, non sembrava per niente in imbarazzo: si limitava ad andarsene in giro salterellando come se fosse di fronte a qualcosa che aveva atteso di vedere per troppo tempo.

Ad un certo punto guardò con un sorriso il divano su cui erano ancora malamente disposti il cuscino e la coperta che Gray Sama aveva usato per dormire.

"Spero che lì ci abbia dormito Gray e non tu. Devo per caso insegnargli come si trattano le donne?" Esclamò divertita mentre si voltava verso di me per poi farmi l'occhiolino come se stessimo condividendo un segreto.

Il mio viso andò subito a fuoco di fronte a quel gesto.

"Juviiiii" Presi a dire agitando le mani davanti a me. Il mio corpo si stava surriscaldando a livelli pericolosi.

"Gr-Gray Sama ha solo fatto un favore a Juvia! Juvia era stanca e casa sua era lontano.." Mi ritrovai a balbettare.

Per un attimo una parte della mia mente si disconnesse dalla realtà e mi figurò una scena tanto strana quanto inappropriata..

Gray Sama era seduto sul divano.

I capelli gocciolavano, segno che fosse appena uscito dalla doccia. Il suo corpo senza maglietta catturò la mia attenzione ancora prima che il mago proferisse parola.

"Perché non dormi insieme a me, Juvia?" Chiese con fare ammiccante e incredibilmente provocatorio..

"Cara, stai bene?" Mi chiese ad un certo punto la donna che nel frattempo mi si era avvicinata e aveva iniziato a guardarmi preoccupata.

Mi riscossi dai miei pensieri per poi deglutire e cercare di ricompormi. Ero sicura che in quel momento il mio viso fosse dello stesso colore dei capelli di Elsa.

"J-Juvia sta benissimo!" Mi ritrovai a biascicare, in parte per la situazione ed in parte perché quella donna aveva uno strano effetto su di me.

Perché mi portava a reagire in quella maniera?

Perché mi sentivo in dovere di giustificarmi con lei sulla mia presenza a casa di Gray Sama?

Chi era quella donna?

"Sei così carina! Sono felice che Gray si sia finalmente deciso ad aprirsi di più, da come mi parlava di te si capiva che per lui eri speciale!" Iniziò la donna per poi battere le mani soddisfatta e rivolgermi un altro di quei calorosi sorrisi.

Io nel frattempo mi limitavo a fissarla, la bocca spalancata e la faccia ancora rossissima.

Mentre mi osservava la donna ad un certo punto sussultò come se si fosse resa conto di qualcosa.

"Scusami cara, effettivamente io so bene chi sei tu ma noi due non ci siamo mai presentate!" Mi disse ad un certo punto facendo qualche passo nella mia direzione.

Io feci per aprire bocca ma la richiusi l'istante immediatamente successivo.

La gentile donna misteriosa mi prese le mani fra le sue, sorridente. Nonostante la confusione del momento non potei fare a meno di pensare che la sua stretta fosse incredibilmente rassicurante. 

Qualcosa dentro di me mi diceva che stava per succedere qualcosa d'importante, qualcosa che probabilmente avrebbe dato una risposta ad una domanda che un tempo non mi aveva fatto dormire la notte.

Chi era quella donna?

Perché trovavo la sua presenza così confortante?

Qual era il suo rapporto con il dolce Gray?

Ma soprattutto.. perché il solo guardarla mi emozionava e mi faceva venire voglia di piangere dal sollievo?

"Sono Mika Fullbuster, la mamma di Gray"

-

Gray's POV

La strada verso casa non mi era mai sembrata così lunga.

Volevo arrivare da Juvia il prima possibile e dirle la verità sull'incantesimo.

In fin dei conti, mi dissi, adesso c'era una possibilità. Per quanto vana c'era una speranza e questo bastava a non gettarmi nello sconforto più totale e a trovare la forza per dirle come stavano le cose.

Se non lo avessi fatto in quel momento sarebbe stato troppo tardi e Juvia meritava di sapere dell'eventualità che l'effetto dell'incantesimo diventasse permanente prima che quell'incubo si trasformasse in una realtà che nessuno avrebbe più avuto il potere di cambiare.

Di fronte a quei pensieri nella mia mente si fece spazio una conversazione che io e la maga dell'acqua avevamo avuto appena un giorno prima, al Villaggio della Pioggia.

Erano cambiate così tante cose nel frattempo o forse, mi ritrovai a pensare, in realtà ero solo io ad essere cambiato e tutto il resto invece era rimasto uguale..

"E se Juvia non riavesse i suoi ricordi?" Mi chiese lei ad un certo punto.

Mi voltai verso Juvia.

"Li riavrai" Mi ritrovai a dire, risoluto.

Di fronte a quelle semplici parole vidi il volto di Juvia accendersi, riacquistare la speranza che forse per un secondo aveva perso. Mi sorrise di nuovo ed io gliene fui immensamente grato. Questo perché nonostante tutto, nonostante tutte le cose che erano successe e che non stavano andando per il verso giusto io ero stufo di vederla piangere, di vederla triste.

Non volevo più deludere quella persona.

Di fronte a quei ricordi mi sentii rinvigorito e mi concessi il di credere che, nonostante i mille ostacoli lungo la nostra strada, avremmo trovato una soluzione.

Avrei fatto tutto ciò che era in mio potere per proteggere Juvia e quando tutto sarebbe stato risolto saremo andati avanti.

Che cosa avremmo fatto a quel punto?

Mi ritrovai a pensarci per qualche secondo rendendomi conto che c'erano ancora tante cose di cui avremmo dovuto parlare io e Juvia. Per prima cosa, mi dissi, le avrei dovuto spiegare del mio anno d'assenza..

Non feci però in tempo a soffermarmi troppo su simili pensieri che mi ritrovai finalmente di fronte a casa mia.

Aprii la porta e la richiusi altrettanto velocemente, ansioso di parlare con la maga dell'acqua.

"Juvia, sono a casa!" Esclamai.

Non appena pronunciai quelle parole pensai immediatamente che fossero strane. O meglio, mi resi conto poco dopo, non erano le parole ad esserlo. Ciò che le rendeva così strane era che fossero state pronunciate da me.

"Gray Sama, Juvia è in cucina.." Sentii rispondermi ad un certo punto.

Per qualche ragione mi ritrovai a pensare che nel suo tono ci fosse qualcosa di allarmante.

Sembrava.. agitata? Poteva essere?

Tuttavia simili pensieri non mi impegnarono per molto, si azzerarono non appena mi trovai di fronte all'entrata della cucina.

Una volta arrivato lì mi bloccai senza più riuscire a mettere un piede davanti all'altro.

Il cuore per un attimo smise di battere per poi iniziare a farlo fin troppo velocemente perché io riuscissi a tenere il suo ritmo. Ero sicuro di aver sgranato gli occhi.

Feci per aprire bocca ma la richiusi subito quando mi resi conto che la voce non dava segno di voler uscire.

Provai a sbattere le palpebre: forse stavo immaginando tutto, forse avevo dormito davvero troppo poco ed il mio corpo aveva iniziato a ribellarsi.

Tuttavia quell'immagine non pareva volersene andare e di fronte a questa certezza per un attimo mi sentii profondamente in pace.

Mi sentivo come se fossi consapevole che da lì in avanti le cose sarebbero andate meglio. Era stupido pensarlo, mi dissi, ma il mio cuore irradiava una tale calma da farmi sentire quasi anestetizzato nei confronti dell'ansia, della tensione e del dolore di quei giorni.

Tante volte avevo provato ad immaginare quella scena, tante volte mi ero chiesto che cosa avrei provato se quella che era stata solo una semplice fantasia un giorno si fosse trasformata in realtà. Eppure, nonostante un intero anno passato a rimuginare, mi resi conto di non essere preparato nel ritrovami di fronte Juvia e mia madre sedute insieme sul tavolo della mia cucina.

Quando avevo salutato mia madre l'ultima volta non avevo pensato che sarebbe trascorso così poco tempo prima di rivederla.

Non mi ero mai concesso il lusso di immaginarla davvero nella mia vita di tutti i giorni.

"Mamma?" Mi limitai a biascicare, ancora sconvolto.

Passai in rassegna il volto sorridente di mia madre per poi concentrarmi su quello di Juvia l'istante appena successivo.

La maga dell'acqua si limitava ad osservare la donna alla sua sinistra, sul volto un'espressione che ad un occhio non allenato poteva sembrare allegra.

Ad un certo punto si concentrò su di me e quando lo fece fui travolto dall'ondata di emozioni che era racchiusa in quel paio di occhi blu.

Juvia era evidentemente confusa.

E come darle torto?

"Gray! Non saluti tua madre?" Esclamò la donna al fianco della ragazza dai capelli azzurri mentre si alzava e veniva verso di me, sorridente.

Mi abbracciò prima che potessi prepararmi all'impatto, spezzando la bolla che per qualche secondo mi aveva separato dal mondo esterno.

Fu una stretta veloce che però, nonostante la situazione, non riuscii a non trovare confortante mentre per qualche secondo mi abbandonavo in quel semplice gesto.

"Non mi aspettavo di trovarti qui" Mi ritrovai infatti a dire per poi scostarmi delicatamente da lei.

Juvia nel frattempo si limitava ad osservarci ancora seduta vicino al tavolo della cucina. A che cosa stava pensando? Desideravo saperlo con un'intensità del tutto irrazionale.

Rimasi a fissarla per un po' per poi spostare lo sguardo di nuovo su mia madre.

Feci per aprir bocca nel tentativo di spiegare ad entrambe che cosa stava succedendo: a Juvia il perché mia madre fosse nella mia cucina viva e vegeta e a mia madre che Juvia non aveva idea del fatto che lei fosse viva e, a dirla tutta, nemmeno che fosse mai "morta".

Tuttavia non appena quest'ultimo pensiero si fece strada in me le parole morirono sul nascere.

Juvia, mi resi conto, effettivamente non aveva idea del perché fosse così strano che mia madre si trovasse lì con noi. Non si stava rendendo conto della situazione: se non ricordava nulla di me perché avrebbe dovuto ricordarsi di ciò che mi riguardava? Non aveva idea del fatto che, fino ad un anno prima, io fossi stato convinto che mia madre fosse morta. Non ne aveva idea perché semplicemente non lo poteva ricordare. Era confusa, questo era vero, ma probabilmente lo sarebbe stata ancora di più se avesse saputo la verità.

Guardai di riflesso mia madre come se in qualche modo lei avrebbe potuto aiutarmi.

"Sono così contenta che ci sia anche Juvia, desideravo tanto conoscerla!" Si limitò a dire raggiante, confermandomi che non aveva notato la confusione dipinta sul viso della maga.

"Mi dispiace di aver trattenuto Gray per così tanto tempo, cara! Per quanto sia un brontolone deve essere stata dura stare un anno intero senza di lui!" Aggiunse per poi risedersi vicino a Juvia che in risposta si limitava a fissarla, senza dire nulla, forzando un sorriso che ero sicuro avrebbe convinto mia madre.

Non me però, la conoscevo troppo bene per crederci.

Mia madre la strinse a sé, contenta come poche volte l'avevo vista prima di allora e la maga in risposta prese a dire frasi sconnesse come faceva solo quando era agitata.

Mi portai una mano sul viso rendendomi conto che mia madre pensava che io avessi raccontato tutto a Juvia. D'altronde, mi dissi, ormai ero tornato a Magnolia da diversi giorni..

Come avrebbe potuto avere idea della situazione in cui ci trovavamo? Non poteva immaginare che Juvia non ricordasse nulla di me e del nostro passato.

Se le avessi detto la verità avrebbe reagito male? Sicuramente, mi dissi, si sarebbe preoccupata.

E se non avessimo detto niente? Guardai Juvia e non appena lo feci mi resi conto che non potevo prendere in considerazione quell'idea.

Troppe domande si stavano facendo strada nella mia testa perché io potessi gestirle tutte contemporaneamente.

Dovevo mettere fine a quella sceneggiata.

"Mamma io.." Iniziai per poi bloccarmi nel tentativo di trovare le parole giuste per spiegare a mia madre la situazione.

C'erano davvero delle parole giuste?

Feci per parlare di nuovo, deciso a dire la prima cosa che mi fosse venuta in mente pur di mettere fine a quella recita. Non appena ci provai però, contro ogni mia aspettativa, Juvia prese la parola al posto mio.

"Juvia è molto felice di conoscere la madre di Gray Sama!" Si limitò a dire alzandosi dal tavolo, le mani poggiate sulla superficie di legno.

Nel mentre mi lanciò un'occhiata che mi fece morire le parole in bocca. Era stata velocissima, tempo di una frazione di secondo. Ero convinto che mia madre non l'avesse notata.

Fissai Juvia e la sua espressione e per un attimo mi chiesi se la confusione che fino a poco prima le avevo visto dipinta sul volto non fosse frutto della mia immaginazione.

Mi sembrava quasi che nella cucina di casa mia ci fosse la vecchia Juvia, quella perfettamente conscia di ogni dettaglio riguardante la mia vita.

Ma la Juvia di fronte a me purtroppo non poteva avere idea di cosa significasse avere mia madre in casa mia in quel preciso istante.

Che cosa stava facendo?

"Signora Fullbuster, Juvia è davvero contenta di poter parlare con lei!" Aggiunse di nuovo, ormai la sua attenzione era completamente concentrata su mia madre che in risposta si limitava a sorridere a Juvia.

I miei occhi invece non facevano altro che guardare rapiti la ragazza dai capelli azzurri e l'espressione decisa sul suo volto.

"Abbiamo così tante cose da dirci!" Esclamò mia madre, felice.

Le due nel frattempo cominciarono a chiacchierare senza che io potessi dire o fare nulla. La mia mente invece nel frattempo si era totalmente disconnessa dal resto.

Juvia, mi resi conto con stupore, sembrava totalmente a suo agio e padrona della situazione.

Venni riscosso solamente dal rumore delle sedie che strisciavano contro il pavimento, segno che mia madre e la ragazza si erano alzate e si stavano dirigendo verso il salotto.

Era quello il momento, pensai.

"Juvia? Posso parlarti un attimo?" La richiamai ad un certo punto. La voce mi era uscita leggermente incrinata verso la fine. Per quanto tempo ero rimasto in silenzio?

Juvia si voltò verso di me per poi puntare lo sguardo su mia madre che, in risposta, sorrise ad entrambi.

"Tranquilli, io nel frattempo darò una sistemata al divano. Gray dovresti davvero essere più ordinato, te l'ha mai detto qualcuno?" Mi apostrofò prima di sparire dalla nostra vista, divertita.

Io in risposta forzai un sorriso nonostante provassi l'impellente desiderio di mettermi ad urlare perché, sebbene fossi l'unico lì dentro ad avere il quadro generale della situazione, probabilmente ero quello più confuso fra tutti e tre.

Da lì a qualche secondo io e Juvia ci ritrovammo da soli in cucina.

Fissai la ragazza che, mi resi conto, inspiegabilmente da quando aveva sentito nominare il divano mi fissava rossa in volto. Che cosa le prendeva?

Restammo in silenzio per qualche istante fino a quando non mi decisi ad esprimere senza mezzi termini tutti i miei dubbi.

"Juvia, che cosa stai facendo?" Le chiesi ad un certo punto, a voce bassa attento a non farmi sentire da mia madre nella stanza accanto.

Mi avvicinai a lei che in risposta si limitava a guardarmi con quei grandi occhi blu.

"Perché non le hai detto che non ricordi nulla?" Domandai di nuovo.

La testa stava minacciando di esplodermi. Il mio sguardo frenetico passava in rassegna ogni particolare del viso della ragazza di fronte a me alla ricerca di chissà quale dettaglio.

L'incantesimo era svanito ed io non mi ero accorto di nulla? No, era impossibile.

"Se non mi avessi interrotto avrei spiegato tutto a mia madre" Continuai mentre l'incertezza aumentava ad ogni parola pronunciata.

A differenza di quando ero entrato in casa, mi resi conto, Juvia sembrava quasi tranquilla. Quando la sua voce spezzò quel silenzio così assordante feci un passo indietro, non preparato.

"Juvia non voleva dare un dispiacere alla madre di Gray Sama. A Juvia non piace mentirle ma non c'è motivo che lei sappia adesso dell'amnesia di Juvia" Si limitò a dire.

Sgranai gli occhi, incredulo.

"Non sei tenuta a fingere, so che non hai idea di quello che sta succedendo" Mi ritrovai a dire, colpevole.

Non mi accorsi nemmeno di aver iniziato a tremare dall'agitazione. Me ne resi conto solo grazie a Juvia che mi posò una mano sulla guancia.

"Juvia e il dolce Gray avranno modo di parlare. Per il momento fingiamo che vada tutto bene, okay?" Mi disse con un sorriso che mi lasciò totalmente disarmato.

Come ci riusciva?

"Non possiamo!" Esclamai fregandomene del fatto che mia madre potesse sentirci.

Non avevamo tempo! Avrei voluto dirlo a Juvia, avrei voluto urlarlo in modo che non potesse ignorare la cosa ma mi bloccai di fronte alla sua espressione.

Juvia tolse la mano dalla mia guancia come se all'improvviso avesse preso una scossa. Mi guardava, forse più confusa in quel momento rispetto a quanto lo fosse stata prima.

"Juvia.. ho bisogno di dirti una cosa" Mi ritrovai a dire mentre l'unica cosa che riuscivo a vedere era quel blu così abbagliante. Mi confondeva, pensai.

Io però, in quel momento più che mai, avevo bisogno di restare lucido.

Doveva sapere che non c'era tempo da perdere. Doveva sapere che l'incantesimo da lì a qualche ora sarebbe diventato permanente.

Il bisogno di rivelarle tutto non mi era mai sembrato più straziante. Bruciava nelle mie vene minacciando di lasciarmi senza fiato.

Juvia tuttavia, a differenza mia, non si agitò. Prese le mie mani fra le sue ed iniziò a parlare con tutta la calma del mondo.

"Juvia e Gray Sama ne parleranno più tardi" Si ritrovò a dire lasciandomi totalmente senza parole.

"E' vero, Juvia non comprende a fondo questa situazione.. ma Juvia ha visto lo sguardo del dolce Gray quando ha incontrato quello di sua madre. Anche se non sa come sia possibile Juvia sente che è successa una cosa straordinaria. Qualcosa che, nel passato che non ricorda, Juvia ha desiderato tanto che accadesse. Juvia vorrebbe che Gray Sama le permettesse di farne parte anche solo per un po'" Disse tutto d'un fiato.

"Juvia vuole passare la giornata con il dolce Gray e sua madre senza pensare alla sua situazione" Aggiunse.

Io mi limitai a guardarla, senza capire. O forse capivo ma non volevo pensare che fosse vero. Eppure, pensai, era impossibile non credere a quegli occhi blu così sinceri.

"Juvia.." Iniziai, la voce rotta ed improvvisamente esausta.

Mi sentivo come se avessi appena ricevuto un calcio nello stomaco. La cosa non fece che peggiorare quando notai che, nonostante la decisione nella sua voce, Juvia aveva gli occhi lucidi.

"Parlando con la madre di Gray Sama magari Juvia riuscirà a conoscere qualcosa in più sul dolce Gray. Juvia sa che è un'occasione che lei non può permettersi di perdere, sa che se recuperasse la memoria si pentirebbe di non aver colto quest'occasione. E' un momento importante nella vita del dolce Gray, giusto?" Mi chiese per poi asciugarsi frettolosamente le lacrime con una mano e rivolgermi un sorriso che ebbe il potere di spezzarmi il cuore e calmarmi al tempo stesso.

"Gray Sama esaudirà il desiderio di Juvia?" Mi domandò, le mani ancora strette alle mie.

Fu in quel momento, credo, che sentii il mio cuore spezzarsi.

-

Juvia's POV

Nonostante la titubanza iniziale Gray Sama aveva deciso di accettare la mia richiesta: avremmo trascorso qualche ora tranquilli, senza pensieri negativi, senza preoccupazioni.

Sarebbe stato un pomeriggio normale.

O quasi..

Cosa intendeva la madre di Gray Sama quando si era scusata con me per aver trattenuto il dolce Gray per un anno? Quando eravamo al Villaggio della Pioggia Gray Sama aveva accennato di essere partito dopo la Guerra di Magnolia e di essere stato via per molto tempo.. era stato con sua madre? Una parte di me era felice nel pensare che non centrasse una rivale in amore tuttavia le domande che mi ponevo in quel momento erano ben altre.. Perché sua madre non viveva con lui? Dove viveva se non con il figlio? Perché il dolce Gray sembrava sorpreso nel vederla lì?

Sapevo che c'erano molte cose che mi sfuggivano, alcune non le conoscevo e altre con tutta probabilità semplicemente non le ricordavo, ma sentivo che era giusto lasciare da parte certi pensieri per qualche ora.

Per quel piccolo lasso di tempo avrei deliberatamente ignorato il problema.

Quando il dolce Gray aveva varcato la soglia della cucina e aveva visto me e sua madre insieme il suo sguardo per un secondo era cambiato. Per un attimo avevo percepito la gioia ed il sollievo nel suo volto e, nonostante la confusione, avevo da subito desiderato di poter rivedere di nuovo quell'espressione. In me era scattato qualcosa e, anche se non capivo cosa stesse succedendo o perché provassi dei sentimenti così intensi, egoisticamente l'unica cosa che volevo era rivedere quello sguardo ancora una volta.

Era questo quello a cui stavo pensando mentre mi sedevo sul divano a fianco di Gray Sama.

Sua madre nel frattempo si era compostamente sistemata sulla poltrona di fronte a noi e si limitava a guardarci con un'espressione raggiante dipinta sul volto.

"Signora Fullbuster, lei e Gray Sama vi assomigliate molto" Mi ritrovai a dire spontaneamente spezzando il silenzio mentre osservavo madre e figlio con un sorriso.

Evitai di aggiungere che, dopo aver visto sua madre, avevo finalmente compreso il motivo per cui il dolce Gray fosse così dannatamente bello.

Gray Sama si portò una mano alla testa, sua madre invece si illuminò come se le avessi appena rivolto il più bello dei complimenti.

"Trovi? Ho sempre pensato che Gray assomigliasse a Silver ma effettivamente credo che abbia qualcosa di mio" Disse per poi sporgersi verso Gray Sama nel tentativo di osservarlo meglio, divertita.

Chi era Silver? Il padre del dolce Gray?

In risposta il mago del ghiaccio si tirò indietro come se avesse improvvisamente desiderato scomparire all'interno del divano.

"A me non sembra" Si limitò a dire sbuffando mentre un leggero rossore compariva sulle sue guance.

Di fronte a quella reazione sua madre rise.

Anche io mi ritrovai a sorridere e mi resi conto che probabilmente era stata la somiglianza fra madre e figlio il motivo per cui quella donna, inizialmente sconosciuta, mi era sembrata da subito così familiare.

"Quindi ora vivete insieme?" Chiese sua madre ad un certo punto, riscuotendomi dai miei pensieri. Lo disse senza pretese, come se ci stesse chiedendo l'ora.

Sorpresa ed imbarazzata mi irrigidii sul posto.

Io e Gray Sama.. VIVERE INSIEME?!

Ero sicura che i miei occhi stessero brillando in quel momento. Mi ricordai di quello che il dolce Gray mi aveva raccontato su di noi al Villaggio della Pioggia: io e lui, sebbene non ne avessi memoria, effettivamente avevamo già abitato sotto lo stesso tetto. Il mio cuore al solo pensiero prese a battere a ritmo insostenibile e mi resi conto che avevo le mani giunte in adorazione di quella donna che si ritrovava a dire tutto quello che le passava per la testa.

"Niente del genere, si è solo fermata a dormire!" Scattò il dolce Gray con lo sguardo fisso in quello della madre, gli occhi ridotti a due fessure.

"Capisco" Si limitò a replicare la donna dagli occhi blu guardandoci con un'espressione compiaciuta che mi fece avvampare.

In realtà, mi dissi, la risposta a quella domanda la madre di Gray Sama già la sapeva perché gliel'avevo data io stessa, seppur balbettando, prima che il dolce Gray arrivasse. Probabilmente la signora Fullbuster voleva solo studiare la reazione del figlio.

Non appena lo capii mi ritrovai nuovamente a sorridere.

"Juvia! Gray mi ha parlato spesso di te, sei una maga dell'acqua.. è sorprendente!" Iniziò poi la donna tornando a rivolgersi a me, ignorando l'espressione sospettosa di Gray Sama.

"Si.. Juvia si sente molto a suo agio con l'acqua" Spiegai.

"Acqua e ghiaccio.. non trovate anche voi che siano compatibili?" Esclamò con un sorriso che le andò ad illuminare il bel viso.

Al mio fianco sentii Gray Sama sussultare come se gli fosse andato qualcosa di traverso.

Feci per voltarmi e notai che stava fissando intensamente la madre, sembrava volesse fulminarla con lo sguardo.

Io invece mi concessi qualche secondo per riflettere sulle parole della madre di Gray Sama e constatai che effettivamente aveva ragione: acqua e ghiaccio dovevano sposarsi davvero bene.

Eppure, mi ritrovai a pensare, io purtroppo non ricordavo delle volte in cui avevamo collaborato unendo i nostri poteri. Era successo spesso?

Cercai per quanto possibile di non mostrarmi turbata dalla cosa.

"Già, anche Juvia lo pensa" Replicai per poi sorridere nel tentativo di nascondere il nervosismo.

La madre di Gray Sama tuttavia sembrò percepirlo perché iniziò a farmi domande più semplici.

Senza problemi riuscì ben presto a mettermi a mio agio: parlare con lei era facile. Era una donna con cui era facile entrare in sintonia.

L'atmosfera tuttavia ad un certo punto della conversazione cambiò improvvisamente.

Nella stanza calò il silenzio, silenzio che venne interrotto solo quando la madre del dolce Gray attirò di nuovo la nostra attenzione.

"Un tempo non avrei mai pensato di poter passare di nuovo un pomeriggio con mio figlio in questo modo" Iniziò lasciandoci entrambi senza parole mentre esaminava con lo sguardo la stanza.

"Abbiamo perso così tanti anni preziosi.. non ho visto il mio Gray crescere e nessuno ci ripagherà di questa perdita ma nonostante tutto non posso che essere felice per aver avuto questo regalo" Disse con un sorriso.

Il suo sguardo, mi resi conto, per un secondo mi sembrò distante come se si fosse perso in ricordi lontani.

A cosa stava pensando?

Per un breve istante nella mia mente si proiettarono l'immagine di un uomo, un bambino e una piccola casetta immersa nella neve.

Durò solo il tempo di un attimo, non riuscii a capire cosa la mia mente mi stesse mostrando, se fossero immagini reali o meno, ma ne rimasi profondamente colpita.

Poi d'un tratto mi resi conto di qualcosa..

"Non ho visto il mio Gray crescere"

Quella frase mi fece sgranare gli occhi e provare un dolore imprevisto in corrispondenza del petto che mi lasciò senza fiato.

Osservai di riflesso il dolce Gray ma lui aveva gli occhi puntati su sua madre. Sul viso di Gray Sama, notai, un velo di tristezza gli ricopriva lo sguardo.

La donna tuttavia ben presto scattò sul posto come se si fosse resa finalmente conto di qualcosa.

"Per questo ho preso una decisione!" Esclamò la donna richiamando la mia attenzione.

Il suo volto in quel momento, mi resi conto, sembrava felice come quando aveva attraversato la porta di casa.

"Quale decisione?" Chiese il dolce Gray, gli occhi che studiavano la donna di fronte a lui.

"Mi trasferisco a Magnolia!" Annunciò la signora Fullbuster.

Sussultai per la sorpresa, un ampio sorriso si fece strada sul mio volto. La cosa, non potei fare a meno di pensare, mi rendeva felice in un modo esagerato.

Gray Sama si alzò di scatto dal divano ed io di riflesso mi voltai verso di lui per studiarne la reazione.

"Cosa?!" Si ritrovò a dire, sorpreso.

"Ho comprato una casa poco distante da qui. Non voglio più stare lontano da mio figlio" Spiegò la donna che osservava me ed il ragazzo al mio fianco con un sorriso dipinto sul volto.

Focalizzai la mia attenzione su Gray Sama che per qualche secondo si limitò a fissare sua madre, senza dire nulla. Solo dopo un po' la sua voce ruppe il silenzio.

"Io.." Iniziò per poi bloccarsi e continuare solo dopo una breve pausa.

"Non credo sia poi così male come idea.." Disse guardando a terra, come se non volesse incontrare lo sguardo di sua madre.

Notai però che, nonostante le sue parole potessero sembrare quasi disinteressate, Gray Sama stava cercando di trattenere un sorriso.

Anche la signora Fullbuster parve averlo notato perché prese a ridere di gusto, una risata cristallina che risuonò in tutta la stanza alleggerendomi il cuore.

-

"Sai, da piccolo Gray non faceva altro che frignare! Suo padre lo rimproverava sempre. Un giorno gli ha detto: Gray fai l'uomo! Da quel giorno non ha più versato una lacrima! Era così buffo quando tentava di non piangere, dovevi vederlo Juvia!" Mi raccontò la madre del dolce Gray.

Io e lei stavamo preparando il pranzo mentre Gray Sama apparecchiava la tavola.

Cercai di figurarmi mentalmente una versione miniaturizzata del dolce Gray ed il mio cuore prese a battere a ritmo sconsiderato di fronte alla dolcezza di quell'immagine.

Risi di gusto osservando l'espressione indispettita del ragazzo dai capelli neri che ci osservava come se improvvisamente non volesse trovarsi lì.

"Dovete per forza continuare a parlare di me, voi due?!" Chiese sbuffando per poi appoggiare con un tonfo i piatti sul tavolo in legno.

"Non fare il permaloso Gray, non vedevo l'ora di poterti prendere un po' in giro insieme a Juvia!" Esclamò sua madre dando una pacca sulla spalla al figlio.

"Non ce n'è alcun bisogno!" Sbottò Gray Sama per poi lanciare un'occhiata truce alla donna.

"Dov'è Natsu quando serve?! Una scazzottata mi aiuterebbe in questo momento.." Iniziò per poi venire colpito alla testa con un mestolo da sua madre.

"Smettila di brontolare!" Lo richiamò la signora Fullbuster prima di tornare a rivolgere la sua attenzione su di me che nel frattempo stavo stendendo l'impasto per la pasta.

"Juvia, sei davvero brava a cucinare!" Esclamò sorpresa, ignorando completamente le proteste del figlio.

Arrossii di fronte a quel complimento inaspettato.

"Una volta Juvia non era molto brava.. nell'ultimo anno invece ha iniziato ad appassionarsi alla cucina!" Spiegai con un sorriso.

Effettivamente avevo trascorso diverso tempo fra libri e programmi di cucina nei mesi precedenti. Come mai? Mi resi conto che non me lo ricordavo..

"Juvia è molto felice che la signora Fullbuster si unisca a noi per il pranzo!" Aggiunsi poi, cercando di cambiare argomento.

Avevamo trascorso diverso tempo in salotto a chiacchierare, le ore erano volate e senza che ce ne fossimo accorti era arrivata ora di pranzo. Non volevo che la madre di Gray Sama se ne andasse e così, sebbene quella non fosse nemmeno casa mia, le avevo proposto di fermarsi a mangiare insieme a noi. Tuttavia non mi pentivo affatto della mia indiscrezione: sapevo che la cosa faceva piacere al dolce Gray. Non appena sua madre aveva accettato per un attimo avevo visto il suo sguardo illuminarsi.

Si percepiva l'affetto che lo legava alla madre nonostante Gray Sama tentasse di nasconderlo.

"Puoi tranquillamente chiamarmi Mika, non c'è bisogno di alcuna formalità cara!" Disse rivolgendomi un sorriso raggiante.

Sorriso che mi affrettai a ricambiare con uno altrettanto sincero.

Vivere in quella piccola bolla di calma e tranquillità, pensai, era rigenerante.

-

A circa metà pomeriggio la madre di Gray Sama ci aveva annunciato che purtroppo se ne sarebbe dovuta andare.

"Mi sono divertita molto Juvia, la prossima volta spero tu e Gray possiate venire a casa mia!" Mi disse entusiasta sulla porta di casa.

Di fronte alle sue parole sentii il mio cuore riempirsi di gioia.

"Juvia non vede l'ora" Replicai con un sorriso per poi puntare lo sguardo alla mia destra.

Il dolce Gray era appoggiato allo stipite della porta a braccia conserte e si limitava a fissarci.

"Gray comportati bene e non lasciare i tuoi vestiti in giro per casa!" Lo punzecchiò per poi posargli una mano sulla testa e arruffargli i folti capelli neri.

Gray Sama fece per dire qualcosa ma sua madre fu più veloce e lo strinse a sé bloccando ogni tentativo di protesta. Ad un certo punto anche il dolce Gray smise di opporsi e ricambiò l'abbraccio.

"Sicura che non ti serva aiuto con il trasloco?" Chiese di punto in bianco Gray Sama. Sembrava quasi essersi dimenticato di quello che avrebbe voluto aggiungere fino ad un attimo prima o probabilmente, mi dissi, semplicemente non gli interessava più.

"Non ce n'è bisogno. Tu stai pure qui, credo tu abbia già abbastanza cose a cui pensare" Disse sua madre per poi fare l'occhiolino al figlio.

Osservai Gray Sama di sfuggita e, per un attimo, mi parve di vedere un sorriso nascere sul suo volto. Tuttavia, sebbene fossi curiosa di sapere cosa stesse succedendo fra quei due, non riuscii ad indagare ulteriormente dal momento che la madre di Gray Sama tornò a rivolgersi a me.

"Juvia, lascio Gray nelle tue mani. Sono sicura che saprai prendertene cura" Disse con un sorriso per poi circondare anche me in un abbraccio che mi trovò totalmente impreparata.

Ricambiai quella stretta così dolce e amorevole sentendo gli occhi pizzicare di fronte a quelle parole che ebbero il potere farmi commuovere.

Prendermi cura di Gray Sama..

Era come se avessi già sentito quelle parole..

"Juvia farà del suo meglio" Mi ritrovai a dire per poi fare un cenno d'assenso alla madre di Gray Sama che in risposta mi accarezzò una guancia.

La signora Fullbuster ci rivolse un ultimo saluto per poi darci le spalle e perdersi fra la folla che animava le vie di Magnolia.

-

Stavamo camminando fianco a fianco.

Dopo che la madre di Gray Sama se n'era andata avevo detto al dolce Gray che sarei dovuta tornare a casa e lui aveva insistito per accompagnarmi.

Dal giorno prima ero sempre stata al suo fianco e, nonostante non volessi allontanarmi da lui, sentivo il bisogno di un po' di tempo per mettere ordine ai miei pensieri e al mio cuore che, da qualche ora a quella parte, si faceva sentire in modo sempre più insistente.

"Grazie per quello che hai fatto oggi" Il dolce Gray ad un certo punto richiamò la mia attenzione.

Mi voltai verso di lui e notai che stava guardando di fronte a sé, le mani nelle tasche dei pantaloni. I capelli neri di Gray Sama nel frattempo svolazzavano mossi dal vento, pensai subito che fosse un'immagine ipnotica.

"Per cosa?" Chiesi curiosa sporgendomi inconsapevolmente verso di lui, le mani dietro la schiena.

"Hai reso mia madre molto felice" Spiegò per poi voltarsi verso di me. Gli occhi scuri, mi resi conto, erano animati da una luce insolita.

Mi ritrovai a sorridere di fronte alle sue parole. Per un attimo provai una piacevole sensazione di calore in corrispondenza del petto.

"E Gray Sama? Juvia ha reso felice anche Gray Sama?" Chiesi di getto poco dopo.

Probabilmente in un'altra situazione sarei stata imbarazzata alla sola idea di porgli una domanda così diretta. In quel momento invece non provai nessun imbarazzo, dentro di me c'era solo il desiderio di sentire la risposta di Gray Sama.

"Si, lo hai fatto" Si limitò a dire il dolce Gray per poi rivolgermi un sorriso.

Rendendomi conto della cosa il mio cuore si riempì di gioia.

"Allora anche Juvia è felice!" Esclamai per poi lasciarmi andare in una risata.

Feci qualche passo in avanti girando su me stessa e allargando le braccia sentendo l'aria fresca a contatto con la pelle.

Chiusi gli occhi. Era una sensazione piacevole e rilassante.

Quella stessa giornata lo era stata e non avrei mai voluto che finisse.

Mi fermai solo per osservare meglio il dolce Gray e non potei fare a meno di pensare che era davvero bellissimo. Mi piaceva il modo in cui mi stava guardando. Per certi versi non lo stava facendo in modo diverso rispetto al solito ma, allo stesso tempo, non riuscivo a non pensare che fosse una maniera del tutto differente.

Ero stata talmente presa da quei pensieri che nemmeno mi accorsi che eravamo già arrivati al Fairy Hills. Il tempo era volato senza che me ne rendessi conto.

"Oh.. Juvia e Gray Sama sono arrivati" Mi ritrovai a dire senza riuscire a nascondere la delusione. 

Guardai il dolce Gray che era rimasto leggermente indietro rispetto a me e nel voltarmi il mio cuore perse un battito quando mi resi conto che Gray Sama in quel momento aveva un'espressione ben diversa rispetto a quella di un attimo prima.

"Ti va se ci sediamo?" Mi chiese all'improvviso. I suoi occhi, notai, si erano scuriti e con loro anche il tono della voce si era fatto più basso.

In quel momento mi ricordai delle parole che Gray Sama mi aveva rivolto appena poche ore prima.

"Juvia.. ho bisogno di dirti una cosa"

Quel ricordo unito all'urgenza che trapelava dal tono di voce del dolce Gray portò i battiti del mio cuore ad accelerare a dismisura.

L'ansia si impossessò del mio corpo prima che potessi fare qualcosa per impedirlo.

"Certo.." Mi limitai a dire per poi seguirlo con lo sguardo mentre Gray Sama si andava a sedere su una panchina poco distante.

Lo imitai trascinandomi al suo fianco.

A cosa stavo andando incontro? Per qualche strana ragione ero convinta del fatto che dopo aver parlato con il dolce Gray non saremmo più potuti tornare indietro.

Una volta seduti rimanemmo in silenzio per un tempo che mi parve infinito.

Io non avevo il coraggio di dire nulla ed il dolce Gray si guardava le mani come se stesse cercando il modo migliore per cominciare.

"Vedi.." Iniziò ad un certo punto.

"Era mia intenzione parlarti di tutto questo tempo fa, poi però la situazione è cambiata e non ce n'è più stato modo.." Spiegò.

"Ti ricordi quando al Villaggio della Pioggia ti ho raccontato che dopo la Guerra di Magnolia me ne sono andato senza dirti nulla?" Chiese lasciando per la prima volta da quando ci eravamo seduti che i nostri sguardi si incrociassero.

Feci un cenno d'assenso con la testa.

"La verità è che ero partito per Alvarez" Spiegò lentamente. Era come se ogni parola fosse un pugno nello stomaco.

"Dopo la Guerra, Makarov mi ha rivelato che durante la sua permanenza ad Alvarez, sebbene i membri degli Spriggan Twelve lo tenessero sempre sott'occhio, ogni tanto faceva qualche passeggiata in città. E' stato in una di quelle occasioni che ha avuto modo di conoscere una donna che per certi versi gli ricordava qualcuno" Disse per poi bloccarsi ed accennare un debole sorriso.

"All'inizio non ci volevo credere" Rivelò.

"Makarov mi ha raccontato che inizialmente non ci ha dato peso, ha pensato che fosse solo una sensazione ma poi ha cominciato a vedere quella donna sempre più spesso. I giorni passavano e lui aveva sempre più dubbi. Una mattina si è avvicinato a lei e ci ha parlato" Continuò Gray Sama.

La sua voce era ferma nonostante mi rendessi conto dello sforzo che stava facendo per proseguire il racconto.

"Nonostante lui non avesse mai avuto modo di conoscerla quando ero piccolo gli raccontavo spesso di mia madre e della vita che avevo prima di entrare a far parte di Fairy Tail, prima di incontrare Ur e diventare un mago" Spiegò.

"Quella donna sia nell'aspetto che nei suoi racconti, gli ricordava me ed il mio passato.. gli ricordava mia madre. Non era certo che fosse veramente lei, non aveva potuto approfondire molto la sua conoscenza: quella donna non gli rendeva di certo la vita facile, era molto riservata e ad un certo punto non si è più fatta vedere. Tuttavia Makarov ha appreso abbastanza da far si che i dubbi non svanissero" Aggiunse.

A quel punto Gray Sama, che per un attimo aveva distolto lo sguardo da me, ritornò a guardarmi dopo aver preso un lungo respiro.

"Devi sapere che fino ad un anno fa io ero convinto che mia madre fosse morta. Un demone di nome Deliora attaccò il nostro Villaggio quando avevo appena 8 anni. Persi mia madre e anche mio padre, o almeno così pensavo" Spiegò il dolce Gray.

In quel momento mi sembrò di sentire il mio cuore fare forza contro la gabbia toracica. Le parole della madre di Gray Sama si fecero strada, insistenti, minacciando di lasciarmi senza fiato.

"Abbiamo perso così tanti anni preziosi.. non ho visto il mio Gray crescere e nessuno ci ripagherà di questa perdita"

"Sono fuggito dal Villaggio credendo che mia madre e mio padre fosse morti. Ricordo di aver visto i loro corpi insanguinati accanto al mio. Non pensavo mia madre potesse essere ancora viva.." Raccontò e dal tono della sua voce riuscii a percepire, oltre che un'immensa tristezza, anche del senso di colpa.

Gli presi di riflesso una mano fra le mie.

Aveva le mani gelate, pensai.

Nonostante questo però quel contatto improvviso non sembrò dispiacere a Gray Sama così non mi ritrassi ma, anzi, rafforzai la presa.

"Mia madre mi ha raccontato di essersi risvegliata grazie all'aiuto di alcuni guaritori che dopo aver sentito dell'attacco al Villaggio sono accorsi per assistere i feriti. Al suo risveglio non c'eravamo più né io né mio padre. Ci ha cercati per giorni ma, come puoi intuire, non ha trovato nulla. Era convinta che fossimo morti" Aggiunse dopo aver fatto una breve pausa.

Io non dissi niente, mi limitai semplicemente a fissarlo.

Sentivo il cuore scoppiare nel petto mentre mi rendevo improvvisamente conto del significato nascosto dietro lo sguardo che Gray Sama aveva rivolto a sua madre quando l'aveva vista seduta nella sua cucina, viva e vegeta.

Probabilmente, mi dissi, ai suoi occhi era come aver rivisto un fantasma.

Ed io, mi resi conto, non ne avevo idea.

Il solo pensiero di non averlo saputo mi fece provare un'immensa tristezza.

"Sono partito senza sapere cosa avrei trovato. Non sapevo nemmeno bene da dove iniziare a cercare.. a detta di Makarov quella donna viveva lontano dalla città e le probabilità di riuscire ad incontrarla di nuovo erano basse. Anche se l'avessi incontrata inoltre non era certo che fosse veramente mia madre però.. dovevo verificarlo di persona" Aggiunse per poi fare una pausa di qualche secondo.

Io mi limitai ad osservare l'espressione dipinta sul volto del dolce Gray desiderando ardentemente che sparisse. Nel tentativo di calmarmi chiusi gli occhi e cercai di figurarmi il viso rilassato che Gray Sama aveva quando eravamo appena ritornati dal Villaggio della Pioggia.

Restammo senza proferire parola per un po', l'uno a fianco dell'altra senza dire assolutamente nulla.

Ad un certo punto a spezzare il silenzio fui io.

"Perché non hai chiesto a Juvia di accompagnarti?" Mi ritrovai a chiedere.

Quando lo feci sussultai: non sapevo da dove fosse nata quella mia domanda. Erano tante le cose che avrei voluto chiedere a Gray Sama.. perché proprio quella?

Gray Sama mi guardò e dai suoi occhi, nonostante mi stesse sorridendo, riuscii a percepire un'infinita tristezza che non fece altro se non intensificare il dolore che già provavo in corrispondenza del petto.

"Avrei voluto farlo ma quel viaggio era una cosa che dovevo affrontare da solo. Non sapevo quando o se avrei trovato quello che stavo cercando e non volevo che perdessi il tuo tempo ad inseguire dei fantasmi. Sapevo che se ti avessi chiesto di venire con me lo avresti fatto senza pensarci due volte ma.. non potevo chiedertelo" Spiegò accennando un sorriso.

"Avevi già rinunciato a troppe cose per me" Aggiunse in un sussurro non smettendo di fissarmi neanche per un secondo.

Io rimasi senza dire nulla per non so quanto.

Secondi? Minuti? Non avrei saputo dirlo.

Le emozioni dentro di me si sovrapponevano lasciandomi totalmente allo sbaraglio di fronte ai miei stessi pensieri mentre quegli occhi scuri mi fissavano. Nonostante la confusione però non riuscii a distogliere lo sguardo da quello di Gray Sama nemmeno per un istante.

Ero convinta che ci fossero delle cose che non mi stava dicendo tuttavia decisi che non avrei insistito. Ad occupare i miei pensieri in quel momento c'era dell'altro..

Nonostante quella non fosse stata una scelta dipesa da me ero convinta che la mia presenza avrebbe potuto aiutare il dolce Gray. O almeno, mi ritrovai a pensare, mi piaceva credere che potesse essere così.

Come si era sentito Gray Sama nel portare quel fardello da solo? Si era confidato con qualcuno?

Mi ritrovai a dar voce ai miei pensieri senza rendermene conto.

"Gray Sama ne ha parlato con qualcuno? Si è confidato con i suoi compagni?" Chiesi d'impulso desiderando allo stesso tempo da una parte che non avesse dovuto sopportare quel peso da solo e dall'altra che lo avesse fatto dal momento che il contrario avrebbe significato che Gray Sama si era aperto con qualcuno che non ero io. Era complicato gestire emozioni così contraddittorie.

"No, solo Makarov sapeva del motivo della mia partenza. Poco dopo essere tornato però ho dovuto rivelarlo ad Elsa, Lucy e Natsu. Anche Gajeel era molto arrabbiato e quando ci ha sentiti parlare si è intromesso e ha scoperto tutto. Era furioso. Tutti lo erano: ce l'avevano con me per essere partito senza dire nulla ed averti lasciata qui. Avevano ragione ad esserlo" Si limitò a rispondere Gray Sama per poi non aggiungere altro per un po'.

"Sei arrabbiata?" Mi chiese ad un certo punto il dolce Gray, spezzando il silenzio che si era venuto a creare.

"Avresti tutto il diritto di esserlo" Aggiunse poi dal momento che non davo cenno di voler rispondere.

"Juvia è dispiaciuta che Gray Sama abbia dovuto affrontare questa situazione da solo" Mi limitai a dire sentendo che nel pronunciare quelle parole il mio cuore da una parte si alleggeriva mentre dall'altra provava rimorso per non essere stata al fianco di Gray Sama.

"Juvia non vuole più essere lasciata indietro" Mi ritrovai a dire di punto in bianco senza sapere da dove uscissero quelle parole.

Puntai il mio sguardo in quello del dolce Gray.

Inizialmente Gray Sama non reagì, dalla sua espressione non potei fare a meno di pensare che il dolce Gray sembrasse sconvolto. Mi calmai solo dopo qualche secondo, quando sentii di nuovo la sua voce.

"Non me ne andrò più senza dirti nulla" Disse per poi alzarsi e portarsi di fronte a me.

Nel farlo Gray Sama aveva lasciato la presa sulle mie mani, nemmeno mi ero resa conto che fossero ancora unite.

"Non voglio che ci siano più segreti o cose non dette fra noi, Juvia" Aggiunse per poi prendere un gran respiro.

"Per questo ho bisogno di dirti una cosa"

Di fronte alle parole del dolce Gray sentii il mio cuore sobbalzare.

"Che cosa?" Mi ritrovai a chiedere.

Per un attimo sperai in una buona notizia sebbene dall'espressione di Gray Sama fosse evidente che non stava per arrivare niente di buono.

Avrei potuto sopportare altro?

"E' vero che non abbiamo recuperato molte informazioni riguardo all'incantesimo ma.. c'è qualcosa che non ti ho detto" Iniziò.

Vidi la sua sicurezza vacillare per qualche secondo prima che il suo sguardo tornasse a posarsi saldo sul mio.

Respirai profondamente pronta a sentire le parole che il dolce Gray aveva da dirmi.

Per un secondo mi sembrò addirittura che il mio corpo fosse più leggero. Inspiegabilmente provavo una strana sensazione di calma, la calma che di solito si prova prima di sprofondare in una via che si è consapevoli essere senza ritorno.

"Se non spezziamo l'incantesimo entro domani pomeriggio.. l'effetto sarà permanente. Non riavrai più i tuoi ricordi" Disse il dolce Gray per poi far uscire tutta l'aria dai polmoni come se pronunciare quelle poche parole gli fosse costato uno sforzo non indifferente. Probabilmente, mi dissi, era così.

Mi concentrai per un attimo sui dettagli del viso di Gray Sama. I suoi occhi, mi resi conto, non erano completamente neri. I capelli smossi dal vento forse erano troppo lunghi. Al collo, notai, portava sempre la stessa catenina d'argento.

Per un attimo mi sforzai di cogliere tutti quei piccoli particolari nel tentativo di non cedere alle emozioni che minacciavano di prendere il sopravvento.

Forse però lo avevano già fatto.

"Quindi stanno così le cose" Mi limitai a dire ad un certo punto per poi spostare lo sguardo da un punto all'altro.

Mille pensieri vorticarono nella mia mente. Alcuni non riuscivo ad afferrarli ma uno in particolare spiccava sugli altri e minacciava di lasciarmi senza fiato.

La calma di un attimo prima stava pian piano svanendo e se mi concentravo potevo quasi sentirla fluire via dal mio corpo.

Tutto appariva distante, talmente tanto che quasi non sentii le parole che Gray Sama mi rivolse.

"Però abbiamo trovato un indizio! Farò tutto quello che è in mio potere per permetterti di recuperare i tuoi ricordi!" Esclamò il dolce Gray per poi prendermi il viso fra le mani.

Sorpresa alzai lo sguardo verso di lui.

Le lacrime avevano iniziato a scendere senza che potessi più controllarle. Me ne accorsi solamente perché Gray Sama aveva preso ad asciugarle con la punta delle dita. Erano carezze gentili, come se avesse paura che facendo leggermente più pressione mi avrebbe fatto del male.

Tuttavia quel gesto non bastò a scacciare via il dubbio, quel dolore straziante che con prepotenza tentava di soffocarmi. C'era sempre quel pensiero che minacciava di trascinarmi nella più totale disperazione.

Perché mi sentivo così disperata ed impaurita?

"Juvia, che ti prende? Non piangere, ti prometto che troveremo una soluzione!" Esclamò il dolce Gray, preoccupato. Le sue mani erano ancora posate sul mio viso.

Era di fronte a me ma anche lui ormai sembrava lontano, troppo distante..

La mia mente non pareva notare altro.

Gray Sama stava urlando, forse credeva che se non lo avesse fatto le sue parole non avrebbero potuto raggiungermi e probabilmente, mi dissi, aveva ragione.

Ad un certo punto però, sebbene non fossi sicura che potesse sentirmi, trovai comunque la forza per parlare.

"Se Juvia domani non riavrà i suoi ricordi.." Iniziai puntando il mio sguardo in quello di Gray Sama.

I suoi occhi esaminavano frenetici ogni dettaglio del mio viso. Mi fissava, in attesa, mentre io non riuscivo a fare altro che a dar spazio a quell'unico pensiero.

Prima di quel momento non ci avevo riflettuto, avevo ignorato la cosa perché rifletterci mi terrorizzava ma..

"Gray Sama lascerà Juvia?" Mi ritrovai a chiedere in un sussurro dando voce alla mia più grande paura.

Non appena pronunciai quelle parole il mio cuore andò in mille pezzi. Sentii il rumore dello strappo che mi risuonava nelle orecchie.

Il dolce Gray sussultò come se lo avessi appena colpito con tutte le mie forze ma non ebbi nemmeno il tempo di preoccuparmene o di soffermarmi sulla cosa che quel dolore così straziante riprese a farsi sentire.

Non conoscevo bene Gray Sama ma sapevo che la Juvia del passato doveva averlo amato molto se anche solo un'ombra di quel sentimento mi faceva sentire così terrorizzata all'idea di perderlo.

Ero così impaurita dal vederlo andare via da me..

Lo conoscevo solo da pochi giorni ma, mi resi conto, anche la Juvia del presente era innamorata di quel ragazzo dai capelli neri così introverso e sfuggente.

Il solo pensiero che sparisse dalla mia vita mi risultava inconcepibile.

Eppure, mi ritrovai a chiedermi, perché Gray Sama sarebbe dovuto rimanere al fianco di una persona che non ricordava nulla di lui? Sarebbe stato doloroso, sarebbe stato triste.

Gray Sama in quei giorni mi era stato vicino con la speranza di riavere indietro la Juvia che conosceva. Se non l'avesse più potuta avere? Non potevo pretendere che rimanesse al mio fianco anche in quel caso. Non sarebbe stato giusto, sarebbe stato da egoisti..

Stavo tremando ma non ci feci caso, l'unica cosa che richiamò la mia attenzione fu Gray Sama che nel frattempo si era lasciato cadere a terra, di fronte a me.

Attorno a noi, mi resi conto, aveva iniziato a piovere.

Era a causa mia?

Il dolce Gray continuava a tenere la testa bassa. I capelli erano bagnati e delle gocce di pioggia scendevano dai ciuffi neri. Avrei voluto tendere una mano e raccogliere quelle piccole gocce d'acqua ma non ne avevo la forza.

Le mie lacrime continuavano a scendere ma non c'erano più le carezze di Gray Sama ad allontanarle, le sue mani in quel momento erano appoggiate a terra come se nemmeno il dolce Gray avesse più le forze per sorreggerle.

Solo dopo un istante di tempo interminabile Gray Sama alzò finalmente lo sguardo da terra.

I suoi occhi neri mi fissavano senza che potessi capire che cosa fosse la luce che li animava. C'era troppo lì dentro per poter distinguere qualcosa e la mia vista era annebbiata.

"Riavrai i tuoi ricordi" Si limitò a dire per poi alzarsi da terra. I suoi movimenti erano estremamente lenti ed i suoi vestiti, notai, erano fradici. Il dolce Gray però non sembrava nemmeno essersene accorto.

"Gray Sama non può sa.." Iniziai a dire per poi venire bloccata dal mago del ghiaccio l'istante immediatamente successivo.

"Se non li riavrai allora ne creeremo altri" Disse Gray Sama, secco.

Non feci in tempo per esserne sorpresa che il dolce Gray parlò di nuovo.

"E se dimenticherai tutto un'altra volta allora ne creeremo altri ancora!" Gridò ad un certo punto per poi fare un passo verso di me che nel frattempo ero rimasta seduta sulla panchina, a fissarlo a bocca aperta.

Sentii il mio cuore sussultare e per un attimo ebbi paura che avesse definitivamente ceduto. Il mio corpo non riusciva più a contenere tutte quelle emozioni.

Gray Sama allungò la mano destra e fece per asciugarmi delle lacrime che erano rimaste intrappolate fra le mie ciglia.

Non me n'ero resa conto ma mentre lo stavo ascoltando avevo smesso di piangere.

Mi guardai attorno, sorpresa, e notai che anche la pioggia ormai era sempre più debole.

"Mi dispiace di averti dato modo di fare simili pensieri, Juvia. So che è colpa mia" Aggiunse, la voce ridotta ad un sussurro.

La sua mano continuava a stare dove l'aveva posata poco prima senza dare cenno di volersi spostare. Era calda ed estremamente confortante.

Rimanemmo così per non so quanto tempo ed io mi ritrovai a desiderare ogni secondo che il tempo si fermasse.

Sentivo pian piano il cuore che si ricomponeva, come se stesse guarendo da una ferita.

Non riuscivo a far altro che fissare Gray Sama.

"La verità è che sono stufo di stare lontano da te" Mi disse in un sussurro mentre un sorriso si faceva strada sul viso bagnato a causa della pioggia.

Mi persi ad osservare i dettagli di quello stesso viso: volevo imprimere nella memoria ogni singolo particolare, tutto ciò che potesse contribuire a rendere indimenticabile quel momento.

"So che senza quei ricordi potresti ricominciare anche senza di me ma.. non voglio che succeda. Sono un'egoista, ricordi?" Si limitò a dire.

Di fronte alle sue parole mi trovai a sorridere.

La pioggia ormai non scendeva più.

"Se tu vorrai.." Iniziò di nuovo.

"Resterò per sempre al tuo fianco"

In quel momento mi ritrovai a trattenere il sospiro.

Gli occhi erano ancora lucidi ma questa volta non si trattava di lacrime di tristezza.

Osservai Gray Sama ed il suo viso che mi provocava emozioni incontrollabili ogni qual volta i miei occhi vi si posavano.

Alle sue spalle intravidi il sole.

***

Ciao a tutti!❤

Come state? Come va la quarantena?

Eccoci qui arrivati al capitolo diciassette! Mi sembra ieri che ho iniziato a scrivere questa Fanfiction e invece siamo quasi giunti al termine di quest'avventura! Ebbene si.. mancano ormai pochi capitoli al termine di "Ice Make: Love"! Da una parte sono felice perché significa che ho quasi completato questa storia e questo rappresenta in un certo senso un traguardo, dall'altra sono triste all'idea che non potrò più aggiungere altro!❤😭 Come farò?!

Non voglio ancora disperarmi perciò veniamo al capitolo! 

Spero l'attesa sia valsa la pena, è vero che ci ho messo più del solito per pubblicare ma credo che il tema del capitolo e anche la sua lunghezza ne spieghino il motivo! So che è davvero molto lungo ma spero che questo non sia stato un problema.

Che dire poi del contenuto? Penso abbia dato tante risposte a diverse domande che sono sorte nei capitoli precedenti. Questo capitolo è un po' il fulcro della storia, spiega il perché di una domanda che ci portiamo avanti dall'inizio e beh.. sono tanto curiosa di sapere cosa ne pensate! 

Avevate intuito l'identità della donna misteriosa? Cosa pensate del racconto del nostro Gray Sama? Lo capite un po' di più dopo aver saputo dove è stato durante l'anno passato lontano da Juvia?

Passiamo poi alla nostra bella maga dell'acqua! Cosa ne pensate delle sue reazioni? Vi è piaciuta in questo capitolo?

Ho un sacco di domande per voi e non vedo l'ora di leggere le vostre risposte! Spero non manchiate di farmi sapere cosa ne pensate😘

Detto ciò non mi dilungherei oltre, credo di aver già sforato il numero di righe consentito per questo capitolo! Ringrazio quindi tutti quelli che hanno letto anche questa nuova parte, non sapete quanto felice mi rendete ❤

Vi saluto e vi prometto che cercherò di pubblicare il prima possibile il nuovo capitolo! Spero che la storia si sempre all'altezza delle vostre aspettative.

Un bacio, a presto!😘

  
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