Libri > Cinquanta sfumature di...
Segui la storia  |       
Autore: lmpaoli94    25/04/2020    5 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nel mentre le due giovani ragazze stavano cercando un po’ di cibo nel bosco, Katherine non smetteva di fissare colui con cui ci aveva discusso animatamente.
< Katherine? > fece Anastasia riportandola sulla terra < Va tutto bene? >
< Come, Ana? >
< Sei molto distratta. Che ti succede? >
< A me? Niente. >
Anastasia non aveva mai visto la sua amica così distratta per qualcuno che avesse conosciuto da poco, cosa che gli dava molto da pensare.
< Sei attratta da quell’uomo,. Vero? >
< Di quale uomo stai parlando? >
< Di Elliot. Non lo molli di un istante. >
< Ma cosa ti viene in mente? Mi sto solo limitando a cercare qualcosa da mangiare per noi. Ma non abbiamo trovato altro che bacche o more. Credo che ci dovremmo accontentare. >
< Ci credo. Non penso che potevi trovare qualcosa di meglio. >
< Non so quanto queste cose ci potranno servire per cibarci. Anche se devo stare attenta alla mia linea, non posso morire di fame. >
< Non moriremo di fame, Katherine. Vedrai che troveremo qualcosa se controlliamo nei villaggi vicini. >
< Ana, sai che non possiamo andarci. Ci riconoscerebbero! >
< Ma cosa dici? Nessuno del nostro popolo ci ha mai visto in faccia. Non crederanno mai che siamo le fuggitive di Limerick. Dammi retta. >
S’eppure Katherine credeva che la sua amica avesse ragione, aveva troppa paura di immergersi con la gente proprio in quel momento.
< Se può farti stare tranquilla posso andare a prendere qualcosa io, mentre tu rimani qui e fai la guardia ai nostri cavalli. >
< Non se ne parla nemmeno. Io non ti lascio. >
< Comunque dovremmo prendere qualcosa per sfamarci, soprattutto ora che abbiamo qualche soldo con noi. >
< Fortunatamente li hai portati tu, altrimenti mi sarebbero caduti come questa notte. >
< Sì, una vera fortuna. >
Appena i due uomini ebbero finito di fare il bagno, Katherine fissava quel corpo scolpito perfettamente di Elliot.
Ma nemmeno Christian era da meno, ma per quanto potesse interessare ad Anastasia, innamorarsi all’alba della sua fuga era troppo prematuro per lei.
< Ana, ho avuto un’idea geniale: perché non chiediamo a quei due se ci possono dare qualcosa da mangiare? Sono sicura che hanno portato qualcosa con sé. >
< Non se ne parla nemmeno, Katherine. Non voglio farmi vedere come una mendicante. >
< E secondo te le mendicanti possono avere dei vestiti di seta come i nostri? >
< Magari possono pensare che li abbiamo rubati e sinceramente non voglio cacciarmi nei guai per così poco… Oppure sotto la tua idea c’è qualcos’altro? >
< A cosa ti riferisci? >
< Vuoi conoscere meglio quel tipo che ti ha fatto perdere la testa, vero? >
< No. ma cosa ti viene in mente?
< Katherine, sono una tua amica. Non credi che io ti possa conoscere abbastanza? >
Venendo scoperta palesemente, alla fine Katherine dovette arrendersi.
< Puoi chiedere benissimo aiuto a quell’uomo ma stai molto attenta. Non li conosciamo e potrebbero anche riportarci a Limerick. >
< Fidati, non succederà. >
Nel mentre Katherine si stava avvicinando ad Elliot, distratta dal suo portamento perfetto e dal suo fascino, cadde a terra malamente inciampando a causa di alcuni rami mentre i presenti non poterono altro che trattenere una risata.
< Che cosa c’è di così divertente? Aiutatemi! > si lamentò Katherine
< Faccio io, fratello > fece Elliot mentre la stava facendo rialzare < Così va meglio? >
< Siete dei villani. Deridere una povera fanciulla. Dovreste vergognarvi. >
< Andate al sodo signorina: che cosa volete da noi? >
< Che è successo? Avete acquistato tutto il rispetto in un colpo solo? >
< Sapete, le persone cambiano da un momento all’altro. E poi mi sono reso conto che prima non mi sono comportato molto bene. >
< Vero… Ma non vi preoccupate, non me la sono presa a male… Io e la mia amica Anastasia ci chiedevamo se potete darci qualcosa da mangiare. Purtroppo stamattina ci siamo dimenticati di fare scorta e avremmo un po’ di fame. >
“Maledetta! Gli avevo detto di non mettermi in mezzo! Non sono una poveraccia!”
< Certo, nessun problema > rispose Elliot stranamente felice < Potete venire a fare colazione insieme a noi, se volete. >
< Sarebbe davvero splendido. Vieni, Ana! >
Con l’imbarazzo che gli si dipingeva in volto, Anastasia si riunì insieme alla sua amica e ai due rampolli misteriosi a fare una colazione tutti assieme come se si conoscessero da tanto tempo.
< Katherine, vero? È questo il tuo nome. >
< Sì, Elliot > rispose sorridente la ragazza.
< Lo sai, è la prima volta che ci vediamo anche se veniamo qui spesso… Come sapevate di questo posto? >
< Ci siamo arrivati per puro caso stamattina molto presto. Stavamo cavalcando tra le pianure verdeggianti irlandesi fino a quando abbiamo visto questo angolo di paradiso e ci siamo fermati. >
< Da do0ve venite? >
Ecco la domanda che  prima o poi le due giovani ragazze dovevano rispondere.
Come sviare il discorso in quella situazione? Dovevano trovare una scusa plausibi9le prima che potessero venire scoperte.
< Non sono affari vostri > ribatté acida Anastasia.
< Come, scusa? >
< Insomma, non ci conosciamo ancora e stai facendo un sacco di domande, Elliot. La tua curiosità mi da molto da pensare. >
< Sto solo cercando di capire chi ho davanti a me. Non mi sorprenderebbe se voi foste due ladre. Soprattutto mentre siete vestite con quei bellissimi abiti di seta. >
< Elliot, da quando in qua ti intendi di moda? > domandò suo fratello.
< Da questo momento > rispose il ragazzo seccato < Christian, non hai notato niente di strano nel loro abbigliamento? Se solo delle semplici contadine, vuol dire che hanno rubato questi vestiti e non dovremmo fidarci di loro. >
< E se invece fossimo due giovani ragazze nobili che potrebbero farvela pagare in ogni momento? Come la prenderesti, Elliot? >
< Non so se mi potrei fidare. >
< Ebbene caro mio, ti trovi davanti alla contessa di Limerick Anastasia Steele mentre io sono la sua amica del cuore nonché dama di compagnia della giovane ragazza. >
< Che cosa? la tua amica sarebbe la contessina di Limerick? >
Cercando di nascondersi per l’imbarazzo, Anastasia prese a correre lontano da loro avendo paura di come potevano comportarsi quei due ragazzi.
< Adesso dove sta andando la tua amica? >
< Ana! Che cos’hai? Torna qui! >
Ma Anastasia non volle tornare indietro per nessun motivo.
Oltre ad essere profondamente turbata, era molto arrabbiata con Katherine.
Come si era permessa la sua dama di compagnia rivelare il loro segreto oscuro? Che cosa potevano pensare i due giovani uomini?
Mille domande senza una risposta adeguata e la povera Ana si sentiva sempre più lontana da casa.
“E’ stato un errore fuggire. Forse dovrei tornare da mia madre… Ma come potrebbe prenderla una volta tornata in quella sorte di prigione? Non voglio nemmeno pensarci. Sarebbe stato meglio scappare da sola senza quell’impiastro che ho come dama di compagnia.”
Mentre le lacrime gli stavano rigando il viso, Christian accorse verso di lei domandandogli se aveva bisogno d’aiuto.
< No, sto bene. Vattene via e lasciami in pace. >
Ma Christian, anche se inizialmente era un uomo senza cuore, non poteva permettere di vedere una giovane donna soffrire.
< Ana, lasciati aiutare. Non voglio farti del male o giudicarti per quello che hai fatto. So che sei scappata dalla tua casa e con la tua amica state assaporando quegli attimi di libertà che vi sono sempre mancati. Ho forse ragione? >
Nel sentire che Christian aveva capito tutto di lei, la giovane ragazza decise di tacere.
< Sei bravo nel capire le intenzioni degli altri. >
< Avevo già qualche sospetto prima che la tua amica Katherine potesse confessare il tutto, ma ho voluto tacere e vedere dove potevate spingervi nelle vostre menzogne. >
Guardando il suo sguardo divertito, Ana sembrò quasi offesa da come Christian stava prendendo la situazione.
< La trovate molto divertente, Christian? Ebbene, non c’è niente da ridere. Siamo due fuggiasche senza una fissa dimora in attesa di tornare alle nostre vite. Sempre che non incorriamo nella pena di morte. >
< Come? Fuggir dalle vostre vite implicherebbe la pena di morte? >
< Certo. Forse voi non conoscete mio padre… Ma quando verrà a sapere cosa abbiamo fatto io e Katherine, non ci sarà nascondiglio migliore in questo regno. Ci troverebbe ovunque. >
< Anche sulle rive del Castello Dunguaire? La vedo molto difficile. >
< Che cosa centra il Castello di Dunguaire in questo frangente? >
< Perché è lì che io e mio fratello abitiamo. Da tutta una vita, ormai. >
< Quindi voi siete… >
< Conte Christian Grey di Dunguaire. Al vostro servizio. >
Ana non riusciva a credere ancora a quello che aveva scoperto.
Quello sguardo magnetico che non riusciva a staccarsi dal suo viso era uno sguardo di un nobile affascinante quanto misterioso.
< Non l’avrei mai detto… Accidenti, che giornata. >
< E non è ancora finita. Che ne dite di venire a far visita nella nostra dimora? Sono sicuro che vi sentirete a proprio agio e non incorrerete di morire di fame o di freddo. >
< Io… non so cosa dire… >
< Accettate. È l’unica cosa importante in questo momento. >
Guardando gli occhi pieni di sincerità, Ana non ebbe nessun dubbio su Christian.
“Il giovane rampollo di Dunguaire si sta rivelando un degno gentiluomo. Non posso tirarmi indietro proprio ora.”
< Accetto il vostro invito, Conte Grey. Ma ad una condizione. >
< E sarebbe? >
< Per vendicarmi della mia pettegola dama di compagnia vorrei che non rivelaste dove voi e vostro fratello ci portate. Voglio lasciarla con il fiato sospeso ancora per un po’. Una piccola vendetta, se avete capito. >
< Certo. Nessun problema > disse infine Christian prima di venire accompagnato da Anastasia e avendogli risollevato un morale a pezzi e molto fragile.
< Fratello, credo che sia il momento di partire. Dobbiamo tornare a casa > fece Christian.
< Ah sì? È già ora. >
< Sicuro. E la qui presente Anastasia e la sua dama di compagnia hanno promesso di accompagnarci. >
< Come? > domandò confusa Katherine < Ma io in verità… >
< Ho accettato io per te > mormorò frettolosamente Anastasia < Quindi raduna le tue cose. Sarà un lungo viaggio. >
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cinquanta sfumature di... / Vai alla pagina dell'autore: lmpaoli94