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Autore: cin75    25/04/2020    5 recensioni
I giorni di Jensen , per volere della Giustizia, stanno per finire in una fredda stanza del braccio della morte.
Jared è convinto che quello sia un enorme errore giudiziario e lotta per fermarlo.
E come in ogni storia, ci sarà chi li affiancherà e chi si muoverà contro di loro.
Dovranno combattere insieme, dovranno essere coraggiosi, dovranno trovare anche la forza per confessare quello che hanno iniziato a provare l'uno per l'altro, che paradossalmente, sembra far loro più paura.
BUONA LETTURA!
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jeffrey Dean Morgan, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ormai le indagini erano agli sgoccioli.
La centrale di Boston aveva comunicato che Robert Milligan era stato preso in consegna mentre cercava di prendere un treno per Pasadina. Una squadra lo avrebbe portato ad Austin nel minor tempo possibile.

Ciò significava che l’ex procuratore aveva mangiato la foglia e aveva avvisato il figlio di sparire dalla circolazione.
Ciò significava che ormai si sentiva alle strette e che era capace di qualsiasi mossa.

Morgan avvisò Jared immediatamente e Jared , di conseguenza, chiamò Jensen, che da pochi settimane aveva iniziato il suo lavoro al liceo statale e quel giorno aveva delle ore pommeridiane.
“Ho solo un’altra ora di lezione, Jared. Tranquillo, farò il bravo bambino e verrò dritto a casa, non appena finisco!”
“Jensen, ti prego...ti prego non scherzare. Non sei più sotto sorveglianza. Finisci di lavorare , infilati in macchina e torna qui. Da me!” fece quasi con esasperazione l’altro. “O forse no!!”
"Come scusa?!" fece Jensen, confuso da quell'ultima affermazione del compagno.
“E’ meglio che venga a prenderti io. Sì, forse dovrei….” asserì deciso, Jared.
“Jared!!” lo fermò deciso , Jensen. “Se ti azzardi a venire qui , giuro che lo rimpiangerai per molto molto tempo!”
“Ma io volevo solo...” provò ancora Jared.
Jensen non voleva di certo litigare e iniziare una inutile polemica, così decise di far passare tutto con ironia.
“Ricordi quello che è successo l'altra sera sul tuo divano?!”
“Sì!” sembrò quasi biascicare Jared, al solo ricordo.
“Beh!! dimentica che accada di nuovo!”
“Ma...”
“Ricordi la mattina dopo nella doccia!”
“Sì e ...”
“Dimentica!!”
“Non puoi dire sul serio!” fece frustrato ricordando.
“Sono molto serio e ci aggiungo anche la notte scorsa a casa mia!”
“Sei crudele!” fece sconfitto, Jared.
“No, voglio solo evitare che paparino venga a prendermi come se fossi uno scolaretto dell’asilo!” scherzò il biondo.
“D’accordo. Ma tu promettimi che verrai direttamente qui a casa mia, ok?!”
“Jared, ok!! volevo fermarmi a prendere qualcosa per cena, ma vuol dire che ordineremo da casa, d’accordo?!” sembrò volerlo tranquillizzare.
“Sì! Grazie. Jensen io ti….” e in quel momento la campanella del cambio ora, suonò rumorosa.
“Perdonami, devo andare. Ci vediamo tra meno di due ore. Ciao!” lo bloccò anche Jensen.
“Sì...ciao!”
“Jared?!”
“Mi sei mancato oggi!” gli disse con un tono disarmante.
“Dio, Jensen. Mi sei mancato anche tu. Ti aspetto a casa!”
“Ok!” e mise giù.

Jensen, tornò a lavoro e quando entrò in classe, i ragazzi gli sembrarono un po’ troppo calmi.
“Wow! Che accoglienza !!” scherzò. “E io che pensavo che sarei stato il martire dell’ultima ora!”

“E’ sempre bello vedere un professore interagire simpaticamente con la propria classe!” 

Jensen si voltò di scatto e vide l’uomo nell’angolo appena dietro di lui. Il suo cuore si fermò all’istante, anche perché l’intruso si batteva ritmicamente la mano su un fianco della giacca. Se l’aprì appena e Jensen potè notare il calcio di una pistola.

Deglutì terrore.
Milligan era lì. Nella sua classe. Armato di pistola.
Lo sguardo che già era leggermente allucinato.

“Che ci fa qui, sindaco Milligan?!” chiese con calma.
“Beh! Un sindaco che si rispetti deve controllare sia le sue scuole che chi ne fa parte, non crede, professor Ackles?!”
“Certo e questo le fa onore, ma come può vedere qui siamo più che soddisfatti  e pronti a rimetterci a lavoro!” disse ancora , cercando di rimanere calmo. Voleva evitare a tutti i costi di far andare fuori di testa quello schizzato in una classe piena di ragazzi. “Se vuole posso….posso farle fare un giro per la scuola. Posso presentarle il preside, che ne dice?”
“Dico che l’idea mi piace parecchio!” acconsentì facendo solo un cenno con la testa con cui gli indicò di uscire dall’aula.
Jensen si raccomandò con i ragazzi di stare calmi e poi uscì per primo seguito da Milligan.
Non appena misero piede fuori dalla stanza e la porta fu chiusa, Jensen gli ringhiò un furioso: “Lei è pazzo, Milligan. Che cosa l’è venuto in mente di presentarsi qui con una pistola.”
“Saresti venuto a parlare con me se ti avessi invitato per un caffè?!” domandò sarcastico e in quel momento da un corridoio sbucò il preside Benedict.
“Professor Ackles , come mai in corridoio? Problemi con...” ma si fermò non appena riconobbe l’uomo che si accompagnava a Jensen. “Sindaco Milligan, come mai qui da noi?!” fece decisamente colto di sorpresa.
“La veda come un’ispezione a sorpresa, preside. Il professor Ackles si è gentilmente offerto di farmi da cicerone. Le dispiace?”
“Assolutamente!!! Anche se il professor Ackles lavora da poco da noi, è già un più che stimato collega!”
“Grandioso!” quasi sogghignò Milligan.
Jensen approfittando di quel momento di calma, azzardò: “Preside, ricorda quel mio alunno….Collins, Misha Collins?...oggi è di nuovo assente. Sono passati più di sette giorni, ormai. Le sarei grato se contattasse la famiglia per accertarsi che sia tutto a posto!”
Benedict annuì, ma anche se non lo diede a vedere, capì che c’era qualcosa che non andava in quella situazione. Un sindaco non avrebbe visitato una scuola senza farsi pubblicità e poi lui conosceva gran parte dei suoi alunni e uno che si chiamava Misha, di certo, lo avrebbe ricordato.
Decise velocemente di stare al gioco.
“Caspita!! I genitori dovrebbero sapere che dopo i cinque giorni sono tenuti a comunicare alla scuola il motivo dell’assenza. Ma non si preoccupi, sto tornando al mio ufficio. Me ne occuperò io. Buona visita, sindaco!”
“Grazie, preside!” e mentre i due si avviarono verso l’uscita invece che l’interno della scuola, Benedict , ormai in allarme, corse al suo ufficio.
Dai numeri di emergenza dei suoi professori, prese quello indicato da Jensen: Jared Padalecki.
Chiamò immediatamente.
Pronto?!
“Il signor Padalecki….Jared?!”
Si, sono io chi parla?
“Sono il preside Robert Benedict, del liceo statale di Austin.”
Il Liceo!!!? E’ successo qualcosa a Jensen?
“Io...io...non lo so, ma qui c’era il sindaco Milligan e ….”
Cosa???” gridò Jared in allarme non appena ebbe sentito quel nome.
“ Sì...Jensen ha detto che il sindaco voleva vedere la scuola ma invece ho visto chiaramente che Milligan lo spingeva verso l’uscita.”
Cazzo!! Ha visto dove andavano?!” chiese in pieno allarmismo.
“No, perché Jensen mi ha chiesto di chiamare un certo Misha Collins, dicendo che era un nostro alunno, ma non lo è, quindi credo che sia qualcuno che voleva che venisse avvisato! Mentre aspettavo che lei rispondesse ho controllato il nome su Google e ho visto che Collins è stato un medico di Huntsville dove stava Jensen e allora...”
Sì, sì...Riesce a vederli ancora?!” e nel frattempo scendeva da casa sua per mettersi in macchina.
“No, non loro.. sono nel mio ufficio ma la macchina che c’era prima non la vedo più. Senta, so quello che ha passato Jensen e so delle nuove indagini che potrebbero coinvolgere il sindaco e suo figlio. E’ su ogni canale televisivo. Lei crede che….insomma che lui….che possa fare del male a….”
Dio, mi auguro di no.” fece pregando fortemente che fosse così. “Lei rimanga a scuola e si accerti che Milligan non possa entrare in contatto con i suoi ragazzi. Se Jensen ha fatto quello che ha fatto è per tenerlo lontano dai ragazzi. Al resto ci penso io. Sto per chiamare la polizia. La terrò informato!” e mise giù.

Un  secondo dopo aveva selezionato il numero di JD.
Dimmi tutto, Jay!
“Milligan ha preso Jensen!” disse solo.
Ma che cazzo stai dicendo?!” sbottò allarmato il procurato , mentre Jared sentì un’altra voce in sottofondo che chiedeva cosa fosse successo.
“Chi c’è?”
Sto sentendo a verbale il dott. Collins riguardo al tuo risveglio in ospedale e quello che gli hai detto.
“Perfetto. Io sto andando al liceo statale per controllare. Tu raggiungimi lì e porta Misha con te. È un dottore , potrebbe essere utile.”
Perchè?”
“Perchè se quel bastardo ha fatto o fa qualcosa a Jensen, io lo uccido!” e mise fine alla telefonata.

Ma quando prima Jared e poi Morgan e Misha , arrivarono al liceo, di Jensen e Milligan non c’erano tracce, tanto meno della macchina.
“Io lo ammazzo…..io lo ammazzo...” continuava a ripetere Jared ormai fuori dalla grazia di Dio. Il solo pensiero che Milligan sfogasse la sua follia su Jensen, lo mandava in panico.
“Ora cerca di calmarti, Jared. Se scleri non sei di aiuto a nessuno,tanto meno a Jensen.”
“Il procuratore ha ragione, se rimaniamo lucidi possiamo aiutare Jensen e mettere fine  a questa storia così come è iniziata. Una volta per tutte!” e non appena disse così, Jared lo guardò come se avesse avuto un’illuminazione.
“Sì...sì...”
“Sì, cosa?!” fece Morgan.
“So dove può aver portato Jensen!” disse mettendosi in macchina.
“Dove?!” lo fermò JD.
“Dove Robert ha ucciso Celeste.”
“Nel vicolo?!” azzardò Misha.
“Nel vicolo!”confermò Jared e partì a razzo, seguito immediatamente dalla macchina di Morgan accompagnato da Misha.

Tutto era iniziato in quel vicolo, e ora, nella mente ormai persa di Milligan, era lì che tutto doveva finire.

Infatti…..

   
 
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