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Autore: sab2fab4you    26/04/2020    0 recensioni
Non ho mai capito cosa fosse l’amore. L’ho sempre visto come una specie di droga, l’uomo è sempre alla ricerca di una nuova dose da iniettare nel suo corpo perché ne sente il bisogno, senza curarsi del fatto che essa lo uccide pian piano fino a portarlo all’overdose. Non ho mai capito cosa fosse l’amore fino a quando non ho incontrato lei, la mia droga personale, portatrice di salvezza e distruzione allo stesso tempo e da allora tutto ha iniziato ad avere senso.
***
Lily e Ben sono due semplici ragazzi di Bristol ma la loro vita è sempre stata complicata. Lily non sa chi sia suo padre e sua madre è in prigione; Ben vive con dei genitori completamente assenti, il padre lavora giorno e notte e la madre è sempre in giro. Sono l'uno il punto di riferimento dell'altro. Ben è da sempre innamorato di Lily ma non ha il coraggio di confessarle i suoi sentimenti perché ha paura di rovinare la loro amicizia. Lily d’altro canto prova dei forti sentimenti per Ben ma non ha mai capito cosa significhino realmente. L'amore tra Ben e Lily sboccerà oppure appassirà per sempre?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 16


Lily

<< Okay, tocca a me adesso… preferiresti: cadere a faccia a terra da un letto a castello o rotolare giù per le scale? >> chiesi mentre mi portavo la forchetta alla bocca.

<< Ma che problemi hai per formulare una frase del genere? >> rispose Ben ridendo.

<< Non rompere e rispondi dai! >>.

Il ragazzo si prese del tempo per pensare e io ne approfittai per prendere un altro boccone dal piatto. Non che quello che stavo mangiando fosse chissà cosa, il cibo della mensa era ai limiti del commestibile.

Il braccio di Ben era poggiato delicatamente sulle mie spalle e di tanto in tanto mi dava qualche carezza. Ancora mi dovevo abituare a tutto questo, era strano ma allo stesso tempo piacevole. Non era la prima volta che Ben mi abbracciava, era una cosa che fino ad all’ora avevamo fatto da amici, ma adesso anche un semplice gesto come questo mi faceva venire le farfalle nello stomaco.


<< Se proprio devo scegliere direi: cadere a faccia a terra. Ti fai male è vero, ma almeno il dolore è immediato e prendi una sola caduta. Se rotolassi giù per le scale ogni gradino mi farebbe sempre più male >>.

<< Ragionamento alquanto sensato, concordo in pieno >>.

Per un attimo staccai gli occhi da Ben dato che la mia attenzione venne catturata da un inconfondibile zaino a forma di coniglietto.

<< Hana! >> mi alzai di scatto per farmi notare dalla ragazza.

<< Chi stai chiamando? >> domandò Ben confuso.

<< Solo un’amica... >> e non potei fare a meno di sorridere.

La morettina si accorse di me e non appena fu vicina al nostro tavolo mi accolse con un ampio sorriso.

<< Lily! E’ così bello rivederti, credevo che fossi scomparsa >>.

<< Lo so… mi dispiace per come mi sono comportata l’ultima volta >> la ragazza mi fece cenno con la mano che non c’era niente di cui scusarsi quando notai il suo sguardo cadere sul ragazzo seduto al mio fianco per poi ritornare su di me.

<< Hana lui è Ben… Ben lei è Hana >> gli occhi della ragazza si spalancarono dalla sorpresa.

<< Piacere di conoscerti >> rispose Ben, << ti va di unirti a noi? >>.

Hana sembrò molto contenta della proposta, tanto che non se lo fece dire due volte e prese posto al tavolo.

<< Scommetto che una come te non compra il pranzo alla mensa >> dissi per poi lanciare un’occhiata allo schifo che avevo nel piatto.

<< Scommetti bene, 1 perché il cibo della mensa è orribile, 2 perché mia madre mi ucciderebbe, dice che dobbiamo finire gli avanzi del ristorante prima di comprare altro >>.

Infatti, non fui sorpresa nel vederla cacciare il porta-pranzo dallo zaino. Una volta aperto, Hana notò che io e Ben eravamo alquanto curiosi di sapere cosa ci fosse dato che avevamo allungato così tanto il collo da sembrare due giraffe.

<< E’ una specie di porridge che si chiama Juk, c’è riso, tonno, aglio, carote, cipolle e così via >>.

<< Che ristorante hanno i tuoi? >> domandò Ben mentre osservava ancora il piatto.

<< Coreano, ci trovi su Rupert Street >>.

Strofinai le mani per poi dare un colpetto al tavolo e rivolgermi alla ragazza. << Allora Hana, preferiresti non sentire più i sapori o non poter più masticare? >>.

**

Avevo scoperto che la palazzina che si ergeva sopra al ristorante coreano Choi apparteneva alla famiglia di Hana e che il padre insieme ai suoi fratelli aveva rilevato l’attività dei propri genitori.

Al tavolo, tra una chiacchiera e l’altra, Hana mi aveva proposto di andare a casa sua per stare un poco insieme e quindi… eccomi qua.

Il suo appartamento era più grande di quanto mi aspettassi, c’erano quattro camere da letto, due bagni, una cucina e un soggiorno per un totale di otto stanze. Certo, qualsiasi abitazione mi sembrava una villa in confronto alla mia ma pensandoci su alla fine era ben bilanciato, da quanto avevo potuto capire Hana aveva molti fratelli e sorelle.

<< Ripetimi, quanti ne siete in famiglia? >> chiesi mentre osservavo una fotografia che la ragazza aveva sulla scrivania.

<< A parte i miei genitori, l’ordine è: me, mio fratello Taehyung, Minho e infine le gemelle Yorin e Seol >> rispose sprofondando sul piumone rosa confetto.

Altra cosa che avevo notato era la passione di Hana per i colori, camera sua sembrava un arcobaleno.

<< E lei chi è? >> domandai indicando una ragazza che c’era nella foto ma che Hana aveva dimenticato di menzionare.

Vidi che la ragazza si era irrigidita alla domanda e capii che forse non avrei dovuto chiedere.

<< Lei è mia sorella maggiore Yoona, lei… lei non vive più con noi >>.

Osservai la stanza e iniziai a collegare un po’ di cose. Il letto era matrimoniale, all’inizio mi era sembrato strano che ci fosse un letto così grande per una sola persona, e poi c’erano anche due scrivanie anche se una era utilizzata come postazione da trucco. Questa era la stanza che condivideva con la sorella.

Non sapevo se andare avanti o finire di fare domande dato che sembrava un argomento molto delicato per lei. Presi posto accanto ad Hana e le sorrisi per rassicurarla, alla fine come mi ero confidata con lei pur essendo una sconosciuta lei lo poteva fare con me.

<< Yoona se n’è andata di casa circa tre anni fa, non appena ha compiuto diciott’anni, e da allora non abbiamo più avuto sue notizie >>, la ragazza prese a giocherellare con le dita per poi sospirare e guardarmi negli occhi, << in famiglia tutti abbiamo un ruolo, quando è possibile aiutiamo al ristorante e abbiamo stilato un programma di turni per aiutare anche in casa. Funziona così da sempre, ma a Yoona questo stile di vita andava stretto. Non hai idea di quanto abbia ferito i miei genitori… >>.

La osservai mentre si stese a pancia all’aria, aveva un cuscino stretto al petto e i capelli lunghi sparsi sul letto.

<< Non sei l’unica ad avere problemi familiari, quindi ti capisco benissimo >>, mi girai verso di lei in modo da poterla guardare negli occhi, << mia madre è in prigione per spaccio di droga… io e mio fratello abbiamo vissuto per un po’ con nostra zia fino a quando Finn non ha preso la mia custodia. Lui è l’unico parente che ho >>.

Presi posto accanto ad Hana, notando un altro particolare: il soffitto era disseminato di quei lumini che brillano al buio in modo da sembrare un cielo stellato.

<< Ogni famiglia ha i propri problemi, è complicato ma per fortuna esistono gli amici. Parte del motivo per il quale mi sono innamorata di Ben è che lui c’è sempre stato nei momenti peggiori, mi ha aiutato, confortato, ascoltato. Quuuindi, non mi innamorerò di te ma almeno avrai qualcuno con cui condividere i tuoi problemi >>.

Avvertii la sua mano stringere la mia e contemporaneamente ci girammo l’una verso l’altra, cosa che ci fece sorridere. All’improvviso si mise seduta, il cuscino sempre fra le braccia, e si sistemò i capelli dietro le orecchie.

<< A proposito di Ben… voglio sapere tutto! >>.

Mi scappò una risata per il tono di voce eccitato che aveva usato. In tutta la mia vita non avevo mai avuto un’amica, sono sempre andata più d’accordo con i ragazzi che con le ragazze, quindi trovarmi qui, a parlare di queste cose per me era quasi surreale. C’era qualcosa in quella ragazza che mi ispirava fiducia.

**

Ben

Stavo fissando lo schermo del mio computer da più di dieci minuti senza concludere niente: facevo scorrere le foto, le guardavo, chiudevo la cartella e dopo due minuti iniziavo a fare di nuovo la stessa cosa. L’idea per l’esposizione fotografica era molto semplice: mostrare al mondo la vera Lily. Le foto sarebbero partite da come gli altri la vedono fino ad arrivare a come appare ai miei occhi. Il problema era scegliere le foto, ne avevo così tante che non sapevo da dove iniziare.

Catturare l’essenza di Lily in sole dieci foto era praticamente impossibile.

Sbuffai sonoramente per poi stropicciarmi gli occhi con entrambe le mani: dovevo ideare un piano di selezione. Feci mente locale, chiunque abbia conosciuto Lily ha avuto una brutta prima impressione dato che risulta sempre fredda, seria, scontrosa e antipatica; quindi iniziai a mettere da parte tutte le foto in cui aveva un’espressione del genere, tra cui anche lo scatto che feci la notte in cui facemmo da sentinelle a Daniel mentre imbrattava una delle mura del Bearpit.

All’improvviso sentii qualcosa battere contro la finestra della mia camera e solo dopo aver scostato le tende riconobbi il mio migliore amico.

<< Lo sai vero che esiste la porta? >> dissi subito dopo aver aperto la finestra.

<< Sì, ma entrare dalla finestra è più divertente >>.

Daniel fece il suo ingresso nella stanza come se fosse la sua e si spaparanzò subito sul mio letto.

Lo guardai meglio in viso e notai che sembrava più stanco del solito, aveva due enormi occhiaie ben piazzate.

<< Allora, come mai sei qui? >> domandai mentre mettevo il computer in stand-by.

<< Sono solo venuto a trovare il mio caro amico che da quando si è sposato è diventato impossibile da rintracciare >>.

<< Di nuovo, non sono io quello che sparisce per giorni interi senza avvertire >>.

Il ragazzo si tirò su per poi cacciare un pacchetto di sigarette e offrirmene una. Mi poggiai sul davanzale della finestra che lasciai aperta per far uscire il fumo e aspettai che rispondesse.

<< Sì, lo so… è che sono successe un sacco di cose… >> il fatto che continuava a rimanere sul vago non mi piaceva per niente.

<< Dan, che succede? Sono un po’ preoccupato >>.

<< Non fare la mammoletta >> e mi lanciò un cuscino che se avessi schivato probabilmente sarebbe finito fuori, << è solo che mamma sta avendo un sacco di problemi al lavoro, quelle stronze delle sue colleghe stanno facendo di tutto pur di farla licenziare e se dovesse perdere il posto sarebbe la fine per noi, quindi ho iniziato a mettere da parte un po’ di soldi >>.

Buttai fuori il fumo mentre passavo al ragazzo il posacenere. << Quindi ti sei trovato un lavoro >>.

Daniel si strinse nelle spalle facendo una smorfia. << Diciamo di sì >>.

<< Cazzo Dan smettila di fare il misterioso, mi vuoi dire che cazzo sta succedendo? >>.

Si alzò di scatto, la sigaretta fra le labbra, portando le braccia al cielo. << E va bene! cazzo ti giuro non so come dirtelo… hai presente Marlena? >>.

<< Il tizio che spaccia nella mia scuola? Sì, qualche volta ho compr- >>.

Mi bloccai immediatamente perché finalmente avevo messo in funzione il cervello e avevo capito dove voleva andare a parare.

<< Ti prego, dimmi che stai scherzando >>.

Lanciai la sigaretta fuori dalla finestra per poi avvicinarmi al mio migliore amico.

<< Non è per sempre! Continuerò fino a quando non avrò messo abbastanza soldi da parte da poter dare a mia madre; e poi Marlena è un tipo a posto, la coltiva lui >>.

Mi misi le mani tra i capelli e ne tirai le punte, questa conversazione si stava rivelando allucinante.

<< Daniel! Tu stai spacciando, capito? Spacciando! Non me ne frega un cazzo di quanto sia affidabile Marlena, se hai bisogno di soldi ti trovi un lavoro vero, perché se ti beccano è finita >>.

Daniel si piazzò di fronte a me, in modo tale che fossimo faccia a faccia.

<< Pensi che non lo sappia? Ho provato a cercare un lavoro ma nessuno vuole assumere un ragazzo coreano che nonostante abbia vent’anni frequenta ancora il liceo. Mi servono quei soldi Ben, e questo è il modo più veloce per averli, so quello che faccio… >>.

Sbuffai per poi chiudere gli occhi e stringere il ponte del naso tra pollice e indice. << Ti rendi conto che mi hai appena reso un complice? >>.

<< A questo punto potresti unirti alla banda >>.

Gli tirai un pugno sul braccio per la battuta che aveva appena fatto e ciò diede vita a un intenso ma giocoso incontro di wrestling il cui ring non era altro che camera mia. Ero ancora arrabbiato per quello che mi aveva confessato, ma ancora di più preoccupato. Se Lily avesse scoperto quello che stava succedendo sarebbe andata fuori di testa, e il fatto che dovessi tenerglielo nascosto non mi piaceva affatto.















 
   
 
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