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Autore: _WarSif_    26/04/2020    0 recensioni
"La strinse più forte a sé e lei non poté che lasciarsi travolgere dalle emozioni che fino a quel momento aveva celato.
-Sei mia, lo sei sempre stata ed ora non puoi più negarlo!- con un nuovo impeto, Loki la baciò con ferocia e lei contraccambiò ammettendo a sé stessa che nonostante l'odio che provava nei suoi confronti, aveva sempre saputo di provare qualcosa oltre l'Amore per lui."
E se la storia che tutti noi conosciamo avesse avuto un risvolto diverso?
Un sentimento a lungo negato ma che infine ha preso posto nel cuore di due Dei che non ci avrebbero mai creduto davvero.
(LokixSif)
Buona lettura!
Genere: Dark, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Note inizio storia:
I fatti narrati all'interno di questi racconti sono al di fuori dell'universo Marvel che conosciamo. I fatti descritti in Infinity War e Endgame non sono accaduti, ergo Loki e i relativi personaggi ispirati alle sue avventure rimangono intoccati da qualsiasi evento futuro dei successivi film.
La storia è ambientata subito dopo gli eventi di The Avengers, durante Thor: The Dark World.
Buona Lettura!
LokixSif  





Capitolo Primo: Lingua D'Argento

 



Asgard non era mai stata così splendente, doveva ammetterlo.

Si guardava attorno come se stesse vedendo lo scintillare di quei palazzi per la prima volta in tutta la sua vita e quasi rimase ammaliato da quei colori così vivi.

Poi, in un attimo, tornò alla realtà.

Le manette strette attorno ai polsi, il collare attorno al collo con le catene sorrette da quattro guardie che lo accerchiavano e che camminavano con lui in direzione del Palazzo Reale. 

Davanti a lui scorgeva il mantello rosso sangue di Thor fluttuare nella brezza fresca della Terra degli Dei e, al suo fianco, l'armatura splendente di Heimdall.

La mascella gli doleva terribilmente causa la morsa applicatagli su Midgard dal fratello ma comunque il dolore non gli impediva di pensare a quanto sarebbe stato interessante il colloquio che di lì a poco lo attendeva nella grande Sala del Trono.

Giunti davanti all'ingresso del palazzo, Thor si volse verso il fratellastro e senza dire una parola sganciò la morsa dal suo volto.

Il Dio degli Inganni mosse debolmente la mascella per poi rivolgergli il più maligno dei sorrisi.

“Fossi in te non parlerei a sproposito in questo momento. Tieni a freno la lingua” lo ammonì.

“Non agitarti, Odino deve solo sentenziare la mia pena dopotutto” Thor non rispose. Fece cenno alle guardie di accompagnarlo all'interno del palazzo, poi si voltò verso Heimdall e si diressero verso la città.

La realtà era che quasi lo divertiva quella situazione. 

Trovava stranamente esilarante quanto ogni volta pianificasse qualcosa di apparentemente interessante e ben formato, Thor senza troppa fatica riusciva comunque a mandare tutto in frantumi. Purtroppo i piani su Midgard erano stati clamorosamente distrutti ma non poteva aspettarsi altro visto l'aiuto misero ricevuto dai Chitauri in un momento in cui aveva solo bisogno di più forza e meno alieni che uccidevano senza logica. 

Della promessa fatta a Thanos poteva anche non occuparsene più visto che ormai lo scettro non era più in mano sua ed il Tesseract era stato chiuso nelle profondità della camera delle armi di Asgard.

Non vedeva l'ora di vedere la faccia di Odino una volta prostratosi ai piedi dello scrano dorato da lui tanto agognato.

Quando il piccolo drappello fece ingresso nella Sala del Trono, Loki perse un battito.

Si aspettava di vedere il Padre degli Dei fronteggiarlo ma non Frigga, non la madre che lo aveva cresciuto ed iniziato alle arti magiche. Non avrebbe mai voluto che lo vedesse in quelle circostanze, nonostante sapesse di averla delusa più di tutti.

Percepì leggermente la sua maschera di scherno cedere e si affrettò a ricomporsi e a indossare il solito aspetto cupo e strafottente.

Portando lo sguardo sul trono, rimase sorpreso di come Odino lo stesse fronteggiando con il suo stesso sorriso.

“Loki!” lo chiamò Frigga da una colonna. Lui si voltò con lentezza e le sorrise malignamente.

“Salute, madre! Ti ho reso orgogliosa?” scorse negli occhi di lei la delusione e un piccolissimo cenno con viso. Continuò a fissarla negli occhi e la vide riprendere la parola.

“Ti prego... Non peggiorare le cose” lo supplicò.

Loki digrignò i denti in risposta e sentì una morsa di rabbia chiudersi nel suo ventre mentre con uno sguardo sprezzante le si rivolse di nuovo.

“Definisci peggiorare” rimarcò sull'ultima parola e sembrò sfidarla negli occhi. Dopotutto, sapeva bene quanto Odino preferisse vederlo morto piuttosto che in catene ancora tra i suoi piedi e la tristezza nello sguardo di Frigga gli trafiggeva ancora di più il cuore di rabbia perché non c'era cosa più struggente che vederla lì ad assistere alla sua condanna.

“Basta!” tuonò Odino “Parlerò con il prigioniero da solo” sentenziò fissando la moglie negli occhi. Frigga abbassò rispettosamente lo sguardo, fece un breve inchino per poi guardare di sfuggita Loki che ancora la fissava. 

Forse in quel momento avrebbe dovuto chiederle scusa, scusa per la sua natura dannatamente aggressiva ma nonostante il rimorso si stesse facendo spazio tra le sue viscere, la sua bocca rimase ferrata in un ghigno gelido. 

Frigga scosse nuovamente la testa, poi si volse e se ne andò.

Odino non mosse un muscolo vedendo la scena ed attese che il Dio degli Inganni riportasse l'attenzione su di lui. Egli fece un passo avanti quasi come se stesse giocando per poi scoppiare in una fragorosa risata che percorse le alte colonne della Sala del Trono.

“Non vedo il motivo di tutto questo subbuglio” disse, infine.

Visibilmente alterato, Odino si sistemò sul trono, stringendo con più forza la lancia Gungnir.

“Realmente non comprendi la gravità dei tuoi crimini? Ovunque tu vada c'è guerra, rovina e morte!” le parole del Padre degli Dei piombarono su di Loki come una verità conosciuta ormai da troppo tempo ma non avrebbe lasciato mai intendere di aver capito la scelleratezza di quel gesto.

“Sono sceso su Midgard per governare il popolo della Terra come dio benevolo... Esattamente come te” Odino sapeva a cosa si riferiva, non solo all'amore che gli umani gli avevano dimostrato ma anche alle guerre che aveva dovuto combattere per giungere al potere di cui Asgard era sovrana.

Non si scompose davanti alla plateale provocazione.

“Noi non siamo dei. Nasciamo, viviamo, moriamo. Esattamente come gli umani” rispose quasi pacatamente. A Loki scappò una piccola risata.

“Cinquemila anni piò o meno” 

“Tutto questo perché Loki ha bramosia di un trono” se il Dio degli Inganni sapeva provocare, il padre degli Dei poteva fare molto peggio e come da lui calcolato, fu proprio in quel momento che Loki perse le staffe ritrovandosi a strattonare le catene.

“Un mio diritto di nascita!” urlò a perdifiato.

Davanti a quella ulteriore ma devastante provocazione, Odino non si trattenne e impugnando la lancia Gungnir si alzò bruscamente dal trono per guardare in faccia Loki e rivelargli il più terrificante dei ricordi mal celati dallo Jotun.

“Il tuo diritto di nascita era morire!” fece una breve pausa godendosi lo sgomento sul viso di Loki.

Ormai la maschera di indifferenza era completamente svanita e si poteva osservare come la spiazzante verità destabilizzasse a livelli incredibili il Dio degli Inganni.

“...Da bambino, abbandonato su rocce di ghiaccio” continuò Odino.

Loki sussultò ancora vedendo quanto colui che doveva realmente temere sapesse fronteggiarlo alla perfezione e ritornò composto al proprio posto. Vista la reazione del dio nel non rispondergli,Odino proseguì nel suo discorso.

“Se io non ti avessi salvato, ora non potresti essere qui ad odiarmi” marcò l'ultima parola con tutto il disprezzo che le sue membra potessero emettere ed attese.

Raramente si era trovato con le spalle al muro e quella situazione non gli piaceva. Inerme davanti alla presenza del dio, Loki abbassò la testa e tentò un'ultimo gesto di scherno.

“Se la scure mi attende, allora, per amore della misericordia, finiscimi!” lo guardò in volto per cercare una traccia di qualsiasi sentimento ma Odino aveva smesso di preoccuparsi di qualcuno che in realtà non voleva altro che accaparrare più che potesse da Asgard. Ormai affranto da quello che poteva osservare, Loki continuò.

“Non è che non ami i nostri colloqui, è solo che... Non li amo” era una supplica, una mera supplica al termine di quel colloquio che aveva preso tutt'altra piega rispetto a quella che sperava di avere. Aveva perso le redini del suo autocontrollo nel momento in cui Frigga era comparsa all'interno del suo campo visivo e ciò lo fece accorgere di quanto il suo cuore fosse ancora così maledettamente soggetto ai ricordi e alle emozioni. Tuttavia, doveva ammettere che la testardaggine di Odino nel fronteggiarlo finalmente era quasi onorevole nei suoi confronti. 

Il Padre degli dei sorrise notando la resa nelle parole di Loki.

“Frigga è l'unica ragione per cui sei ancora vivo e non potrai più rivederla. Trascorrerai il resto dei tuoi giorni nei sotterranei” sentenziò infine facendo gesto alle guardie di portarlo via.

Loki venne strattonato per essere allontanato ma per lui la questione non si era chiusa in quel momento.

“Che ne sarà di Thor? Nominerai quello stolto villano Re mentre io marcisco in catene?!” era la collera a parlare, la rabbia celata a lungo che infine prendeva il suo posto nella bocca di Lingua d'Argento e che mai avrebbe voluto lasciar trasparire. Sapeva di star recando soltanto soddisfazione in Odino ma a quel punto, cosa importava?

Odino non si scompose più di tanto, ormai per lui la questione era già chiusa.

“Thor dovrà combattere per rimediare ai tuoi danni. Restituirà l'ordine ai Nove Regni e poi sì, diventerà Re” questa volta, le guardie strattonarono più forte Loki e lui le lasciò fare, rivelandogli non solo che gli era toccata la punizione peggiore ma che avrebbe dovuto assistere anche all'incoronazione di Thor.

Nonostante la rassegnazione ad una vita da recluso, era proprio l'ultima frase di Odino ad averlo scosso davvero ma sapeva alla perfezione, che l'unica cosa che rimaneva da fare in quel momento era saper attendere e presto avrebbe trovato una soluzione al problema che ormai faceva parte di lui.






Note Autrice:
Spero che la storia possa essere di vostro gradimento. So perfettamente che che la ship che ho scelto è diversa dai canoni normali ma non del tutto esclusa...
Al prossimo capitolo!

-GeaTellus

 

   
 
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