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Autore: lmpaoli94    26/04/2020    0 recensioni
Sequel di Prigione di vetro.
Dopo aver scoperto che Peter Parker è in realtà Spider – man, la collera di Harry Osborn divenne incontrollabile.
Con l’aiuto di Gwen Stacy, cercheranno di unire le forze per toglierlo di mezzo una volta per tutte.
Ma non possono immaginare che l’eroe è molti più forte e furbo dei traditori che lo circondano…
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen Stacy, Harry Osborn, Mary Jane Watson, Peter Parker
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dopo il gravoso fatto avvenuto nel bar dove Gwen e Peter si erano ritrovati, Mary Jane venne a sapere della notizia guardando la tv.
“Quel giacchetto di pelle lo riconosco benissimo… Ma è quello di Peter.”
Con un senso di profonda apprensione, la ragazza cadde a terra con il cuore che gli batteva dalla disperazione-
“Non è possibile che Peter sia stato invischiato in quell’esplosione.”
Con le lacrime che gli sgorgavano sul viso, prese il suo giubbotto per uscire dall’appartamento e raggiungere il luogo del disastro.
Anche se non era molto distante, sembrava che il tragitto fosse infinito.
Non riusciva a pensare ad altro che al suo fidanzato rimasto molto probabilmente vittima di una tale distruzione.
“Chi può aver architettato una cosa simile? Peter, dimmi che stai bene.”
Mentre stava camminando nervosamente, Mary Jane provava e riprovava a chiamarlo, ma il ragazzo non rispondeva minimamente.
L’incubo che davvero fosse tra una delle vittime stava diventando sempre realtà.
“Peter, non puoi lasciarmi proprio ora.”
Presa da una profonda disperazione, la ragazza raggiunse il luogo dell’incidente dove una folla si era radunata dinanzi al disastro in attesa di sapere che cos’era realmente successo
< Lasciatemi passare! > gridò Mary Jane inferocita < Lì c’è il mio fidanzato! >
Non riuscendo a capire le intenzioni della donna, la gente ubbidì lo stesso alla sua richiesta facendogli largo, ma fu fermata dopo che aveva oltrepassato le transenne.
< Signorina, non può passare. È pericoloso > gli fece un poliziotto.
< Voglio sapere che cos’è successo al mio fidanzato. Doveva vedersi con un’amica in questo bar e quando ho sentito la notizia alla televisione… >
< Signorina, se il suo fidanzato si trovava dentro il locale non ha nessuna possibilità di essere rimasto vivo. Tutte le persone che erano qua dentro sono morte nell’esplosione. >
Sentendo le parole del poliziotto, Mary Jane cadde a terra completamente distrutta dal dolore.
< Mi dispiace dirle simili parole, ma purtroppo è così. Appena i vigili del fuoco avranno completamente domato le fiamme, faremo una ricerca sull’edificio per sapere chi realmente era all’interno, ma sarà molto difficile risalire ai morti accertati. Sono stati inceneriti. >
< Il mio fidanzato non poteva trovarsi là dentro… è impossibile… >
< Comprendo il suo dolore. Se posso fare qualcosa per lei… >
< Voglio vedere con i miei occhi la devastazione. >
< Si farebbe ancora del male signorina, ed è sconsigliabile in questo momento per lei. E poi è troppo pericoloso. Potrebbe rimanere vittima di alcuni calcinacci che non si sono staccati dall’edificio distrutto. >
< Come potrò fare senza di lui? >
< Lei non ha nessun parente per cercare il conforto necessario? >
< Non ho bisogno di conforto… Ho bisogno di trovare un colpevole. >
< A questo proposito deve lasciare spazio a noi. >
Pensando a chi davvero potesse aver commesso un simile scempio, la prima persona che Mary Jane risalì fu Gwen.
La giovane donna dai capelli rossi pensava che l’attentato era stato architettato da quella mente meschina. Ma non poteva aver fatto tutto da sola… Ci doveva per forza essere un complice. >
< Per caso sapete se all’interno c’era anche una ragazza dai capelli biondi? >
< No, signorina. Non sappiamo ancora chi ci fosse all’interno. Mi dispiace… Adesso devo andare. I miei compagni hanno bisogno di me. E’ sicura che lei può stare da sola? >
< Sì… sicurissima. >
Una volta rimasta da sola immersa nel più profondo rammarico, una donna dietro di lei vestita da cameriera si avvicinò alla ragazza spiegandogli che la bionda in questione era uscita poco prima che esplodesse l’edificio.
< Ne sei davvero sicura? >
< Sì. Non posso sbagliarmi sul suo conto… Ha detto al ragazzo insieme che doveva andare in bagno, ma quando mi hanno ordinato di controllare i servizi igienici, ho visto che la ragazza non c’era più.
Allontanandomi per un momento per andare a fare alcune compere non molto lontano da qui, un forte boato attirò la mia attenzione e subito dopo ho visto questo edificio andare a fuoco.
E’ successo tutto troppo in fretta e ancora adesso non riesco a capacitarmi di quello che è successo. >
< Nemmeno io… Quindi sei sicura che questa ragazza bionda è uscita prima dell’esplosione? >
< Sì, ne sono convinta. >
“Maledetta puttana. È stata lei! Ne sono convinta.”
< Hai detto a quel poliziotto che dentro c’era il tuo fidanzato, vero? Mi dispiace tantissimo. >
< Ti ringrazio… Ma la sua uccisione non rimarrà impunita. Te lo posso garantire. >
< Hai intenzione di risalire a quella ragazza? >
< Esatto. A costo di cercarla in tutta la città. Non mi fermerò finché non l’avrò trovata. >
Mentre la giovane cameriera strinse la mano a Mary Jane, Harry contemplò la scena a distanza di sicurezza riferendo il tutto a Gwen.
< Credo che ti sei fatta una grande nemica, Gwen > fece Harry con un sorrisetto compiaciuto.
< Non me ne importa. Quella ragazza non mi fa paura > rispose la bionda digrignando i denti < Se vuole vendicarsi che lo faccia pure. >
< Lo farà, stai tranquilla. Ti cercherà anche in capo al mondo se sarà possibile. >
< Ed io sarò pronta ad accoglierla. Non ho problemi… Anche lei farà la fine di quel dannato Peter Parker. >
< Che cosa pensi di fare adesso che Peter Parker non è più un nostro problema? >
< Non lo so… Visto che in giro c’è una pazza squilibrata che vuole uccidermi sarebbe meglio andarmene da qui e fare una nuova vita. >
< Ah ah! Quindi mi stai dicendo che hai paura di lei, giusto? >
< Assolutamente no. Può benissimo venirmi a cercare. Però io non fuggirò da lei. >
< Allora rimani qui a New York. >
< No, grazie. Questa città mi annoia molto. E poi dopo tutti questi attentati da parte tua e da parte di tuo padre… >
< Mio padre ha causato l’attentato al grattacielo per vendicarsi di coloro che si volevano sbarazzare di lui. >
< Ne sei davvero convinto? >
< Sì. Me l’ha raccontato in confidenza circa un mese fa’. >
< Quindi tu sapevi benissimo che tuo padre era quel mostro e che avrebbe attaccato tutti no. >
< No. non sospettavo minimamente di mio padre… Pensavo che si sarebbe vendicato in altri modi e non spingendosi oltre. >
< Perché non mi riesce fidarmi di te? >
< Puoi pensare pure quello che vuoi. È questa la verità > rispose Harry distogliendo lo sguardo da Gwen.
> Comunque adesso non ha più importanza. Ci siamo vendicati di Peter Parker ed è questa l’unica cosa che conta. >
< Puoi ben dirlo… Quindi non ci rivedremo più? >
< Ti dispiace, forse? >
< Un po’ sì. Sei una ragazza carina e mi piacerebbe frequentarti. >
< Davvero? Non l’avrei mai detto > rispose Gwen con tono sensuale < Però meglio non vederci assieme in questa città. Qualcuno potrebbe renderci la vita impossibile. >
< Ti stai riferendo a Mary Jane? >
< Non solo a lei, ma anche ai paparazzi. So quanto tutta la tua famiglia è famosa. Avete costruita un’azienda dal nulla e siete diventati una realtà costante. >
< Forse una volta… Quei dannati traditori volevano affossare l’azienda e mio padre. Ma hanno avuto quello che si meritano. >
< Parole sante… Comunque se vogliamo frequentarci, io non ho niente in contrario. Mi basta sapere che la nostra vendetta è stata finalmente compiuta. >
< E nessuno sospetterà di noi > rispose Harry con ghigno malefico.
 
 
Mentre i vigili del fuoco stavano ancora rovistando tra le macerie, qualcuno vicino a loro si stava muovendo con circospezione.
< Ehi Clark, hai sentito qualcosa? >
< No, perché? >
< Ho la netta sensazione di aver sentito qualcosa muoversi. >
< Ti stai sognando. Qui non si è mosso nessuno. >
< E se fosse qualcuno dei sopravvissuti? >
< La vedo molto difficile… Purtroppo sono morti tutti inceneriti. >
< Quindi tocca a noi dare la brutta notizia ai telegiornali? >
< Frank, non ti rendi conto che c’è stata un’esplosione? È impossibile che siano rimasti in vita! >
< Odio quando hai ragione. >
< Meglio tornare a casa. È stata una giornata alquanto lunga e difficile. >
< Ti seguo a ruota. >
Appena tutti i vigili del fuoco se ne furono allontanati, un uomo nell’ombra si allontanò dal luogo del disastro.
Nessuno avrebbe mai immaginato che la vendetta avrebbe albergato nelle menti di alcune persone fino a quando non sarebbero morti i veri colpevoli.
Una vendetta che avrebbe fatto assaporare una liberazione inimmaginabile.
E questo Peter Parker lo sapeva, riuscito a scampare miracolosamente all’esplosione ordita da Gwen e dal suo complice.
“Gwen Stacy, hai osato farmi questo… Ma presto capirai una cosa che ti costerà molto: Spider – man non muore mai.”
   
 
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