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Autore: lmpaoli94    22/04/2020    0 recensioni
Sequel di Prigione di vetro.
Dopo aver scoperto che Peter Parker è in realtà Spider – man, la collera di Harry Osborn divenne incontrollabile.
Con l’aiuto di Gwen Stacy, cercheranno di unire le forze per toglierlo di mezzo una volta per tutte.
Ma non possono immaginare che l’eroe è molti più forte e furbo dei traditori che lo circondano…
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen Stacy, Harry Osborn, Mary Jane Watson, Peter Parker
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il mattino dopo il sole splendeva alto sulla grande città di New York.
Sembrava che in una sola notte la vita fosse ricominciata dall’inizio facendo spazio alla catastrofe della notte scorsa.
Ma il passato non si cancella, e presto Peter Parker lo proverà sulla sua pelle.
Erano le sette e mezzo del mattino quando spalancò gli occhi fissando il soffitto con aria trasognata come se la sua vita avesse preso una piega perfetta e impeccabile.
“Mary Jane, tu sei il fiore della mia vita indistruttibile che non appassirà mai. Ti amo più della mia stessa vita e in questo momento mi dispiace lasciarti da sola.”
Cercando di non fare il minimo rumore, Peter si cambiò velocemente senza fare nemmeno colazione.
L’attendeva una persona molto importante per lui, ma mai quanto la sua Mary Jane.
< Peter, che stai facendo? > gli domandò la donna guardandolo con gli occhi a fessura.
< Sto uscendo, tesoro mio. >
< Così presto? Ma dove te ne vai? >
< Mi devo vedere con Gwen. Non te lo ricordi già più? >
< No, me lo ricordo… Ma puoi aspettare ancora un po’? >
< Per fare cosa? >
< Vieni da me e lo scoprirai. >
Fissandola con sguardo sensuale, solo pochi secondi dopo e Peter capì all’istante.
< Sei veramente insaziabile, sai? >
< Non voglio perdere un solo istante con te. >
< Nemmeno io, tesoro mio > rispose Peter rispogliandosi e rimettendosi sotto le coperte.
 
 
Dopo aver consumato il loro momento d’amore breve e intenso, Peter vide l’orologio attaccato alla parete.
“Le otto in punto. Per fortuna che non sono così in ritardo.”
< Hai intenzione davvero di andare a quell’appuntamento? >
< Certo, Mary Jane. Devo sincerarmi delle condizioni di Gwen. >
< Non andare Peter. Ti prego. >
< Come? Non dirmi che sei già gelosa > replicò l’uomo visibilmente divertito.
< Non è uno scherzo, Peter… Secondo me succederà qualcosa di molto brutto. Ho un terribile presentimento. >
< Che tipo di presentimento? Non capisco. >
< Spero che non sia niente, ma ho paura che quell’appuntamento si riveli un’imboscata in piena regola. >
< Ma cosa vai a pensare? Perché Gwen mi dovrebbe fare questo? >
< E se fosse lei quella tremendamente gelosa? So che covava un forte sentimento per te… E se non fosse cambiato nulla? >
< Allora vorrà dire che dovrà capire che io amo solo te. >
< Peter, non credo che la vostra conversazione finirà così… >
< Ma di cosa ti preoccupi? >
< Mi preoccupo per te! Non andare. >
< Mary Jane, credo che le tue supposizioni siano un tantino esagerato. Mi vedrò con lei per fare colazione insieme e poi me ne andrò a lezione. Tornerò a casa nel pomeriggio. Ecco, questo è il mio programma di oggi. >
< Se non fossi stata impegnata con il mio lavoro ti avrei accompagnato. >
< Non so se sarebbe stata una buona idea… E se Gwen non accettasse il fatto di noi? Con te presente potrebbe succedere l’irreparabile. >
< Ah davvero? Allora vedi che è meglio che ci sia anch’io a proteggerti. >
< Ahahah ma stavo scherzando. Non fare la sciocca. >
< Mi prometti che quando avrai finito con lei mi chiamerai avvertendomi com’è andata. >
< D’accordo. Se questo può farti stare bene, lo farò. >
< Mi raccomando, non scordartelo. >
< Va bene. Adesso però non ti preoccupare più, ok? Meglio che vada, altrimenti farò tardi. >
< Perché tanta fretta? Io ho ancora voglia di… >
< Risparmia la tua voglia per questa sera > rispose Peter sorridendo.
< Perché scusa? Io ho ancora voglia adesso! >
< Ora non abbiamo tempo, insaziabile donna. >
< Va bene, per questa volta te la cavi. Ma la prossima volta non riuscirai a sfuggirmi. >
< Affare fatto. Buona giornata, Mary Jane. >
< Grazie anche a te > disse infine la donna prima di vedere il suo amato uscire dal suo appartamento.
 
 
New York era sempre una città caotica a qualsiasi ora del giorno.
Gli abitanti e i turisti del posto non facevano altro che affollare la città spostandosi da una parte all’altra.
“Gwen mi ha mandato un messaggio sul cellulare dicendomi di recarmi a questo indirizzo. Ma è abbastanza lontano dalla mia università.”
Non capendo le reali intenzioni della donna, alla fine Peter decise di non pensarci ulteriormente e accettare il suo invito.
“Quando la vedrò, glielo voglio domandare.”
Appena arrivò nel bar indetto proprio da Gwen, Peter vide la ragazza intenta a parlare segretamente con qualcuno al cellulare.
< Mi raccomando, fai come ti ho detto io e vedrai che Peter Parker non ci sfuggirà. >
< Sei sicuro che facendo così io non correrò nessun rischio? >
< Certo, stai tranquilla. Basterà che tu esca dalla porta di servizio e che tu ti allontani in tempo prima che le bombe che ho messo in tutto il bar esplodano. >
< Va bene… Ho il cuore che mi batte all’impazzata per il nervosismo. Spero davvero di riuscire in questa impresa. >
< Ti controllerò a debita distanza. Se dovesse succedere un imprevisto, il nostro piano salterà e non succederà niente. >
< Ok. Adesso mi sento già meglio… Devo andare > disse infine Gwen riattaccando la chiamata prima di ritrovarsi dinanzi a Peter.
< Ah, sei qui! Mi hai spaventato > fece Gwen smorzando una risata isterica.
< Scusami. Non volevo spaventarti > replicò Peter con tono indifferente < Come stai? >
< Molto meglio ora che sei qui. >
Senza avere il permesso del ragazzo, Gwen si avvicinò a lui stampando le sue labbra con le sue.
< Spero che non ti dispiaccia. >
< Gwen, a proposito di questo, è uno degli argomenti di cui ti vorrei parlare. >
< Che cosa vorresti dirmi al riguardo? >
< Possiamo entrare nel locale e metterci comodi? >
< Certo. Che maleducata che sono. >
Una volta entrati nel bar, Gwen disse al barista di avere prenotato un tavolo appartato in modo che nessuno li avesse disturbati.
< Ecco qua a lei, signorina. >
< La ringrazio > rispose Gwen con tono cordiale.
< Perché hai voluto spostare l’appuntamento qui? > domandò immediatamente Peter.
< Perché mi sembrava molto più carino rispetto al bar della tua università e soprattutto perché era molto più vicino a casa mia… Mi dispiace averti fatto camminare più del dovuto, ma i miei genitori mi hanno detto che non devo strapazzarmi troppo dopo tutto quello che è successo la notte scorsa. >
< E’ stato un vero incubo > fece Peter con tono preoccupato < Ma per fortuna si è risolto tutto per il meglio. >
“Tu dici?”
< Sì, puoi ben dirlo… Sono stata davvero fortunata a non farmi niente. >
< Sei riuscita a scappare prima che la situazione precipitasse. >
< Quel pazzo mascherato voleva farci fuori tutti… Ma perché? >
“Solo per vendetta, Gwen. Ma è meglio che tu non lo sappia.”
< Non lo so. Nessuno lo sa… >
< Parlando di tutt’altro, che cosa volevi dirmi sul bacio di prima? >
“Ecco la parte più difficile che vorrei evitare.”
< Gwen, non so come dirtelo ma io… Non possiamo stare insieme. Tutto qui. >
Sentendo quelle parole, Gwen non batté ciglio attendendo il vero motivo che Peter aveva in mente di dirgli.
< Non mi dia una spiegazione valida? >
< Certo… E’ che non riesco a trovare le parole adatte. >
< T provaci lo stesso. Ti ascolto. >
< In verità solo ora ho capito che posso amare una sola persona, Gwen… Ma purtroppo non sei tu. >
< Ti stai forse riferendo a Mary Jane? >
< Come fai a saperlo? >
< Andiamo, Peter… Credi che non l’abbia capito con quali occhi pieni di rabbia la vedevi insieme ad Harry Osborn? Pensi davvero che io sia sciocca? >
< Lo davo a vedere così tanto? >
< Abbastanza… Ma adesso di tutto questo che cosa penserà Harry? Anche lui tiene molto a Mary Jane, sai? >
< Sì, lo so. Risolveremo questa situazione il prima possibile. Intanto io e Mary Jane ci siamo fidanzati ufficialmente. >
< Co sì presto? Non perdete tempo voi due. >
< Dovevamo farlo molto tempo fa’, ma non c’è mai stata occasione. >
< Quindi in tutto questo tempo non hai fatto altro che prendermi in giro? >
Sentendo quella domanda, Peter sbiancò di colpo.
< Gwen, non è come pensi… >
< E’ qui che ti sbagli, Peter Parker. Ho capito tutto di voi due… Sapevo bene che Mary Jane sarebbe venuto all’inaugurazione di quel palazzo maledetto e tu hai colto l’occasione di portarmi anche me, abbandonarmi appena possibile per spassartela con lei. >
< Io non volevo che accadesse ciò… >
< Smettila di dirmi bugie. Mi stai umiliando, sai? Se amavi quella ragazza dovevi dirmelo prima. E non usare giri di parole come stai facendo ora. >
< In verità ti sto dicendo le cose come stanno. >
< Lascia stare. È meglio chiudere l’argomento qui. >
Vedendo che la situazione stava degenerando, Peter decise di chiedere umilmente scusa alla povera Gwen.
< So che non meritavi tutto questo, ma non posso farci niente se io e lei siamo fatti l’uno per l’altro. Cerca di capirmi. >
< Ti capisco, non ti preoccupare > rispose Gwen cercando di trattenere la sua rabbia< Puoi scusarmi un attimo? Devo andare in bagno. Quando torno ordiniamo la colazione, ok? Come due perfetti amici. >
< D’accordo. Vai pure. >
Una volta raggiunto i servizi igienici, Gwen fissò Peter con attenzione dando segno a Norman di attuare il suo folle piano.
< Sei pronta ad uscire? >
< Sì. Tra due minuti sarò fuori. >
Senza farsi vedere da nessuno, Gwen Stacy riuscì ad uscire dalla porta di servizio e a mettersi al sicuro dall’eventuale esplosione che non tardò a manifestarsi.
Il locale posto in centro a New York saltò in aria emanando un boato generale che scosse l’intera città.
Una volta fuggita dal luogo del disastro, Gwen avvertì immediatamente Norman che il loro piano era andato a buon fine.
< Ottimo lavoro, Gwen. Sei stata bravissima. Adesso Peter Parker non sarà mai più un problema di nessuno. >
< Adeso che pensi di fare con Mary Jane? > domandò Gwen trattenendo a stento le lacrime per aver condannato Peter.
< Anche lei sortirà la mia vendetta. si pentirà di avermi tradito con Spider - man… Ma adesso tu non mi servi più. È una questione tra me e lei > disse infine Harry agganciando la chiamata.
< Harry, aspetta! >
Ma era troppo tardi.
Gwen alla fine decise di tornare a casa lontano dalla zona distrutta, facendo finta di niente e non preoccupandosi più del dovuto di quello che era successo.
“Peter Parker, mi dispiace… Dovevi capire che i tuoi sentimenti e le tue azioni non potevano rimanere impunite per molto” pensò la ragazza con disprezzo.
   
 
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