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Autore: Ghostclimber    27/04/2020    7 recensioni
L'inevitabile è accaduto.
Lui e lei si sono messi assieme.
Ma questo potrebbe aprire la strada per una tregua tra lui e l'altro.
Pairing: HanaHaru, HanaRu
Genere: Commedia, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Haruko Akagi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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2 agosto 1997

 

Papà, ho fatto un casino.

Vorrei dare la colpa ad Haruko, giusto per avere qualcuno con cui prendermela che non sono io, ma non ci riesco. E adesso sono qui in ritiro, in stanza con Kaede che non mi rivolge la parola da ieri. Sendoh ha provato a scambiare qualche chiacchiera un paio di volte, ma non ce la faccio. Prima di tutto, non voglio farmi vedere da Kaede a parlare con lui, e poi non ho voglia di rivolgere la parola ad anima viva.

E va bene, non si capisce un accidente.

Ieri mattina siamo partiti da Kanagawa alle sei del mattino, Ryochin ha portato tutta la squadra in stazione a salutarci e c'erano anche il Gori e Haruko... ma quando l'ho salutata con un bacio lei non ha minimamente risposto, zero, era come baciare un pupazzo. Appena saliti sul treno, Kaede si è subito addormentato e non ho potuto parlargliene, ma Sendoh si è accorto che non sembravo molto felice e insisti insisti mi ha cavato fuori cos'era successo. Ha cercato di consolarmi, di dirmi che magari mi ero sbagliato, e poi ha avuto l'idea di merda di lasciarsi baciare mentre se ne stava immobile così potevo capire se c'era qualche differenza. Kami, solo a scriverlo mi sembra un'idea davvero da deficienti, come ho potuto essere così stupido da pensare che poteva andar bene?!

Comunque, fatto sta che ha chiamato Mitsui-san e gli ha chiesto se per lui andava bene, ci ho parlato un attimo anch'io e lui è stato molto gentile, ha provato a riderci sopra ma si capiva che è un po' preoccupato per me... in ogni caso, siamo arrivati al palazzetto della Nazionale, Kaede si è fermato a parlare con l'allenatore e Sendoh è entrato nella nostra stanza per provare a fare quella cosa. Non me la sono sentita, mi pareva scorretto e comunque avevo realizzato che non c'era da fare nessuna cavolo di prova, ma proprio un istante prima che mi scostassi è entrato Kaede e ci ha visti.

Non mi rivolge la parola da allora, si alterna tra fingere che non esisto e evitarmi come la peste.

Mi fa male il cuore, papà, tanto.

Solo vedere come gira la faccia dall'altra parte quando cerco di salutarlo mi ammazza dentro, è come se invece di ignorarmi mi mettesse ogni volta una mano nel petto e mi strizzasse i polmoni.

Se va avanti così non so come arriverò a fine mese... o SE ci arriverò.

 

7 agosto 1997

 

Forse ce l'ho fatta. FORSE.

Non ce la facevo più, sono entrato in bagno mentre faceva la doccia e ho cominciato a prenderlo a botte. Lui mi ha sputato in faccia e me le ha date di santa ragione, non ho mai preso dei pugni così pesanti neanche da Tetsuo quando era venuto in palestra per menarci, ma poi forse si è calmato.

Adesso si sta rivestendo, spero che

 

8 agosto 1997

 

Non sono mai stato così stanco.

Ieri poi è successo un casino dopo l'altro, cerco di andare con ordine... magari mi aiuterà a mettere in fila i pensieri: è una cosa che mi servirebbe davvero, vista la situazione in cui mi ritrovo.

Stavolta, almeno, posso davvero dare la colpa ad Haruko, anche se maledetto me mi sembra comunque scorretto. Un giorno, magari, la pianterò di sentirmi così nei suoi confronti.

Vedo di andare almeno in ordine cronologico. Ieri mi sono interrotto perché Kaede stava uscendo dal bagno e non volevo che leggesse... quello che scrivo qui mi sembra sempre un po' patetico e non voglio che lui pensi che sono una pappamolla. Comunque ci siamo più o meno chiariti, lui si è arrabbiato perché non l'ho chiesto a lui e io mi sono arrabbiato perché non avrei sopportato di baciarlo e sentire che non rispondeva... e perché non so se mi sarei fermato lì o che cosa. Sendoh è un amico, non l'avrei mai detto solo sei mesi fa ma lo è, e anche se obiettivamente lo vedo che è un bel ragazzo non mi ha mai detto nulla a livello di... non saprei, ormoni? Diciamo ormoni. Insomma, forse avrei potuto baciare un Sendoh immobile e poi ognuno per la sua strada, ma con Kaede... i casi sono due, o mi sarei sentito morire perché non reagiva (anche sapendo che era una cosa concordata) o l'avrei preso e l'avrei sbattuto sul letto. E non mi va di farlo, non finché tra me e Haruko le cose non sono proprio finite finite. Mi è scappato detto che non ho chiesto a lui perché sono emotivamente coinvolto -e un bel grazie a Mitchan che al telefono mi ha suggerito questa frase, ho fatto la figura della persona colta perché per una settimana mi sono rigirato in testa questa espressione che mi piaceva un sacco- comunque lui -Kaede, non Mitchan- è andato in botta e io ho avuto la bella pensata di dire che scendevo a chiamare Haruko per dargli il tempo di ricomporsi.

Non so neanche se mi ha sentito in effetti, comunque il mio piano si è rivelato disastroso, tanto per cambiare. Ero d'accordo con Haruko che ci saremmo sentiti ieri sera, ma lei a casa non c'era. Il Gori è stato gentilissimo e mi ha dato il numero di Matsui, dicendomi che Haruko era da lei e che sicuramente si era dimenticata ma che sarebbe stata felice di sentirmi. Morale che ho chiamato Matsui, ma Haruko non era da lei. Anche lei è stata molto gentile, ha detto che probabilmente il Gori l'ha confusa con Fuji (succede più spesso di quel che pensi, e dire che nemmeno si somigliano!) perché lei non vede nessuno da quasi due settimane visto che ha trovato un lavoro e deve sempre svegliarsi presto. Comunque ho chiamato Fuji, ma lei mi ha detto che non sente Haruko da qualche giorno, e lì sono andato nel panico.

Me la vedevo da qualche parte con Aota, o morta in un fosso, e lì per lì ti giuro che non sapevo quale fosse l'immagine che mi angosciava di più. Lo so, questo fa di me una gran brutta persona, ma se non lo scrivo qui me lo porterò dietro per il resto della vita. Non pensare troppo male di me.

Sono tornato in camera, non sapevo che altro fare, e ho trovato Mitsui oltre che Kaede. Lì per lì non mi sono neanche posto il problema di cosa ci facesse nella nostra stanza, lo ammetto, poi mi ha spiegato che lui e Sendoh stavano facendo le cose zozze e lui è dovuto scappare dal balcone per non farsi beccare dal compagno di stanza di Sendoh. Se non fossi così a pezzi mi divertirei un sacco a immaginare il povero vecchio Mitchan che passeggia sul cornicione del secondo piano!

In ogni caso sono scoppiato a piangere, non ho potuto trattenermi, stavo malissimo, e Kaede mi ha abbracciato. È pazzesco come solo stare tra le sue braccia mi faccia stare meglio, è quasi una magia... con Haruko non mi sento così, non è mai successo. Sono sempre un po' sulle spine e ho paura di fare qualcosa di sbagliato, ma con Kaede mi sembra di essere del tutto me stesso e mi sento come... completo, in qualche modo. Il che è buffo, perché non pensavo che mi mancasse un pezzo! (sì, sto cercando di sdrammatizzare, come mi è uscita?)

Comunque mi ha calmato e poi ha deciso di scendere di nuovo al telefono, richiamare il Gori e farsi dare il numero di Aota. Non so cosa volesse ottenere, se erano insieme potevano anche essere usciti, ma lì c'è stata una sorpresa: Aota era con il Gori. Sul momento ho pensato che allora il Gorilla stava coprendo Haruko, ma lei non c'era e loro non sapevano niente. Anzi, Aota mi ha chiesto scusa perché a quanto pare a Tanabata ha un po' fatto il broccolo per davvero, non era una mia impressione, ma era solo che ha voluto fingere di stare con Haruko... niente di concreto, insomma, e mi ha giurato sul suo onore che non c'è mai stato altro. Era troppo stupito e troppo confuso per mentire, gli ho creduto. Comunque il Gori si è subito agitato, ovviamente, dopotutto poteva essere successa qualsiasi cosa, quindi ha messo giù e ha promesso che sarebbe andato a cercare Haruko.

Abbiamo aspettato fin oltre mezzanotte che richiamasse, e lui ha telefonato appena è rientrata Haruko, che però non ha voluto parlarmi. Non gli ha detto dov'è stata, e adesso non so quando lo scoprirò visto che il coach ci ha vietato le telefonate.

Già, ecco un altro problema che mi ha tenuto sveglio tutta la notte: appena abbiamo messo giù il telefono è arrivato quello stronzo di Morishige, non so se si era appostato o che cosa, comunque ha fatto una battutaccia sul fatto che ho le corna e io non ci ho visto più. Ero stanco e triste e gli sono saltato alla gola, due altri tizi di cui non ricordo il nome gli hanno dato man forte e se non fosse stato per Kaede, Sendoh e Mitchan probabilmente le avrei prese alla grande. Solo che nel mentre è arrivato il coach, ci ha beccati a fare a botte e ha minacciato ripercussioni.

Stamattina ci ha interrogati tutti uno per uno, ed ero terrorizzato. Gli ho detto che è tutta colpa mia, di non coinvolgere nessun altro, soprattutto Kaede... ho pianto come un bambino, e forse è questo che ci ha salvati tutti. Il coach deve essersi intenerito, perché ha detto solo che ci avrebbe tenuti d'occhio, ha preteso che facessimo la pace e ci ha vietato il telefono. Ha detto che possiamo chiamare solo a casa e prima dobbiamo chiedergli il permesso.

Devo ammettere che la cosa mi sta bene.

Papà, oggi è successa anche un'altra cosa, una cosa abbastanza grossa. Dopo che abbiamo parlato con il coach, Kaede ha portato in camera dei pancake con la Nutella e lo sciroppo d'acero, un gioco tira l'altro... insomma che mi ha baciato. Ho sentito il cuore farmi un salto nel petto di quelli grossi, e veramente non saprei come fare a parlare con Haruko sapendo che l'unica cosa che voglio fare è rimettermi a baciare Kaede, e mi sembra anche brutto chiamarla e dirle “Ciao, non me ne frega niente di cos'hai fatto e con chi, ti lascio per Kaede Rukawa”. Insomma, almeno vorrei dirglielo faccia a faccia. O magari le scriverò una lettera, ma come vedi non è che sono poi così bravo a scrivere, mi incasino e mi perdo tra i pensieri, finirebbe per non capire un accidente o io non riuscirei a spiegarmi in maniera decente.

Vorrei solo che la situazione si sbloccasse, perché ora come ora ho una sola certezza: voglio ricominciare a baciare Kaede.

 

31 agosto

 

È successo.

Haruko mi ha lasciato.

Mi ha scritto una lettera, me l'ha data il coach alla fine dell'allenamento di oggi. A quanto pare non mi sbagliavo, lei mi tradiva davvero, ma non con Aota. Con un certo Koichiro Nango, ti giuro che ho dovuto chiedere a Sendoh se per caso sapeva chi era prima di ricordarmi.

Praticamente questo tizio gioca nello Tsukubu come centro, e l'anno scorso avevamo litigato proprio per Haruko. Lui ci ha provato con lei, io ero geloso e ho giurato di batterlo per dimostrare che ero degno di Haruko. O una cosa del genere, non mi ricordo. Ogni tanto penso di sparare un po' troppe stronzate. Comunque li avevamo asfaltati, e questo Nango è completamente uscito dai miei radar mentali. Mi sono ricordato chi era solo quando Sendoh ha parlato dei colpi di sole sulla frangia, lì mi è tornato in mente che avevo pensato che uno con dei capelli così schifi non poteva stare con Haruko.

Comunque, ti sto scrivendo mentre Kaede legge la lettera di Haruko. È un po' lento a leggere, e io devo farmi forza per non girarmi a guardarlo. È che voglio finire di scrivere qui il prima possibile, gli lascerò qui il diario e gli dirò di raggiungermi alla scogliera. So che sembra stupido, ma ho una cosa da dirgli e non so se riesco a farlo qui, in una stanza del cavolo uguale a un milione di altre stanze. Da un lato ho bisogno di trovare il coraggio, dall'altro vorrei avere dietro alle spalle un panorama un po' più bello della porta del bagno.

Oggi siamo stati in spiaggia, e ci ho provato un po' con lui. Mi sono sentito morire a vedere che lui non sembrava starci, pensavo che avesse cambiato idea, e invece no: il mio amore voleva solo sapere perché oggi e non ieri, non sapeva ancora della lettera di Haruko.

La verità è questa: finché non ho letto dalle parole scritte con la sua mano che era finita, mi sono sentito in qualche modo obbligato a comportarmi come se fossimo ancora insieme, anche se ormai avevo capito che le possibilità di continuare erano nulle. Non tanto per lei, ma per me. Non avrei potuto volerle bene sinceramente.

La sua lettera mi dipinge in maniera molto migliore rispetto a quel che sono realmente, e credo che quando saremo tornati a Kanagawa la cercherò per dirglielo. Ha detto che Nango l'ha imbrogliata, che lei ci è cascata come una pera, ma pensa anche che io sia meraviglioso e non lo sono. E non è giusto che lei continui a pensarlo.

Sono sospettoso, geloso, spesso sciocco, tiro conclusioni assurde, penso sempre che la gente mi voglia fare del male... Haruko invece è solo stata ingenua, come è sempre stata, dopotutto. Mi dispiace che sia andata così, tra noi, riguardando indietro vorrei non aver mai cominciato...

O forse no, forse mi serviva vivere questa storia con lei per imparare a distinguere una cottarella dal vero amore. Forse serviva ad entrambi. Dalla sua lettera si capisce che è cresciuta, che ha capito di aver sbagliato... ha scritto esplicitamente che non chiede il mio perdono perché sa di non meritarlo, ma io non la odio. Credevo che stesse andando in giro a fare i suoi porci comodi, e invece anche lei è stata raggirata... credo sia sincera, e quando le parlerò di persona ne avrò la conferma.

Avrai notato che ho parlato di vero amore. Lo so, papà, che sono solo un ragazzino, ma quello che provo per Kaede è qualcosa di gigantesco, e al tempo stesso è come se fosse un normale processo naturale. Non riesco a spiegarmi, non sono mai stato bravo con le parole, ma spero che lui capisca cosa voglio dire leggendo queste righe perché non so se avrei il coraggio di dirgli che lo amo così, in faccia. Se verrà alla scogliera, saprò che accetta i miei sentimenti e potrò parlare.

È una scelta da codardo? Probabilmente. Ma nonostante tutti i rifiuti che ho collezionato, stavolta la faccenda è su un piano del tutto diverso: imparerei di sicuro a non pretendere nulla da lui, ma rovinare il nostro rapporto e creare una frattura tra noi mi ucciderebbe.

Lo amo più della mia stessa vita.

Ora vado alla scogliera, spero di vederlo arrivare presto.

 

Ti voglio bene fino alla luna e ritorno

Hana

 

 

1 settembre

 

Papà,

tuo figlio è più scemo di quanto credi.

Ho scritto tutta quella roba sentimentale per poi portarmela dietro, quindi Kaede è dovuto andare in giro a cercarmi e non ha letto un accidente, e io sono andato nel panico.

Ma Kaede è ancora più di quanto pensassi, e piano piano mi ha messo a mio agio e sono riuscito a dirgli che lo amo.

Non so se stiamo insieme o che cosa, io non gli ho chiesto niente e lui non ha chiesto niente a me. Vorrei prima sistemare le cose definitivamente con Haruko, prima di mettermi ufficialmente con lui.

Credo che capirà, Kaede mi capisce sempre anche quando sto dicendo cose assurde e irrazionali. Mi ricordo quando mi dicevi che la mamma è l'altra metà della mela, e credo proprio che Kaede sia la mia altra metà. Se io sono furioso, lui è calmo e mi placa. Se io ho paura, lui mi prende a calci nel sedere e mi fa ritrovare il coraggio. Se io sono irrazionale, lui mi prende per mano, ci sediamo insieme e mi fa tornare lucido.

Adesso ho capito, papà. Un partner non deve spingerti ad essere diverso da quel che sei, un partner ha solo l'ingrato compito di riportarti sulla terra quando cominci ad esagerare con i voli mentali. Haruko non ci riuscirebbe neanche in un miliardo di anni, mentre Kaede sa sempre cosa fare e quando. Credo che con lui potrò davvero diventare una persona migliore, e non perché voglio farmi bello ai suoi occhi, ma perché abbiamo la possibilità di diventare grandi insieme.

Gliel'ho detto ieri, che è come se la vita mi stesse offrendo la possibilità di essere felice e di sapere di essere felice.

Lascerò il diario nello zaino di Kaede, siamo sul treno e lui guarda caso sta dormendo come un sasso. Lo adoro anche quando mi russa nell'orecchio e mi sbava sulla felpa, è amore questo?

Io credo di sì.

 

Ti voglio bene, fino alla luna e ritorno.

Hana

 

Rukawa abbassò il quaderno.

Se l'era ritrovato nello zaino quando aveva disfatto le valigie, e aveva interrotto il riordino per fermarsi a leggere; aveva giustamente pensato che Sakuragi avesse lasciato il quaderno apposta nel suo bagaglio proprio perché lui lo leggesse.

Chiuse la copertina con riverenza e si accorse di avere le mani che tremavano. Per tutto quel tempo lui aveva pensato di essere l'unico a beneficiare del rapporto con Sakuragi, ma dall'ultima pagina aveva scoperto che la cosa era reciproca.

Qualcosa dentro di lui aveva sempre ripetuto che Sakuragi era la sua anima gemella, ma la razionalità e il pessimismo avevano ripetutamente smontato la teoria: anche ora che si erano baciati, che era chiaro che ci fosse dell'interesse reciproco, una voce non smetteva di ripetere che Rukawa era solo un parassita, che aveva ottenuto quel che voleva ma che Sakuragi non era una cosa o un obiettivo vago, bensì una persona, e che non era giusto appropriarsene solo perché dalla sua vicinanza poteva trarre dei benefici.

Ora che leggeva dalle parole di Sakuragi che il benessere era reciproco, Rukawa sapeva per certo di poter coltivare una speranza, per di più ben fondata.

-Ehi, fratellino!- chiamò Kaori dalla soglia, -Tra poco è pronta la cena.

-Arrivo.

-Va tutto bene?- chiese Kaori. Aveva l'occhio ben allenato, la ragazza, e di certo aveva notato gli occhi lucidi e il tremore che non abbandonava le mani del fratello.

-Faccio in tempo a fare una telefonata veloce prima di cena?- chiese Rukawa.

-Oh... certo. Ma fa' in fretta.- rispose Kaori. Rukawa si alzò, la oltrepassò e si diresse nel corridoio d'ingresso. Non dovette nemmeno aprire la rubrica: ormai conosceva a memoria il numero di telefono di Sakuragi. Ascoltò gli squilli della linea libera, poi una voce femminile rispose: -Casa Sakuragi, chi parla?

-Buonasera, signora Sakuragi, sono Kaede Rukawa. Chiedo scusa se disturbo all'ora di cena, posso parlare con Hanamichi? Ci vorrà poco.

-Certo, caro, te lo passo.- il rumore della cornetta che viene appoggiata, qualche secondo di interminabile attesa, infine la voce di Sakuragi: -Ehi, Kaede, tutto bene?

-Volevo solo dirti che ti amo.- sbottò Rukawa. Sakuragi per un po' non rispose, e Rukawa temette di aver osato troppo. Stava per aprire bocca per dire che non era nulla, che si era sbagliato, che per un attimo era stato posseduto da uno spirito demoniaco, quando Sakuragi disse: -Ti amo anch'io, Kaede. Ci vediamo domani a scuola? Dopo pranzo non ci sono lezioni, possiamo vederci alle due in palestra se ti va.

-Certo. A domani, Hanamichi.

-A domani... buonanotte, Kaede.- con un ticchettio sommesso, la linea fu interrotta. Rukawa si voltò per dirigersi in sala da pranzo, con un vago sorriso che gli aleggiava sulle labbra, e si ritrovò di fronte a Kaori. Aprì la bocca, ma non riuscì ad emettere un solo suono. E non un suono emise sua sorella. Si limitò a fare un altro passo avanti; lo abbracciò, e Rukawa non si divincolò.

 

 

 

 

Fiu, finalmente ce l'ho fatta a pubblicare!

Sono stata in coda dal panettiere per una vita e mezza (il vecchietto prima di me ha comprato tre quarti del negozio), poi mi sono messa in testa di fare i nikuman e gli involtini primavera e sì, anche la pasta per entrambi, insomma che a una certa poi era ora di pranzo.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, mancava ancora il punto di vista di Hana... da qui in avanti credo sia quasi tutto in discesa. In realtà manca pochissimo, più avanti non so se sperimenterò altre long di questa portata a breve... ho la side story SenMit di questa storia in cantiere, ma nel frattempo sono appena diventata l'eroe che il fandom di Katekyo Hitman Reborn non sapeva di volere e sto mettendo insieme il coraggio per portare avanti una long lì, anche se forse con la stessa idea di base (una cosa chiamata Hanahaki) potrei inventarmi qualcosa anche qui... fatemi sapere se nel caso, in linea generale, vi potrebbe piacere una cosa un po' angst con i nostri cuccioli.

E battete un colpo se avete gradito il capitolo, così so che ci siete ancora! Grazie a tutti voi che mi tenete su di umore e alla prossima settimana!

XOXO

   
 
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