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Autore: Miharu_phos    27/04/2020    0 recensioni
Austin è disposto a seguire Axel ovunque, anche quando quest’ultimo sembra essere passato al lato oscuro.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Austin/Toramaru, Axel/Shuuya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alex Zabel fissava il grande schermo, un sorriso maligno a curvare le sue belle labbra, ed uno sguardo malizioso proiettato di fronte a sé.

 

Le sue gambe erano accavallate sensualmente una sull'altra e come suo solito teneva un gomito poggiato al bracciolo del suo gigantesco trono, mentre si sosteneva il viso con il palmo di una mano.

 

Austin si era perso nell'ammirazione di quel ragazzo incredibilmente attraente ed il suo sguardo non faceva che scorrere su quelle gambe lunghe e slanciate, coperte da dei semplici pantaloni rossi, che però riuscivano benissimo a mettere in mostra la tensione delle cosce.

 

La camicia, leggermente sbottonata sul petto, lasciava intravedere i pettorali appena pronunciati dell'uomo, accarezzati da diversi ciondoli che gli dondolavano sulla bella pelle abbronzata.

 

La partita terminò e Austin spense il grande schermo con il telecomando a sua disposizione.

 

-Quella squadra si sta ribellando, mio signore. Come intendete procedere?-

 

La sua voce gentile aveva sfiorato le orecchie di Axel, coperte appena dai lisci ciuffi biondi e azzurri.

 

Si voltò lentamente verso il minore, incastonando i suoi splendenti occhi neri in quelli blu scuro dell'ex compagno di squadra e si lasciò sfuggire un sorriso estremamente sensuale.

 

Austin deglutì sentendo un fremito per la forte attrazione che quella bella figura autoritaria gli provocava.

 

-Dimmi Hobbes, secondo te come dovrei comportarmi adesso?-

 

Quella voce calda e decisa aumentò la debolezza che il moro provava ogni volta in cui si trovava con il grande Alex Zabel, impedendogli di continuare a sostenere quello sguardo estremamente penetrante.

 

-Non sono degno di darvi dei consigli, mio grande imperatore. Voi sapete meglio di chiunque altro come reagire di fronte a questa mancanza di rispetto.-

 

Axel si lasciò scappare una risatina, compiaciuto dalla dedizione del ventiduenne che lo seguiva fedelmente da anni.

 

-Bene, sono dello stesso parere. Sono la massima autorità all'interno del quinto settore, e tocca solo a me decidere come procedere nei confronti di questa ribellione.-

 

Austin deglutì, leggermente intimorito.

 

Che cosa aveva intenzione di fare a quei poveri ragazzini?

 

Li avrebbe annientati, come minimo.

 

E chissà cosa sarebbe capitato ai suoi vecchi compagni di squadra, quei ragazzi gioiosi e sinceri che diversamente da lui non avevano mai voltato le spalle al vero calcio.

 

Il ragazzo era così addolorato da riuscire a stento a trattenere la sua contrarietà.

 

Ma non si espresse, non lo avrebbe mai fatto.

 

Se si fosse permesso, avrebbe senza dubbio rischiato di perdere colui che ammirava come un dio, fin da quando aveva solo undici anni.

 

-Esattamente, mio signore. Le vostre decisioni sono ineccepibili.-

 

Il biondo fece svolazzare i suoi bei capelli e si alzò, avvicinandosi al minore, a cui donò un sorriso appena accennato.

 

-Portami qualcosa da bere, gentilmente. Ti aspetto di sopra, nell'attico.-

 

Il suo fisico asciutto e slanciato si diresse verso l'uscita, mentre le mani scomparivano all'interno delle tasche ed il suo sedere tondo e tonico si allontanava, ammirato dagli occhi del suo fedele servitore.

 

Condividere quel lussuoso appartamento con il ragazzo del quale era innamorato da anni, per Austin era davvero un sogno.

 

Il quinto settore faceva navigare i due ragazzi letteralmente nel lusso; ma per quanto il moro apprezzasse la vita agiata che quella malefica organizzazione gli stava offrendo, non riusciva a togliersi dalla coscienza il grosso senso di colpa che derivava dal farne parte.

 

Prese dello Champagne fresco dal bar all'interno dell'edificio imperiale e raggiunse l'attico, dove Axel lo aspettava, steso comodamente sulla sdraio a bordo piscina.

 

Austin boccheggiò per diversi secondi davanti a quella vista, poi si avvicinò e riempì il bicchiere del suo padrone.

 

-Bevi con me, Hobbes- mormorò la calda voce del biondo, spingendo un altro bicchiere verso di lui, affinché lo riempisse.

 

Il ragazzo ubbidì e dopo essersi accomodato al suo fianco cominciò a sorseggiare la gustosa bevanda, mentre i suoi occhi assetati analizzavano centimetro per centimetro la bella pelle scura dell'uomo disteso.

 

Axel posò il bicchiere, poi si voltò languidamente verso il moro e cominciò ad accarezzarsi il ventre piatto e scolpito.

 

Austin arrossì, distogliendo immediatamente lo sguardo.

 

-Dimmi una cosa Austin...sei disgustato da quello che faccio per il quinto settore, non è vero?-

 

Un brivido di paura percorse la spina dorsale del minore.

 

-Niente affatto, mio grande imperatore. La vostra autorità è incontestabile- si affrettò a rispondere, timoroso di contrariarlo.

 

-Basta...basta chiamarmi così...chiamami come sai, chiamami Axel- lo incoraggiò, posando distrattamente una mano sulla coscia del moro.

 

Austin fissò quella mano e poi portò lo sguardo al ragazzo, osservandolo intimorito.

 

-Ti prego Austin sii sincero...sei deluso, non è vero? Dopotutto sto distruggendo il calcio che io e te abbiamo sempre amato...-

 

-Anche se le vostre azioni dovessero venire considerate sbagliate, mio signore, io non le contesterei mai. Voi siete la massima autorità. Resterò al vostro fianco, qualunque decisione voi prendiate.-

 

La sua schiena era scattata in avanti, sollevandosi dallo schienale della sdraio, mentre spiegava queste cose al biondo; voleva assicurargli che la sua fedeltà non sarebbe mai venuta meno, né a lui, né al quinto settore.

 

Anche se questo avrebbe significato rendersi complice di azioni terribili.

 

-Smettila di mentire, Austin... so bene che mi disprezzi.-

 

Il suo tono di voce era calmo e per nulla accusatorio; eppure il moro si sentì punto sul vivo.

 

-Tu sei il mio idolo, Axel! Smettila di dire queste cose, non posso tollerarlo! Non capisci che sarei disposto a fare di tutto, per te?! Io..perché io...-

 

Axel si voltò verso l'altro ragazzo, ormai in piedi; quel perfido sorriso ancora sulle labbra e quello sguardo languido dipinto negli occhi.

 

-Tu cosa?-

 

Austin abbassò il viso scuotendo appena la testa e non terminò la frase.

 

-Perdonatemi per la mia reazione, Signore. Mi ritiro nella mia stanza. Con permesso.-

 

La sua mano coperta dal delicato guanto nero posò il bicchiere ormai vuoto accanto a quello di Axel.

 

Poi il suo corpo si allontanò, insicuro.

 

Era steso sul proprio letto quando la mano ferma di Axel spinse la maniglia, per poi entrare nella sua camera.

 

-Grande imperatore...- mormorò sorpreso Austin, scattando a sedere.

 

-Ti ordino di terminare la tua frase, Hobbes. Che cosa provi per me?-

 

Il suo corpo era coperto da un lungo accappatoio ma essendo aperto sul davanti il suo torace abbronzato era in bella vista.

 

-Profonda ammirazione, mio signore- biascicò il moro imbarazzato.

 

Axel gli si posizionò davanti, per poi spingerlo con decisione sul letto, salendo a cavalcioni su di lui.

 

-E...? Continua...cos'altro ti suscita ad esempio, starmi così vicino?-

 

Austin deglutì.

 

-Mio signore, io...-

 

Il suo viso era notevolmente arrossito ma nonostante tutto cercava di mantenere un contegno.

 

-Dimmelo Austin...dimmi cosa provi per me...voglio saperlo...-

 

Gli soffiò queste parole languidamente sulla gola, per poi lasciarvi un caldo ed umido bacio.

 

-Axel...- soffiò Austin eccitato, chiudendo gli occhi.

 

-Si...dimmelo...dimmelo adesso, Austin...-

 

-Io ti amo, Axel...- mormorò sconfitto -ti ho sempre amato...ti amo da impazzire-

 

Mormorò le ultime parole riaprendo gli occhi, per incastonarli nelle profonde iridi nere del biondo sopra di lui.

 

Axel finalmente sorrise sincero, e dolcemente gli sfiorò la bocca con la sua.

 

Intenerito accarezzò il volto del minore e poi lo baciò, regalandogli il contatto che Austin sognava di ricevere fin da ragazzino.

 

Il moro era al settimo cielo; desiderava una cosa simile da così tanto tempo, che ormai si era rassegnato a continuare a farla vivere solo nei propri sogni.

 

-Devo confessarti una cosa, Austin-

 

Sussurrò il biondo, a pochi centimetri dalle labbra calde del minore.

 

-Ma devi promettermi di non parlarne a nessuno- si raccomandò, facendo scorrere le dita affusolate lungo il bel viso delicato del più piccolo.

 

-Ti sarò fedele per sempre. Te lo prometto Axel- lo rassicurò, spingendo il proprio viso contro il tocco gentile dell'altro.

 

-Faccio parte della resistenza anch'io. E spero che tu vorrai continuare a seguirmi. Ancora-

 

Austin non riuscì a trattenere il sorriso.

 

Istintivamente abbracciò l'ex compagno di squadra, in preda alla felicità.

 

-Axel...lo sapevo! Sapevo che non potevi essere malvagio come volermi farmi credere! Sono così felice! Axel!- la sua euforia era ormai impossibile da trattenere, tanto che anche il biondo venne trasportato dalla contentezza e cominciò a ridere.

 

-Si Austin, si! Riusciremo a riportare tutto alla normalità, te lo prometto!-

 

Il moro guardò il compagno negli occhi, intensamente, e spinto dalla gioia lo baciò con fervore, dando finalmente sfogo ad ogni impulso, desiderio, brama, che tratteneva da anni.

 

-Ti amo tanto Axel. Ti amo e ti seguirei in capo al mondo.- gli sussurrò poi sulla bocca.

 

Il biondo lo guardò dolcemente e gli baciò la fronte.

 

-Ti amo anch'io piccolo- sussurrò per poi stringerlo a se.

   
 
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