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Autore: clairemonchelepausini    27/04/2020    0 recensioni
Logan: Andiamo... Lo sai che non parlavo di Anna... La nostra storia è epica... Tu e Io...
Veronica: Epica come?
Logan: Dura per anni, conquista continenti, vite rovinate, massacri... Epica...
Dopotutto loro sono Veronica e Logan, due persone testarde che sono finiti con l'amarsi ogni giorno, a discapito del tempo, della lontananza o delle differenze.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Logan Echolls, Veronica Mars
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NOTE
Iniziativa: Questa storia partecipa all'evento "Tana Libera Fill WEEK" a cura di We are out for prompt
Prompt/Traccia: LoVe: colazione a letto di Miriam Bichri
 
 
 





 
Logan scosse la testa quando a piedi nudi attraversava il corridoio e si dirigeva in cucina.
«Sposato» farfugliò a bassa voce con un sorriso che guizzava sul viso, gli occhi lucidi e ancora la sorpresa nel pronunciare quelle parole.
Non poteva crederci, tutto ciò cui riusciva a pensare era che aveva fatto il grande passo ma quel gesto portò con sé tanti altre emozioni.
D’un tratto si fermò, titubante permise a se stesso ai ricordi di tormentarlo, ripensò alla sua famiglia, al matrimonio dei suoi e tutto gli cadde addosso come un fulmine. La sua certezza vacillò, la paura che avrebbe potuto farla soffrire lo attanagliò, ma proprio come arrivarono quei momenti sparirono, lasciando il posto a tutto quello che avevano costruito insieme.
«Noi siamo più forti» ammise sottovoce, cercando di convincersi, il tono fu vago e non del tutto vero, ma gli bastò guardarsi intorno per capire che lui non era suo padre, che aveva rischiato di perderla troppe volte per buttare tutto all’aria e, ogni volta che si sarebbe sentito spaventato, terrorizzato o, che avesse anche solo un singolo pensiero di non essere migliore… Beh, gli sarebbe bastato alzare gli occhi, poggiarli sulla mano e vedere la fede che gli circondava il dito.
Era stato la cosa migliore che gli fosse successa, lo sapeva bene e avrebbe fatto in modo che lei non se ne pentisse mai, l’avrebbe amata e rispettata come meritava, dimostrandole che era lui, l’uomo della sua vita e non avrebbe dato nulla per scontato.
Era troppo combattuto per rendersi conto che il suo telefono squillò, ma quando lo fece più volte, si ridestò, corse a prenderlo e lesse una serie di messaggi dal suo amico Dick. Sorrise, quell’uomo non era per niente maturato, ma di una cosa doveva dargliene atto, gli aveva fatto venire una bellissima idea.
 
 
Camminò verso la loro stanza da letto, i passi che lentamente compiva lo portavano a sussultare, tanto quanto i battiti del suo cuore che sembravano non calmarsi, anzi accelerare ancora di più.
Si stampò un sorriso sul viso, si diede dello stupido per aver pensato a tutta quella negatività e cercando di non fare danni, con le mani impegnate aprì la porta con un piede.
Si fermò sulla soglia a osservare la figura che dormiva beatamente sul letto, a quella donna che era sua moglie, a come i suoi capelli biondi, corti ricadevano sul letto sparpagliati sul cuscino, a come la sua camicia le coprisse gran parte del corpo lasciando scoperte le sue meravigliose gambe e… e a come il suo sorriso gli provocasse un arresto cardiaco.
Era bellissima pensò, eccome se lo era, soprattutto quel mattino, dopo la loro notte d’amore e dopo che finalmente si erano scambiati i voti. Si erano sempre appartenuti, ma adesso avevano una certezza in più.
Logan poggiò il vassoio sul comodino vicino a letto, si sedette e sporse il suo corpo verso quello di Veronica, gli baciò delicatamente una guancia, continuando a lasciare piccoli baci fino a quando le proprie labbra non si fermarono su quelle di lei.
«Buongiorno» farfugliò lei aprendo gli occhi e perdendosi nel suo sguardo, facendo combaciare le loro bocche che erano a un millimetro di distanza.
Ricambiò anche Logan in modo meno chiaro perché lei si era avventata su di lui, lo aveva attirato a sé e prese a baciarlo con una certezza disarmante.
Veronica poteva sentire l’eccitazione di Logan, scostò le sue mani dal viso e li lasciò scivolare sui fianchi mentre Logan prendeva a baciare il collo per scendere man mano sul suo seno. Avrebbe voluto farla di nuovo sua, tuttavia un campanellino suonò nella sua testa e si ricordò della sorpresa.
Lui si soffermò dietro un’occhiataccia gelida della bionda, un grugnito che uscì dalle sue labbra che lentamente lasciava il posto a un guizzo nei suoi occhi, gli stessi in cui Logan vide comparire un sorriso quando le poggiò sulle gambe un vassoio pieno di prelibatezze.
«E’ questo per cos’è?» domandò stupita Veronica quando passò in rassegnata tutto ciò che conteneva, dai pancakes, alla frutta, al caffè che non sarebbe mai mancato e a un piccolo vaso di ceramica con dei fiori finti.
Beh, non aveva avuto tempo di trovare un’alternativa migliore, era l’unica cosa che aveva trovato in casa, ma si meravigliò che nel complesso facesse un bell’effetto.
Logan alzò gli occhi verso di lei, doveva essere ovvio, ma la sua espressione si accigliò quando si ricordò che, lei non era abituata a quelle smancerie e tantomeno ad averlo lì per diversi giorni.
«Perché sei la donna più bella dell’universo e… perché sei mia moglie» affermò lui accentuando ancora di più quell’ultimo appellativo.
Veronica sorrise, lo guardò e non sapeva che dire, anche se la sua espressione imbarazzata e innamorata era un chiaro segnale, soprattutto quando insieme a quella spuntò quella divertita e felice.
«Lo sai che….»
«Mi prenderai in giro per molti giorni avvenire» concluse Logan al suo posto, quando le sue labbra si accennarono appena e lei scosse la testa e si mise a ridere.
Oh, lo sapeva bene, ma lui era Logan Echolls, non sapeva ancora cosa la aspettava.
Veronica bevve un sorso di succo all’arancia fresco che lui le aveva preparato, mise in bocca qualche chicco di uva, fece scivolare le mani sui pezzettini di banana che si trovavano al centro dei pancakes e quando ne addentò uno, riconobbe quel sapore dolciastro che amava.
«Sai che potrei farci l’abitudine» sogghignò lei mentre continuava ad addentrare gli altri pancake mischiandoli con la frutta fresca e, schiaffeggiando la sua mano quando aveva tentato di prenderne un pezzo.
«Beh, io ho già il compromesso giusto» ammiccò Logan, ma non era di certo sicuro che Veronica sarebbe stata d’accordo, ma lo sguardo che ricevette lo incuriosì e si preparò per descriverlo.
«Ti porterò ogni giorno, una colazione come questa, a letto, mentre tu sei ancora avvolta dall’aria soddisfatta e appagata e indossi la mia camicia se… se mi concedi ogni notte come quella di ieri» e, a quelle parole lei arrossì, un evento unico e raro per Mars, ma quando lasciò scivolare gli occhi sul viso di Logan capì che era serio che, seppure divertito era disposto a tutto.
«Ah, ma questo non è del tutto un compromesso… perché comunque sia tu, otterrai più di quanto farò io» ribattè lei divertita, passò le mani nei capelli scompigliandosi e sorrise quando vide il suo sguardo languido.
Logan non era un santo, lo sapeva bene e quando lei iniziò a sbottonare la camicia con una lentezza disarmante come se volesse ucciderlo o, quando si passò la lingua sulle labbra e alzò gli occhi era ben che consapevole che non sarebbe finita lì.
«Questo è un gioco in cui tu, signora Echolls non vincerai» affermò, attirandola a sé, facendo combaciare i loro corpi, buttandosi sulle sue labbra che prese a morsicchiare e baciare.
Le mani di Logan presero a muoversi frenetici, proprio come quelli di Veronica che non smettevano di stringerlo, di attirarlo ancora più vicino e quelle labbra che stava premendo dichiarando che non avrebbe vinto.
«Oh, lo sappiamo bene entrambi che non è così. Lei signor Mars è un uomo di enorme talento, ma sappiamo bene quanto una bionda sa essere capace di darle alla testa e mandarla in tilt» sogghignò lei prendendo in mano la situazione, lasciando che Logan iniziasse a baciarla con trasporto mentre le mani lo attirava sul proprio corpo e iniziavano a spogliarlo.
È vero il detto che si dice: il buongiorno si vede dal mattino e per i neo sposini quello era solo l’inizio.
   
 
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