Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: JennyPotter99    28/04/2020    0 recensioni
La famiglia Pevensie era un gruppetto alquanto curioso.
Formata da 4 fratelli e una sorellastra, abitava a Londra da quasi 20 anni, ma da poco più di qualche anno erano stati costretti a vivere con la guerra in atto.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Secondo il castoro, Edmund aveva incontrato Jedis nella sua prima volta a Narnia e chissà cosa la strega lo aveva persuaso a fare.
Tra la neve e il buio, i fratelli corsero dietro al castoro che li stava conducendo al castello della strega.
Si trattava di un enorme palazzo fatto di ghiaccio appuntito ed Edmund vi sta entrando.
-Edmund!- gridò Lucy.
-Sssh, così ti sentono!- sussurrò l’animale, bloccando Peter prima che si precipitasse dentro. -Fermo! Così fai il suo gioco!-
-Quale gioco?- domandò Emily.
-Lui è l’esca! La strega vi vuole tutti e 4, per impedire che la profezia si avveri! Per uccidervi!-
Solo a sentire quella parola, ad Emily vennero i brividi.- Ma io non faccio parte della profezia.- affermò, facendo un passo avanti verso il castello.
-No!- esclamò Peter, afferrandola. -Non ti lascerò andare così!-
-Se il mio destino è la guerra, che sia così allora!- ribatté lei. -Non l’hai detto anche tu?- continuò, incrociando lo sguardo.
-Smettetela. Così non aiutiamo Edmund.- intervenne Lucy.
-Ha ragione: solo Aslan può aiutare vostro fratello ora.- aggiunse il castoro.
-Va bene, portaci da lui.-
Fu in quel momento che fuori dal castello ci fu del movimento: i fratelli videro qualcosa corrergli incontro e udirono l’ululato di un lupo.
Stavano arrivando per loro.
Tornarono immediatamente alla diga  e organizzarono un piano per scappare.
Il castoro condusse tutti in una galleria sotterranea, mentre Peter li guidava con una torcia.
-L’abbiamo costruita io e Tasso, sbuca a due passi da casa sua!-
Usciti dalla galleria con i lupi alle calcagna, notarono un gruppetto di animali che erano stati letteralmente ghiacciati, tra cui il Tasso.
-Era il mio migliore amico..-
-E’ questo quello che succede quando fai arrabbiare la regina.- disse una voce vicina: una volpe.
I Fratelli si nascosero dietro Peter, impauriti.
-Non preoccupatevi, io sono uno di quelli buoni.- continuò essa, anche se non aveva proprio lo sguardo di uno buono.
-Che cosa avevi intenzione di fare?- domandò Emily, sentendo i lupi vicinissimi.
La volpe fece arrampicare i Pevensie e i castori sopra un albero alto  lì vicino, quando arrivarono i cani e circondarono l’animale.
-Salve ragazzi, cercate qualcosa?-
-Non farmi perdere tempo, so da che parte stai.- gli disse uno del gruppo, probabilmente il capo branco.- Cerchiamo degli umani.-
-Umani? A Narnia? E’ una notizia nuova per me.- rispose la volpe, facendo la vaga.
Improvvisamente uno di loro lo azzannò alla schiena per fargli sputare il rospo.
-Dove sono andati gli umani?-
La volpa, ferita e dolorante però, non vuotò il sacco.- A Nord. Sono andati a Nord.- mentì.
Ma i lupi gli crebbero, così lo scaraventarono via e se ne andarono verso la direzione indicata.
Emily fu la prima a scendere dall’albero e ad andare in aiuto della volpe: dopotutto li aveva aiutati.
Gli tamponò la ferita con dell’acqua fredda, mentre gli altri accesero un fuoco.
-Vi ringrazio per le vostre cure, ma è tempo per me di andare.- disse la volpe, leccando una mano alla ragazza come per ringraziarla. -Aslan mi ha chiesto di reclutare altre truppe.-
-Tu hai visto Aslan?- domandò la castora, meravigliata.
-Si, è come ce lo hanno sempre raccontato.- commentò poi. -Non vi pentirete di averlo a fianco durante la guerra contro la regina.-
-Ma noi non vogliamo nessuna guerra.- esclamò Susan.
-Cosa? Ma, re Peter..-
-La guerra non si fa senza di voi.- aggiunse il castoro.
Peter ci pensò su, era titubante: non voleva mettere troppo in pericolo la sua famiglia.- Noi vogliamo solo riprenderci Edmund.-
***
Quando albeggiò il sole, il gruppo riprese a camminare attraverso colline innevate e solo allora si resero conto di quanto era enorme Narnia.
L’accampamento di Aslan si trovava al di là di due laghi completamente ghiacciati da ormai 100 anni.
La famiglia attraversò il primo con il castoro che li guidava.
-Andiamo umani, fin che siamo giovani!- esclamò egli, riferendosi alla loro lentezza.
-Se ci dice di nuovo che dobbiamo muoverci, lo riduco ad un cappello.- commentò Peter, ridacchiando.
Poi improvvisamente, si udì un suono dietro di loro e si accorsero che qualcosa li stava inseguendo.
-Correte, è lei, è la sua slitta!- gridò la castora.
La strega li stava inseguendo, così corsero il più veloce possibile per attraversare il lago e sbucare in una foresta.
Si nascosero dalla sua slitta dentro una piccola caverna.
Il suono tacque poco dopo.
-Magari se n’è andata.- sussurrò Lucy, stretta al fratello.
-Vado a controllare.- intervenne il castoro, uscendo lentamente.
Restò fin troppo tempo fuori e gli altri credettero che gli fosse successo qualcosa: Emily stringeva la mano di Peter come se ne dipendesse la sua vita.
Improvvisamente, il castoro fece capolino.- Uscite! Spero siate stati buoni, perché abbiamo visite.-
Allora gli altri sbucarono fuori e davanti a loro videro un uomo con una slitta trainata da renne, un enorme sacco e una folta barba bianca.
Sembrava proprio Babbo Natale.
-Buon Natale signore.- gli disse Lucy, avvicinandosi.
-Lo sarà di certo Lucy.- commentò lui. -Adesso che siete arrivati voi.-
-Credevamo che fosse la strega.- intervenne Peter.
-Lo so, mi scuso, ma io porto una slitta come questa da molto più tempo della strega.- spiegò egli.
-Credevo che non ci fosse il Natale a Narnia.- commentò Emily.
-E’ vero, ma con il vostro arrivo cambierà tutto. E sono sicuro che queste cose vi serviranno.- continuò l’uomo, afferrando la sua enorme sacca.
-Regali!- esclamò contenta Lucy.
Egli estrasse una fiala di liquido rosso.- Questa è per te, Lucy: è estratta dal fiore di fuoco. Una goccia appena e potrai guarire qualsiasi ferita.- le sussurrò, dandole poi un piccolo pugnale.- E questo spero che tu non lo debba mai usare.-
-Grazie signore.-
Poi, afferrò da dentro un arco con delle frecce.- Susan: fidati di questo arco e difficilmente fallirà.- le disse, proseguendo poi con un corno bianco a forma di testa di leone.- E, anche se non credo che tu abbia problemi nel farti sentire, prendi questo corno: soffiaci dentro e avrai un immediato appoggio.-
-Grazie mille.-
-Peter..- continuò il vecchio, con nella mano una spada e nell’altra uno scudo.- Il momento di usare questi è vicino. Sono strumenti, non giocattoli, fanno buon uso.-
Emily era affascinata dalle loro armi, ma dentro di se sapeva che per lei non ce ne erano.
Fino a che non sentì pronunciare il suo nome e l’uomo non le porse un astuccio di pugnali ad X.
-Io credevo che..- balbettò sorpresa.
-I bambini buoni ricevono regali, giusto?-
Emily sorrise entusiasta e afferrò i pugnali.
-Con questi sarai più sicura di te stessa.- le disse, dandole anche un enorme conchiglia che brillava alla luce del sole.- E se ti sentirai sola, usa questa e sarai nella mente di chi vorrai.-
-E’ bellissimo, grazie mille.-
Una volta finito il suo compito, l’uomo risalì sulla slitta.- L’inverno sta finendo ormai. Lunga vita ad Aslan e Buon Natale!- ridacchiò prima di partire.
Mentre guardava l’uomo andarsene verso l’orizzonte, Peter si rese conto di una cosa.- Avete sentito che ha detto? Che l’inverno è finito. Sapete cosa vuol dire? Niente più ghiaccio.-
   
 
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