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Autore: JennyPotter99    28/04/2020    0 recensioni
SEQUEL DI "ON STRANGER TIDES"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il bunker venne trasportato fin sopra l’unica nave che Jack aveva: il Gabbiano Morente, ovvero una malandata barca posta su delle assi di legno.
Ma, andandola ad aprire, la cassa si rivelò vuota.
-Non c’è niente!- gridò Scrum.
Jack portava con se solo cinque uomini, Scrum, Gibbs, un piccolo omino dalla testa pelata, un rabbioso uomo di colore e un magrolino tipo dall’aria buffa.
-Credete che rapinare una banca sia facile?!- intervenne Jack. –Ora su, forza, offritemi un tributo. Sono o non sono il vostro capitano?-
-Noi dovremmo pagare te?!- esclamò il nanetto.
-Non c’è nessun tesoro! Non ti seguiremo più su questa dannata nave!-
-Io ce l’ho un’altra nave..- continuò Jack, tirando fuori dalla tasca la Perla nella bottiglia.- E’ sempre con me.-
-E’ il pirata Barbossa che domina il mare, adesso.- continuò Alice, con un sorrisetto compiaciuto.- Ha una flotta di navi, con tanto di cannoni.-
Jack la guardò male e sembrava rendersi conto che in realtà non era più il pirata di un tempo.
-Hai perso la fortuna e ora anche la ciurma.- disse Scrum, voltandogli le spalle e andandosene con tutti gli altri.
-Ammettilo Jack, non hai più niente.- gli disse Alice, notando, con amarezza, che al collo non aveva più il carillon.
L’ex capitano cercò di guardarle indisturbato il ventre.- Hai avuto…Il..-
Jack non riusciva nemmeno a pronunciare la parola.
Alice incrociò le braccia, annuendo.- Sì…E’ una femmina, se lo vuoi sapere, ma non credere che te la farò anche solo toccare.-
-E allora perché sei venuta qui?- le chiese, digrignando i denti.
-C’è una grossa taglia sulla tua testa e intendo consegnarti.- rispose l’altra, tirando fuori la spada e puntandogliela contro.
- Va bene, va bene, ma prima facciamoci un goccetto, che ne dici?-
L’altra annuì, riponendo la spada. -Offri tu.-
***
Iniziò a piovere a dirotto, come se anche il clima stesse andando contro Jack Sparrow.
Alice rubò un paio di manette da un soldato e le mise ai polsi del pirata per non far si che fuggisse.
-Anche le manette? Una volta era il contrario.- commentò Jack.
Solo pensando a quei tempi, Alice fece uno sguardo disgustato mentre entravano dentro una locanda completamente bagnati.
Sui muri c’era ancora il disegno da ricercato di Jack, ma sembrava che la ricompensa si fosse abbassata ad un solo scellino.
-Che cosa?!- esclamò scioccata Alice, non appena lo vide.
-Sembra che ormai io non valga molto.- borbottò l’altro tra se e se, dirigendosi verso il bancone.
Le faceva quasi pena.
-Due bicchieri del tuo rum più buono.- chiese il pirata al barista senza capelli e dallo sguardo duro.
-No, a me il rum fa schifo, del gin.- replicò Alice.
-Non vedo l’argento.- ringhiò egli.
Con fatica per via delle manette, Jack estrasse la sua bussala dalla tasca e la offrì al locandiere. –Facciamo un baratto?-
Alice sgranò gli occhi vedendo che stava dando via la sua cosa più preziosa.- Stai scherzando? E’ la tua bussola! La nostra bussola!-
Ma l’altro non esitò e batté l’oggetto sul bancone, pronto a darlo via.
Improvvisamente poi, la terra prese a tremare senza motivo.
Era come se qualcosa di inimmaginabile fosse legato a quella bussola e, dandola via, si fosse liberata dalla sua prigionia.
I soldati britannici videro che il tremore proveniva da quella locanda e vi fecero irruzione.
A quel punto, Alice poteva giocare quella situazione a suo vantaggio e tirò fuori la spada, puntandola verso Jack. –Vi consegno ufficialmente Jack Sparrow!-
-Che sia presa nota che il pirata Jack Sparrow sarà giustiziato domani all’alba!- gridò una delle guardie. –Insieme alla sua complice.- continuò, mentre gli altri uomini incatenarono anche Alice.
-Complice?!-
-Ho già visto il vostro volto accanto a quello di questo sporco pirata e non mi faccio ingannare.- continuò, lanciandole uno scellino ridacchiando.- Ecco la vostra ricompensa.-
***
Così, Jack ed Alice passarono la notte dentro una cella, sconosciuti del loro destino.
Nessuno dei due rivolgeva la parola all’altro e di certo non sarebbe stata Alice la prima ad aprire bocca.
-Mi dispiace per quello che è successo.- disse Jack.
-Sei ubriaco.- mormorò lei.
-Nah, altrimenti sarei già fuori di qui. Riesco a fare molte cose da ubriaco.-
-Come abbandonarmi.-
Il capitano fece spallucce.- Non sono un buon amante.-
Alice sospirò e rivolse lo sguardo verso il mare che si vedeva da quella piccola fessura nel muro.- Già. Tu ami solo una cosa e io non me ne sono resa conto.- sussurrò tra se e se. –Che cosa mi aspettavo? Che saremmo stati come Will ed Elisabeth?-si domandò, mentre Jack fece una linguaccia.- E’ un amore molto più profondo che quello tra te e il rum!- esclamò, guardandolo male. –Lui scende a terra ogni 10 anni e lei è sempre lì ad aspettarlo.-
Non ottenendo una risposta, Alice si voltò verso di lui e notò che aveva preso al collo una delle guardie attraverso le sbarre.
-Dammi la tua spada.- gli ordinò.
-Non ho una spada...Sono ricercato.- rispose quello che dalla voce sembrava solo un ragazzo.
-Uhm...Ricercato e senza una spada.-
-Sto cercando un pirata…Il capitan Jack Sparrow.-
Fu in quel momento che il capitano lasciò la presa.- Beh, è il tuo giorno fortunato perché si da il caso che sia io.-
Alla vista di quello sporco e puzzolente uomo, il ragazzo sembrava esserci rimasto piuttosto male.- Cosa? Ho passato anni a cercare questo? Jack Sparrow non è un ubriaco in una cella!-
-Il Jack Sparrow che cerchi tu è morto da un po’.- intervenne Alice.- Tu chi sei?-
-Il mio nome è Henry Turner: figlio di Will Turner ed Elisabeth Swan.-
Alice ne fu molto sorpresa e sorrise ed invece Jack storse la bocca.- Tua madre ti ha mai chiesto di me?-
-No, non ha mai parlato di voi.-
La ragazza ridacchiò sottovoce, mentre Jack sembrava essersi offeso. -Sicuramente di me ti ha parlato, sono Alice.-
Henry spalancò la bocca, sorridendo.- Oh Mio Dio, certo! Tu sei la coraggiosa Alice! Il pirata donna più intrepida dei sette mari! La-
-Sì, okay, abbiamo capito!- esclamò Jack, sospirando.
-Mi devi ascoltare Jack, perché al momento ho solo te: ho trovato il modo di salvare mio padre.-
-Cioè slegarlo dall’Olandese Volante?- domandò Alice, curiosa.
-Si, c’è una cosa che può spezzare la maledizione: il Tridente di Poseidone.- rispose il ragazzo con il codino.
Alice si ricordò benissimo di quello che aveva letto al riguardo lo stesso giorno della nascita di Horizon. -Lo conosco: il tesoro da trovare con la mappa che nessuno sa leggere.-
-Mai sentito.- intervenne Jack.
-Esatto.- continuò Henry. –C’è una ragazza in questa prigione che può leggere la mappa! E se lo troveremo insieme tu potrai tornare ad essere..-
Ma sembrava che Jack non stesse ascoltando e avesse anche gli occhi chiusi.
-Jack!- gli urlò Alice nell’orecchio.
L’altro si svegliò di soprassalto.- Cosa?! Stavate dicendo qualcosa? Devo essermi appisolato.-
-C’è un’altra cosa..- disse il ragazzo.- Un messaggio per te da un certo capitan Salazar.-
Alice alzò le sopracciglia tra lo shock e la paura.- Quel Salazar? El matador del mar?-
-Impossibile. Lui è morto..Molto morto.- disse Jack.
-Si, è affondato nel Triangolo del Diavolo dove lo avevi confinato tu, ma sta arrivando e cerca vendetta: stavolta i morti hanno parlato.-
-Che cosa ha detto?- chiese il pirata.
-Che la bussola è la chiave per scappare: un esercito di morti sta venendo da te. Il Tridente di Poseidone è la tua sola speranza.-
   
 
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