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Autore: Sarah_lilith    28/04/2020    4 recensioni
Nelle favole, l'amore si corona con un matrimonio finale e la voce narrante che mormora un lieto "vissero tutti felici e contenti".
É così anche nella realtà, in molti casi, perché l'amore fa fare follie ma si conclude spesso bene, quando il fato è con noi. Ma non sempre il destino ci è favorevole.
Nie MingJue ha un matrimonio a cui partecipare, ma non è pronto a farlo.
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Modern-OccidentalAU
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[NieLan, accenni a WangXian e... vedrete]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Lan XiChen/Lan Huan, Meng Yao/Jin GuangYao, Nie MingJue, Wei Ying/Wei WuXian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è una Modern-OccidentalAU, nel senso che è ambientata ai giorni nostri e in una chiesa cristiana, con rito matrimoniale tipico e colori classici.
Il motivo è che i Lan mi andavano in bianco, ma in Cina è da funerale, quindi…
Buona lettura.

 

 

 

A Nie MingJue tremavano le gambe in modo così vistoso che faceva fatica a stare fermo al suo posto. 

L’aria della stanza era densa di mille odori diversi, tra i fiori decorativi e i profumi soffocanti delle ospiti che si agitavano tra le prime file. L’estrema visibilità dell’altare lo metteva solo più a disagio, esponendolo agli occhi di tutti i presenti.

Lo smoking nero che aveva comprato gli sembrava una camicia di forza che gli bloccava i movimenti e il respiro. Allentare il colletto privo di cravatta non era servito ad altro che a far arrossire le ragazze nei primi posti e metterlo perciò in imbarazzo.

Aveva pagato profumatamente quella giacca scura perché doveva sembrare formale, almeno in quel giorno. Eppure si pentiva di ogni centesimo speso, mentre litigava con le maniche e coi polsini.

Perché noleggiarlo è da poveracci, gli aveva detto suo fratello.

E ovviamente lui, totalmente in balia di Nie Huaisang quando si trattava di moda, si era lasciato convincere sul modello, sul colore e perfino sulla presenza del fazzoletto da taschino che avrebbe dovuto piegare nel modo giusto

Come se davvero a qualcuno fregasse davvero qualcosa del suo maledetto fazzoletto.

Nie MingJue fece scorrere lo sguardo sul resto degli ospiti, controllando che tutti gli invitati essenziali fossero presenti.

Lan Zhan e la sua assurda famiglia erano in prima fila, per fortuna.

Il fratello dello sposo vestiva di azzurro solo perché il solito bianco non sarebbe stato opportuno. Anche quel colore gli stava divinamente, e i suoi occhi dorati, di poco più chiari del consanguineo, rilucevano sotto la luce che filtrava dalle vetrate.

Era sistemato così composto sulla sedia da risultare finto, come se si trattasse solo di un altro dei graziosi addobbi che decoravano numerosi la chiesa.

Al fianco dell’inespressivo Lan Zhan era seduto suo marito Wei WuXian, l’unico essere umano capace di apparire a proprio agio anche presentandosi ad un matrimonio in uno stravagante smoking scarlatto e una camicia antracite come i suoi capelli.

Certo, almeno se li era lasciati sciolti sulle spalle senza raccoglierli in una delle sue altissime code di cavallo, per una volta. 

Nie MingJue si ritenne fortunato di occupare il posto più lontano possibile da quel pazzo che schiaffeggiava la gente con le proprie ciocche scure, durante le riunioni di famiglia.

L’uomo in rosso aveva le gambe accavallate e stava sistemando i capelli del figlio, che subiva con un sorriso rassegnato le attenzioni della "madre". SiZhui era sempre stato un ragazzo troppo paziente.

Il nastro bianco che gli teneva legati i capelli in una coda bassa era identico a quello del padre, ma più corto per via della giovane età.

Le stranezze di quei tradizionalisti del Lan non le capirò mai, si era detto Nie MingJue la prima volta che si erano presentati.

E anche ora, dopo anni che conosceva Lan XiChen e la sua famiglia, certe dinamiche gli erano oscure. 

Trovava incomprensibile, ad esempio, la loro totale riluttanza nel mangiare carne. Se anche ad un banchetto gli era concesso di assaggiarne, infatti, loro si limitavano a spiluccarne qualche pezzetto, rifiutandola come l’alcol.

Pazzi, sono dei pazzi.

Questa sua opinione era uno dei motivi principali per cui andava così d’accordo con il fratellastro di Wei WuXian, Jiang Cheng, che per quell’occasione si era sistemato in seconda fila col nipote, abbastanza vicino al parente adottivo da poterlo schiaffeggiare in caso di necessità.

Per nulla tranquillizzato dalla sua panoramica della chiesa, Nie MingJue continuò a battere il piede sul pavimento di marmo, producendo un suono sordo e fastidioso.

-Smettila, così agiti anche me- ridacchiò ad uno scalino di distanza Jin GuangYao, vedendolo saltellare praticamente sul posto.

Gli rivolse un’occhiata scettica, squadrandolo per l’ennesima volta da quando si erano appropriati dei loro posti alla fine della navata.

Il fiore che portava all’occhiello era di un giallo così sgargiante che perfino le sue iridi dalle sfumature dorate sembravano più scure, a confronto. Lo aveva scelto perché era l’unico colore che gli donasse, a detta sua.

Fece per ribattere con una battuta pungente, ma la musica proveniente dai violinisti, nascosti in un angolo della chiesa, si fermò improvvisamente per poi cambiare ritmo. Questo mise tutta la sala in allerta, facendo girare molte teste verso il portone d’ingresso.

Lo sposo stava arrivando.

Accompagnato solo da un bouquet di peonie candide, Lan XiChen fece il suo ingresso con un sorriso mozzafiato in viso. 

L’abito che aveva scelto era bianco e questo avrebbe dovuto farlo apparire femmineo o troppo efebico, ma in realtà esaltava ancor di più la sua pelle immacolata e i suoi morbidi capelli scuri, tenuti sciolti per l’occasione. Gli occhi castani brillavano gioiosi mentre avanzava, e Nie MingJue non credette di averlo mai visto più bello di così.

Con passi lenti e misurati, lo sposo seguiva il ritmo degli archetti che sfioravano le corde dei violini.

La marcia nuziale era una rivisitazione più lenta e melodica di Marry You, quella stupidissima canzone pop che a nessuno della sala piaceva davvero, ma che sopportavano per un’unica persona.

Lan XiChen infatti, per qualche motivo, l’aveva sempre adorata alla follia.

Lui, che di professione faceva il flautista in una delle orchestre più famose del mondo, amava una musica commerciale come quella. Se la sentiva fino allo sfinimento, in certe giornate.

Esasperava chiunque non l’avesse mai ascoltata e la faceva partire durante feste, cene e qualunque altra occasione che comprendesse uno stereo e il suo dannato telefono.

É che mi fa tenerezza, diceva. Contiene un’infinita nota dolce e un po’ malinconica, ma è allegra e… ah, non lo so. Tu sai perché ti piace qualcosa?

Nessuno sapeva mai come rispondergli.

In realtà Nie MingJue ci aveva pensato bene, ed aveva concluso che, così come l’amore incondizionato che gli riempiva il cuore alla vista del candido giovane che gli veniva incontro non aveva una spiegazione, a quella domanda non c’era proprio una risposta giusta o una sbagliata.

A volte, amiamo certe cose e basta. Senza vincoli, senza motivi o spiegazioni.

Senza morale.

Un esempio su tutti si poteva trovare in quella situazione.

Perché lui non era lo sposo che attendeva in piedi sull’altare, pronto a scambiare i voti di eterno amore con Lan XiChen. Quel posto spettava a Jin GuangYao.

Nie MingJue era solo il testimone.

 

 

 

 

ANGOLINO D’AUTRICE
*gli dà cinque minuti per riprendersi*
Ora che avete assimilato la frase finale, quanto mi state odiando?
So che sono stata cattiva, ma è un’idea favolosa che mi è venuta in mente vedendo uno di quegli stupidissimi film romantici tipici dei pomeriggi uggiosi, anche se l’ho visto all’una di notte e non pioveva.
A parte ciò, in tutto la storia è composta da mille parole su per giù, strano per me, vero? :/
La canzone, confermo per tutti gli scettici, è Marry You di Bruno Mars, perché alle medie me la sarò risentita così tanto che ormai mi fa nostalgia. La trovo triste, nonostante non lo sia.
Beh, grazie per aver letto quest’ennesima risposta ad Athe, che mi ucciderà di sicuro con il suo prossimo scritto… ti odio, davvero :3 Mi scuso allo stesso tempo con Deb, che si è trovata per sbaglio nel mezzo di questa guerra civile.

Baci a tutti, Sarah_lilith

   
 
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