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Autore: ladypink88    28/04/2020    13 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Prefazione

È solo una storia che mi sto raccontando

Anche quest’anno l’inverno volgeva al termine e lasciava spazio ad una timida primavera, che iniziava a dar segni della sua presenza attraverso i fiorellini di ciliegio che iniziavano a spuntare audaci dai rami degli alberi della via.
Laura si sentiva a suo agio, camminava lentamente mentre tornava a casa dall’università. Amava quella via, soprattutto in quel periodo, le sembrava così accogliente, soprattutto ora che la stagione fredda stava finendo.
Aveva sempre adorato i fiori di ciliegio, le ricordavano tanto una mano solida e gentile che sapeva darle una carezza, la mano di chi conosceva il valore del duro lavoro nei campi, dell’amore della famiglia, della difficoltà dei sacrifici, ma anche della gioia di poterne godere i frutti : suo nonno, il suo adorato nonno Gabriele, le aveva insegnato tutto questo.
A pensarci bene, anche se non aveva mai avuto una figura paterna, forse quel pensiero non era corretto : lei aveva avuto un nonno ed un padre in un’unica persona. In fondo, non le era mancato proprio niente.
Con un sorriso fece un sospiro, si obbligò a sorridere, e si disse che sapeva che non era vero, che come era sua abitudine fare quando stava male, si stava raccontando una storia, ma la verità era che non poteva mentire,almeno a sé stessa.

 
Suo padre non sapeva minimamente chi fosse, persona assente nella sua vita, figura assolutamente immaginaria nelle notti insonni, quando da bambina piangeva e si chiedeva perché a scuola tutti i papà andassero a prendere i loro figli e a lei no. Laura era convinta che il suo papà un giorno, esattamente nel giorno del suo compleanno, sarebbe arrivato e le avrebbe portato un bellissimo regalo, dei fantastici cioccolatini di cioccolato bianco e che le si sarebbe avvicinato a braccia aperte dicendole “ Ehy piccola, scusami per non esserci stato finora!” .
E così nella mente di Laura questa piccola illusione era andata avanti fin dalla più tenera età, e non riusciva ad ammettere a sé stessa che semplicemente suo padre non la desiderava o non voleva far parte della sua vita. Era una cosa troppo grande da accettare per una piccina.
Anno dopo anno, compleanno dopo compleanno, Laura indossava due maschere : quella felice e sorridente , per non far preoccupare mamma Roby che le organizzava sempre festicciole super allegre con i suoi compagni di classe. E la sera, quella della delusione, dato che il suo papà non era arrivato ,la piccola si rendeva conto che anche questo compleanno lo avrebbe festeggiato senza di lui.
Diceva alla sempre-presente mamma Roby di lasciare una bella fetta di torta per lui nel frigo nel caso in cui l’indomani fosse arrivato. E puntualmente ogni anno quella fetta di torta veniva divisa tra mamma e figlia.
Laura tentava con grande sforzo di celare la profonda delusione  dovuta a quella labile speranza , e mai avrebbe confessato alla sua adorata genitrice che ogni notte dopo il suo compleanno il suo cuscino veniva ormai quasi d’abitudine inondato da un mare di lacrime.


Dal momento che Laura non riusciva ad affrontare la realtà e soprattutto ad accettare che un papà non potesse non volere una figlia, si mise in mente che molto probabilmente la colpa fosse  sua : pensò che in seconda media  il motivo della sua assenza fosse il non essere abbastanza brava a scuola. E quindi, spinta da questo pensiero, durante la seconda media  Laura si impegnò moltissimo per diventare più brava nella materie scientifiche, e nello sport, che erano effettivamente le due aree in cui non  era troppo brillante.
Voleva che tutti si accorgessero di quanto fosse brava, e anche le sue professoresse ad un certo punto avevano iniziato a rendere partecipe dei progressi della figlia perfino mamma Roberta.


Ovviamente quest’ultima era estremamente felice e compiaciuta dei miglioramenti di Laura , tant’è che un giorno, uscendo da scuola le disse “ Laura sono veramente contenta! Anche se sai che non mi posso permettere grandi regali oggi ti porto in pasticceria a mangiare quella fantastica torta di mele che ti piace tanto!” . Nel sentire quelle parole Laura spiccò un salto di gioia ed esclamò senza pensare “ Puoi chiamare Papà? Possiamo andare tutti e tre assieme! Ora sarà contento di poter stare con me”.
Laura si pentì un istante dopo nel vedere l’espressione mista di tristezza e rassegnazione negli occhi color nocciola della madre ed è per questo che le disse subito dopo “ Mami, senti io questa volta però voglio il tiramisù me lo concedi?” La madre, nascondendo una lacrima rispose “ Ma certo tesoro, oggi bisogna festeggiare il tuo bel voto in matematica, quindi tutti i dolci ti sono permessi”.
Laura ben presto comprese che non poteva menzionare assolutamente i suoi pensieri riguardanti papà  alla madre, mai avrebbe voluto vederla piangere ancora , tuttavia nel suo cuore non vedeva l’ora che arrivasse il giorno del suo compleanno perché si era davvero preparata bene stavolta: Papy non sarebbe mancato di sicuro!


 Ogni anno , aggiungeva qualcosa nel suo aspetto in modo da rafforzare l’immagine che si era creata di lui....L’anno prima si era immaginata un uomo alto e robusto, con occhi e capelli castani, vestito in modo elegante e dalla voce calda che entrava dalla porta di casa sua dicendole “ Laura, tesoro, scusa il ritardo! Papi ha avuto tanto da lavorare”. Adesso le piaceva pensare che per farsi perdonare sarebbe entrato con uno splendido ramo di rose rosa, i suoi fiori preferiti e un bellissimo regalo per lei confezionato ad arte con un bel biglietto di auguri con sopra scritto “Auguri alla mia fantastica e bellissima figlia Laura”.
Laura , che era una ragazzina molto disciplinata a scuola, in realtà era anche un maschiaccio, amava giocare a calcio con i ragazzini e mal tollerava giocare a giochi tranquilli con le sue compagne di classe. Ma quando arrivava il suo compleanno voleva assolutamente vestirsi in modo femminile in modo che il suo papà potesse rendersi conto di quanto fosse anche bella oltre che brava.
Quell’anno in particolare non aveva chiesto nulla a sua madre se non un completino nero e bianco davvero grazioso, che una volta indossato lasciò di stucco anche perfino mamma Roby “Sei bellissima tesoro, sembri una donnina”.Si sentiva un po’ a disagio nell’indossare dei vestiti così insoliti, ma era sicura che con quella bella gonna nera e quella splendida camicia bianca il suo papà si sarebbe senz’altro ricordato di lei.


Ma come tutte le illusioni anch’essa venne infranta e lasciò a pezzettini il cuoricino della povera Laura.
Da quel momento, poco a poco quell’amore platonico verso il padre si trasformò in rancore, un rancore sempre più forte, in una rabbia accecante che Laura stessa non era consapevole di provare.
Fino  a che qualche tempo dopo non accadde qualcosa che portò la stessa Laura a capire che non tutto il male viene per nuocere.
Ma questa è un’ altra storia.
 
 
 

   
 
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