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Autore: sallythecountess    29/04/2020    1 recensioni
Mina è una donna bellissima, con un enorme passato oscuro alle spalle e molte cicatrici sul corpo e nell'anima. Non è mai stata amata, ma sempre e solo posseduta come un bell'oggetto di valore da sfoggiare in giro. Mille amanti, centinaia di regali preziosi, eppure nessuno si è mai preoccupato di fare la cosa più semplice, ossia regalarle un vero amore. Riuscirà a trovare la persona che sanerà le sue ferite?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mìmi'
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Capitolo 28: le donne di Juan Jimenez
 
Era stato Gonzalo a fare il casino, ovviamente.  Aveva condiviso una foto di quella serata e Beth l’aveva vista la sera prima dell’arrivo di Juan a New York, ed era impazzita per l’espressione con cui Juan stava guardando Mina. La gelosia l’aveva letteralmente divorata, e aveva distrutto mezza casa. Beth sapeva che Juan non era mai stato realmente innamorato di lei, ma era rimasto al suo fianco come un lupo fedele che non abbandona il branco morente perchè lei aveva creduto in lui e gli aveva dato un'enorme chance di redenzione. Così per gratitudine era diventato il suo giocattolo, ma da molto tempo ormai lei se lo trascinava dietro senza nessun sentimento, come un peso morto, come una bambina che trascini un enorme coniglio di peluches tenendolo per un orecchio. Beth si faceva la sua vita e lui le lasciava tutto lo spazio che serviva, erano una coppia molto libera, ma lei era certissima che Juan le sarebbe rimasto vicino per tutta la vita, permettendole di gestire il suo lavoro e la sua immagine. L’amore, però, non era contemplato in quel suo piano di vita, ma Juan era suo e non poteva pensare di andarsene con un’altra. Eppure adesso a giudicare da quella foto, e dallo sguardo con cui guardava quella donna, rischiava davvero di perderlo. Ci pensò per una notte intera, ma capì che doveva fare qualcosa per separarli, per convincerlo che quell’attricetta non valeva nulla e non meritava il suo amore. Provò a trovare un modo, ma non era semplice: Juan era un uomo terribilmente complicato e non sapeva bene cosa fare per spingerlo a dimenticare una donna.
 Il giorno dopo lei, Toby e Victoria giunsero in aeroporto a recuperare l’artista e Beth per la prima volta tremò nel rivederlo, perché aveva la valigia di Mina e lei era accanto a lui. La cosa durò mezzo secondo, perché ovviamente tutto l’entourage di Mina la portò via immediatamente e lui le sorrise soltanto allontanandosi. Juan fu letteralmente travolto da una Beth insolitamente loquace che lo tirò per il braccio neanche fosse un cane al guinzaglio e non ebbe neanche il tempo di salutare come si deve Toby e Victoria. Strano era strano, anche piuttosto insolito, ma lui non ci diede troppa importanza.
“E' tutto allestito, adesso a casa ti farai una doccia, indosserai i vestiti che ti ho messo sul letto e poi filerai dritto dritto a fare delle interviste. E' la tua prima mostra vera, sei felice? Io non potrei esserlo di più! Stai finalmente per diventare ciò che abbiamo sempre voluto: un artista di successo amato dalla stampa e dalla critica. Dio quasi non riesco a crederci. Hai tutta la giornata piena d'impegni, e finirai molto tardi stasera, ma io ti amo piccolino e ti aspetterò a casa con la tua pizza preferita, se vuoi, o se preferisci possiamo andare a cena fuori.”
Juan pensò solo “Belle parole, davvero”. Provò a chiedersi quando avesse espresso il desiderio di diventare un artista di successo amato dalla stampa, e realizzò che ancora una volta lei aveva proiettato le sue ambizioni su di lui, che detestava i giornali e i giornalisti e aveva un’avversione totale per i critici. Si fece travolgere dall'euforia di sua moglie e non ebbe il coraggio di dirle di Mina davanti a Toby e Victoria, che li fissavano imbarazzatissimi. Pensò che glielo avrebbe detto una volta soli, ma ignorava i piani della regina di Narnia.
Un’ora dopo, mentre Juan era sotto la doccia a prepararsi per i giornalisti, Beth ossessionata dalla gelosia recuperò il suo cellulare in cerca di indizi della sua colpevolezza e impazzì per il messaggio in cui Mina gli diceva che russa, chiamandolo “mi amor”. Le mancò il fiato e per un attimo pensò di andare ad affrontarlo a brutto muso, ma poi capì che non l’avrebbe condotta da nessuna parte quella strategia, perché Juan non era un uomo comune che fa sesso con una qualsiasi. No, lui provava qualcosa, era evidente e non avrebbe ottenuto nulla urlandogli contro. Se l’aveva scelta, se si era permesso di avvicinarsi a lei era perché quella donna evidentemente aveva qualcosa di molto speciale, e forse neanche fingendo un tradimento sarebbe riuscita a separarli. A quel punto poteva esserci solo un modo per riavere Juan: allontanare lei.
 Così fece una cosa spregevole: scrisse a Mina dal cellulare di Juan invitandola a casa sua per quella sera e dopo pochissimi secondi lei rispose “certo amore mio” facendola infuriare. Cancellò la conversazione, in modo che Juan non potesse trovarne tracce e fece finta di niente per tutto il giorno, cercando di architettare una storia plausibile, ma abbastanza crudele da spaventarla.
Mina nel frattempo era al settimo cielo e continuava a chiedersi se finalmente Juan fosse suo, e se lui si sentisse sconvolto quanto lei al pensiero di appartenere soltanto a lei. Non era mai stata così felice, neanche quando Greg l’aveva rapita, e passò tutto il giorno con la testa tra le nuvole e uno strano sorriso. Decise che sarebbe stata perfetta per la loro prima notte insieme, così trascorse il pomeriggio a farsi massaggiare, truccare e pettinare, poi indossò tutte le sue cose migliori. Era letteralmente nervosissima e salì in auto con il cuore in gola. Gli scrisse solo “non vedo l’ora di vederti” e Juan che era in conferenza stampa sorrise piano.
Arrivò all’appartamento di Brooklyn con il cuore in gola e un miliardo di aspettative, che però morirono miseramente quando Beth le aprì la porta. Per un attimo tremò, ma la regina di Narnia fu molto cortese con lei e Mina non seppe cosa aspettarsi. Sembrava sola in casa ma immediatamente disse “Sta arrivando, era in conferenza stampa fino a dieci minuti fa” e Mina s’innervosì ancora di più, ma non disse una parola. Si guardò intorno e basta e provò a cercare tracce dell’uomo che amava in quella casa, ma non c’era nulla neanche una foto o un disegno.
“Allora, quindi tu accetti questa cosa?” le disse improvvisamente Beth, sfoderando un perfetto sorriso da serial killer e Mina soffocò, perché non aveva capito assolutamente nulla, ma voleva solo che Beth se ne andasse. E poi quella donna apparentemente così gelida iniziò ad accarezzarle le gambe e Mina morì. Era stata abbordata troppe volte per non capire cosa quella donna stesse facendo e si chiese se davvero Juan volesse quello. Per qualche minuto rimase molto rigida, poi si ricordò delle parole di Juan quando parlavano della sua bisessualità e morì. Era quello il motivo per cui “gli interessava quel discorso?” Voleva mettere su un harem? Mina ci pensò per qualche minuto e Beth accarezzandole il collo le sussurrò piano “sono contenta che tu abbia deciso di stare con noi stanotte, sei bellissima e hai un profumo fantastico, sono sicura che ci farai impazzire” e Mina letteralmente morì. Non voleva, non poteva farlo, voleva solo fuggire e provò ad allontanarsi ma Beth ridendo le disse “capisco, non te lo aveva detto eh? Ma noi siamo inseparabili, ragazzina, mettitelo in testa. Sai quante altre volte è successo? Lui si prende una sbandata per qualcuna e io mi comporto da buona moglie e l’accontento…”
Quella, ad onor del vero era la bugia peggiore che si potesse dire su Juan, che era assolutamente troppo rigido per certe cose, ma Mina non pensò che potesse essere una bugia, perché le fece troppo male. La donna fredda e rigida non smetteva di toccarla e lei morì di vergogna. La verità era che Beth stava forzando la mano, perché quella stupida non aveva ancora capito che doveva andarsene, quindi per sconvolgerla aveva iniziato a molestarla quasi. Eppure quella ragazzina sembrava davvero senza dignità, così  Beth si spinse ancora oltre e mettendola all’angolo aggiunse “stai tranquilla, se è la tua prima volta, di solito siamo abbastanza dolci con le nostre amanti, anche se tu oggettivamente ispiri sesso violento, quindi chissà…”e poi cominciò a baciarla e lei rimase paralizzata dalla sorpresa e bloccata nell’angolo.
“Cosa diavolo state facendo?” urlò Juan letteralmente furioso e con il cuore a pezzi, ma Beth sorridendo gli rispose “ops…abbiamo iniziato senza di te. Scusa, ma…sai come sono le ragazze, si scaldano facilmente…”
Mina non disse nulla, lo guardò con sguardo infinitamente sofferente e se ne andò, soffocando tutte le sue lacrime, ma Juan provò a inseguirla e per le scale le urlò “hai intenzione di spiegarmi qualcosa?”
“Cosa devo spiegarti? Volevi stare con me, no? Ho visto!”
Il giochino di Beth aveva funzionato alla perfezione e Juan capì “volevi stare con me, così mi sono portata a letto entrambi” e le disse solo “ma che problema hai?” e Mina fraintese. Pensò che le stesse chiedendo letteralmente che problema ci fosse a stare anche con sua moglie e gli diede uno schiaffo fortissimo, ma Juan sconvolto le urlò solo che non voleva vederla mai più.
Rientrò in casa per trovare una Beth particolarmente dispiaciuta che gli sussurrava piano di essere stata sedotta da quella matta che voleva fare sesso con loro a tutti i costi. Dovette allontanarsi un attimo, perché tutta quella situazione era troppo dolorosa e lui stava perdendo il controllo della sua rabbia, così si chiuse in una stanza e prese a pugni il muro fino a sanguinare e poi uscì per parlare con Beth, che stravolta lo aspettava in soggiorno.
“E’ finita, è finita per sempre” le disse rigido e lei provò in mille modi a convincerlo a restare, perchè non poteva lasciarla per quella donna, ma lui si sentiva davvero in colpa e le disse piano “Non è finita per Mina. E’ finita perché non ti amo, mi dispiace. Mi sono colpevolizzato per anni per questo, ci ho provato in tanti modi, ma non sono riuscito a innamorarmi di te. Scusa, mi dispiace” e così con il cuore a pezzi uscì da quella casa. 
Vagò per ore per strada senza meta, completamente sconvolto. La odiava, la disprezzava come non aveva mai fatto prima con niente, ma la ferita al cuore gli pulsava in modo asfissiante. Non riusciva neanche a pensare o a respirare, sentiva solo troppo dolore. Si chiese milioni di cose, non capiva come avesse potuto Mina fargli una cosa così terribile, come avesse potuto distruggere tutto solo per un gioco stupido, quando aveva anche il coraggio di parlare d’amore. Si rinchiuse nel suo studio per una notte intera a guardare le foto e a massacrarsi con tutti i ricordi di quella stupida storia che non era mai iniziata davvero, ma che gli aveva stravolto la vita.
Mina, nel frattempo, aveva pianto tanto in macchina da spingere il suo autista a chiederle se stesse bene. Ray la conosceva da anni e aveva visto di tutto sul quel sedile posteriore, eppure era sempre rimasto impassibile. Quella sera, però, Mìmi era letteralmente disperata e lui non l’aveva mai vista singhiozzare in quel modo, così aveva infranto i protocolli e le aveva chiesto se le servisse aiuto, ma lei aveva solo sorriso con occhi tanto tristi da fargli venire voglia di abbracciarla.
Mina non ci credeva che fosse successo davvero, perché le sembrava una cosa così assurda. Perché l’aveva presa in giro per tutte quelle settimane? Bastava parlare chiaramente. Magari lo avrebbe anche accettato, per quanto ne era innamorata, ma era la presa in giro a farle male; Juan aveva fatto il geloso per tanto tempo, l’aveva tenuta a distanza per poi farle quella richiesta? Non aveva senso questa cosa.
E poi ricevette una telefonata e in quel momento era troppo a pezzi così rispose dicendo solo “…dimmi che mi ami”facendo letteralmente esplodere il cuore della persona che la chiamava ogni sera da due settimane senza ricevere risposta.
“Che frase sciocca, mia meravigliosa amata. Ti amo con ogni più piccola parte di me da circa tre anni, e lo sai benissimo. Sei la mia regina, la mia malattia, l’unica donna che io immagino accanto a me per tutta la mia vita. La verità è che sei la mia maledizione oscura e non importa quanto tu mi tratti male, sono costretto ad amarti irrimediabilmente ogni giorno della mia vita. Non posso neanche guardare le altre donne senza pensare a quanto senta la mancanza dell’unica donna al mondo che è nelle mie vene, Mina.”
“Oddio” sussurrò lei piano, portandosi le dita davanti agli occhi e Greg sorrise vittorioso. Era solo questione di tempo e lui ne era sicuro. Mina tornava sempre da lui,doveva solo trovare il momento giusto e a giudicare dalla voce che aveva, pensò potesse essere quello.
“…sto messa talmente male da sentire da qui che è una cazzata. Non mi riprenderò mai…”sentenziò acidissima, e poi aggiunse “…ma scrivila in una canzone, perché magari con chi non ti conosce davvero funziona” lasciandolo letteralmente di stucco.
Tornare con lui era l’errore peggiore che potesse fare, per quanto disperatamente sola e ferita potesse sentirsi. Greg era un uomo incredibilmente tossico, ossessionato da quel loro stupido rapporto, ma totalmente dissociato dalla realtà: non voleva Mina, ma la sua masochistica fantasia di lei, l’irraggiungibile regina di ghiaccio che non prova dolore e che lo tortura. Quella fantasia in cui Mina si era trasformata quando aveva deciso di vendicarsi di lui dopo tutto il male che le aveva fatto, ma che le faceva solo perdere stima per se stessa.
“Eppure” si disse, riflettendo sul suo cuore infranto e sulle fantasie di Greg, “sarebbe stato fantastico non sentire più dolore ed essere di ghiaccio”.
 Tornò a casa immersa in quelle considerazioni e provò disperatamente a dimenticare tutto, ma non fu facile, così aprì una bottiglia e prese insieme un po’ di quelle pillole che le dava Jen quando “faceva i capricci” e il suo cervello si spense totalmente.

Nota:
Ciao a tutti cari lettori, allora che ne pensate di questa situazione? Siete dispiaciuti per Juan e Mina? Vorreste sapere di più su Greg? Fatemi sapere, io vi aspetto.
   
 
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