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Autore: futacookies    29/04/2020    10 recensioni
Non sente più niente. Ginny osserva Neville, steso accanto a lei, e non sente più niente.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Neville Paciock | Coppie: Ginny/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Scritta per la challenge “Citazioni in cerca d’autore – Oscar edition”, indetta da Rosmary sul forum di efp.

Coppia scelta: Ginny/Neville
Prompt scelto: “Avevano la pessima abitudine di ritrovarsi quanto intorno era tutto bruciato”

Note alla fine!

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Il principio dei vasi comunicanti
 




 
Non sente più niente. Ginny osserva Neville, steso accanto a lei, e non sente più niente – questa sensazione soffocante al petto forse è dovuta a questo o alla consapevolezza che nemmeno Neville sente più niente. Neville la guarda e Ginny si sente invisibile.

La guerra è finita – urrà. Voldemort è morto – urrà. Harry Potter ha vinto – urrà.

Tutto quello che l’ha legata a Neville negli ultimi mesi è andato in frantumi – non sente più niente. Non c’è nessuna resistenza da organizzare. Non ci sono ragazzini più piccoli da proteggere. Non ci sono i Carrow da cui nascondersi. Non c’è più niente.

Si sente svuotata. E questa sensazione di vuoto, di inutilità, che le è cresciuta silenziosamente addosso come edera velenosa deve averla corrotta, a un certo punto, perché non sente più niente. L’ultima volta che è stata a Hogwarts, prima della grande battaglia, aveva baciato Neville e si era sentita viva. Si era sentita amata. Si era sentita importante. Adesso non sente più niente. C’è solo il simulacro di un sentimento che non esiste più. Questo lo sente. Sente il nulla che la circonda. La abbraccia. Come l’avrebbe abbracciata Neville, se solo Neville sentisse ancora qualcosa.

Harry vuole andare avanti. Harry non vede l’ora di andare avanti. Non vede altro che il futuro. Non sente altro che il futuro. Ginny si aggrappa ancora al passato, non riesce a lasciar andare i ricordi e le sensazioni e una relazione morente che dovrebbe troncare per il bene di tutti.

Perché lei e Neville si erano trovati. In un momento in cui Ginny aveva disperatamente bisogno di qualcuno, aveva trovato Neville. Neville aveva riempito le sue giornate, i suoi pensieri e tutto quel vuoto che aleggiava su di lei e che adesso la sta reclamando. E lei aveva fatto lo stesso per lui. Si erano trovati al momento sbagliato, certo, ma erano stati giusti l’uno per l’altra. E adesso non lo sono più. Adesso non esiste un momento giusto e loro sembrano così fuori posto. Non è lì che devono essere – nello stesso letto, nello stesso momento.

Non c’è un futuro, per loro. Probabilmente non c’è mai stato, perché l’unica cosa a cui pensa Ginny quando sono insieme è il presente. L’ora successiva. Il giorno dopo. Non un futuro in cui sono insieme. Ma un futuro c’è comunque, che loro lo vogliano o meno – che riescano a riempirsi a vicenda o meno.

Perché se Ginny è svuotata e anche Neville è svuotato allora devono trovare qualcun altro che li riempia. Qualcuno che faccia crescere qualcosa in quelle lande desolate che sono diventati i loro corpi. E c’è Harry, Harry che ha ancora bisogno di salvare qualcuno, Harry che non aspetta altro che riempirla di nuovi sentimenti ed emozioni. Di altro che non sia quest’amore di guerra che ha lasciato soltanto un grande vuoto dietro di sé.

____


«Dovremmo andare avanti.»
«Non possiamo farlo insieme.»

I passi di Neville risuonano come cocci di vasi infranti.







Note dell’autrice: questa flash mi ha fatto penare a lungo, perché era un concetto che mi portavo dietro dalla prima edizione di questo contest, in cui poi ho consegnato un’altra storia, quindi ho avuto un bel po’ di tempo per rielaborare quello che volevo scrivere/intendere. E alla fine, ovviamente, me ne sono uscita fuori con qualcosa di, se non completamente, almeno molto diverso. Il prompt: “Avevano la pessima abitudine di ritrovarsi quanto intorno era tutto bruciato”, gentilmente offerto dalla challenge di Rosmary, fa riferimento ad un momento precedente rispetto al presente della fic, ovvero a quando Ginny e Neville hanno vissuto la loro relazione, con Hogwarts sotto il controllo dei Mangiamorte (per cui loro sembravano non avere alcun tipo di speranza, e se la sono data a vicenda). Ma adesso che la situazione è diversa, ho voluto trasmettere l’incapacità di tradurre la loro relazione in questo “nuovo” contesto (non più bruciato dunque, ma florido).
Il titolo, che in alcuni elementi è ripreso nella fic, fa riferimento al principio per cui se si riempie un vaso che è “comunicante”, perciò attaccato ad un altro vaso, allora anche il secondo vaso finirà con l’essere riempito. Durante la guerra, Ginny e Neville hanno funzionato come dei vasi comunicanti, condividendo esperienze, preoccupazioni e naturalmente i loro sentimenti. Adesso che la guerra è finita, però, sono stati svuotati degli stessi elementi che erano soliti condividere, per cui non riescono a riempire né se stessi, né l’altro/a (forse era evidente, forse no, ma dato che ci tengo particolarmente, che il punto arrivi, preferisco spiegarlo). Nel finale, si lascia intendere una rottura concordata: entrambi sanno di non poter più essere felici, insieme, quindi si danno la possibilità di cercare qualcun altro (anche loro, alla fine, sono bruciati e hanno bisogno di cure che non possono darsi a vicenda).
Il sentirsi “svuotata” ed “inutile” di Ginny, che però è un po’ anche il sentirsi di Neville, è legato alla loro esperienza con la guerra: più che occuparsi di scontri veri e fronteggiare dolorose perdite (almeno prima della battaglia finale), hanno portato avanti una guerriglia che non aveva riscontri utili nel mondo reale, ma che permetteva agli studenti di Hogwarts una rivincita contro le forze che occupavano la scuola, per cui suppongo fossero abituati ad una adrenalina e una concezione di utilità diversa da quella che può aver avuto Harry o un qualunque membro dell’Ordine della Fenice.
Penso, o almeno spero, di aver detto tutto!
 
  
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