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Autore: Meggy the Witch    30/04/2020    3 recensioni
Dunque… il mio passato? Ormai lo sanno tutti. Segreti? Ho rubato la biancheria intima a Rey. Ah, sì giusto, ho anche ucciso Snoke,... come dimenticarlo. Droghe? sì, mi sono fatto di qualcosa qualche volta con gli altri Rens… Alcolici? Be', potrei avere qualche problema a riguardo. Oh, insomma! Perché tanto scandalo? Cosa vi aspettate che io sia? Una sorta di principe azzurro senza macchia? No, diamine! Sono il Leader Supremo!
-ALERT: non considera i fatti avvenuti in "The rise of Skywalker"-
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Generale Hux, Kylo Ren, Nuovo personaggio, Rey
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno successivo mi svegliai in condizioni pietose, sdraiato sul pavimento della mia cabina, con un mal di testa allucinante e non feci altro che vomitare per tutta la mattina. Fui  davvero grato che la riunione con Saji fosse nel pomeriggio. L4 trovò un rimedio immediato, giusto per rendermi presentabile per il ricevimento con il candidato.
Fu un miracolo che non mi addormentai mentre parlava; non feci nemmeno un tentativo per ascoltarlo.
Appena Saji finì di spiegarmi i suoi progetti (di cui, giuro, non ricordo assolutamente nulla), Sabine, la vice presidente del partito periferico, ci comunicò di persona che un gruppo di predoni del deserto aveva massacrato Rinvin e il suo seguito.
Un gruppo di predoni?
Sì, ne erano più che sicuri. Dalle tracce che erano state rinvenute, era stato concluso che il responsabile doveva essere un gruppo numeroso ma non eccessivamente armato, quindi dei predoni del deserto. Non mi preoccupai minimamente di sollevare obiezioni, e lasciai che credessero a qualsiasi cosa che non fosse un sith incazzato fatto di acido.
-Il partito non ha un altro candidato immediato da presentare come sostituto. Abbiamo deciso di rinunciare all’elezione.- mormorò Sabine tra le lacrime.
Nel vederla in quello stato mi sentii un po’ in colpa. Non immaginavo che qualcuno potesse rattristarsi per quel bastardo di Rinvin.
-Va bene. Comprendo la decisione.- le risposi.
Lord Saji accompagnò dolcemente la segretaria alla porta di ingresso.
-Ancora, condoglianze. Mi dispiace davvero tanto.- la consolò.
Avrei voluto consolarla pure io, ma al solo pensiero mi sentivo un vero mostro.
Prima di andare Sabine si girò verso di me.
-Le abbiamo mentito Leader Supremo.- mormorò in preda al senso di colpa –Ieri sera alla cena. La discussione tra me e Rinvin… era una messa in scena. Mi ha chiesto se potevo aiutarlo a recitare… per spingerla a parlare della Jedi della resistenza… mi dispiace…-
Le posi una mano sulla spalla cercando di tranquillizzarla.
-Lo avevo già intuito signorina Lo’gi.-
Non le fui molto di sostegno; se ne andò ancora più in lacrime di prima.
-Bah.- commentò Saji rientrando nel suo ufficio, che, a differenza di quello di Rinvin, era un vero ufficio.
-Il partito periferico a mio parere poteva presentare candidati nettamente superiori a Rinvin.-
Versò del raffinato vino di Kanto Bait in un elegante calice.
-Gradisce?-
-Oh… no, la ringrazio.-
“Sono in post sbornia.” continuai per me.
-Il conte Darres, per esempio, sarebbe stato ideale per una carica a senatore.- continuò come se mi fossi interessato alla sua opinione –Anche la principessa Katia ne sarebbe meritevole. Perfino Sabine l’avrei trovata migliore di Rinvin.-
Mi degnò di uno sguardo mentre io sprofondavo su una delle poltrone. Cercai di fingere un’espressione interessata, ma in quel momento ero completamente incapace di assumere una faccia seria. Probabilmente somigliavo più ad un gungan ubriaco che ad un imponente Leader Supremo.
-Sì, so che per educazione non si dovrebbe parlar male dei morti, ma questa è la semplice verità.- si difese, forse sentendosi giudicato dal mio sguardo da pesce lesso.
Di sicuro Saji aveva un aspetto ben più nobile di Rinvin: ricevimento nella sua immensa ed elegante villa, perfettamente decorata per l’occasione e pure lui era perfetto nei suoi abiti nobili e accurati. Era il tipo di persona che a fine serata mi avrebbe invitato più probabilmente ad una degustazione di raffinati vini delle sue cantine, piuttosto che ad un festino a base di droghe.
-Invece cosa ne pensa del candidato mediatore?- chiesi giusto per routine.
Cercai di non farmi notare mentre sbadigliavo.
-Il giovane Defa? Non l’avevo mai sentito nominare prima di questa elezione.- rispose annusando delicatamente il vino. –Penso sia un po’ un azzardo per i mediatori. Però sto giudicando solo in base alla sua età, non lo conosco molto bene. Proprio per questo ho invitato lui e altri del suo partito all’aperitivo di questa sera.-
Lord Saji almeno era diretto e non faceva il finto diplomatico cercando di uccidermi con immensi monologhi.
Appena uscii dall’ufficio L4 mi corse incontro e mi rifilò di nascosto un’altra pasticca di rimedio post sbornia.
-Il suo aspetto non è per niente migliorato!- rimproverò.
-Almeno ho smesso di vomitare.- gli feci notare ingurgitando la medicina.
-Vuole passare dalla nave ammiraglia almeno per togliersi le sembianze di uno Hutt prima di recarsi al luogo dell’aperitivo ovvero il casinò?-
Post sbornia e casinò. Che pessima combinazione.
-Andrà bene così.- decretai che ero troppo pigro in quel momento per tornare alla nave ammiraglia.
Il casinò di Lord Saji era talmente elegante che non sembrava nemmeno di trovarsi su Jakku. Non era uno dei migliori che avessi visto, ma si distaccava totalmente dallo stile semplice e spoglio di quel pianeta. L’immenso deserto riusciva a sembrare addirittura affascinante se guardato dall’enorme terrazza su cui era stato allestito l’aperitivo. Per mia fortuna scoprii che era self service così non fui costretto a mangiare cibi che avrei rigurgitato un secondo dopo.
-Jakku è un pianeta ricco di risorse mal gestite. Basterebbe davvero poco per portare questo misero posto ad uno splendore unico.- spiegava Saji.
In qualsiasi cosa facesse non abbandonava mai il tono critico e il portamento elegante. Quasi lo ammiravo per come ci riuscisse.
-Per farvi un esempio, questo casinò per l’intera Jakku pare un ricco castello, eppure non è nemmeno uno dei più conosciuti e rinomati della galassia. Sembra favoloso solo perché è l’unica costruzione che risalta tra il nulla di questo pianeta.-
Non mi sforzai nemmeno di rispondere; gli regalai qualche sorriso tirato e ringraziai che ci fosse L4 che fingeva di essere interessato al posto mio.
-Mi permette di invitarla ad una partita al tavolo di Sabbac? Immagino già conosca il gioco, ma per noi è una nuova attrazione.- mi propose Saji.
Sabbac. Una delle poche cose che mi aveva insegnato Han Solo (oltre a come modificare illegalmente i propulsori degli speeder, come ubriacare di parole le persone e le frasi da non dire per non far arrabbiare la mamma).
-Non sono molto pratico nemmeno io, ma proverò volentieri.- gli mentii.
Mi accomodai al tavolo.
L4 mi si fece vicino mentre il croupier distribuiva le carte.
-Ma lei sa giocare perfettamente a Sabbac…-sbiascicò.
-Lo so.- gli sussurrai.
Non sapevo perché, ma mi divertiva tantissimo far credere che non sapessi giocare per poi spiazzare tutti con vincite incredibili.
Diedi un’occhiata alle carte: erano ottime.
Fantastico!
Puntai per primo.
“Ah, già.”
Mi ricordai in quel momento quanto mi aveva anticipato Defa, ovvero che tutte le giocate sarebbero state pilotate in mio favore. Anche in quello il giovane candidato stava avendo ragione. Appena lo avrei trovato in mezzo a quel mucchio di persone avrei dovuto ringraziarlo.
La partita era palesemente studiata per fare in modo che tutte le carte fossero a mio vantaggio, inoltre non c’era un minimo di gioco. Mi pareva quasi che nessuno si sforzasse di applicare qualche strategia ogni tanto. Non rimasi stupito di vincere tre volte di seguito.
Sbirciai la quarta mano di carte.
Puntavo per primo ancora?
Stava iniziando ad annoiarmi quel gioco.
-Venti.- mi anticipò una voce femminile.
Oh, finalmente qualcuno intenzionato a giocare per davvero!
Alzai lo sguardo giusto per inquadrare chi fosse. Una giovane ragazza, era esattamente di fronte a me dalla parte opposta del tavolo, accomodata come se fosse su un trono, circondata da un aura talmente regale che avrebbe fatto invidia persino a Lord Saji.
Si sporse di poco in avanti allungando i crediti al centro del tavolo, lasciando che alcuni morbidi boccoli biondi le scivolassero dalle spalle fino alla scollatura di un elegante vestito bianco… caspita, erano enormi! Che taglia sarà stata? Una quarta abbondante?
“Idiota.” mi rimproverai da solo.
Mi obbligai ad abbassare lo sguardo verso i crediti sul tavolo dove l’esile e aggraziata mano eccessivamente ingioiellata si stava ritraendo per tornare elegantemente al suo trono.
Non ero sicuro, ma mi era parso che mentre puntava avesse tenuto lo sguardo fisso su di me. Forse avevo visto male: onestamente non avevo nemmeno fatto troppo caso al suo volto… be’, era un po’ difficile guardarla in faccia ignorando la scollatura con le… ehm… le… le COLLANE, sì, le collane nella scollatura molto in mostra.
Sbirciai da sopra le carte.
Occhi color ghiaccio ancora puntati su di me, labbra carnose che si distorsero in un sorriso seducente appena intercettò il mio sguardo.
Forse era solo un momento… no, continuò a fissarmi con aria invitante per il resto della partita.
Non sapevo come comportarmi.
Non che fosse la prima volta che mi capitasse di essere puntato da una ragazza, anzi mi pareva abbastanza strano che ce ne fosse solo una in tutta la serata, ma al solo pensiero di mostrarmi interessato avvertivo un improvviso senso di colpa.
Continuavo a pensare a Rey.
Dare attenzioni ad un’altra mi suonava come un tradimento.
Ero un vero idiota!
Mi ripetevo che dovevo dimenticarla, che era inutile insistere perché lei non era interessata a me, che dovevo continuare la mia solita vita indipendentemente da lei perché non ci eravamo promessi assolutamente niente e che probabilmente le non sarebbe minimamente importato se andavo con un’altra… eppure la speranza che qualcosa tra noi potesse esistere era davvero dura a morire.
Mi sentivo come diviso in due.
Terminai la partita e mi alzai dal tavolo, ancora sotto lo sguardo fisso di quegli occhi di ghiaccio.
Cosa fare?
Nell’indecisione, decisi di berci sopra e mi diressi verso l’open bar. Mi sarei aspettato che L4 mi bloccasse, invece era troppo impegnato a discutere con Saji per notarmi.
-Le propongo del Vin Bleux di Arkanis, dell’ultima favolosa annata.- mi versò quello che più che un barman sembrava un sommelier di classe.
L’avvenente adescatrice intanto si era staccata dal tavolo del Sabbac e si era unita alle chiacchere di un gruppo di altre ragazze, ovviamente sempre tenendomi sott’occhio.
-Mi scusi,…-richiamai sottovoce l’attenzione del barman -…saprebbe dirmi chi è quella giovane bionda con l’abito bianco?-
-Lady Daphne di Jakku. Vanta diversi titoli nobiliari.- rispose.
Il nome non mi suggeriva nulla. Mi avesse detto il cognome almeno… non che sapere il cognome sia indispensabile per farsela…
-Leader Supremo!- mi staccò dai miei pensieri il giovane Defa.
-Candidato Defa!- lo salutai.
Si avvicinò allegramente, anche lui con in mano un bicchiere di Vin Bleux.
-Come prosegue la sua visita su Jakku?- si interessò.
Mi ero ubriacato da far schifo, avevo assunto droghe varie, fatto una strage in un bunker in mezzo al deserto…
-Bene.- sintetizzai -Ci tenevo a dirle che ho potuto constatare di persona che quanto mi ha predetto durante il nostro incontro si è realizzato.-
Portai il Vin Bleux al naso, ma il solo odore mi convinse a non sfidare nuovamente il mio stomaco.
-Davvero? Proprio tutto?- chiese incredulo il candidato.
-Quasi tutto.-
Saji non aveva ancora cercato di incastrarmi in uno dei suoi trucchetti. Forse non aveva nemmeno intenzione di provarci; mi pareva troppo sveglio per cercare di ingannarmi.
Defa fissò con aria titubante il bicchiere.
-Non la convince?- domandai.
-È che ho già bevuto dello spumante per il brindisi. Non vorrei dare una cattiva impressione di me bevendo altri alcolici.-
“Giovane ed innocente.” pensai mentre nella mente mi passavano ricordi non troppo connessi delle bevute sul tetto del senato a Coruscant.
Incrociai lo sguardo di Lady Daphne, la quale mi sorrise sensualmente e mosse la mano in quello che sembrava un grazioso saluto. Sorrisi e salutai di ricambio.
“Andiamo Kylo, devi dimenticarti di Rey! Lasciala perdere e…”
-Non sono affari miei, ma… mi sbaglio o ha fatto colpo su miss Saji?- chiese Defa.
Miss… Saji?
Mi voltai verso di lui, sperando di non aver capito.
-Come si chiama quella ragazza?- domandai.
-Daphne. Lady Daphne Saji. La figlia di Lord Saji.- mi chiarì.
La figlia di Saji?!
-Ma intende quella bionda?- cercai di essere sicuro.
-Sì, quella bionda con il vestito bianco e gli occhi…-
Parve scrutare Lady Daphne.
 -… quarta abbondante.- concluse.
Che mi venisse un colpo!
Stavo per portarmi a letto la figlia di un candidato senatore che non dovevo assolutamente eleggere! Ecco, in cosa stava cercando di incastrarmi Saji! Quella sarebbe stata davvero una situazione impossibile da uscirne.
Se non fosse stato per Defa ci sarei cascato in pieno. Così si spiegava perché il barman me l’avesse presentata con solo il nome.
Un droide cameriere intanto si era avvicinato al giovane candidato.
-Delle foto con me? Davvero?!- gli stava rispondendo –Oh, ehm… arrivo subito.-
Si voltò entusiasta verso di me.
-Mi perdoni Leader Supremo, ma Lord Saji mi ha invitato a fare delle foto con lui per un giornale.-
Corse fuori lasciando sul bancone il Vin Bleux.
Oh, no. Ero completamente da solo e troppo facile da adescare. Dovevo trovare un posto dove nascondermi.
Troppo tardi.
Lady Daphne si era avvicinata ancheggiando al bancone, sempre sfoggiando quell’intramontabile sorriso.
-Sta gradendo la serata, Leader Supremo?- avanzò accomodandosi proprio di fianco a me.
-Quinta.- constatai da vicino –Cioè volevo dire… sì, è già la quinta volta che penso che sia una serata molto gradevole!-
Mi imposi di fissarla negli occhi color ghiaccio.
Sorrise allegramente mentre sorseggiava un po’ troppo sensualmente dal suo bicchiere.
-Complimenti per la partita a Sabbac. Sa giocare molto bene.- disse lusingata.
-Anche lei se la cava.-
Dovevo trovare un modo gentile per cacciarla via.
-Grazie. Ma per me è un gioco nuovo; devo ancora imparare tutte le strategie.- continuò con tono mieloso.
-Io… invece…. lo conosco da molto.- presi tempo mentre studiavo una soluzione.
Avvicinò pericolosamente il volto al mio.
-Allora a fine serata potrebbe mostrarmi qualche... tattica?- mi sibilò nell’orecchio palesemente alludendo ad altro.
Accidenti, com’era diretta! Mi avesse mai detto una cosa simile Rey…
La fissai fingendo l’espressione più sognante che potessi avere.
-Miss Saji, mi spiace dover rifiutare, ma come lei ben sa sono in piena trattativa con suo padre e vorrei evitare qualsiasi azione che possa anche solo lontanamente interferire con la campagna elettorale.- sussurrai cortesemente.
Si staccò perplessa da me.
-Mio… padre?- mi chiese confusa.
-Sì, lord Saji.- continuai convinto –Lei non è Lady Daphne Saji la figlia del candidato senatore?-
Distaccò il suo sguardo da me guardandosi intorno imbarazzata.
-Lui, sì…è mio padre…-
Rimase per qualche secondo in un imbarazzante silenzio.
-Mi scusi.- si congedò.
Senza osservare dove andasse, intuii che si stava dirigendo dal padre per comunicargli il piano fallito. Saji però non mi sembrava così poco previdente per non avere preparato un inganno di riserva.
Dato l’esito della sera precedente, non ero per niente interessato a sapere di cosa si trattasse e decisi che era meglio rientrare nell’ammiraglia. Dopo tutto, il ricevimento era durato abbastanza da poter essere concluso ufficialmente e il giorno dopo io e gli altri senatori avremmo avuto del lungo lavoro da svolgere, mi sembrava quindi più che giustificabile andar via in quel momento.
Trovai L4 in piena conversazione con Saji e altri del suo partito.
-Leader Supremo!- mi accolse quel bastardo appena mi vide –Ha gradito le attrazioni del casinò?-
-Certamente.-
Avrei preferito non iniziare una conversazione con lui per non venir trascinato in qualche fregatura. Cercai di concludere in fretta.
-Se non le spiace io…
-Ho notato che prima ha avuto modo di conoscere mia figlia.-
-Ehm… sì. È una ragazza molto estroversa.- mi parve il modo più carino per definirla. –Ad ogni modo…-
-Lo so, ha un carattere molto espansivo. Mi rammarico per non avergliela presentata personalmente. Lasci che le presenti il resto della famiglia.-
No, dannazione!
Sarei stato davvero scortese ad andarmene in quel momento.
Lord Saji si girò verso quelli che fino a quel momento avevo creduto fossero altri membri del partito.
-Le presento mia moglie Lady Gracia e mio figlio Lord Kush.-
-Onorato.- sorrisi e salutai in modo cortese ma sbrigativo.
-Leader Supremo non mi aspettavo però di trovarla da solo.- iniziò Lady Gracia –Ero convinta di vederla in compagnia di una… ‘signorina Ren’.-
Oh no. Non anche loro!
-Mi ero posto la stessa domanda, ma non mi era parso consono porgliela.- si affrettò Lord Saji, come a scusarsi della curiosità, a mio parere molesta, della moglie.
-Ad ogni modo, il dado è stato tratto. Nessuna prospettiva romantica al momento?- continuò Saji praticamente obbligandomi a rispondere.
Perché tutti erano fissati con quell’argomento?!
Promemoria per il futuro: inventare una risposta credibile riguardo la mia situazione sentimentale.
-Veramente io…-
Non avevo idee.
Mi grattai l’orecchio sperando che L4 almeno quella volta si ricordasse del segnale d’emergenza prestabilito.
-Non posso parlane ufficialmente…- intervenne prontamente il droide con il tono di chi stava per rivelare un scoop eccezionale.
Girò la sua testa meccanica verso di me.
-Mi consente di fare anticipazioni?- recitò un supplica.
-Va… bene.- acconsentii perplesso.
Qualunque cosa avesse in mente, la stava rendendo incredibilmente realistica.
-Non vedevo l’ora di questo momento!- si esaltò in maniera quasi del tutto naturale.
Ritornò con lo sguardo sulla famiglia Saji.
-Come stavo dicendo, non posso parlarne in maniera ufficiale, ma… una ‘signorina Ren’ in realtà ci sarebbe!-
Geniale!
Una fidanzata non ufficiale, così nessuno avrebbe avuto modo di verificare se esistesse o meno!
Se non fosse stato un droide lo avrei baciato.
-Oh! Ma che bella sorpresa!- rispose entusiasta Lady Gracia.
-Eh, sì… per il momento preferiamo non ufficializzare la cosa, ma presto ne sentirete parlare…- inventai.
-Comunque, se non vi dispiace, io e i miei collaboratori dovremmo davvero andare ora.- riuscii finalmente a dire.
-Di già?- si rammaricò Saji.
-Domani avremo un lungo lavoro da svolgere e preferirei che il mio team sia giustamente riposato.- lo convinsi.
-Sì,… mi sembra una buona ragione.- accettò Saji. –Ad ogni modo, qui le porte saranno sempre aperte per lei, in caso volesse tornare.-
“Sì, contaci bastardo!”
Mi diressi a grandi passi verso l’uscita e finalmente tornai alla nave ammiraglia.
   
 
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