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Autore: Duchessa712    30/04/2020    1 recensioni
La storia si colloca qualche mese dopo l'ottava stagione e si concentra principalmente su Sansa Regina del Nord.
Dovrebbe sentirsi in colpa. Quello che resta della ragazzina che era lo è. Grida tutta la sua rabbia e il suo disgusto. La donna che è diventata, la giocatrice, sa che è stata una mossa necessaria. Al Nord serve un erede. Lei non può permettersi di perdere la sua corona per darla ad un marito che, anche senza volerlo, usurperebbe la sua posizione.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Arya Stark, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Incest
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- Questa storia fa parte della serie 'Past and present and memory'
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Quando si addormenta, sente l'odore della cenere e del fumo, le grida terrorizzate delle donne e dei bambini, degli innocenti che in quella guerra non hanno mai preso parte. Vede i suoi uomini ignorare i suoi ordini e l'autorità che ancora detiene come comandante, se non come Re.
È una scena che preannuncia la fine del mondo, la fine di tutto ciò in cui aveva creduto, la fine della vita che credeva di poter avere al fianco di una Regina giusta e buona.
Si sveglia terrorizzato e fatica a capire dove si trova, se quello che ha visto è reale o solo un brutto gioco della mente.
Quando, piano piano, rimette insieme i pezzi di ciò che è successo esce dalla tenda su gambe traballanti e inspira a pieni polmoni l'aria pulita del vero Nord, della terra oltre la Barriera dove lo trattano come Re. Il Re Corvo che ha dato una speranza, una vita, una casa. Il Re Corvo che li ha uniti come solo Mance Rayder aveva saputo fare.
Ma Re di cosa? Ha già provato ad esserlo e non è andata bene. Forse non è adatto alle posizioni di comando, non conosce e non apprezza i sottili giochi politici su cui si basa l'equilibrio tra guerra e pace tipici dei Lord di Westeros.
Il Popolo Libero non è così. Loro dicono quello che pensano e pensano quello che dicono e per questo, forse, per loro, saprà essere un Sovrano migliore che per il Nord.
Sulle sue labbra si dipinge un leggero sorriso mentre guarda i suoi sudditi, i suoi compagni, il suo popolo. Sono pochi, la Guerra contro gli Estranei e la Battaglia contro i Bolton ne ha uccisi molti, ma quelli rimasti ripongono in lui le loro speranze. Perché non vuole cambiarli, perché li conosce, perché non ha chiesto loro di inginocchiarsi davanti a lui e di servirlo e riverirlo.

Per un po' riesce anche a dimenticare cosa c'è dall'altra parte: la sua famiglia, o quello che ne resta, la sua casa, o quella che lo è stata per la maggior parte della sua vita, i suoi amici, quello morti al suo fianco, e quelli vivi. Per qualche ora dimentica anche i suoi sbagli, solo per poco tempo, però. Tornano troppo presto a tormentarlo.
Tormund ha preso l'abitudine di seguirlo e tenerlo d'occhio. Jon non sa di cosa abbia paura ma accetta la sua compagnia di buon grado ed è un aiuto prezioso per il bene della loro gente.
I Bruti lo adorano, lo ammirano anche. Su di lui girano storie che lo dipingono come l'eroe che li ha salvato dalla morte, che può entrare nel fuoco e non bruciare, che li condurrà tutti verso la salvezza e la Primavera, verso una nuova vita.
Jon non sa cosa pensare. Non si vede come liberatore di nessuno, non ha sconfitto lui il Re della Notte e non sa se la sua eredità di Targaryen lo renda immune al fuoco. Al Popolo Libero sembra non importare e continuano a raccontare storie sul loro Re vestito di Nero. Il Re Corvo, accompagnato da un lupo Bianco, sua guardia e più leale amico. Dicono che possano anche scambiarsi i corpi, l'animale e il padrone. Lo chiamano metamorfo, e lui ripensa a quell'uomo che ha conosciuto, tempo fa. Quello che era innamorato di Ygritte ed è morto a causa sua.
A Bran si impone di non pensare. Ha deciso di dimenticarli. Non lo hanno voluto e lo hanno abbandonato, troppo occupati a pensare a loro stessi e ai loro Regni. Il Reame intero in mano ai Lupi. Ned Stark deve esserne fiero.
Non sa bene quali siano i suoi sentimenti riguardo suo zio, l'uomo che gli ha fatto da padre, che lo ha protetto, che per farlo ha mentito a tutti e sacrificato il suo buon nome, che lo ha costretto a subire l'odio immotivato di Lady Catelyn, la posizione di eterno secondo, sempre dietro a Rob. Che lo ha privati della sua eredità, del sangue di Drago che scorre nelle sue vene temprato dal gelo dell'inverno e da quel sempre voler fare il proprio dovere tipica degli Stark.

Sansa siede sul trono e ascolta i mormorii che sorvolando la sala, bisbigli e sussurri appena abbozzati.
Li ascolta e li ripone in un angolo della mente, pronti ad essere esaminati al momento opportuno. Sono distorti, contraddittori a causa del tempo e della distanza tra Grande Inverno e la Barriera. Parlano di suo cugino, che sfugge al suo esilio, alla sua punizione, che si ribella al volere del Re che lo ha condannato, che prende l'espiazione dei suoi crimini come un gioco, sottovalutando la sua importanza. Si è definito Re Oltre la Barriera e sa che la gente lo interpreterà come un segno di rivolta.
Lei no. Lei sa che Jon è troppo sciocco, troppo ignorante della mente umana, troppo semplice per preoccuparsi di cosa i Sette Regni avrebbero potuto pensare. Sa che non è stato lui a darsi quel titolo, quanto il suo popolo a darlo a lui.
Il fatto che non lo abbia rifiutato dice molto, però.
-Posso assicurarvi, miei Signori, che Jon Snow non ha alcuna intenzione di ribellarsi agli ordini ricevuti-. Ha la voce di Cersei e le parole di Ditocorto, la fredda compostezza di sua madre e il sorriso che ha imparato fin da bambina.
Non parla della fiducia che bisogna accordargli, del fatto che non tradirà. Lo ha già fatto e nessuno si fida più di lui e lei sta indebolendo la sua posizione ancora troppo fragile garantendo per lui.
Sente la rabbia ribollire, pensadolo al sicuro e felice, inconsapevole dei problemi che le sta causando.
-E potete essere certi che, dovesse fare qualcosa di sbagliato, sarà punito come qualsiasi criminale-.
Nessuno osa contraddirla perché c'è una tale serietà nella sua voce che nessuna osa pensare stia mentendo.
Si è guadagnata il loro rispetto perorando la causa dell'indipendenza del Nord non solo con la Regina Folle, come già è conosciuta Daenerys, ma anche con il suo stesso fratello, il sangue del suo sangue.
Ma non è abbastanza. Non c'è mai stata una Regina Regnante oltre Cersei e, sebbene la Leonessa dei Lannister al Nord non abbia dato troppo fastidio, le voci corrono. La guardano e la studiano, alla ricerca di qualcosa che possa essere indizio di un'inabilità a governare. Non lo faranno, non adesso che il Nord non è ancora al sicuro, ora che non c'è un altro pretendente,perché nessuno dei Lord che siedono accanto a lei sarebbe capace di governare e lo sanno benissimo, e Arya non accetterebbe mai una corona. Ma quando vorranno che si sposi, che dia un erede, potrebbero premere per toglierle il potere così faticosamente conquistato per darlo al suo Re e al suo bambino.
Deve giocare d'anticipo e trovare una soluzione.
   
 
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