Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: sallythecountess    01/05/2020    1 recensioni
Mina è una donna bellissima, con un enorme passato oscuro alle spalle e molte cicatrici sul corpo e nell'anima. Non è mai stata amata, ma sempre e solo posseduta come un bell'oggetto di valore da sfoggiare in giro. Mille amanti, centinaia di regali preziosi, eppure nessuno si è mai preoccupato di fare la cosa più semplice, ossia regalarle un vero amore. Riuscirà a trovare la persona che sanerà le sue ferite?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Mìmi'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 30: la mostra 
Gonzalo era determinatissimo a scoprire la verità, anche perché se fosse stato vero che Juan era uno che amava i triangoli, era appena diventato estremamente interessante. Non ci fu il tempo di parlare da soli, però, così circa mezz’ora prima dell’inizio Gonzalo gli scrisse in spagnolo “ma tu davvero hai adescato la bambina una cosa a tre con tua moglie?” e Juan scocciatissimo lo fulminò con gli occhi, senza rispondere. Pensava che Gonzalo volesse solo spettegolare e odiò Mina ancora di più per aver raccontato quella cosa così imbarazzante, ma Gonzalo fece una cosa molto furba. Chiamò Mina disperato e le disse che non c’era nessuno alla mostra, che era un disastro e che la stampa non si era neanche degnata di partecipare. Non era vero, Beth aveva organizzato benissimo quell’evento, ma Mina si sentì in colpa e decise di andare ad aiutarli, così un’ora dopo era di nuovo alla galleria d’arte sorridente e bellissima. Fu letteralmente aggredita dai giornalisti al suo arrivo, e le venne voglia di andare via immediatamente, anche perché aveva visto il quadro di Juan e si era sentita morire. Sorrise ai giornalisti e fu molto professionale, come sempre, ma si disse che avrebbe dovuto uccidere quel cavolo di amico. E poi, proprio mentre annaspava nelle domande della stampa, che stavano diventando sempre di più e più indiscrete, un affascinante uomo giunse a salvarla. Toby le si palesò davanti  con un sorriso molto dolce e lei ricambiò e dandole il braccio se la portò via.
“Non so esattamente perché tu sia qui mia cara e sospetto che ci sia lo zampino del mio consorte in tutto questo, ma sono felice di rivederti e ti ringrazio per essere venuta”.
“Figurati” sussurrò piano e si mise in posa con lui per delle foto, ma poi si accorse da lontano che qualcuno la stava guardando e le mancò l’aria. Provò a fare finta di niente, continuando a sorridere con Toby per qualche istante, ma non aveva il coraggio di alzare gli occhi e incontrare i suoi eppure quelli di Juan stavano per avvicinarsi a lei inevitabilmente. Era rimasto paralizzato nel rivederla, anche perché aveva un atteggiamento terribilmente ferito, che lo rendeva ancora più furioso. Voleva solo sbatterla fuori, mandarla via e dirle di non farsi mai più vedere, ma lei neanche lo guardava, così la raggiunse e le intimò di seguirlo e afferrandola per un braccio la portò nel loro studio comune per parlare, sperando che capisse da sola di doversene andare.
“Non sono qui per te…” gli ringhiò disgustata spostando la sua mano come se fosse qualcosa di rivoltante e Juan trovò eccessivo quel suo atteggiamento, ma le rispose solo “vattene, adesso”
“Io non prendo ordini da uno come te Juan Jimenez, hai capito?” gli ringhiò un secondo prima di allungargli un ceffone fortissimo senza un minimo d’esitazione.
Juan non riusciva a capire perché sembrasse più arrabbiata di lui, ma si disse che doveva essere per il rifiuto, e s’infuriò ancora di più.
“tu sei soltanto una pazza e grazie al cielo l’ho scoperto in tempo. Adesso vattene…”
Mina stava letteralmente per cadere a pezzi. Cercava di sembrare solo arrabbiata, ma non le riusciva bene e Juan aveva capito che era ferita da morire, ma non capiva proprio perchè. Ripetè che era andata per il suo amico e non per lui e che non se ne sarebbe andata senza vedere i suoi quadri e farsi delle foto con lui perché lui le aveva chiesto aiuto, ma Juan le afferrò un braccio deciso a sbatterla fuori lui stesso e Mina morì. Spalle contro la porta gli disse solo “me ne vado solo perché non riesco neanche a sopportare di essere toccata da un porco schifoso come te, hai capito?” e Juan si infuriò davvero.
 “Io sono solo un povero stronzo, altro che porco. Magari fossi stato un porco, guarda. Se fossi stato un minimo più intelligente ti avrei scopata e basta, come volevi tu, tanto solo quello t’importa, no?”
Le disse con uno strano tono risentito a pochissimi centimetri dal suo viso e Mina non capì, ma non riuscì a restare indifferente e alzò i suoi enormi occhi blu. Juan rimase per un attimo senza fiato quando lo sguardo di Mina si mescolò con il suo, perché aveva le lacrime agli occhi, era evidente. “…scusa ma perché che cosa volevi fare con me e tua moglie?”
 Una parte del cuore di Juan franò come una montagna per quelle parole e per quegli occhi. Cambiò di nuovo tono e con voce molto triste le rispose “Io cosa volevo fare Mì? Volevo prendervi a schiaffi per avervi beccate a baciarvi. Non hai idea di quanto ho odiato le sue mani sul tuo corpo…”
E solo allora Mina capì che qualcosa non andava e si avvicinò di quel poco che bastava per provare a baciarlo, ma lui si scansò confuso. Non poteva davvero cedere alle sue lusinghe dopo quello che aveva fatto, però non stava davvero capendo nulla.
“Juanito ascolta, c’è qualcosa che non capisco…”sussurrò Mina piano, sfiorandogli i capelli e solo allora lui riprese a guardarla, ma gli erano venuti i brividi per il tono che lei aveva usato.
“…anche io…” rispose, cercando di stare calmo, ma impazzendo per il sorriso di lei.
“dimmi la verità Juanito, e giuro che non mi arrabbierò, anzi accetterò se davvero lo vuoi…” gli sussurrò piano, con una dolcezza che gli faceva male, e lui la fissò intensamente con il cuore in gola.
“…tu hai aspettato per fare l’amore con me perché volevi che ci fosse anche lei?” gli disse pianissimo, quasi spaventata da quelle parole e lui sgranò gli occhi e sussurrò “mai nella vita. Io ho aspettato perché volevo che fosse l’inizio di qualcosa di speciale e lo sai…”
“E allora perchè mi hai chiesto di venire da te se sapevi che c’era Beth?” sussurrò Mina piano, prendendogli la mano, ma lui confuso spiegò di non aver mai fatto nulla di simile.
E allora Mina capì e sussurrandogli piano “mi amor ci hanno fregato” provò a baciarlo, ma Juan ancora una volta si scansò e le disse piano che non capiva perciò Mina gli mostrò il suo cellulare e solo allora fu tutto chiaro. Juan dopo un secondo realizzò cos’era successo, ma decise che non fosse il caso di parlare e cominciò a baciarla spingendola contro la porta.
Mina era molto confusa e anche ferita, ma non riuscì a resistere alle sue labbra. Non era una buona idea e lui lo sapeva, c’era ancora troppo da chiarire, ma l’amava troppo disperatamente per non crollare e per quarantotto ore si era disperato pensando che lei fosse una donna diversa dalla sua Mìmi.
“allora sei mia?” le chiese piano e Mina annuì e basta, perdendosi nei suoi occhi. Così iniziò piano a baciarla e lei ricambiò ogni bacio e ogni carezza, ma sentire quel piccolo corpicino ansimante e caldo contro il suo gli fece battere il cuore come niente prima e lo spinse a fare una follia. Mina era stata letteralmente travolta da Juan e non aveva la minima idea di cosa stesse succedendo, ma quando improvvisamente lui disse “…dimmi che lo vuoi quanto lo voglio io…” impazzì. Rimase lì bloccata contro la porta, con le gambe sollevate e strette contro la sua vita, immobile e schiava del desiderio gli permise di entrare di lei e il verso che fece nel sentirselo dentro sconvolse Juan. Così gentilmente e teneramente cominciò ad amare la sua donna stingendola forte contro il suo corpo, godendosi il suo profumo, ascoltando i suoi respiri, baciandole gentilmente il petto e anche le labbra. Quando finì si accasciò sul divanetto esausto, ma principalmente sconvolto: avevano migliaia di cose da chiarire, ma era successo, le aveva dimostrato di amarla e lei ora se ne stava accanto alla porta un po’ confusa, ma con un sorriso magnifico. Le chiese di andarsi a sedere accanto a lui ma Mina sorridendo rispose “non è una buona idea, è meglio che io me ne vada. C’è uno dei progetti più ambiziosi della tua carriera giù…”
“Non me ne importa assolutamente nulla sai?” le disse ridendo e poi aggiunse “…penso che sia di molto più ambizioso quello che sta succedendo in questa stanza…”
Mina allora sorrise e lo raggiunse per baciarlo e rimase abbracciata a lui per qualche minuto, ma poi tutti quei baci riaccesero le sue voglie, così si sfilò il vestito e guardandolo profondamente negli occhi lo fece entrare dentro di lei senza dire una parola. Le voglie di Mina, quel suo modo così diretto di prendere quello che voleva lo mandavano in estasi. I suoi gridolini, il suo modo di muoversi e quegli occhi che fissavano dritto nei suoi senza alcun pudore o vergogna, gli fecero venire la pelle d'oca e ancora una volta l’amò come non aveva mai amato nulla in vita sua.
“…e adesso dobbiamo davvero andare…” ripetè Mina ridendo, ma Juan scosse solo la testa accarezzandole il viso.
“Andiamo abbiamo tutto il tempo che vogliamo per stare insieme, ma stasera è importante. Va di sotto e sorridi un po’ ai giornalisti e domani vieni da me presto…” gli disse baciandolo e Juan sbuffò perché la posizione di Mina era molto più saggia della sua, ma lui voleva solo tenerla stretta e le sussurrò piano “…e tu che farai?”
“Oh io sono in un bel casino” ribatté ridendo forte “…mi faranno miliardi di domande sulla scena di te che mi prendi per il braccio e mi porti via, ma inventerò qualcosa. Adesso scapperò dalla scala antincendio come tutte le gatte e poi aspetterò che tu venga a reclamarmi…”
“Ti sto reclamando adesso…” le disse con un sorriso tirandola per il vestito e Mina scosse la testa e sussurrò “allora facciamo così: parla un po’ con questi stronzi e quando avrai dato abbastanza spiegazioni prendi un taxi e vieni a casa mia, sì?”
Juan annuì e basta e la lasciò andare con un sorriso. In pochi secondi Mina scomparve e lui si disse che doveva davvero andare dai giornalisti, ma voleva solo disegnare e fare l’amore con lei.
Tutti si accorsero che Juan era cambiato, che era allegro e quando lui mise la mano sulla spalla di Gonzalo e gli sussurrò all’orecchio “Gracias tìo” rimasero tutti sconvolti. Era felice come mai prima, e il motivo di quella felicità aveva due occhi azzurri meravigliosi e labbra rosse e carnose da far impazzire un santo. Non si era mai sentito così, e dopo la mostra si fece coinvolgere da quei matti ad andare a bere con loro per festeggiare.
“Un drink solo, però perché devo andare…”disse serio, trattenendo un sorriso impressionante. Zack, allora, sorridendo prese il braccio del suo migliore amico e chiese “questa tua euforia ha a che fare con la misteriosa scomparsa di Juan Jimenez e della donna più bella del mondo che non si è neanche capito cosa diavolo ci facesse in un puzzolente atelier da quattro soldi?” ma Juan non ebbe il tempo di rispondere, perchè Toby aggiunse “Che domande ragazzo mio! E' ovvio che il giovane Juan è innamorato e mi sembra anche piuttosto ricambiato. Guarda come il suo vitreo occhio da pesce morto si è trasformato in uno splendido pezzo di opale e, soprattutto, non vedi come le sue labbra sempre rigide si sono trasformate in un sorriso dolce? Ah l'amore...vi ho mai parlato del mio primo amore?” e lui ridendo scosse solo la testa, perché negare a quel punto era assolutamente inutile, ma Gonzalo scocciatissimo ribattè “Ancora? Basta con queste scenate noiose. Stavi con una donna e l’amavi, ma poi lei si è resa conto di poter avere di meglio e ti ha mollato. Fine.” chiudendo definitivamente l’argomento amore, ma a quel punto tutti iniziarono a tormentare Juan per queste sue scene da principe azzurro. Persino Al aveva osato fare una battuta e Juan e Zack lo avevano fulminato con gli occhi. Aileen  era l’unica a non sapere proprio nulla di tutta la storia di Mina e ci rimase abbastanza male perché lei ci provava da secoli con Juan senza essere mai notata.
Rimase per un po’ con loro a farsi prendere in giro, e tormentare Al che era mortalmente dispiaciuto di non poter più fantasticare su Mina, ma poi gli disse “basta perdere tempo con voi” e uscì senza salutare.
Mina lo stava aspettando sveglia, in preda a due miliardi di domande; aveva il suo odore addosso, e tra le dita, moriva dalla voglia di sentire di nuovo il suo respiro sulla pelle e di assaggiare di nuovo le sue labbra e quando le scrisse che era bloccato in portineria, fece una follia. Doveva avvertire le guardie di sicurezza o non lo avrebbe mai fatto salire, ma bastava anche una telefonata. Invece Mina aveva troppa voglia di vederlo, così corse di sotto in vestaglia e gli saltò al collo, lasciando gli addetti alla reception parecchio sorpresi. E così pochi minuti dopo erano occhi negli occhi e stavano facendo di nuovo l'amore dolcemente ed era esattamente quello che entrambi desideravano di più.
Nota:
Ciao a tutti, allora cosa ne pensate di questo riavvicinamento? Che cosa succederà adesso? Fatemi sapere, vi aspetto.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: sallythecountess