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Autore: sallythecountess    01/05/2020    1 recensioni
Superata la soglia dei famosi quaranta, un gruppo di amici storici si ritrova e finisce col confessarsi le paure, gli sbagli e i desideri. C'è chi ha deciso di crescere e mettere la testa a posto, chi invece è tornato ragazzino, chi aspetta un figlio da un uomo sconosciuto e poi ci sono loro: lo chef Dubois e la sua storica amata, che dopo un doloroso divorzio continuano ad amarsi ai lati opposti del globo, senza avere il coraggio di provare a recuperare il loro rapporto, fino ad un'estate speciale...
Ricordo a tutti che questa storia è il capitolo conclusivo della serie "La ragazza di Tokyo" e potete leggerla da sola, oppure iniziare a leggere qui la serie https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3886156&i=1
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La ragazza di Tokyo'
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Capitolo 4: Alice e Toshio

Poche ore dopo, mentre Lor e Cristina si salutavano per andare a dormire, qualcuno nel quartiere Ginza di Tokyo era già in piedi a preparare la colazione e contemporaneamente a finire le valigie dei ragazzi, con le idee confuse, il cuore in subbuglio e i capelli stravolti. Quella mattina Alice era in ritardo, come sempre e urlava frasi strane in lingue diverse mentre cercava di infilare cose a caso nelle valigie lanciando oggetti dappertutto. Era esausta e terribilmente preoccupata per suo padre e per Lor, ma stava anche male all’idea di non poter stare con i suoi bambini per due mesi. Vedete ad essere sinceri, era un bel casino come madre, ma non perché non ci provasse o non li amasse, semplicemente perché non riusciva sempre a stare dietro a tutti e quattro e al suo lavoro, per questo spesso si perdeva sempre qualcosa e si sentiva costantemente in colpa. Per fortuna però da un anno una persona nuova era entrata a far parte della loro famiglia e Alice non poteva davvero fare a meno di lei: si chiamava Olga Vankova ed era una magnifica donna sulla cinquantina proveniente dalla Repubblica Ceca dolce e severa al bisogno, che gli faceva da tata, chef e supporto morale. Alice l’adorava e le avrebbe dato qualsiasi cifra per tenerla accanto, ma dopo qualche mese Olga si era talmente affezionata a quella ragazza strana e ai suoi bambini da accettare persino di accompagnarli in quel viaggio con il padre, perché non si sentiva sicura a lasciarli da soli con quell’uomo che non conosceva, ma le stava già antipatico.
Tornando a quella mattina, Miss Olga non era ancora arrivata e Alice stava cercando di mettere tutto in ordine, cosa che notoriamente non sapeva fare, e di far fare colazione ai ragazzi, quando qualcuno le telefonò. Alice guardò il nome della persona che chiamava e sbuffò forte. Cosa doveva dirgli ancora? Lo aveva lasciato da qualche settimana,  perché si sentiva terribilmente confusa, ma lui non aveva accettato la cosa e continuava a chiamarla per parlare. Quella mattina, però, Alice era completamente stravolta e non aveva voglia di rispondergli, così ignorò il cellulare e tornò ai suoi pensieri e ai bagagli.
Vedete, i piani della famiglia Dubois erano stati decisi dieci mesi prima, quando Lor e Ai non si parlavano ancora. Lui stava soffrendo terribilmente per la mancanza dei suoi figli, così aveva chiesto a Dug di mediare e avevano trovato un compromesso: dato che non riusciva a vederli quando voleva, vivendo in un altro continente, avrebbero passato con lui tutte le vacanze estive per compensare un po’.
Alice, però, sapeva che non sarebbe mai riuscita a stare lontana dai suoi figli per due mesi, così aveva deciso di tornare in Europa anche lei per un periodo, per stare con loro di tanto in tanto, e Lor ovviamente aveva acconsentito a quella richiesta, sperando segretamente di riuscire a riconquistarla. Poi Mr Neil era stato male da un momento all’altro, togliendo il sonno alla ragazza di Tokyo. Il mondo di Alice si era capovolto all’improvviso: lei si sentiva sicura della sua relazione con Toshio che sembrava l’esatto opposto del suo ex, le piaceva la sua vita a Tokyo e adorava il suo lavoro, ed era certa di aver cambiato vita dall’altra parte del mondo. Eppure nell’apprendere quella notizia, aveva fatto quel numero senza neanche pensarci, come se fosse l’unica cosa da fare.
Lor era ad una cena di lavoro insieme anche alla sua nuova compagna, ma vedere quel numero gli aveva fatto venire i brividi e aveva mollato tutti. Nel parcheggio del ristorante aveva per la prima volta risentito la voce di Alice, che in lacrime gli aveva spiegato del padre.
“Alis, lo supereremo, vedrai…” le aveva sussurrato piano, come se fosse ancora suo marito, perché era così che lei lo stava trattando, e Alice era stata scossa da un brivido terribile e si era resa conto che si era solo ingannata in quei due anni.
“Mi manchi Lo…” gli aveva sussurrato piano e lui si era talmente sciolto da dimenticare completamente il resto del mondo e restare per quasi un’ora in un parcheggio a parlare con lei. Non voleva chiudere quella chiamata, perché aveva il terrore che Alice lo avrebbe allontanato di nuovo, ma lei non ci pensava neanche e due secondi dopo averlo salutato digitò velocemente: “dopo tutto questo tempo?” e Lor con il cuore in gola le rispose solo “sempre!”.
Da quella notte avevano iniziato uno strano rapporto a distanza, fatto di chiamate e messaggi continui e costanti a tutte le ore, e più di una volta Alice si era accorta di non aver voglia di vedere Toshio, perché voleva parlare con Lor, ma si era letteralmente imposta di decidere con molta calma, anche perché era convinta che Lor le stesse dando tante attenzioni solo perché era andata via. Era sicura che tornando con lui prima o poi Lor avrebbe ricominciato ad ignorarla, ma era davvero troppo difficile stargli lontano adesso che avevano ripreso ad essere qualcosa. Razionalmente era pentita di quel riavvicinamento, ma allo stesso tempo immaginare di essere a letto con lui era l’unica cosa che le permetteva di addormentarsi quando chiudeva gli occhi. Così a pochi giorni dal suo viaggio in Europa, aveva deciso di essere chiara con quel povero ragazzo che l’amava e gli aveva detto che aveva il cuore in tempesta, e che perciò lo lasciava libero di fare quello che sentiva, ma lui non aveva proprio capito e aveva dovuto spiegargli più volte come stavano le cose. Sapeva che restando per due mesi a Inverness lui l’avrebbe cercata, trovata e avuta, se davvero lo voleva, perché Alice era ancora troppo innamorata di lui. Così aveva deciso di provare a ricostruire quella famiglia, malgrado tutto il male che si erano fatti. Perciò aveva detto chiaramente a Toshio ma lui sembrava non accettare la cosa ed ora continuava a chiamarla a ripetizione.
“Maman…almeno togli la suoneria…” le disse Bibi con fare molto scocciato, perché era stata svegliata dal cellulare della madre e Alice allora si scusò e rispose dicendo solo“Scusa, dopo”
 “bene, quindi non posso neanche salutarti prima che parti per mesi? Devo rassegnarmi a fare la parte dell’ex che non esiste?” ringhiò lui molto seccato e Alice sbuffò.
“No Toshi, è che non c’è Olga e devo fare mille cose e ho solo tre ore prima di partire…” rispose cercando di giustificarsi e lui annuì e basta.
“…se avessi accettato di farmi venire con te, le cose sarebbero diverse.”
“ Credimi, vorrei anche io che le cose fossero diverse perché sono convinta al cento per cento che sia una cazzata, ma per ora stanno così.  Fare questo viaggio con te era come dire ai miei figli che non esistono più possibilità che la loro famiglia si sistemi e…questo non lo so adesso” rispose, molto sinceramente e Toshio rimase per un attimo in silenzio.
“Quindi vuoi ancora lui, davvero?” gli disse piano e Alice sussurrò “non lo so… o meglio lo so, ma è una pessima idea. Però per favore lasciami andare…”
“Va bene” le rispose serio, ma poi aggiunse “…e il nostro progetto? Insomma ci era arrivato il finanziamento e…”
“Oh cazzo” pensò Alice mentre osservava uno dei gemelli che riapriva la sua borsa in cerca di qualcosa, ma concluse “il progetto resta, se sei d’accordo. Ora scusa davvero… ci sentiamo via mail quando sono ad Inverness…” e lo liquidò per andare a rimproverare Fred, ma proprio mentre stava cercando di spiegare a quella carognetta dagli occhi verdi che non poteva disfare tutto il suo lavoro solo per cercare un giocattolo, il suo cellulare riprese a suonare e Bibi riapparve molto contrariata, con i suoi jeans tra le mani e un’espressione scocciatissima.
“Almeno cambia la suoneria maman, questa del trono di spade è fastidiosissima…” le disse con quel tono odioso delle adolescenti e Alice pensò “ma com’è che era un amore l’anno scorso e ora sembra sempre odiarmi?” ma le sussurrò piano “per favore rispondi tu e digli di lasciarmi in pace, ma con questo tuo tono odioso, così si convince…”
“Ok” disse lei, sollevando un sopracciglio e poi disse “lasciala in pace papà…” facendo venire un infarto a Lor, ma facendo contemporaneamente urlare “No!” a sua madre, che si lanciò su di lei per rubarle il cellulare.
“Ah buongiorno anche a te Beatris…” rispose lui scocciato, ma Alice prese il telefono e urlò “no, no, no solo un equivoco, giuro” facendolo sorridere.
“Dovreste essere per strada, no?” le chiese con un sorriso, perché sapeva esattamente che a quel punto i ragazzi erano ancora in pigiama e lei aveva duecento valigie aperte dappertutto, e Alice fissò le macerie e la devastazione che aveva intorno e rispose “…sì, ci siamo quasi…” mentendo vergognosamente, ma in quel momento entrò Olga e Alice urlò “ah amore mio sei arrivata!” sconvolgendo Lor, che per un attimo pensò che fosse il suo fidanzatino, ma poi una volta chiarito l’equivoco le fece la domanda da un milione di dollari.
“Stavo pensando Ali…tu arrivi a Charles de Gaulle e poi riparti per Inverness, no?” le chiese con tono super sensuale e lei disse solo “si…” osservando da lontano Sophie che stava chiudendo la sua valigia e inviandole duecento baci perché finalmente qualcuno aveva deciso di aiutarla.
“…e lo scalo è molto lungo?” aggiunse lui, fingendo di non essere agitato quanto era in realtà.
“Mah due ore, ma voleranno: il tempo di recuperare i loro bagagli, portarli fuori, rientrare, prendere un caffè e via…” aggiunse distrattamente, versando il latte nelle tazze per la colazione dei gemelli.
“Ok…” rispose Lor sovrappensiero e poi le augurò buon viaggio e si separarono, ma lui prese una decisione folle che gli impedì di dormire quella notte: lui l’avrebbe sorpresa e avrebbero trascorso quelle due ore insieme, facendole venire ancora più voglia di stare con lui.

Nota:
Ciao a tutti, non so se c'è qualcuno che sta leggendo questa storia, io però ve la carico lo stesso e spero che voi ci siate. Allora che cosa ne pensate di Alice come madre? E di questa storia con Toshio? Fatemi sapere, se vi va.
   
 
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