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Autore: AllyLee    02/05/2020    1 recensioni
Era dei Malandrini, il famoso scherzo ai danni di Piton, dalla prospettiva di Remus.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Come hai potuto Sirius?-

Non l'ho mai visto così provato dopo una notte di luna piena, la prima notte, dopo tanto tempo, che ha passato solo, solo in quella Stramberga che tanto odia,solo con la sua natura che tanto ripudia, solo per causa mia.

- Remus io...-
- Tu cosa Sirius? Tu non ci avevi pensato vero, oppure tu l'avevi trovato divertente o credevi che non sarebbe arrivato a tanto?-
- Remus io...-
- Sempre tu Sirius, tu e soltanto tu! Tu ed il tuo stupido ego! Tu e il tuo maledetto orgoglio! Tu e il tuo dannato essere un Black!

Sono stanco,sono ferito, sono stravolto e sono arrabbiato, non penso davvero le cose che ho appena urlato in faccia al mio migliore amico, il mio migliore amico che adesso è qui, davanti al mio letto in infermeria e mi guarda con quell'aria (è proprio il caso di dirlo) da cane bastonato, perchè Sirius Black sopporta tutto, tutti gli insulti, tutte le offese, tutti gli affronti, tranne quell'accusa, quella di essere un Black. Io lo capisco, perchè io e Sirius siamo uguali, nessuno sarà mai in grado di accettare la propria natura, la propria condanna, Io lo capisco ma non ho intenzione di dirglielo questa volta, non ho intenzione di essere comprensivo, non ho intenzione di essere indulgente, non voglio essere Remus questa volta, questa volta voglio essere soltanto Moony.

-
 VOLEVI TRASFORMARSI IN UN ASSASSINO? IO NON SONO UN ASSASSINO, SONO UNA BELVA MA NON non un assassino.

L'ultima frase Remus la sussurra, schiacciato dal peso di quello che potrebbe diventare, se solo perdesse il controllo, schiacciato dai sensi di colpa che lo attanagliano, da quando ha rivelato a noi il suo segreto, perchè Remus non è un assassino e non è nemmeno un animale, perchè lui morirebbe per noi, come sta morendo dentro in questo momento, tormentato da chissà quali pensieri, pensieri tristi, pensieri cupi, pensieri neri come il mio dannato essere un Black. Dopo le urla si lascia cadere abbattuto sui cuscini e con un sussurro mi implora:
- Va via Sirius-

Sirius non Black, perchè amico mio se in questa stanza c'è qualcuno con l'animo nero, quello di certo non sei tu, tu sei ostinato, orgoglioso, irresponsabile ma non hai un animo nero, di nero hai solo il pelo del cane in cui ti trasformi, nelle notti di luna piena, per starmi vicino.

- Remus, sono stato uno sciocco, sono stato immaturo, sono stato infantile, perdonami Remus.
- No.

E quel no mi ferisce, più delle urla di mia madre, quando sono scappato di casa, più della cinta di mio padre, che si abbatteva sulla mia schiena, quando sono diventato un Grifondoro, più dello sguardo di Regulus, quando è arrivato ad Hogwarts e ha capito che non sarei rimasto al suo fianco, poi la flebile voce di Remus mi riporta alla realtà.

- Tu non sei uno sciocco, sei immaturo, infantile e irrresponsabile ma non uno sciocco, perchè tu non sei un Black sei semplicemente quel folle di Sirius.

Ho gli occhi chiusi ma lo sento ridere, la sua inimitabile risata simile ad un latrato, non c'è niente da perdonare amico mio, non sei tu la belva tra noi.

 
   
 
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