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Autore: piccola_Calliope    02/05/2020    2 recensioni
Il titolo è tratto dall'omonima canzone di Tommaso Paradiso.
Non avere paura. Si questa storia parla della paura che si può avere di fronte all'amore...
La paura che ha Valentina, quella di non essere mai abbastanza...
La paura che ha Filiberto, quella di non voler più nulla di simile all'amore, paura di soffrire ancora...
Le supereranno queste paure?
Posso assicurarvi che non mancheranno, risate, pianti, rabbia, ma anche gioia, felicità e amore.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Filiberto ti odio
POV. FILIBERTO

Alessio mi raggiunge immediatamente.
-Chi è quel tizio?-domanda.
-Devo andare da lei, non posso lasciarla andare, pensa tu a Giacomo-detto ciò correndo esco dal locale.
No non posso permettere che lei torni con il suo ex, si è vero ho commesso un gravissimo errore, ma farò di tutto per rimediare, non posso perderla…
Io con lei riesco ad essere felice e quando per anni vivi con un cuore di ghiaccio, nel momento in cui qualcuno riesce a scioglierlo, nel momento in cui qualcuno ti regala felicità, ti ci devi aggrappare e non lasciarla mai andare.
Non lontano dall’uscita dal locale la trovo a discutere, animatamente con Edoardo.
-E’ per quel vecchio che mi rifiuti? Quanti anni ha 33?-afferma quel coglione del suo ex, che voglia di spaccargli la faccia, ha un viso così insolente.
-Edoardo togliti dai piedi-sbuffa Vale.
Edoardo mi nota e scoppia a ridere.
-Tuo nonno è venuto a difenderti-se la ride di gusto il cretino.
Io non resisto più, mi avvicino e lo afferro dal colletto dalla camicia.
-Filiberto-mi richiama Valentina.
-Quanti anni hai?-mi domanda ancora Edoardo.
-Fili lascialo-continua Valentina.
-Il nonnino si è innervosito-sorride soddisfatto il coglione, mi sta provocando per farsi picchiare…
-Filiberto accompagnami a casa-dice Valentina.
-Coglione chi è che torna a casa con lei?-domando io, gratificato dal fatto che Vale abbia scelto me.
-Lo fa solo per farmi un dispetto, non essere contento, tu non sai cosa c’è tra di noi-Edoardo si sistema la camicia.
-Si so che tipo sei, un coglione che l’ha tradita con chiunque-dico.
Valentina a quella mia affermazione mi fulmina, ecco forse si, non devo essere proprio contento del fatto che lei abbia scelto me.
-Possiamo andare via?-chiede acida…
-Ci vediamo domani piccola-Edoardo le sorride.
Io lo fulmino, giuro sono pronto ad afferrarlo per il colletto di nuovo e questa volta, sono pronto a fargli male, molto male.
Io e Valentina entriamo in macchina.
Lei è molto nervosa, non fa altro che contorcersi le dita e sbuffare.
-Parliamo?-le chiedo.
-Edoardo è un coglione che mi ha tradito innumerevoli volte, si è vero, tu ti sei scopato la tua ex dopo avermi fatto una pseudo scenata di gelosia per Lorenzo, in cosa siete diversi?-domanda seria.
-Io non sono come lui-le dico.
-Pensi che basti a convincermi?-alza la voce.- Filiberto io voglio stare serena, voglio sorridere, non voglio problemi e tu mi hai fatto piangere parecchio già, io non voglio avere più niente a che fare con te-dice.
-Sei nella mia macchina però-sbuffo.
-Me ne vado-apre lo sportello.
Io la trattengo….
-Mi cacci e mi avvicini, mi cacci e mi avvicini, è sempre cosi-urla furiosa.
-Ho avuto una fottuta paura di tutto ok? Ho ancora oggi paura non è vero che mi è passata, Silvia mi ha distrutto e io ho smesso di credere nell’amore nonostante fosse la cosa che più desiderassi, poi sei arrivata tu e hai distrutto il mio equilibrio, mi hai fatto tornare desideri che…Hai sciolto il mio cuore di ghiaccio…Io ho paura di perderti-le dico.
-Mi hai già persa e adesso accompagnami a casa-si volta verso il finestrino.
Io metto in moto, rimaniamo in silenzio per tutto il tragitto…
-Vale-la richiamo appena siamo di fronte a casa sua.
Lei nemmeno mi guarda.
-Ti prego proviamo a parlare-la supplico, dobbiamo chiarire, non può finire tutto cosi.
-Grazie per il passaggio, buonanotte-velocemente scende dalla mia macchina.
Io colpisco con rabbia il volante della mia auto.

POV. VALENTINA
Chiudo  la porta di casa e scoppio a piangere…E’ troppo, è troppo vedere Filiberto fare passi avanti e poi cacciarmi per l’ennesima volta, è troppo vedere Lorenzo che va via perché prova qualcosa per me e io lo vedo solo come un amico, è troppo vedere Edoardo di nuovo di fronte a me, è troppo sentire le sue viscide mani sul mio corpo, è troppo sentire Filiberto parlare ancora di paura, la sua paura lo porterà a volermi e poi a cacciarmi…Come sempre…
Io non posso vivere costantemente su quest’altalena…
Raggiungo la mia camera non smettendo di piangere, mi sto struccando con le mie lacrime.
Io sono stanca, voglio stare il più possibile tranquilla, forse per il mio bene devo allontanare definitivamente Filiberto, devo ributtarmi nello studio e non pensare a nulla. Perché però mi fa cosi male il petto? Ripenso ai nostri baci, al suo sorriso…Rabbiosa do un pugno al cuscino.
Tutto questo è più grande di me…Perché non posso essere felice?
Il mattino seguente, una dolce carezza sul viso mi sveglia, apro gli occhi e mi ritrovo di fronte Lorenzo.
-Ti ho portato un cornetto alla nutella-mi sorride calorosamente.
Io lo fisso ancora in silenzio…
-Si è vero sono stato uno stupido, scusa batuffolo, accecato dalla gelosia ti ho allontanata, ma è vero ci tengo a te  e non posso fare a meno di te, non voglio smettere di vedere comparire i tuoi sorrisi, anche se sono quelli di un’amica…-Mi osserva attentamente, non devo essere un bello spettacolo, indosso ancora il vestito di ieri sera e mi sento il mascara spalmato sulle guance.- Ti ha fatto di nuovo del male?-chiede Lory.
-Devo essere un cesso vero?-chiedo sorridendogli.
-Lavati il viso e consolati con questo bel cornetto-mi carezza la guancia.
-Io e Filiberto non ci troviamo mai sulla stessa linea, ma nella strada, percorriamo vie diverse, ci allontaniamo, non ci capiamo, parliamo due lingue diverse-affermo mentre mi godo il cornetto.
-Succede quando si è troppo diversi-risponde Lorenzo.
-Lui non è cosi diverso da me, non lo conosci Lory, lui è un orsetto, ha il viso buono, è dolce, è affettuoso, è molto responsabile, ha sofferto tantissimo…-Lorenzo sbuffa.
-Fa soffrire te-dice.
-Lo so-trattengo le lacrime.
-Non farmi ripetere le stesse cose, ti prego, sei una ragazza meravigliosa e meriti d’esser felice, lui ti fa del male-continua.
-E’ buonissimo questo cornetto-sorrido, non voglio più parlare di Filiberto, non con lui almeno.

POV. FILIBERTO
Sono le 6:00 del mattino quando suono al campanello di Orlando e Anna, un assonnatissimo Orlando viene ad aprirmi.
-Che cazzo ci fai a casa mia a quest’ora?-domanda con ancora gli occhi chiusi.
Io entro senza dire nulla, mi dirigo in camera da letto e mi sdraio accanto ad Anna, Orlando sbuffando si corica accanto a me.
-Anna non so se ti sei accorta che quel idiota di tuo fratello è qui con noi, nel nostro letto-sbuffa Orlando.
Anna brontola.
-Io voglio Valentina nella mia vita-affermo.
-E devi raccontarcelo adesso?-Orlando continua a sbuffare.
-Sono incinta non puoi avere pietà di me?-chiede Anna.
-Anna io la faccio piangere sempre e non voglio-dico.
-Io vorrei dormire e non ti vorrei qui-Orlando sbuffa.
-Lei è cosi bella, cosi dolce, cosi…-Orlando mi dà un pugno sulla spalla.
-Io e tua sorella abbiamo molto sonno-alza la voce.
-Hai combinato qualcosa?-domanda Anna.
-Io non so come prenderla e la lascio sempre scappare e poi è tornato Edoardo-le dico.
-Edoardo il bastardo? Mmmh quasi quasi vado a prendere i popcorn, la storia si fa interessante-Orlando adesso mi ascolta attento, mio cognato certe volte è davvero un cretino.
-Oddio e lei come sta?-mi domanda Anna preoccupata.
-Mi ha detto che sono come lui e che l’ho persa-sbuffo.
-Ma tu e quel bastardo vi siete picchiati a sangue?-domanda Orlando.-No hai la faccia troppo pulita, almeno che tu non l’abbia distrutto senza nemmeno ricevere un colpo, bravo il mio cognatino-Orlando mi fa l’occhiolino.
-Filiberto devi essere te stesso, devi romperle le scatole, devi farle capire che la vuoi con tutto te stesso-dice Anna.
-Ma non riesco-piagnucolo.
-Stai davvero piagnucolando?-domanda Orlando.
-Orlando hai rotto i coglioni-lo fulmino.
-Devi fare semplicemente ciò che ti senti, senza pensare che lei potrebbe farti soffrire, può succedere, ma almeno tu avrai rischiato e lei è il rischio migliore in cui tu possa incorrere-Anna mi carezza la guancia.
-E’ con Lorenzo-afferma improvvisamente Orlando.
-Cosa?-domandiamo in coro io ed Anna.
Lui gira il telefonino e ci mostra una storia di Vale…Un cornetto alla nutella, lei ci ha scritto ‘’Menomale che ci sei tu…’’ taggando il figlio di Berlusconi.
-Adesso sai cosa vorrei fare? Andare a casa sua, caricarla in macchina e andare non so dove, ma lontani io e lei-stringo i pugni.
Anna ed Orlando si fissano…
-Fallo-mi sorridono.
-Dovrei rapirla?-chiedo.
-Portala al mare-Anna mi sorride.
Io bacio sulla fronte Anna, poi Orlando e corro via…
Venti minuti dopo sto suonando il campanello della casa di Vale, tanto Luca non c’è sono liberissimo di fare ciò che voglio, mi apre sua madre.
-Devo vedere Valentina, si lo so, ho sbagliato, ho fatto soffrire sua figlia, ma non ricapiterà, io devo vederla, adesso-dico.
Sua madre mi sorride.
-E’ in camera-mi carezza la spalla.
Io senza nemmeno bussare apro la porta…La trovo stesa sul letto in tuta.
-Che ci fai qui?-sbuffa lei.
Io individuo le sue scarpe di ginnastica e il suo cappottino di pelle, li afferro e poi mi carico anche lei sulle spalla.
-Filiberto lasciami subito-urla Vale.
-Tu adesso vieni con me-rispondo.
-Filiberto ti odio-mi colpisce sulla schiena con dei pugnetti.
-La riporterai per cena?-mi chiede sua madre.
-Mamma tu sei una traditrice, non dovevi farlo passare-Valentina continua ad urlare.
-Non si preoccupi signora-le sorrido ed esco di casa.
-Io voglio stare a casa mia, non voglio venire con te da nessuna parte, io ti odio con tutto il mio cuore, sei un coglione-credo che se continuerà ad urlare cosi rimarrà senza voce.-Chiamerò Luca, ti farò picchiare-continua a colpirmi.
Velocemente la sistemo in macchina e metto in moto.
-Ti denuncerò Filiberto-mi dà un pugno sulla coscia.
-No non avere paura quando vai a dormire sola…-mi metto a cantare.
-Tu dovresti avere paura di me, potrei farti molto male-sbuffa.
Io la guardo un attimo e scoppio a ridere.
-Credi davvero che ti perdonerò?-mi domanda.
Io accosto e sospiro…
-Ah bravo, hai capito che stavi facendo una gran cazzata e mi stai per riportare a casa-afferma soddisfatta.-Lo sai Lorenzo stamattina è stato molto carino, mi ha portato la colazione, mi ha svegliato con una dolce carezza, io voglio queste cose, non una bestia muscolosa che mi carica sulle sue spalle e mi porta chissà dove-sbuffa.
-Anche io voglio qualcosa-dico.
-Non mi interessa-risponde.
Io mi perdo nell’osservarla, ha i capelli scombinati, non ha un filo di trucco, ha le guance rosse e gonfie per la rabbia e io la trovo stupenda; le sorrido.
-Non mi compri con un sorrisino-distoglie lo sguardo.
-Ti va di andare al mare e di mangiare un bel gelato?-le domando.
-Non mi compri con il mare e nemmeno con il gelato-incrocia le braccia e mette su un tenerissimo broncio.
-Sai di cosa ho voglia? Ho voglia di innamorarmi, di perdere la testa, di buttarmi a capofitto in una storia, di sorridere come uno scemo quando ricevo un messaggio dalla diretta interessata, di addormentarmi con lei, di svegliarmi con i suoi capelli in bocca, di distrarla mentre studia, di baciarla per ore, di farci l’amore, di preparare un dolce insieme e sai con chi voglio tutte queste cose?-sospiro, sorridendo.
-Il gelato io lo voglio al cioccolato-mi dice.
-Le voglio con te tutte quelle cose, anche se non vuoi sentirtelo dire-le sorrido.
-Ci voglio anche la panna nel gelato-continua.
Io metto in moto.

POV. VALENTINA
Sono una donna debole…
Lo fisso, sorride mentre guida e io sospiro…E’ bello è dolce e mi fa stare bene, anche se mi fa tanto arrabbiare…
Cambia la marcia, mi fissa un secondo e mi fa l’occhiolino…E subito nella mia testa parte ‘’se mi guardi cosi…’’ questa canzone è davvero una maledizione.
Sarei dovuta scendere dalla macchina, e invece no l’ho assecondato, andremo al mare, mangeremo un gelato, rideremo, saremo felici…
Ma se poi domani lui mi allontanerà?
Arriviamo al mare e subito andiamo al chioschetto per il gelato…
-Tu come lo prenderai il gelato?-domando.
-Secondo te?-mi chiede.
-Hai la faccia da pistacchio-gli regalo il primo sorriso della giornata, si il mare mi mette di buon umore, facciamo finta che sia solo il mare a farmi quest’effetto…
Lui mi afferra dal polso e mi attira verso il suo corpo, mi abbraccia…Io inizialmente rimango rigida, poi cedo lo stringo a me con tutta me stessa, non riesco a farne a meno…
-Ti odio Filiberto-mi prende in giro.
Mi stacco dal suo abbraccio e lo fulmino, gli schiaccio un piede.
-Comprami il gelato-sbuffo.
-Cosa vi do ragazzi?-domanda il vecchino del chiosco.
-Due coni, uno nocciola e pistacchio e l’altro cioccolato con tanta panna sopra, per la mia ragazza-dice Filiberto.
Io rischio l’infarto.
-Per chi?-alzo notevolmente la voce, parecchie persone si voltano a guardarmi.
-La mia ragazza-mi sorride dolcemente.
Io mi sciolgo…Io non ci sono più, non esisto, sono appena morta, mi ha definito la sua ragazza…
Mi passa il cono, mi prende per mano e ci dirigiamo verso la spiaggia.
-Ma hai detto sul serio?-gli domando.
-A Luca secondo te come dovremmo dirlo?-mi chiede.
-Tu vuoi davvero stare con me?-domando ancora.
-Si così mi tolgo dalle palle Lorenzo, Edoardo, Alessandro…-sospira entusiasta.
-Lo fai solo per gelosia?-lascio la sua mano.
-Sei più psicopatica del solito oggi-mi dà un pizzicotto sul naso.-Lo faccio perché  mi piaci da impazzire e voglio stare con te-mi regala ancora uno dei suoi dolci sorrisi.
-Non me l’hai chiesto-sbuffo.
-Hai già accettato-sorride.
-Sei presuntuoso-continuo a sbuffare.
-Voglio un po' di panna-lecca via un po' del mio gelato.
-Fili-urlo indispettita.
-Ti va un po' del mio?-mi chiede sorridendo, ma che è bellissimo l’ho già detto? Che io sono stracotta anche?
Gli carezzo il viso.
-Sei cosi bello e dolce-sospiro.
-E tu sei bipolare-scoppia a ridere.
-Voglio il gelato al pistacchio-gli dico.
-Tieni nica (piccola, in dialetto siciliano)-mi sorride ancora una volta.
-La puoi smettere per favore?-domando.
-Di fare cosa?-chiede.
-D’esser cosi il mio cuore non regge-sbuffo.
Lui scoppia nuovamente a ridere e mi bacia la guancia.
Io lo stringo a me e faccio cascare il mio cono…
-Hai perso il tuo gelato-mi fa notare.
-Sono troppo felice per pensare a mangiare-rispondo.
Ci mettiamo a giocare sulla spiaggia, ci rincorriamo, ridiamo, cadiamo, ci bagniamo i piedi, è il giorno più bello della mia vita.
Angolo autrice
Salve carissime <3 
Allora...facciamo una premessa, è stato difficile per me scrivere questo capitolo, per mie vicessitudini personali e quindi non vi assicuro spesso capitoli come un tempo...Spero che i miei casini si risolvano cosi da concentarmi meglio nella storia.
Spero che il capitolo vi piaccia <3
Tanti saluti piccola_Calliope
  
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