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Autore: _Madame LunaStorta_    02/05/2020    0 recensioni
Sentiva freddo Theodora, seduta avvinghiata nel suo cardigan bianco ad osservare l'alba tingere il cielo di rosso. Visto dall'alto il mondo non faceva paura, era solo lontano e silenzio. (...)
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sentiva freddo Theodora, seduta avvinghiata nel suo cardigan bianco ad osservare l'alba tingere il cielo di rosso. Visto dall'alto il mondo non faceva paura, era solo lontano e silenzio. Nessuno poteva vedere una ragazzina appolaiata sul cornicione dell'ultimo piano. Theo sapeva che le persone stavano dormendo profondamente nei loro letti e che i pochi svegli a quell'ora sarebbero stati troppo intontiti dal sonno per vederla. E comunque solo un pazzo avrebbe osato avvicinarsi alla finestra per affacciarvisi con quel freddo. Strinse le dita intorno alla bottiglia di vino che aveva rubato dal bar dei suoi genitori e bevve ciò che ne rimaneva. L'alcol bruciava la sua gola è le riscaldava la pancia mentre il mondo prendeva a girare di nuovo, vorticosamente. Fece oscillare le gambe nel vuoto, oltre il parapetto e si sentì leggera. In un impeto di coraggio si alzo in piedi lasciando andare la bottiglia, scavalcó la ringhiera e apri le braccia guardando il cielo, davanti a lei il sole sorgeva come se volesse stringerla in un abbraccio caldo. Chiuse gli occhi mentre il suo respiro affannoso si condensava in piccole nuvolette davanti il suo volto e il cuore martellata nella cassa toracica come un animale che vuole farsi strada fuori dalla gabbia. Mise un piede fuori dal bordo, a tastare il nulla, tutto il suo corpo sorretto solo dalla gamba sinistra. "Ci si sente bene a giocare con la morte" pensò ridendo di sé. Ma lei non voleva giocare, no, lei voleva davvero morire. Aveva speso anni a cercare di reprimere le sue manie mortifere eppure nulla era riuscito ad estirpare quel seme cattivo piantato nel suo cuore. Un seme che aveva messo radici che le aveva racchiuso il cervello facendo crescere una pianta di oblio che sostituiva il normale centro del pensiero umano. Theodora non sentiva più niente. Era solo membra intorpidite. Ammirava con sguardo perso i colori farsi più vividi nel cielo quando un capogiro, forte e inevitabile, le fece perdere l'equilibrio. Si ritrovò a precipitare nel vuoto, ad annegare nell'aria con le budella agrovigliate, e in un attimo tutto fu chiaro. E le basto quell'attimo per rimpiangere la sua morte imminente. Se ne rese conto un attimo prima, e poi fu solo panico. Quando arrivó a terra e il suo corpo si sfracelló al suololei aveva già smesso di provare dolore e l'unica prova che testimoniava il suo terrore era una lacrima che ancora le riga a il viso. Ma nessuno lo seppe mai. Nessuno conobbe mai il suo rimorso perché quando il suo corpo fu trovato dopo qualche minuto da sconosciuti in vestaglia e pigiama allarmati dal rumore sordo prodotto dal suo corpo contro l'asfalto, quella lacrima di pentimento era già seccata all'aria gelida di dicembre. ### Spazio autrice. Ringrazio coloro che hanno letto, commentato e/o salvato la storica. È la prima volta in assoluto che pubblico qualcosa del genere perciò siate clementi con me 🌹
   
 
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