“Allora, sono Fred o sono George?”
 
Sin da quando erano piccoli, i gemelli Weasley ritenevano che spuntare alle spalle di ogni componente della famiglia costringendoli a rispondere a quella domanda, fosse la cosa più divertente del mondo.
Questa loro abitudine era stata – fortunatamente – abbandonata con il passare degli anni, da quando i due avevano trovato altri modi per sbellicarsi dalle risate  spingendo sempre più al limite la pazienza di coloro che li circondavano. 
 
Abitudine che, non per caso, era tornata a galla proprio in quel periodo quando alla Tana ormai andavano e venivano ogni giorno sempre più persone. 
Nei rari momenti di tranquillità – quelli in cui i gemelli lasciavano il loro piccolo appartamento di Diagon Alley e raggiungevano casa per i festeggiamenti di Natale – si divertivano a materializzarsi alle spalle dei loro ignari invitati, ponendo loro questa domanda. 
 
“Sei Fred, smettetela con questo stupido gioco! Piuttosto aiuta me ed Harry con questi cavolini”
 
Il gemello scosse la testa guardando il fratello e l’amico di sottecchi.
 
“Si da il caso che io sia George, non sai neanche distinguere tuo fratello! 
Mi sono offeso, e no che non ti aiuto con quei cavolini”
 
Ron ed Harry sentirono un Plof che indicava che il gemello si era appena smaterializzato, e mentre si girarono per tornare a guardare i loro cavolini disposti disordinatamente su un tagliere di legno, il giovane Weasley scosse la testa guardando l’amico. 
 
“Era Fred quello, lo so per certo! L’ha detto solo perché non voleva aiutarmi con questi cosi!”
 
Ed Harry scoppiò a ridere.
 
 

* 

 
“Allora, sono Fred o sono George?”
 
Non le era mai piaciuto quel gioco, anzi, l’aveva sempre detestato e li trovava incredibilmente fastidiosi. 
 
“Non lo so e non mi interessa”
 
Rispose Hermione Granger, senza nemmeno fare lo sforzo di alzare la testa dal suo libro. 
Ma il gemello in questione non sembrava volersi arrendere così facilmente, e non aveva la minima intenzione di terminare lì quella sua piccola sfida. 
 
“Dai, indovina”
 
Hermione si arrese, facendosi scappare un lungo sospiro spazientito. 
 
“Sei Fred” 
“Non hai nemmeno alzato gli occhi da quel libro per guardarmi”
“Ho risposto alla tua domanda, non ti basta?”
 
Il ragazzo si abbassò leggermente, appoggiandosi sulle ginocchia per essere alla sua altezza, dal momento che lei era seduta scomposta sul divano. 
Con un rapido movimento, allungò i braccio per rubarle il libro e chiudendolo con un tonfo secco, se lo mise dietro alla schiena. 
 
“Questo lo tengo io” 
 
Disse, e lei non fece nemmeno in tempo a ribattere perché il viso del ragazzo si stava avvicinando pericolosamente al suo. 
 
“Non sono interessata a sapere quale di voi due decerebrati stia rovinando la mia pace! 
Voglio solo riavere il mio libro!”
 
“Quello lo avrai se indovini”
 
Il volto del ragazzo era sempre più vicino a quello di lei. Ne riusciva a distinguere ogni leggera sfumatura. Il naso dritto, gli occhi chiari e grandi, le leggere lentiggini rosse che gli velavano il viso, la pelle quasi diafana illuminata leggermente dalla lieve luce della stanza. 
Da così vicino non poteva non distinguerli, ma allora perché le è sembrato per un attimo di non riuscire a pensare razionalmente? 
 
“Allora sei George”
 
“Non vale sparare a caso!”
 
Hermione sbuffò un’altra volta spazientita, e lo guardò con aria di sfida. 
 
“O sei uno o sei l’altro, quindi teoricamente ho indovinato. Ora ridammi il libro”
 
Ma il gemello scosse la testa. 
Allungò una mano da dietro la schiena per spostarle leggermente una ciocca di capelli dietro l’orecchio. 
Hermione sembrava ferma e immobile sotto quel tocco, come pietrificata. 
 
“Non stai prendendo questo gioco seriamente Granger, la cosa non mi piace”
 
Hermione sentì il suo alito caldo sulla sua pelle. Erano troppo vicini, vicini come non lo erano mai stati prima di quel momento. 
E la sua mente era dominata da un solo interrogativo: quello era Fred o George?
 
“Smettila, Weasley” 
 
Furono le uniche parole che riuscirono ad uscire dalle sue labbra, sotto forma di un lieve sussurro leggermente strozzato. 
Ce l’aveva così vicino che l’avrebbe sentita anche se avesse mosso a malapena le labbra.
 
“Io non credo che tu voglia che io la smetta”
“Che cosa te lo fa pensare?”
“Forse il fatto che la tua mano stia stringendo la mia”
 
Non se ne era nemmeno accorta, ma il braccio che aveva mosso quando le aveva strappato il libro ed era finito su quello di lui per cercare di strapparglielo di mano nuovamente, si trovava ancora lì. E anzi, adesso stava stringendo la presa, e la sua mano quasi stritolava il polso del ragazzo. 
Appena se ne accorse, Hermione la ritrasse velocemente all’indietro, indietreggiando il più possibile con la schiena sul morbido cuscino del divano, che la stava inghiottendo. 
Lui si sporse ancora di più verso di lei, quasi bloccandola, e si lasciò scappare un altro sorriso malizioso. 
 
La baciò.

“Allora, sono Fred o sono George?”
 
 
 
Hellou
Si, è cortissima. 
Si, è scritta in terza persona. 
Si, è stranamente più allegra rispetto alle ultime cose che ho scritto. 
E si, sono ancora qui a pubblicare. Vi chiederete, ma fa altro durante la giornata oltre che scrivere? Boh, chi lo sa, un po’ come non sappiamo se quello sia Fred oppure George.
 
PS: Allora è abbastanza inconsueto il fatto che la gente non sappia riconoscere fred e george – anche perché so che per quanto due gemelli possano essere simili, ci sono dei particolari che permettono di distinguerli – però ho voluto lo stesso impostare la storia su questa possibile ambiguità, anche collegandomi alla scena del primo film in cui i gemelli scherzano sulla loro identità con Molly. 
In più in questa mia versione quel Natale (siamo al sesto anno) Hermione ha passato il Natale alla Tana. 
 
Come sempre mi farebbe davvero molto piacere ricevere un commento proprio perché questa storia si discosta un po’ dal mio solito stile, e sarei curiosa di saperlo. 
Un bacio 
Vi.