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Autore: The_Kimo    03/05/2020    2 recensioni
Quattro anni fa, su Jakku l'impero ha subito una sconfitta che pare aver segnato la sua fine...o così sembrava! Diverse navi della nuova repubblica stan misteriosamente scomparendo...chi ci sarà dietro?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"Uscita dall'iperspazio tra trenta secondi!" Esclamò uno dei piloti della Revenge per richiamare a sé l'attenzione. Il loro viaggio volgeva al termine.
"Avvisi la stazione Tycon che stiamo arrivando!" Ordinò Cribe soddisfatto: "Tengano pronte tre strutture d'attracco per una nave grande e due per una piccola!" 
"Aye aye, sir!" Obbedì uno degli addetti alla comunicazione, inviando un messaggio prescritto, al quale aveva semplicemente modificato il numero delle navi.
Con l'uscita dall'iperspazio, la piccola flotta si trovò in una situazione alla quale aveva ormai fatto abbastanza l'abitudine. Alle loro spalle una coltre di asteroidi abbastanza fitta rendeva difficile avanzare per chiunque non conoscesse le coordinate esatte attraverso cui saltarci attraverso. Di fronte a loro, in lontananza, potevano vedere la stella, i due pianeti e le tre lune che costituivano il sistema di Satèn, un piccolo sistema stellare dello spazio selvaggio, vicino alle nebulose che delimitavano le Regioni Ignote, ben visibili a meno di due miliardi di chilometri di fronte a loro, che occupavano l'intero orizzonte.
O meglio: l'intero orizzonte eccetto una grossa macchia sferica posta di fronte a loro. Questa era la stazione Tycon, una stazione spaziale da combattimento, col diametro di oltre cinque chilometri, con sei grandi hangar in grado di contenere due Star Destroyer ciascuno. 
Quelle stazioni un tempo erano state proposte in sostituzione alla Morte Nera, come basi per poter occupare in grandi forze i sistemi stellari maggiormente restii all'obbedienza. Tuttavia il progetto non era mai stato portato a termine: solo un paio di esse era stato completato, ed una delle due era stata distrutta ormai quasi cinque anni prima. 
Le altre sette in costruzione erano state così abbandonate, e l'ultima rimasta aveva rischiato seriamente di andare dispersa. Se non fosse stato per Alyss May!
Alyss era una giovane donna che lavorava come tecnico a bordo di quella stazione, proprio quando l'attacco della Nuova Repubblica aveva mandato in tilt i propulsori della stazione, mandandola così a scivolare lentamente verso una stella. L'equipaggio era scappato, salendo su navette e gusci di salvataggio, ma Alyss era rimasta! Tagliando e collegando i cavetti con le proprie mani era riuscita a rimetterne in sesto l'iperguida, che per sua fortuna non era diretta nella direzione della stella e, appena la flotta della Nuova Repubblica si era ritirata, avendo dato per sconfitta quella stazione, lei era saltata nell'iperspazio, senza pensare a dove sarebbe finita, le bastava salvarsi la pelle, visto che ormai la temperatura interna alla stazione era diventata insostenibile!
Uscita dall'iperspazio si era trovata in mezzo al nulla, senza possibilità di scappare, ma comunque viva! Lì era rimasta per tre settimane, finché la Revenge non era uscita dall'iperspazio nello stesso luogo. 
L'incontro era stato proverbiale! Sapendo del suo comportamento Cribe la volle con sè nella fondazione del nuovo governo: il Triumvirato Imperiale, e lei accettò di buon grado il ruolo di comandante della stazione Tycon, ora posta come baluardo di difesa di Satèn, nonché come unico cantiere in grado di riparare le grandi navi. 
Ovviamente sulle lune vi erano altri cantieri, ma riuscivano a malapena a fornire nuovi caccia alla piccola flotta del Triumvirato, quindi era lei la principale fonte di riparazione per le navi imperiali, e questo le piaceva parecchio! Quasi quanto le piaceva il ragazzo senza un braccio che le faceva da secondo in comando.
Quando tre anni prima aveva assunto la guida di quella stazione, ignorava che il suo vice fosse figlio del suo salvatore, cosa che la spingeva ad accettare di buon grado la sua compagnia, non solo in plancia, ma soprattutto in cabina.
Nel momento in cui la flotta uscì dall'iperspazio, Alyss si trovava in plancia, e non poté fare a meno di sorridere: "Tuo papà se l'è cavata bene a quanto pare, Tarlis!" Esclamò chiamando a sé l'attenzione di Tarlis Cribe, figlio di Mhison.
"Non ne avevo dubbi, commodoro!" Replicò Tarlis, che in questo caso si sforzava di chiamarla col suo grado, anziché col suo nome come faceva in privato. "Sembra anche una gran bella nave!" Aggiunse doverosamente: non andava pazzo per il design navale dei Mon Calamari, ma doveva ammettere che questa preda non sembrava affatto male! "Li faccio attraccare alle postazioni uno, tre e cinque?" 
"Si capitano! Provvedi!" Acconsentì lei scoccandogli un occhiolino, anche se non era sicura se lui l'avesse visto, data l'enorme massa di ricci neri che avvolgeva la sua testa scura. La cosa che più le faceva piacere di questo nuovo impiego, oltre ai privilegi a cui aveva diritto, era proprio la possibilità di poter gestire a suo piacimento il proprio look. 
Il governo di Palpatine non l'aveva mai fatta impazzire! Troppo rigido, troppo monotono, troppi sissignore! Ma se non altro all'epoca erano loro a comandare su scala galattica.
Scosse la testa: non serviva a niente rivangare il passato! Indossò uno dei suoi cappotti scuri, talmente lungo che sfiorava il pavimento e aggiustò la mostrina del grado sul risvolto sinistro del colletto: quattro quadratini rossi e quattro blu, la sola cosa che indicasse la sua posizione nel suo abbigliamento, visto che il nuovo logo del Triumvirato lo indossavano tutti quanti su qualche parte del vestito. Nella fattispecie lei l'aveva fatto ricamare sulla manica sinistra di ogni suo abito, e molti nella sua stazione l'avevano imitata: aveva lanciato una moda!
Dopo essersi aggiustata le vesti si incamminò verso l'attracco della piattaforma uno, quello in cui la Revenge sarebbe atterrata. Appena uscì dalla plancia una ventina di assaltatori la iniziarono a seguire disposti in due colonne. Malgrado nessuno avesse un equipaggiamento uguale all'altro, sarebbero andati ugualmente bene come picchetto d'onore per uno dei Triumviri quel'era Cribe, quindi si misero in marcia dietro di lei a passo sostenuto.
Un grande ascensore con le pareti in trasparacciaio li fecero scendere per quasi un chilometro nella struttura: durante la discesa poterono assistere all'ingresso dell'immenso scafo pesantemente modificato della Revenge nella stazione; era il momento di prepararsi all'accoglienza!

*

"Qui ancora niente!" Annunciò Snap all'intercom del suo Ala-X sorvolando il sistema di Rishi, posto sulla rotta che la flotta scomparsa avrebbe dovuto seguire: "Salto avanti di un altro parsec! Tu che hai trovato?" 
"Niente di niente!" Replicò Hummar dal suo caccia, a mille miglia sulla sinistra "Saltiamo insieme, vengo con te!" 
Da due giorni Snap e Hummar erano in viaggio lungo quella rotta, muovendosi in avanti di un parsec alla volta: una vera noia!
Non che potessero aspettarsi molto: durante la guerra loro due erano dei ragazzini, avevano potuto unirsi alla Nuova Repubblica solo di recente, e per Snap il fatto che sia sua madre Norra, che il suo patrigno Wedge fossero stati piloti nella ribellione, era stata una vera manna, visto che gli aveva permesso di potersi muovere con maggiore libertà rispetto a molti suoi colleghi.
Ora Snap e Hummar avevano diciannove anni, e se da un lato Hummar era diventato un ragazzo basso e apparentemente gracile, Snap stava diventando sempre più alto e corpulento, tanto che già ora cominciava a stare scomodo dentro allo stretto abitacolo del suo  caccia. Per questo motivo non vedeva l'ora di arrivare alla fine di quella missione: poter finalmente distendersi un po' era la sola cosa di cui sentisse di aver bisogno.
"Allora andiamo!" Disse con uno sbadiglio: impostata la rotta i due saltarono nuovamente, e pochi minuti dopo si fermarono in un ennesimo tratto di spazio vuoto. 
A questo salto ne seguirono altri sette nelle tre ore seguenti, e i due piloti erano ormai pronti a rinunciare alla corsa, se non fosse che all'orizzonte i sistemi individuarono alcuni rottami.
"Potrebbero essere di una semplice navetta!" Si disse Snap accelerando in quella direzione.
"Sempre meglio che continuare con questa tortura di missione!" Replicò Hummar seguendolo a ruota.
"Che ti dicevo?" Snap indicò il relitto: altro non era che una piccola navetta distrutta per un'esplosione interna, accadeva abbastanza spesso che qualche riparazione fatta male causasse simili danni, quindi non c'era da stupirsene.
La radio tacque.
"Hum, ci sei?" Replicò Snap credendo di non essere stato sentito.
Ancora niente.
"Hum!" Urlò ancora, iniziando a preoccuparsi.
"Snap..." La voce nell'intercomm era terrorizzata: "Avanza di un centinaio di miglia! Presto!"
"Va bene, ma che cosa..."
"Subito!" L'urlo lo spinse ad accelerare al massimo, e quel che vide pochi istanti dopo lo lasciò di stucco: migliaia di corpi congelati fluttuavano nello spazio! Era ormai a portata visiva col caccia di Hummar, ma attorno alle loro navi non si vedeva altro: solo cadaveri! 
"Credo che abbiamo trovato la nostra flotta!" Esclamò nell'intercomm sulla frequenza della base.
"Ottimo! Dove si trova?" Rispose una voce a loro sconosciuta.
"La flotta non lo so!" Disse Snap con la mascella che tremava "Ma l'equipaggio è qui!"

*

"Bel cappotto commodoro May!" Fu il saluto che Cribe rivolse alla donna appena fu sbarcato dalla Revenge: "Lo ha disegnato lei?"
Sorpresa dal complimento del suo superiore, la donna fu grata alla natura per averle dato una carnagione abbastanza scura da non arrossire: "Grazie signore!" Rispose stringendogli la mano "Opera mia, esatto! E a lei vadano i miei complimenti per l'operzione!" Aggiunse indicando l'hangar accanto, dove la nuova preda stava venendo ancorata alle immense ganasce proprio in quel momento.
"Ammetto di aver avuto paura che i nostri sergenti corazzati non riuscissero nell'impresa!" Le confidò Cribe con un mesto sorriso "Ma a quanto pare li abbiamo addestrati a dovere!" 
I due camminarono fianco a fianco verso l'ascensore: Alyss riferiva il suo consueto rapporto riguardo ai lavori di potenziamento o riparazione delle navi, mentre Cribe la aggiornava sui materiali recuperati e sulle modifiche da applicare alla Chains Breaker.
Giunti all'ascensore i due furono raggiunti da Tarlis, che non si trattenne dall'abbracciare il padre, come faceva sempre dopo il suo ritorno da una qualche missione. I due si diedero appuntamento per quella sera a cena, assieme a Sarah, la sorella minore di Tarlis, che li attendeva su Satèn Prime, il maggiore dei due pianeti, nella loro residenza famigliare.
"Perché non ti unisci a noi anche per pranzo, papà?" Gli domandò il ragazzo "Abbiamo appena trasportato dell'ottima carne di Cowl dalle praterie a nord di Satèn II, l'equipaggio ne va matto!"
Cribe sorrise: "Portane un po' a casa per cena allora!" Esclamò mentre l'ascensore si fermava all'altezza di uno dei sei hangar dell'emisfero superiore della stazione, dove tra i vari caccia Cribe teneva la Wormwasp. 
"Il triumvirato è convocato alla fortezza triangolare tra due ore!" Spiegò incamminandosi verso la navetta, il cui design avrebbe ricordato un piccolo mercantile, se non fosse per le torrette turbolaser che ne costellavano lo scafo. "Dopo questa missione, forse potrei convincerli a tentare di intavolare trattative con altri signori della guerra!" 
"Allora buona fortuna!" Gli augurò Tarlis con un sorriso mentre suo padre saliva a bordo.
"Grazie figliolo!" Replicò Mhison osservandolo di sottecchi. Poi tacque per un paio di secondi: "Commodoro May!" Disse infine "Il design del suo soprabito mi piace! Voglio che ne faccia una serie da distribuire a tutti i nostri ufficiali; i comandanti delle nostre accademie premono da mesi per avere delle uniformi serie! Quella penso che andrà bene!" Poi fece per voltarsi ma si accorse di aver dimenticato qualcosa: "Ah, e se volesse farci compagnia stasera, sappia che sarebbe la benvenuta!" E senza aspettare risposte, chiuse il portellone e andò in cabina per mettere in moto la navetta, lasciando i due giovani sul ponte decisamente imbarazzati.
*
"Credevano che non li avessi notati?" Si domandava Cribe mentre pilotava la Wormwasp verso Satèn Prime. Forse i sentimenti non erano il suo forte -di sicuro non da quando aveva perso Lauren, la madre dei suoi figli, ormai sette anni prima- ma sapeva ancora riconoscere quando qualcuno era innamorato, e lo sguardo che suo figlio aveva quando si trovava col commodoro May valeva più di mille parole! 
DI cosa si sorprendeva del resto? Tarlis ormai aveva ventiquattro anni! Ci si poteva aspettare che iniziasse a frequentare qualcuno, nonostante le circostanze. Chissà se anche Sarah stesse iniziando a vedere qualcuno? Lei ormai di anni ne aveva diciannove, anche se per Mhison sarebbe sempre stata la sua bambina, e gli sarebbe sembrato strano se non avesse iniziato a far strage di cuori: sua madre ne era stata più che capace quando l'aveva conosciuta alla fine delle guerre dei cloni...
Dall'occhio buono scese una lacrima, che il vecchio si asciugò malinconicamente: diamine se gli mancava Lauren! A volte nei sogni si rivedeva ancora in quella notte, quando una squadra ribelle aveva bombardato gli alloggi di una base imperiale su Corellia, dove però anziché colpire i bersagli militari, aveva centrato in pieno i civili: le famiglie degli uomini e donne di stanza in quella base!
Lauren era un medico: non aveva mai fatto del male a nessuno durante quella guerra, ma l'assalto non l'aveva risparmiata! Come non aveva risparmiato i loro figli, ritrovati vivi sotto le macerie: Sarah ne era uscita illesa per puro miracolo, ma Tarlis invece ci aveva rimesso l'avambraccio destro.
Non era questo il modo di condurre una guerra! I civili andavano lasciati fuori dagli scontri! I ribelli non l'avevano mai capito, anche se lo stesso si poteva dire di molti suoi superiori dell'epoca, Tarkin prima di tutti! Le cose dovevano cambiare! Ed assieme ai suoi due soci aveva fatto in modo che così fosse, ma il lavoro era ancora lungo: molto lungo!
La Wormwasp sorvolò prima l'oceano, poi le pianure dell'emisfero settentrionale ed infine il grande monte dalla sommità piatta attorno al quale sorgeva Capital City, ed in cima al quale vi era la sede del loro governo: la Fortezza Triangolare!
Questa era un'imponente costruzione a forma di triangolo equilatero; edificata diversi secoli prima, con ogni lato lungo quasi un chilometro ed alto almeno un centinaio di metri. Era stata scavata direttamente dentro la montagna, la cui vetta era stata demolita e modellata apposta. Su ogni angolo sorgeva un torrione che raddoppiava l'altezza delle mura, e che di recente era stato tempestato di turbolaser e dotato di un hangar, contenente una cinquantina di caccia TIE per ogni torre.
Insomma, tra le mura, le torri, i caccia ed i cinquemila assaltatori che costituivano la sua guarnigione, quella fortezza era il centro ideale del potere su quel sistema. Il loro compito era far si che quel potere si estendesse oltre un misero sistema dello spazio selvaggio: e l'incontro a cui stava per partecipare serviva proprio a quello!

*

"Queste immagini sono raccapriccianti!" E la faccia di colui che l'aveva appena detto non era certo migliore: "Volete quindi farmi credere che la nostra squadra è letteralmente scomparsa nel nulla ma l'equipaggio invece è rimasto lì dov'era?" Ackbar girò gli enormi occhi per osservare Snap e Hummar, che restavano sull'attenti davanti a lui, piuttosto imbarazzati dalla situazione. 
"Siamo sorpresi quanto lei signore!" Spiegò Hummar sudando freddo "Ma abbiamo perlustrato i paraggi, e i soli rottami che abbiamo trovato non erano niente più che delle schegge! Chiunque abbia sconfitto la flottiglia, deve aver raccattato ogni rottame che potesse tornargli utile!"
"Una mossa da pezzente!" Esclamò rabbiosamente Snap.
"O da pirata!" Ipotizzò Hummar osservando il compagno di volo.
"O da chiunque non voglia lasciar tracce che ci permettano di scoprire chi è!" Li corresse Ackbar mettendoli a tacere. 
Detto questo fece cenno loro di sedersi, e i due ragazzi obbedirono. "Cosa han rilevato i vostri droidi dai cadaveri?" Domandò poi sedendosi a sua volta.
"Molto poco signore!" Fu Snap a rispondere stavolta: "Erano morti da quasi cinquanta ore! Troppe perché i loro corpi conservassero qualche indizio! Ormai erano ghiacciati fino al midollo osseo!"
"Qualche indizio potrebbero darcelo i droidi che dovevano trovarsi sulla Chains Breaker!" Proseguì Hummar: "Erano stati fatti tutti a pezzi prima di essere gettati nello spazio, ma alcuni di loro magari hanno ancora la memoria parzialmente funzionante! Ho già mandato una navetta con alcuni tecnici a raccoglierli!"
"Auguriamocelo!" Disse Ackbar osservando lo spazio dall'oblò alle sue spalle. Non che si aspettasse un granché dall'analisi dei droidi, ma valeva la pena tentare! Già immaginava quando sarebbe dovuto andare davanti alla commissione del senato per giustificare una simile perdita. Di nuovo! 
Erano in molti ad aver messo in dubbio le sue capacità di gestione logistica della flotta, soprattutto dalla fine della guerra. Non che potesse in tutta onestà dar loro tutti i torti: in tempo di guerra le perdite erano seccanti, ma contemplate, prevedibili! Ma perdere navi e uomini quando la guerra era ormai un ricordo non era accettabile! Almeno non in quelle proporzioni.
"Andate pure!" Li congedò con un gesto svogliato della mano destra. 
I due si alzarono e, battuti i tacchi, si voltarono ed uscirono dall'ufficio dell'ammiraglio, che si preparò all'inevitabile lavata di testa che i senatori gli avrebbero fatto di lì a pochi minuti, quando avrebbe dovuto comunicare loro la sconfitta subita.
   
 
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