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Autore: ShannaInLuv    03/05/2020    0 recensioni
[Prequel di "Never really over"] {BakuOcha} {Accenni altre ship.}
(Si può leggere anche senza aver seguito NRO)
[...]Katsuki, con la mano un po' tremante, la dissotterrò dalle altre foto, rigirandosela tra le dita con un lieve sorriso. La foto ritaeva lui, imbronciato a braccia conserte, seduto sul divano del salotto dei dormitori della 1-A. Ochaco, dietro di lui, gli era saltato addosso per infilargli a forza il cappello di Babbo Natale, sotto la sua espressione infastidita. Ochaco però rideva e Katsuki potè quasi ricordare la sua risata: tra le tante cose, era questo che l'aveva fatta innamorare.
"Ochaco come ho fatto a finire ad amarti così tanto?"
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou, Mina Ashido, Ochako Uraraka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'That's the way cookie crumble.'
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Note: Benvenuti! Questa storia è collegata a Never Really Over, l'altra mia fic. Andrebbe collocata esattamente nel primo anno alla UA, nel periodo natalizio. (Mentre, l'introduzione con Bakugou è ambientata alla fine di NRO). Forse, rispetto al sequel, è un po' meno drammatica ma, d'altronde, è qui che ha avuto tutto inizio. Lol. Ci sentiamo per le note autore, buona lettura e grazie!
 

When we were young. •



I.
 
Let me photograph you in this light
In case it is the last time
That we might be exactly like we were
Before we realized
We were sad of getting old.
(When we were young; Adele)


 

Bakugou imprecò, rendendosi conto di essere in ritardo. La verità era che – ma non lo avrebbe mai amesso ad alta voce – era un po' nervoso di quella reunion degli ex membri della sezione A. Tuttavia lo aveva promesso a Kirishima, perciò ci sarebbe andato – non molto volentieri, comunque.

Aprì l'armadio per afferrare la giacca nera appena e la tirò giù dalla gruccia con uno strattone e qualcosa di piuttosto pesante gli cadde giù dal piede, facendolo imprecare.
Katsuki abbassò lo sguardo verso l'oggetto che lo aveva appena colpito: era una scatoletta di metallo. Indulgiò, riconoscendo quella scatola... non ricordava di averla nascosta in fondo al suo armadio. Ma, d'altronde, non metteva piede in quella casa da sei anni, come poteva ricordarsi tutto quello che era sparpagliato qua e là?

La sollevò e la aprì, rivelando che al suo interno c'era esattamente ciò che ricordava: foto, moltissime foto. Erano tutte raffiguranti i membri della sezione A in tutti e tre anni d'accademia... ce n'era una persino con Deku – era stato Kirishima a scattarla e, nella foto, Katsuki aveva la faccia distorta da una smorfia di rabbia e Midoriya guardava altrove, rigido - ; poi altre foto del primo anno alla UA, lui e la BakuSquad, lui e Kirishima dopo il festival sportivo – e anche qui, la faccia di Katsuki non era delle migliori.
E poi, in fondo – ben nascosta perchè Mina non le trovasse – c'erano le foto di lui e Ochaco. Erano tantissime – Ochaco amava farsi le foto e, inutile dire, lui invece lo odiava ma finiva per accontentarla sempre – e, una in particolare, colse la sua attenzione: la loro prima foto insieme in assoluto. 

Katsuki, con la mano un po' tremante, la dissotterrò dalle altre foto, rigirandosela tra le dita con un lieve sorriso. La foto ritaeva lui, imbronciato a braccia conserte, seduto sul divano del salotto dei dormitori della 1-A. Ochaco, dietro di lui, gli era saltato addosso per infilargli a forza il cappello di Babbo Natale, sotto la sua espressione infastidita. Ochaco però rideva e Katsuki potè quasi ricordare la sua risata: tra le tante cose, era questo che l'aveva fatto innamorare di lei.

Era il periodo natalizio, ricordò Bakugou, e lui e Ochaco avevano appena iniziato a parlarsi – il primo anno non era molto intenzionato a stringere amicizie – e Bakugou aveva pensato che era bello poter trascorrere del tempo con una persona come lei, dopotutto quello che era successo. Ricordò anche che quella sorta di amicizia – e poi di relazione che era nata con il tempo – era iniziata in una maniera così assurda che adesso, undici anni dopo, lo faceva ridere.

Eppure...

Katsuki guardò ancora per un attimo la foto prima di riporla accuratamente nella scatola: Ochaco come ho fatto a finire ad  amarti così tanto?
 

***


Undici anni prima.

 

Ochaco non poteva credere di essere davvero lì. Non tanto per il fatto di trovarsi  nell'ala maschile dopo il coprifuoco - era capitato che andasse da Midoriya, di tanto in tanto, per vedere un film, nascondendolo ad Iida, che non avrebbe approvato -; piuttosto era il motivo per cui era lì, davanti a quella, proprio quella stanza dell'ala sinistra del quarto piano.

La ragazza maledisse tra sè e sè le sue amiche - specialmente Mina - e i suoi giochini che creava per passare il tempo. La scommessa di quel giorno era di riuscire a fare qualcosa di cui si parlava da tanto, ma che non si aveva mai deciso di fare. A quel punto, Tsuyu, con la sua solita innocenza se n'era uscita con: «Non dovevi chiedere quella cosa a Bakugou?»

Mina era saltata subito alla conclusione di un appuntamento, Yaomomo aveva appuntato che lei e Bakugou insieme era davvero una cosa insolita , Toru aveva urlato entusiasta «Finalmente la prima coppia della 1-A!» e Kyoka non aveva semplicemente commentato, fortunatamente.
A quel punto era toccato ad Ochaco spiegare che quella cosa, non era riferita ad un appuntamento, bensì ad un allenamento. Era rimasta ammirata dalla forza del ragazzo e di quanti progressi avesse fatto dall'inizio dell'anno e, sì, in realtà la sconfitta al festival le bruciava un bel po'. Avrebbe voluto chiedere al biondino esplosivo di farle da personal trainer, insomma - anche se le metteva i brividi e aveva paura che attentasse alla sua vita.

Dopo la spiegazione, Mina non era stata troppo entusiasta - delusa che non fosse una dichiarazione d'amore - ma l'aveva comunque spedita lì, perchè faceva parte della scommessa, ormai. E allora le ragazze avevano puntato - non soldi veri, ma semplicemente a chi offriva da bere durante la prossima uscita - sul fatto che lei riuscisse o meno nell'impresa.

Così eccola là, Ochaco Uraraka, la persona più inaspettata a sostare davanti la porta di Bakugou Katsuki - cui pensava avesse un'antipatia per lei solo perchè era amica di Deku - il quindici Dicembre, nel preludio delle vacanze natalizie.
Ochaco sospirò - forse per l'undicesima o la dodicesima negli ultimi due minuti - e battè lievemente le nocchie sopra la porta del ragazzo. Vide una piccola ghirlanda attaccata con lo scotch, e si ricordò che Mina le aveva vagamente accennato di aver obbligato Bakugou ad appenderla, perchè tutti nella classe ne avevano uno - perfino Todoroki.

Dopo attimi di silenzio, Ochacò pensò che definitivamente Bakugou stesse dormendo - erano già le undici di sera, dopotutto - e quindi fece per andare via ma, con molta sorpresa, la porta si aprì, mostrando un Bakugou Katsuki infastidito e assonnato.

Ochaco notò che indossava dei larghi pantaloni della tuta e una cannottiera attillata che non lasciava poi molto spazio all'immaginazione: i muscoli di Bakugou sembravano voler schizzare fuori dalla maglietta. I capelli, più arruffati del solito, erano leggermente umidi e gli occhi erano leggermente socchiusi. Forse, per la prima volta, si permise di pensare quanto Bakugou fosse in realtà un bel ragazzo e, se non avesse avuto un carattere così pessimo, probabilmente avrebbe anche avuto una sfilza di teenager impazzite per lui.

« Uh, Faccia Tonda?» brontolò, con la voce un po' impastata. «Che cazzo ci fai qui?» alzò un poco la voce. Ochaco saltò sul posto, quasi lanciandoglisi addosso per farlo tacere. Kirishima, nella stanza affianco, avrebbe potuto scoprirla. Tuttavia, si astenne. Era già tanto che non l'avesse fatta esplodere all'istante.

«Bakugou-kun, ti ho svegliato?»

«Sì! Perchè diavolo sei qui a quest'ora? Anzi, perchè sei qui è basta, ti manda Deku?» sbraitò.

Ochaco sobbalzò. , Bakugou la intimoriva... solo un poco,però. «H-ho perso una scommessa.» gli rivelò, sussurrando.

Bakugou storse la bocca. «Eh?»

Ochaco sospirò, prendendo coraggio. Insomma, che cosa stava facendo di male? Nulla! Stava solo chiedendo a un compagno di classe  di cui aveva stima, di allenarla per diventare più forte, tutto qui. E va bene che aveva "dovuto perdere una scommessa" per riuscire a chiederlo - se fosse stato qualcun altro non avrebbe indugiato così a lungo - però, in fondo, era sicurissima che Bakugou non l'avrebbe trattata troppo male, era gentile in fondo.

Così, continuò: «Sai... è dal festival che ti voglio chieder-»

Bakugou scoppiò a ridere, interrompendola bruscamente. «Mi stai facendo una dichiarazione d'amore, Faccia Tonda?» e Ochaco avvampò, saltando sul posto ancora una volta e scuotendo poi velocemente la testa. «No, Bakugou-kun. Vorrei che tu mi allenassi a diventare più forte!»

Adesso, il ragazzo era leggermente sorpreso. «Allenarti? Ma che diavolo-»

« Sei il più forte e sicuramente allenandomi con te diventerò più forte.» terminò, più decisa. Avevamo portato le mani davanti a sè, stringendo i pugni per dimostrare quanto era seria in quel momento, volendosi davvero impegnare in quella cosa.

Bakugou la guardò un attimo, aggrottando le sopracciglia. Si vedeva chiaramente che stava rimuginando su qualcosa. Avrebbe accettato la sua offerta? Perchè non farlo?

Ed invece, il ragazzo esplosivo borbottò un: «Ma che cazzo.» e le chiuse poi la porta violentemente in faccia.

Ochaco non reagì, paralizzata sul posto,  trovandosi nuovamente a fissare quel vischio male appeso sulla porta del ragazzo cercando di realizzare che Bakugou le aveva appena sbattuto la porta in faccia.


***
 

Dopo quella sera, Ochaco aveva prontamente evitato Bakugou in tutti i modi possibili - non che era difficile dato che lei faceva parte della Deku Squad, come avevano amato soprannominarli in classe - e cercò di non pensare alla sconfitta personale che aveva ricevuto. Perchè reagire a quel modo? Beh... era Bakugou, la razionalità non poteva essere al cento per cento dalla sua.

Oltretutto le sue amiche l'avevano derisa un po' per quella gaffe che aveva fatto con il biondino esplosivo, continuando a punzecchiarla per scherzo non appena potevano. Dopo un po', Deku e Iida avevano chiesto del perchè le ragazze continuassero a ridere, e lei aveva liquidato la questione come uno scherzo tra amiche.

Infine, quell'ultimo giorno di lezioni prima dell'inizio delle vacanze natalie,  mentre erano in mensa a pranzare, successe qualcosa di imprevedibile: Bakugou - seguito da Mina - si diresse verso il loro tavolo. Visto che la cosa risultava alquanto insolita - sopratutto perchè sul viso del ragazzo non c'era nessuna traccia di rabbia e non stava nemmeno puntando Midoriya - metà mensa scolastica si voltò a guardarli iniziando a scommettere su chi avesse sfogato la propria rabbia Bakugou, questa volta.

«Perchè Bakugou-san viene verso di noi?» aveva parlato per primo Iida, con una grande sorpresa nella voce, anticipando tutti.

«Perchè Kacchan viene verso di noi e sembra non volermi uccidere?»

Un brivido corse lungo la schiena di Ochaco. Forse vuole uccidere me, pensò, astenendosi dal dirlo. L'unico a non dire molto fu Todoroki, di fianco a lei, che si limitò ad osservare la scena con un: «Uh. » o un verso simile, comunque, continuando a mangiare tranquillamente. Quel ragazzo aveva la reattività di un bradipo, delle volte - soprattuo se riguarda Yaomomo - ma Ochaco si pentì subito di aver pensato quella cattiveria sull'amico.

«Faccia-Tonda!» urlò Bakugou, prima ancora di posizionarsi davanti a quel tavolo. Mina fece capolino dalla sua spalla, sorridendole e mostrandole il segno della vittoria. Che cos'aveva fatto Mina? si ritrovò a porsi quella domanda, con un brutto presentimento. Quando Mina cercava di metterci lo zampino, non sempre vi erano risultati positivi.

«Pensavo che volessi allenarti con me solo perchè te lo aveva ordinato MerDeku- »

«Kacchan-» protestò Deku, sentendosi interpellato.

«Taci comparsa! » lo apostrofò Katsuki, con un ringhio, mettendo subito a tacere qualsiasi altra cosa Deku stesse per dire. «Ma questa qui,» indicò Mina. «Mi ha spiegato. E in più, come hai detto tu, sono il numero uno e non credo che questa cosa possa danneggiarmi, se non glorificarmi di più.»

« Ma di cosa sta parlando?» sussurrò Iida a Midoriya, ancora con il boccone a mezz'aria. Deku scrollò le spalle, continuando a spostare lo sguardo da Ochaco a Bakugou.

«Bakugou-kun?» parlò allora Ochaco, sorpresa. Cosa intendeva dire, esattamente, con quello?

Katsuki ringhiò, infilandosi le mani in tasca, e facendo retrofront. «Ci alleneremo due volte al giorno, mattina e sera, tutti i giorni. » le urlò, mentre se ne andava. In questo modo, l'intera mensa udì - facendola, più tardi, diventare piuttosto famosa. «Non battere la fiacca e non arrivare tardi, altrimenti ti faccio esplodere, Faccia Tonda.»

«Bakugou. Si chiama Ochaco Uraraka! Ricordati almeno il suo nome!» sbottò Mina, raggiungendolo e mollandogli un pugno sulla spalla, prendendolo poi a canzonarlo a quanto era stato carino nell'accettare di allenarla. Ochaco pensò che Mina potesse prendersi certe confidenze con Katsuki Bakugou solo perchè faceva ormai parte della BakuSquad.
«Fa' lo stesso, Occhi Neri!» brontolò Bakugou.

Ochaco si riscosse appena, riuscendo finalmente ad affrontare gli sguardi dei suoi amici. Guardò Deku che fortunatamente sembrò solo sorpreso - aveva paura di poterlo ferire, non chiedendo a lui di allenarsi insieme - e le rivolse un sorriso incoraggiante. «Accidenti Uraraka-chan!»

«Ma proprio Bakugou?» si domandò Iida, battendosi poi una mano sulla fronte, dando voce ai pensieri di tutti, probabilmente - schiocco decisamente forte, che risuonò per la mensa ancora più silenziosa. «Ma certo, superare l'impossibile. PLUS ULTRA! Vai così, Ochaco-san!»

«Eh, in bocca al lupo, Uraraka-chan.» intervenne Deku, con un leggero tremolio. Nonostante ormai non avesse più paura di Bakugou come un tempo, delle volte ancora tremava quando veniva messo in soggezione su qualcosa che riguardava il biondino esplosivo. Nel suo sguardo colse qualcosa di strano... che non seppe bene identificare. Ma lasciò perdere, sentendosi lo stomaco in subbiglio per quanto era accaduto.

«Grazie, ragazzi.» sospirò. Un piccolo sorriso le si formò sulle labbra: dopotutto era una piccola vittoria personale. Grazie agli allenamenti con Bakugou, sarebbe finalmente cresciuta come eroe!

«Uh, non sembra molto incoraggiante.» parlò finalmente Todoroki, con il solito tono pacato. E poi aggiunse: «Non avrà pieta.»

Todoroki non era stato molto positivo, ma... era vero. Ed era per quel motivo che aveva deciso di chiedere al più spietato della classe: non voleva essere trattata con i guanti, voleva essere forte e, magari, arrivare in finale il prossimo anno al Festival Sportivo, per poter coronare il suo sogno. Sì! Ci sarebbe riuscita e non avrebbe mai ringraziato abbastanza Bakugou per quello.

AngolinoAutrice(?)
EHYOO!

Se ci sono lettori di NRO, benvenuti! E benvenuti anche a quelli nuovi, ovviamente!
Questo è un prologo. e mi scuso se è venuto un po' corto, gli altri saranno però un po' più lunghi. Ho già fatto la timeline e - se non decido di aggiungere qualcosina, ma può variare di un capitolo o due al massimo - dovranno essere 6+ l'epilogo.
Ho scelto We were young di Adele , non perchè sono ripetitiva - si trova come colonna sonora del capitolo 4 di NRO - ma perchè è una canzone che è significativa per la coppia BakuOcha.
Ps. Lo so che nell'opera originale Ochaco ha una stima immensa per Deku... ma ho pensato di aggiungere anche la stima per Bakugou. Eh, non lo so, li amo e basta questi due.
Detto ciò, ringrazio chiunque leggerà eccetera...
Un abbraccio <3
Shanna.


 

   
 
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