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Autore: Meramadia94    03/05/2020    0 recensioni
Ispirata a '' Knock Knock'' del 2015.
La squadra deve affrontare un caso delicato. Devono assicurare alla giustizia e alla giovane Lauren Winstone, che le artefice della fine della sua famiglia non resteranno impunite.
Barba lotterà come un leone per assicurare alla ragazza la giustizia che si è vista negare per anni, e allo stesso tempo la squadra dovrà difenderla dalle due donne che si auto ritengono paladine delle donne tradite ed abbandonate che non vedono di buon occhio che qualcuno interferisca con la loro malata missione di punizione.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amanda Rollins, Nuovo personaggio, Odafin Tutuola, Olivia Benson, Rafael Barba
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con
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Per fortuna la ferita alla spalla di Lauren Winstone non era così seria da rendere necessaria la sala operatoria. 
- Se l'è cavata molto bene.- fece l'infermiera. 
- Appunto. Non so nemmeno perchè mi ricoverate... è solo un graffio...- fece Lauren mordendosi le labbra a sangue. Anche se non era una ferita grave o mortale le faceva comunque malissimo. 
- Forse perchè il graffio te l'ha fatto una pallottola, tesoro.- fece la  dottoressa prendendo delle pinze ed una siringa alla novocaina.
La ragazza afferrò il braccio di Olivia. Lei stava bene, e se la sarebbe cavata. 
Sonny aveva dovuto pagare il prezzo più alto invece. 
Anche se in quel momento giocava a fare lo gnorri.
- Rimanga vicino a Sonny.- fece Lauren mentre il medico le disinfettava la ferita - Ha bisogno di supporto.- 
Olivia la guardò - Che intendi dire?- 
Ma era troppo tardi.
L'anestesia aveva già fatto effetto. 
Appurato che Lauren era al sicuro, decise di informarsi sulla salute del più giovane dei membri della sua squadra.
Carisi era su una brandina del pronto soccorso, con un paramedico che gli stava misurando la pressione. 
- Come sta?- fece Olivia. 
- Sta bene.- fece il medico - Non ho riscontrato ferite, ne traumi... un po' sotto shock forse, ma credo sia normale.- 
Olivia attese che il medico se ne fosse andato per parlare con Carisi. Lauren le aveva detto di stare vicina a Sonny e di dargli supporto. Il medico aveva detto che il suo detective stava bene e che non aveva riportato ferite... solo che anche se da poco, conosceva bene Lauren, e sapeva che quando portava qualcosa alla loro attenzione aveva ottimi motivi. 
- Tenente...- sorrise Sonny - Mai stato così felice di vedere qualcuno in vita mia.-
- Altrettanto. Ci avete fatto prendere un bello spavento.- commentò Liv.
- Barba dov'è?- fece Sonny guardandosi attorno. 
- Arriva tra poco.- fece Liv - sta facendo il culo a Buchanan.- 
Sonny sorrise al pensiero - Ma fa bene... Dio, una cosa sola doveva fare, tenerle d'occhio quelle due pazze.-
-Puoi dirmi com'è andata?- 
Sonny annuì.
- Eravamo usciti dal ristorante e stavamo parlando... volevo portarla alla Fordham per farle vedere il campus, e convincerla a fare un pensierino sull'idea di riprendere gli studi... quando siamo saliti in macchina Bel e Genesis erano già lì... non so come hanno fatto ad entrare... forse non ho chiuso la macchina quando ho parcheggiato...-
Liv fece cenno di no.
- No. Hanno chiesto a Buchanan di usare il bagno, prima della preparatoria, e hanno forzato il cassetto della scrivania di Barba.- fece Liv - c'era una copia delle tue chiavi della macchina.- 
- Si... c'era uno sciopero degli Uber, e mi aveva chiesto in prestito l'auto...- fece Carisi. 
- Ok. Poi che è successo?- fece Liv.
- Sotto il sedile tengo la pistola di riserva.- fece Sonny - Mentre eravamo al Bistrot hanno curiosato nella mia macchina, e devono averla trovata.... mi hanno puntato l'arma contro ed intimato di consegnar loro quella che portavo con me e le manette. Hanno ammanettato Lauren al poggiatesta e minacciato di strangolarla se non avessi guidato... poi una volta in quella casa Lauren si è ribellata, e ha preso in mano la situazione.- 
- C'è altro?- fece Olivia. 
- No. E' tutto.-
- Carisi... ti conosco da un po'.- fece Liv - e quello che so di te, è che le bugie non le sai dire. E se le dici, ti riesce malissimo. Che è successo in quella casa?- 
Carisi provò a cambiare discorso - Lauren come sta?- 
Liv ripose - La ferita era più dolorosa che pericolosa. Le hanno tolto la pallottola in Pronto Soccorso, non c'è stato bisogno della sala operatoria... adesso per favore, rispondi.- 
- Te l'ho detto.- fece Sonny - non ho altro da dire... è tutto, davvero.- 
- Stai dicendo che quelle due psicopatiche  vi hanno solo portato via, con l'intenzione di tenervi solo rinchiusi? Carisi. Non sta in piedi.- nel dir così gli porse un bicchiere d'acqua - Puoi parlare liberamente.- 
Sonny bevve l'acqua in un'unica sorsata. 
Erano quelli i momenti in cui avrebbe ucciso per un drink. 
- Volevano far invalidare il processo. E lo sai anche tu quali sono i motivi con cui un processo si può invalidare, specie se è uno stupro o si rende necessario che la vittima testimoni... se il testimone principale muore... o se qualcuno che ha lavorato al caso ha avuto dei contatti un po' troppo intimi con imputati o testimoni...- fece Sonny cercando di non tremare - Così hanno... oddio, non riesco nemmeno a dirlo...- 
- Vuoi prenderti un po' di tempo?- fece Liv che iniziava ad intuire dove quel discorso stava per andare a finire, sperando con tutto il cuore che Carisi le dicesse tutt'altro. 
Sonny fece cenno di no con il capo. 
- Mi hanno detto che avrebbero ucciso Lauren se non avessi fatto sesso con lei o con Bel...- fece Sonny abbassando lo sguardo - ho cercato di prendere tempo più che ho potuto, ma alla fine...- 
- Oddio...- fece Liv portandosi una mano alla bocca, pallida come un lenzuolo - Sonny.... non ti avranno mica...-
- No.- fece Sonny - Ho detto loro che ci sarei stato, ma che non avrei toccato Lauren nemmeno per sbaglio... Bel mi ha fatto mettere sul divano, si è seduta sulle mie gambe e ha iniziato a baciarmi...  e non si sarebbe fermata lì... non so come ha fatto Lauren, ma è riuscita a cavarmi dagli impicci...- 
- Carisi.- fece Liv - quello che hai appena descritto è un tentativo di stupro e molestie sessuali.- 
- No.- fece il poliziotto - Non è successo niente, va bene? Non...- 
- Non c'è niente di cui tu ti debba vergognare.- fece Liv - ma devi parlarne con qualcuno. Posso suggerirti uno psicologo se vuoi.- 
- No. Non c'è bisogno... lo supererò. Cole mi ha puntato una pistola dritta in faccia, pensavo che mi avrebbe ucciso, e l'ho superata, senza psicologi o roba simile... funzionerà anche stavolta... non ho intenzione di andare a dire a chicchessia di essermi fatto fregare come un pivello fresco di accademia e di non essere riuscito a tenere a bada due donne o di pagare qualcuno perchè ascolti i miei problemi. Per favore, adesso lasciami in pace.- 
Liv sorrise annuendo - D'accordo. Ti lascio tranquillo.- nel dir così sfilò un biglietto da visita dal suo portafoglio. Il biglietto da visita del dottor Lindstrom - Se cambi idea... chiamalo.- 
Sonny annuì poco convinto. 
Barba ne sarebbe stato informato. Di sicuro. Sperava solo che non lo chiamasse a testimoniare. 
..
..
..
Ci volle una settimana perchè Lauren potesse riprendersi ed essere in aula per il processo alle assassine della sua famiglia. Bel e Genesis, che di solito erano abituate a vestire in maniera sexy e provocante, per tutta la durata del processo erano vestite da perfette brave ragazze della porta accanto. Sul banco dei testimoni sfilarono Lauren, tutta la squadra SVU, ed anche il signor Weber che in preda ad una profonda crisi di coscienza aveva confessato a sua moglie cosa aveva dato origine agli eventi del 20 Marzo appena trascorso, desideroso anch'egli di farla pagare a quelle due donne che presentandosi come dolci ed innocenti fanciulle bisognose di aiuto avevano deciso di rovinare la sua vita. Assieme a lui, altri sei uomini si erano fatti avanti denunciando stupri, abusi e torture. 
La giuria pareva essere sconcertata da quei racconti che trasformavano le due ragazze dal sogno di qualunque uomo a dei mostri senza etica e senza morale, che ridevano sguaiatamente persino dopo aver accidentalmente causato la morte di un uomo. 
E parevano essere stati folgorati dalla testimonianza strappa lacrime di Lauren Winstone.
La giuria era dentro da quasi due giorni ormai. 
- Perchè ci mettono tanto a decidere?- fece Lauren andando avanti ed indietro nello studio di Barba.
- Non c'è nulla di strano, tranquilla.- fece Barba in tono paterno - Vuoi che ti ordini qualcosa da mangiare?- 
- Scusi, ma non riesco a pensare al cibo in un momento come questo.- fece Lauren - quest'attesa è terribile.- 
- Però mangiare qualcosa non ti farebbe male.- fece Sonny - Il medico ha detto che devi mantenerti in forze.- 
Liv le andò vicina - Lo so che non ce la fai più ad aspettare... ma devi stringere i denti ancora per qualche ora. Dopo sarà tutto finito.- 
- E se dovessero decidere che non è possibile che siano colpevoli? E se qualcuno fosse in disaccordo in camera di consultazione?- fece Lauren. 
- Non credo ci sia da preoccuparsi.- fece Barba - Anche se è palese che se un avviene un tradimento coniugale, la responsabilità non è dell'amante ma di chi tradisce, tutti, sia uomini che donne, hanno l'istinto di spaccare la faccia all'amante. E poi ci sono i video che hai girato, quelli di tuo fratello... nessuno può credere alla storia che si è trattato di un gioco erotico consensuale finito male.- 
In quel momento vennero raggiunti da Carmen.
- Sono rientrati.- 
Lauren tremò. Fino ad un secondo prima moriva dalla voglia di sapere cosa fosse stato deciso sul suo caso, adesso avrebbe voluto aspettare ancora. 
Ma ormai il tempo era finito. 
...
...
...
- Membri della giuria, avete raggiunto un verdetto unanime?- fece il giudice Serani.
- Lo abbiamo raggiunto, Vostro Onore.- fece il portavoce. Un uomo basso e tarchiato, sui quarant'anni. 
- Per le accuse di stupro, tortura, rapimento, omicidio e violazione di domicilio, come giudicate le imputate?- 
- Giudichiamo le imputate... colpevoli.- 
Lauren riprese a respirare in quel momento.
Finalmente, dopo sei anni era finita.
Bel e Genesis invece iniziarono ad urlare, istericamente. 
- Non è giusto! Questo non è un processo è un teatrino!- fece Genesis - Noi non abbiamo fatto niente di male!- 
- Ordine.- fece il giudice battendo il martello - Mi trovo d'accordo con il verdetto emesso dalla giuria. Per quanto possa essere d'accordo sul fatto che tradire il proprio coniuge sia un atto immorale e che renda chi lo compie indegno di fiducia, non posso dire di essere d'accordo sul fatto che sia un reato da punire con la pena di morte. Per questo esistono i tribunali civili e gli avvocati divorzisti. 
Nemmeno posso giustificare la barbarie che la famiglia Winstone ha dovuto subire.
Per cui condanno le imputate alla pena di 2360 anni di prigione, oltre che al pagamento delle spese processuali.
La seduta è tolta.- 
Poco dopo le due donne vennero consegnate, scalcianti ed urlanti agli agenti che le avrebbero consegnate a Rikers. Lauren le fissò senza dire una parola, gongolando per il verdetto. Dopo sei anni finalmente si sentiva libera ed in pace.
- Sono orgogliosi di te.- fece Sonny con il sorriso sulle labbra.
- Come?- 
- I tuoi genitori e tuo fratello.- spiegò Amanda - Ovunque siano, in questo momento sono orgogliosi di te.-
Lauren sorrise per poi abbracciare uno ad uno i membri della sua nuova famiglia.
Quelli che l'avevano accolta e soccorsa quando ormai aveva perso fiducia nella vita e nella giustizia, prendendola per mano mentre era all'inferno, sostenendola ad ogni passo mentre la guidavano per uscire.
  
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