Film > Dragon trainer
Segui la storia  |       
Autore: DeadlyNadder 92    04/05/2020    1 recensioni
Sono passati mesi, ormai Astrid e Bruta sono al corrispettivo del nono e ottavo mese di gravidanza.
Le cose a Berk vanno meravigliosamente, eccetto qualche piccola litigarella tra Moccicoso e Bruta che andava a finire nei migliori dei modi.
Straordinario è l'avvenimento che anche se la ragazza era incinta riuscivano sempre a trovare modi particolari per fare l'amore.
Diciamocela tutta, anche Hiccup e Astrid non si risparmiavano ma tutto quanto in certi parametri. Era quasi arrivata al termine della gestazione e Hiccup voleva evitare qual si voglia danno fisico sia hai figli che alla donna amata.
Cinque anni dopo,Tufo e Hel si frequentano ancora. Sembrano essersi aiutati a vicenda nel migliorarsi.
Pensate che ora Tufo si dimostra per quello che è senza alcun timore!
Gambedipesce e Vör pensano ancora in un futuro insieme. Le loro insicurezze sono molte, ma si aiuteranno a superarle e fortificarsi.
Stoick e Valka? Beh, loro sono ancora a Berk e ci rimarranno per tanto altro tempo.
Skaracchio invece? Forse avrà trovato l'amore, chi lo sa.
Una cosa è certa....Alcuni di loro non si conosceranno mai abbastanza.
Allert: Sporadici spoiler su Dragons: Race to the Edge.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Venerdì 3 Dicembre 851.
Ore 06:00.

Il sole lentamente si alzò dal suo caldo giaciglio, le nubi di un grigio temporalesco vennero cacciate via da una leggera brezza marina che andò a salutarsi con l'aria frizzante di Berk. 
Un corteo di donne adulte si unì a quello di giovani fanciulle mentre ognuna di loro si univa al gruppo non appena esso passava innanzi la loro abitazione.
In comando vi era Valka, alla sua destra vi era Iðunn sotto i mille interrogatori delle altre, ma sempre con una gioia generale; mentre alla sinistra Inka.
Dietro di loro una fila di giovani fanciulle che partiva dalla destra con Astrid e alla sinistra Bruta, al centro Lofn e Valkyrja Jr.
Dietro ancora a chiudere il corteo vi erano Hildegard, Hel e Gothi.
Tutte quante si sorpresero nel vedere come Hel, all'improvviso e con il silenzio religioso, si avvicinarsi e prendere posto al fianco di Hildegard che la pungolò con la cantilena 'Lo sapevo io che saresti venuta!' che strappò alla giovane un sonoro sbuffo.
Certo, alcune di loro non erano sposate, ma un paio di mani in più non fanno mai male, no?
Fu una grande allegria, quella fatta di parole e risa trattenute a stento a condurre il gruppo innanzi all'abitazione della bionda sposa i cui porte vennero aperte da Fulla e Hlín. 
E salirono le scale, in un silenzio che riuscì a sostenere solamente Hel che si ritrovo più a disagio che mai. 
Ormai, quella, non era più una normale casa ma aveva assunto l'aurea e il tono rispettabile di un antico tempio dedicato a quei loro importanti Dèi. 
Deglutì mentre i scalini da percorrere divenivano sempre di meno sino a che, infine, si ritrovò nella camera da letto di Vör. 
Da quanto non entrava più?
Da quanto non vi entrava di sua spontanea volontà?
Forse dalle sue nozze, ma, anche li, infondo, era stata costretta da diversi fattori.
Si fermò sulla soglia della porta, la fanciulla giacere serena nel suo letto mentre i draghi, ormai svegli da ore, soffiavano minacciosi fumo contro le intruse.
Ma Valka fece segno di tacere, un muto comando che, a guardare prima la Pazza Selvaggia Signora dei Draghi e poi la Sovrana dei Draghi fu rispettato a malincuore mentre queste si addensavano sulla sinistra. 
Un attimo di silenzio calò all'interno della stanza mentre i sguardi delle presenti si fermava a guardare la creatura dormiente, quasi con un velo dispiaciuto di svegliarla negli occhi; un attimo dopo, invece, la tirarono via dal letto strappandole via di dosso gli abiti indossati.
Doveva ammetterlo, Vör, quel risveglio risulto più brusco di quanto si aspettasse. Non è mai piacevole essere strappati dal caldo letto e privata di tutti i vestiti che si indossava per la notte, insomma, converrete che è abbastanza traumatizzante come rituale prematrimoniale!
Ma infondo Vör non vedeva l'ora che arrivasse quel momento e, quando arrivò non oppose alcuna resistenza.
E infine arrivò quel momento.
Quello che prevedeva di privare l'unico oggetto che rappresentava il suo precedente status da nubile, il Kransen.
Quando fu solennemente spogliata anche di quello, la giovane dai crini dorati lo ripose in un fazzoletto bianco che andò a riporre all'interno di un bauletto posto sul tavolo.
Passo successivo?
Dopo aver recuperato la lunga treccia della bionda vichinga quest'ultima venne portata alla Bath House dove l'avrebbe attesa una vasca colma d'acqua, del sapone per pulirsi una stanza a parte satura di vapore.
Quando la giovane superò i primi due stadi, venne accompagnata nella stanza dove il vapore veniva costantemente alimentato da dell'acqua spruzzata su delle pietre riscaldate.
E mentre la sposa si bagnava con il vapore, le donne che la sequestrarono la schiaffeggiarono con alcuni mazzetti di ramoscelli di betulla, questo per favore la traspirazione.
Ma Vör sapeva che quello era un rito che andava praticato il giorno prima, ma, nonostante tutto, trovava più che adatto svolgerlo il giorno stesso in cui il rituale religioso veniva svolto.
Difatti, per la giovane, doveva essere così.
Con quel bagno si era lavata di dosso sia la condizione di verginità e quindi l'aprire le porte all'età adulta che, in primis, purificarsi per la cerimonia che si sarebbe svolta quella notte. 
Non mancarono sapidi e utili consigli su come vivere felice con un uomo e, soprattutto, le osservanze religiose che una donna sposata era tenuta ad osservare. 
Penultimo passo?
Dopo il bagno di vapore in lista vi era un tuffo nell'acqua gelida. 
Il freddo era di casa a Berk e, Vör, non esitò un attimo soltanto per immergersi nell'acqua ghiacciata dove erbe, fiori e oli profumati coloravano e rendevano meno traumatizzante quel passo. 
Ne riemerse poco dopo, la fanciulla, mentre le gocce d'acqua scivolavano aderenti alle burrose forme della vichinga che si passò le mani sui capelli bagnati tirandoli indietro.
Lo sguardo si posò sulle presenti, un sorriso colmo di dolcezza e gratitudine si plasmò sulle labbra della giovane mentre della malizia saettava improvvisa nelle azzurre iridi.
Ultimo passo?
Il corteo femminile portò via dalla Bath House la giovane sposa riconducendola sino a casa dove, infine, avrebbe concluso la preparazione facendole indossare l'abito previsto per la cerimonia.
 

Ore 08:00. Esattamente come le donne fecero per la sposa, anche il giovane sposo avrebbe dovuto affrontare la stessa preparazione caratteristica dei riti di passaggio, così da distaccare e successivamente cancellare l'identità precedente.
Il corteo maschile si presentò in questa maniera:
In testa si trovava Stoick, alla sua destra vi era Bragi che, come per la moglie, venne messo sotto stretto interrogatorio dagli altri; alla sinistra vi era Svein Larson.
Dietro a loro vi erano Hiccup alla destra mentre alla sinistra Moccicoso, al centro Stizzabifolco Jr e Stoick Jr. Una fila indietro vi erano alla destra Skaracchio e alla sinistra Sangueputrefatto, al centro Gustav, Eret e Testa di Tufo.
Osservando il fatto che i maschi non indossavano nulla che attestasse la loro condizione di scapoli, venne presa in considerazione di applicare la stessa procedura fatta con tutti i presenti: Quella di mandarlo sotto tumoli di terra e pietre a recuperare la spada.
L'alternativa meno claustofobica era quella che un parente in vita desse di propria mano la spada appartenuta ad uno degli antichi eroi di famiglia.
Nonostante Gambedipesce potesse scegliere quella meno faticosa e difficile decise che fosse meglio per se e per le tradizioni seguire l'abituale rituale.
Il padre, in quel momento poté solamente che essere fiero di suo figlio; non più bambino pauroso ma bensì uomo coraggioso.
E Bragi lo sapeva, i spazi chiusi a Gambedipesce proprio non piacevano, eppure, adesso, si era preso la responsabilità di entrare in un posto opprimente e ristretto per recuperare la spada di famiglia. 
Sorrise, lui, mentre poggiava le mani sulle spalle del giovine rassicurandogli che tutto sarebbe andato nel migliore dei modi e che, in alternativa alla non riuscita, sarebbe stato lui a donargli l'arma di propria mano. 
Il gruppo si riunì nel solito punto dove anche Hiccup, Moccicoso e Tufo avevano affrontato la prova. 
Eccola li. 
Il tumulo più grande e ampio degli altri due campeggiare imperioso sul terreno smosso e ricompattato, l'ansia dell'Ingerman farsi palpabile anche dai presenti che fecero un sincero tifo per il ragazzo che, incerto, incominciò a percorrere i primi passi verso la sua rinascita a marito. 
Una decina di minuti passarono, più veloci che mai.
La preoccupazione cresceva in Bragi che, con sguardo attento al minimo movimento fissava il tumulo in cui il figlio entrò.
Altri cinque minuti, le prime domande farsi avanti mentre, con mute preghiere rivolte agli Dèi si sperava nel riemergere del giovane Ingerman. 
Ancora sette minuti si fecero largo prepotenti, le parole farsi più accese e la tensione tendersi più che mai.
Un movimento, la terra spaccarsi e Gambedipesce riapparire con un mucchietto di terra in cima all'elmo. Una battuta su quanto il suo Aptrgangr (un uomo vestito come un fantasma) rappresentasse al meglio il suo predecessore anche nel modo di raccontare la storia delle sue imprese e di quelle della sua famiglia e soprattutto di come si infervorò nel ricordargli l'importanza della tradizione e la necessità di salvaguardare la linea di sangue della sua stirpe. 
Un sospiro di sollievo da parte di tutti anticipò una risata collettiva nel vedere come, nell'uscire dal tumulo, il povero Ingerman ruzzolò a terra sino a ritrovarsi comodamente seduto davanti a Stoick e a Bragi. 
'Sono pur sempre Gambedipesce, heh.' aveva scherzato lui mentre si ritirava su e veniva trascinato alla Bath House, fortunatamente sgombera per un pelo dalle donne. 
Proprio come fecero per Vör, gli uomini portarono il fanciullo a lavarsi da dosso la condizione da scapolo purificandolo per la cerimonia nuziale.
Non mancarono le istruzioni per l'essere il buon marito e padre, proferite una a una dai componenti del corteo. 
Terminato anche per Gambedipesce il bagno, il gruppo riportò a casa il ragazzo preparandolo definitivamente per la cerimonia che si sarebbe tenuta la notte del giorno stesso.
 

Ore 11:00. All'interno dell'abitazione di Vör si stava consumando in una comune allegria uno svariato pranzo che prevedeva una portata a scelta preparata dalle donne stesse all'interno della cucina della giovane che, costretta a rimanere in camera da letto, non poté scendere al piano di sotto. 
Rimase li, con le ginocchia al petto mentre Iðunn e Valka le pettinavano pazientemente i capelli che in via del tutto eccezionale avrebbe tenuto sciolti in una bella acconciatura progettata sul momento. 

«Ti piacciono proprio i capelli lunghi, non è vero cara?» aveva detto Valka mentre posava sul letto la sedicesima ciocca divisa. 

«Si vede, per caso?» rispose Vör mentre strinse ulteriormente la presa alle gambe. Si sentiva a disagio nel farsi curare da qualcuno, era abituata a fare tutto da sola che, ora, avere due donne che la pettinavano la metterono particolarmente in soggezione. 

«Anche tua madre li aveva lunghi, non così tanto, ma sfioravano le ginocchia.» disse Iðunn interrompendo il proprio silenzio. La diciassettesima ciocca ricadere vicino a quella pettinata da Valka, lo sguardo della donna si portò sulla giovane a capo chino. 

«Voi conoscevate mia madre, signora Ingerman?» aveva chiesto Vör mentre un profondo sospiro prendeva posto sulle labbra di lei. Il profumo di pane e carne arrivare sino al piano superiore stuzzicando l'appetito della bionda fanciulla. 

«Qui a Berk tutti conoscevano Thora. Era una guerriera dalla ferocia indomita, capace di congelarti con una sola occhiata.» rispose Valka mentre pettinò l'ultima ciocca di capelli. Erano lisci, perfetti, il pettine di legno levigato scivolava nelle ciocche senza mai incontrare nodi e si vedeva chiaramente che Vör si prendeva costantemente cura della propria chioma. 

«Chiamami Iðunn, piccola.
Vero, ricordo la prima volta che la vidi. Comparì con la neve e quando se ne andò la neve smise di cadere. Aveva gli occhi grigi di una freddezza e crudeltà che lasciava senza parole. I suoi capelli erano lunghi e talmente chiari da sembrare di un bianco scintillante.» aggiunse la donna che si portò seduta davanti a Vör. Le mani di lei posarsi su quelle di Vör andando a rilassare la giovane sposa che, intanto, continuò a tenere lo sguardo basso. 

«Ne rimanemmo tutti molto colpiti.
Quando si presentò ci lasciò senza parole, era così imperiosa, seria, impassibile. Incuteva soggezione e, in alcuni, anche terrore puro. 
E poi, quando i suoi occhi incontrarono quelli di Skjöldr fu subito amore. 
Certo, all'inizio fu turbolento dato che litigano spesso e volentieri, ma bastavano pochi minuti che si facevano una grassa risata e poi, beh, l'intera Berk può confermare quanto baccano facesse Thora in quei momenti.» riprese subito dopo Valka raggiungendo l'amica. Una volta che si sedette davanti alla giovane Vör, quasi le venne voglia di confessargli che in realtà lei era sua nipote. Ma rimase in silenzio. 

«Non sembra una brava donna, basti vedere quel che fece alla specie dragonica. 
Non vorrei mai pensare a tutte le vittime che fece ingiustamente, a tutte quelle volte che avrebbe potuto evitare invece di favorire il fendere della spada, a tutte quelle innumerevoli volte in cui avrebbe potuto deporre le sue armi e cercare di divenire loro amica. 
I draghi...
Nobili e meravigliose creature che celano un mondo meraviglioso... Che gente folle quelli che rifiutano la loro eterna lealtà....
Mi vergogno di essere figlia di una assassina...» confessò apertamente Vör. Il suo cuore stringersi in una dolorosa morsa che le lasciò poco respiro, quel filo per portare la mano opposta a stringere la coperta all'altezza del petto.
Le due donne si guardarono, non potevano darle torto, infondo in quei tempi di pace un po tutti i giovani si vergognavano di essere figli di quei stessi genitori che dimezzarono la razza dragonica. 

«Chi è pronto per mangiare?
Vör, ti senti in vena di banchettare con noi opp--- Mio divino Thor, che capelli....» 

La voce di Astrid si spezzò lasciando sul volto della bionda moglie del Capo una espressione di meraviglia e sgomento. 
Non aveva mai visto una chioma così lunga, ne ora ne mai e adesso che si ritrovava a seguire con lo sguardo il tragitto dei fili dorati sul letto. 
Al suo fianco si accostò Bruta, inutile dire che l'espressione di Astrid si prolungò sul volto della Jorgenson sino ad invadere quello della sopraggiunta Inka, Hel, Hildegard, Lofn, Valkyrja Jr e per ultima, Gothi che sgranò letteralmente gli occhi a quella vista. 
Ma scossero tutte quante il capo, entrarono e poggiarono i diversi piatti sopra al tavolo mentre, una ad una si sedevano iniziando a banchettare.
Il volto di Vör illuminarsi di allegria pura.
 
 
Nello stesso attimo, a casa di Gambedipesce, si stava consumando la stessa scena con la sola differenza che i piatti furono contrariati gli uomini. 
Eccetto da Skaracchio e Sangueputrefatto che in fatto di cucina erano davvero degli assi. Certo, a fargli da compagnia sarebbe venuto anche Gambedipesce, ma, proprio come la fidanzata Vör, era costretto a rimanere nella propria camera da letto mentre Bragi e Stoick sistemavano sul letto gli abiti che avrebbe indossato il futuro sposo.
Inutile dire che il ragazzo si sentì particolarmente a disagio in quella bizzarra e nuova situazione.
Ora capiva gli amici, la gioia mista a paura che provavano nei corrispettivi giorni matrimoniali. 

«Dovremo dare una sistemata a quella barba, non credi figliolo?» disse Stoick voltandosi verso il biondo Ingerman, le mani del fanciullo armeggiare nervosamente con una delle diverse trecce che giacevano nella barba. 

«Stoick ha ragione, non puoi presentarti così da Vör.» riprese Bragi che non attese risposta dal figlio. Nelle mani di lui un pettine e un paio di forbici fare da cornice ad un sorriso che non rassicurò affatto Gambedipesce. 

«La mia barba è abbastanza curata, la taglio e la pettino ogni giorno, grazie.» rispose stranamente contrariato il giovane Ingerman che neanche due secondi dopo si scusò caldamente con i presenti.
Non era da lui agitarsi e divenire così scorbutico con delle persone che conosceva talmente bene da sempre che da loro proveniva solo del bene e mai del male. 

«Non preoccuparti figliolo, è normale essere nervoso. Anche tuo padre rispose così quando gli proponemmo di darsi una sistemata. Dovemmo subito tacere, al tuo contrario giovane Gambedipesce lui ci minacciò con un coltellaccio arrugginito!» rispose con una fragorosa risata Stoick che si sedette pesantemente sulla sedia posta innanzi al piccolo Ingerman. Davanti a loro, a dividerli vi era un baule che sarebbe servito come tavolo.

«Non è colpa mia se vi siete presentati con una lama rovinata, neanche un panetto di burro avrebbe potuto tagliare. Immaginatevi cosa avrebbe fatto alla mia chioma! Datemi torto, su!» aveva esclamato in uno sbuffo divertito Bragi che si sedette al fianco di Stoick deponendo le armi sul baule. Gambedipesce rise, leggermente più tranquillo rispetto a poco prima. 

«Effettivamente una lama rovinata inquieterebbe un po tutti, c'è da ammetterlo. 
Vorrei chiedervi una cosa riguardante il padre di Vör.» Vör. Il primo e unico pensiero di Gambedipesce era proprio la fidanzata, non poteva fare a meno di pensare a lei e di come si sarebbe sentita particolarmente a disagio nel farsi toccare da qualcuno che non era lei.
Già, la giovane aveva fatto grande fatica a farsi accarezzare o anche solo prendere la mano da lui, poteva solamente immaginare come si sentiva in quel momento. 

«Cosa ti interessa di lui, Gambedipesce?» rispose Stoick che a parlare del fratello provava sempre un grande morso al cuore. Non era abituato a rivangare la memoria di lui in così tante occasioni, per l'Haddock il ricordo di un defunto non andava nominato invano.
Ma capiva, infondo, la necessità di lui tanto quanto di lei, di sapere di più.
Stoick pensò a Valka, un vago dubbio venne quando l'idea si presentò sotto forma di lei che  svuotava il sacco a Vör.

«Siete sempre molto affettuoso con Vör e la guardate con lo stesso sguardo con cui guardate Stoick e Valkyrja Jr. Voi siete suo zio, non è vero?» domandò a bruciapelo Gambedipesce in attesa di negazione o confermazione. Ma lui lo sapeva, era un giovane di estrema intelligenza e molte cose non sfuggivano alla sua mente svelta e abbastanza lucida per analizzare i segnali seppur quelli invisibili. Bragi guardò il suo Capo, il silenzio cadere lentamente sulla stanza per breve secondi che sembrarono interminabili. 

«Suo padre era mio fratello e, di conseguenza, io e Valka siamo i suoi zii.  Stiamo attendendo un buon momento per dichiararglielo, vorremmo che fosse in una occasione di felicità per lei e che non la sconvolga.» confessò allora Stoick andando ad annuire lentamente alle proprie parole.
Aveva promesso al fratello di amare sempre e comunque la figlia come figlia propria e, invece, il destino volle che la madre testarda l'affidò ad una donna di sua fedeltà incurante del fatto che a Berk avrebbe avuto una vera famiglia che l'avrebbe amata incondizionatamente. 

«Forza, spalancate le bocche dello stomaco, vi rimpizzeremo come maialini!»

La voce di Skaracchio si fece largo nella stanza andando interrompere quel momento di confessioni. 
Per Stoick, in un momento così fragile e di dolore fu una manna dal cielo vedere il volto sorridente dell'amico che, da quando incontrò Sangueputrefatto, sembrò non avere neanche una giornata storta.
I piatti si posarono uno alla volta sul baule, gli uomini sedersi in cerchio e iniziare a mangiare tra chiacchiere e risate. 
Il volto di Gambedipesce rilassarsi alla vista del cibo, sua antica amica e unica protezione per non essere ferito dagli altri.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Dragon trainer / Vai alla pagina dell'autore: DeadlyNadder 92