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Autore: sallythecountess    04/05/2020    1 recensioni
Mina è una donna bellissima, con un enorme passato oscuro alle spalle e molte cicatrici sul corpo e nell'anima. Non è mai stata amata, ma sempre e solo posseduta come un bell'oggetto di valore da sfoggiare in giro. Mille amanti, centinaia di regali preziosi, eppure nessuno si è mai preoccupato di fare la cosa più semplice, ossia regalarle un vero amore. Riuscirà a trovare la persona che sanerà le sue ferite?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mìmi'
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ATTENZIONE: Non perdete il capitolo 33 perchè non capirete i successivi!

Capitolo 34: il libro
Per le prime due settimane aveva razionalmente finto che lui non esistesse, aveva finto di non amarlo e di non stare male, ma non le era venuto benissimo. Sorrideva piano quando le parlavano di foto, canticchiava stupide canzoni in spagnolo e sembrava sempre avvolta da pensieri tristi, ma era riuscita a resistere e ne andava molto fiera. Poi un giorno in auto fissava la pioggia dal finestrino, mentre i suoi assistenti le raccontavano qualcosa che non stava ascoltando e sentì la sua segretaria rispondere al telefono dicendo “gliel’ho già detto signor Jimenez, la richiamerà appena può…” e il cuore le salì letteralmente in gola.
“E’ un incubo!” ringhiò la segretaria finita la chiamata, ma Jen ridendo rispose “…si sarà messo qualche sciocca idea romantica in testa”
Tutti risero per quella stupida frase di Jen, ma Mina fece una cosa strana. Chiese solo “…ha chiamato spesso?” ma con una voce così dolce, da togliere il sorriso a tutti i presenti.
“Spesso? Ha chiamato ogni fottuto giorno. E mi ha riempita di email!” rispose la segretaria scocciata, ma Mina sorrise molto piano. Non poteva e non doveva stare con lui, ma le mancava infinitamente così tornata a casa fece una cosa che non doveva fare: accese il suo vecchio cellulare e si mise a guardare le foto della festa e le altre che avevano fatto insieme. Sembrava davvero che si amassero tanto, eppure non potevano stare insieme. Trovò tutti i messaggi che le aveva scritto e decise di non leggerli perché le avrebbe solo fatto più male, così spense il cellulare vecchio, riempì la sua vasca da bagno e provò ad annegare i suoi pensieri, ma questi dimostrarono di saper nuotare benissimo. Provò in tutti i modi a negoziare con il suo cervello una soluzione che potesse permetterle di stare di nuovo con lui, ma non c’era modo: non importava quanto lo amasse, doveva dimenticarlo perché le avrebbe fatto del male.
Eppure nei giorni successivi si ritrovò sempre più spesso ad accendere quel telefono e a fissare quelle foto in cui erano felici, rimpiangendo disperatamente il suo odore e il sapore della sua pelle. Iniziò a sognare di fare l’amore con lui e ricominciò a pensare ai suoi occhi per tutto il giorno, così quando le dissero che avrebbero avuto una conferenza stampa insieme, il cuore di Mina scoppiò. Aveva ignorato tutti gli impegni del libro per non vederlo, ma la conferenza stampa per il lancio non poteva proprio ignorarla, eppure si sorprese a sorridere all’idea di rivederlo.
  Lui, invece, era tesissimo. Gli tremavano le mani quel pomeriggio, e per quanto provasse a stare calmo sapeva che non ci sarebbe mai riuscito. Non l’aveva incontrata né alle cene, né ai meeting ed era rimasto a parlare da solo con Jen delle foto e del libro, ma quel giorno era diverso: finalmente dopo quasi tre settimane l’avrebbe rivista, anche se davanti ad un plotone vero e proprio di giornalisti. Certo non era la soluzione ideale, ma Juan si era detto che doveva provare il tutto per tutto, così le aveva fatto un disegno e si era fatto sistemare i vestiti e i capelli. Era contemporaneamente terrorizzato ed euforico all’idea di vederla, ma ignorava che Mina non dormisse da tre giorni per lo stesso motivo.
Arrivò prestissimo con la speranza di vederla, ma immediatamente lo confinarono nel suo camerino e capì che non sarebbe stato semplice trovare quei due occhi azzurri. Rimase a tormentarsi per un po’, e poi si avviò verso il palco con qualche minuto di anticipo e il cuore pieno di aspettative, ma non avrebbe mai potuto prevedere quello che successe. La trovò sul palco a ridere e scherzare con i giornalisti e per un attimo pensò solo “non ce la posso fare!”
“…andiamo Mina, lo sappiamo che sei una piccola peste. Davvero ci vuoi far credere che tu e Swanson siete solo amici?” le disse con tono canzonatorio un reporter molto giovane e lei con un sorriso bellissimo ribattè “Sean, tesoro, lo so che ti piacerebbe tantissimo questa storia tra me e Swanson, ma non succederà, quindi passa oltre, ok?”
Non era stata antipatica, ma molto dolce e simpatica e Juan si sciolse quando le chiesero “…e sei innamorata Mina?” perché lesse la tristezza sul suo viso per un istante.
Il suo sorriso così dolce e spontaneo si paralizzò, allora, pensando all’uomo che stava per vedere e che amava con tutta l’anima, ma facendo un occhiolino rispose “certo, del tuo collega Sean che è tanto geloso di Swanson, ma spiegateglielo vi prego che non ne ha motivo!” facendoli ridere tutti.
Sembrava molto a suo agio in quell’ambiente e scherzava con quelle iene con molta disinvoltura, ma quando dissero “Oh è arrivato anche l’artista, buonasera …” lei si gelò per un secondo e lui se ne accorse.  
Juan salutò tutti e si sedette accanto a lei con il cuore in diecimila parti. La fissò per qualche istante e poi, proprio quando pensava che era tutto perduto, Mina alzò gli occhi e gli fece un sorriso terribilmente triste. Juan ignorò qualsiasi cosa allora, e spegnendo i microfoni le disse molto piano “come stai ragazzina?”
“così…un po’ triste…” rispose Mina, con due occhi giganteschi e lui sussurrò “…a chi lo dici.”
Estrasse dalla tasca il disegno ripiegato in quattro parti e glielo porse senza parlare. Mina era incerta sul da farsi, ma con molta discrezione lo aprì e impazzì per quel disegno di un lupo che leccava le ferite di una bambina in lacrime.
Si commosse per un attimo, ma lottò con tutte le sue forze contro la lacrima che voleva scivolarle sulla guancia e sussurrò solo “grazie”, ma ovviamente quella loro intimità non passò inosservata. Furono interrotti da Jen, che aveva ovviamente capito tutto e non aveva nessuna intenzione di lasciare vita facile a Mina, così riaccese i microfoni e le ringhiò di lasciarle il posto accanto a Juan, ma lei scosse solo la testa e Juan pensò “Dio grazie”.
La prima domanda, ovviamente, fu per Juan. Avevano intercettato immediatamente il loro gioco di sguardi, non era stata una mossa furbissima da fare davanti a un plotone di giornalisti di gossip, ma ormai era fatta.
“…com’è stato lavorare con la Shatner? E’ un osso duro come dicono?” gli chiese un omino insulso e lui pensò solo “fantastico” ma rispose “ho lavorato molto bene con lei. Ha assecondato la mia visione delle cose ed è stata sempre molto professionale”.
“Rusty non riuscirai a fargli dire che sono una stronza capricciosa…” rispose Mina ridacchiando e Juan sorrise e basta, cercando costantemente i suoi occhi. Risposero a tono a tutte quelle domande, ma poi ad un certo punto in Juan nacque un desiderio stupido, e si avvicinò pianissimo per prenderle la mano sotto al tavolo. Mina tremò per un attimo e lui temendo di averla spaventata, fece per lasciarla, ma lei l’afferrò e la strinse fortissimo, facendo scoppiare il cuore del povero pittore.
“Stupida, stupidissima Mina” si disse arrabbiata, ma lui aveva iniziato a sorriderle e lei si era sciolta completamente.
Finirono la conferenza stampa mano nella mano e lui fu straordinariamente cortese con i giornalisti, ma una volta salutati Jen letteralmente la trascinò via, come faceva sempre.
“Aspetta” le disse Juan con il cuore in gola e Mina si girò a fissarlo ma Jen non la lasciò.
“…non ti chiedo molto Mìmi, rispondi solo a telefono, per favore. Mi manchi…” le disse in un impeto di sincerità e lei sussurrò piano “anche tu da morire…”facendolo sorridere come mai prima, ma allo stesso tempo facendo infuriare Jen.
Iniziò a gridargli che dovevano togliersi dalla testa quella stupida storiella, che erano stati imbarazzanti davanti ai giornalisti e mille altre cose che però Juan e Mina occhi negli occhi non ascoltarono.
“…e mi raccomando stasera, non fate cazzate con gli azionisti…” concluse Jen furiosa e Mina sconvolta chiese “ci sei anche tu?” ma lui sorridendo sussurrò piano “a stasera, mi amor…” facendola sorridere dolcemente.
“Mina, no!”
 Le ringhiò Jen portandosela via con modi estremamente bruschi. Provò a spiegarle per quanti motivi non era una buona idea quella cosa, ma Mina le rispose acida “guarda che non serve che tu mi dica perché sto sbagliando, lo so benissimo da sola. Le conosco tutte le motivazioni e sono anche più profonde di quelle che mi stai dando, che sono stronzate.”
Jen si paralizzò per un attimo, allora e Mina aggiunse “…ma non posso hai capito? Non ce la faccio. Non so se ti è mai capitato, a me non era mai successo. Mi sento morire anche solo se sento il suo nome e non riesco fisicamente a stargli lontana. E’ stupido? Lo so. E’ pericoloso? Già! Sono senza dignità? Decisamente.”
“Oddio un’altra storiella romantica…” le disse Jen con fare scocciatissimo e Mina annuì seria.
“…ma questo poi non ha neanche un soldo, benedetta ragazza! Ti sfrutterà in tutti i modi per tirare su un po’ di denaro…”
Concluse rigida e Mina pensò che non era vero, ma non aveva voglia di risponderle. Sospettava che Jen non si fosse mai innamorata e che dunque non potesse avere la minima idea di cosa stesse provando.
“…comunque la storiella è finita, dato che domani partiamo per l’Asia e resteremo fuori per più di un anno” le ringhiò bruscamente e Mina sbuffò forte pensando a tutte quelle promesse che si erano scambiati. Le avrebbe mantenute? Sarebbe partito con lei?
 Tornata a casa accese il vecchio cellulare e recuperò quel cuoricino di diamanti che aveva nascosto in un cassetto e con il cuore in gola arrivò al ristorante dove si teneva la cena. Era insieme a Jen che continuava a prenderla in giro e lo vide immediatamente appena entrata nel ristorante, ma rabbrividì quando capì che la persona con lui era la sua ex Beth, che ovviamente era stata invitata come sua manager.
 Juan non aveva avuto né tempo, né modo di cercare un sostituto per la regina di Narnia, ma non si parlavano, quindi non gli era parso un problema così grande. Toby mediava sempre tra loro e lui non si aspettava che lo avrebbe raggiunto a quella cena, dato che non si era mai fatta viva in quei giorni, eppure era evidente che Beth avesse ricevuto una telefonata di avvertimento. Ora parlava con gli azionisti di lui, vantandosi di quel “suo artista talentuoso” mettendogli la mano sulla spalla, comportandosi proprio come aveva fatto Mina tante volte.
La povera Mìmi non capì cosa stesse esattamente succedendo, ma le fece così male quella scena da spingerla ad andarsene, ignorando le lamentele poco convinte di Jen. Si girò per uscire ma poi qualcosa le scoppiò dentro e si strappò con forza la collana che aveva al collo e la diede a Jen dicendo “ridagliela. Digli che non voglio mai più vederlo”.
“Non vuole più vederti” riportò Jen con una punta di soddisfazione depositandogli tra le mani quel regalo a cui lui teneva tanto e Juan perse completamente la ragione. Scappò a cercarla, senza salutare nessuno, senza sapere neanche dove andare. Capì immediatamente che era per colpa di Beth e che aveva commesso un errore terribile, ma non aveva idea di come rimediare e Mina non aveva nessuna voglia di dargli una seconda chance. Ci provò per giorni, per settimane, ma non riuscì neanche ad avvicinarsi a Jen o a qualcuno del suo entourage. Mina era scomparsa di nuovo e questa volta aveva imposto anche alla sua segretaria di cambiare numero. Sembrava tutto finito, definitivamente questa volta, eppure il destino ci mise lo zampino. Passò più di un mese prima che quella creaturina riapparisse nella vita di Juan, presentandosi alla galleria di Brooklyn in una fresca mattina di settembre, con i suoi enormi occhialoni neri, una cartellina tra le mani e il cuore in gola. Aveva lottato per settimane con l’istinto di cercarlo, di chiamarlo anche solo per insultarlo, ma poi una persona era entrata nella sua vita e Mina fu costretta a parlarne con Juan.

Nota:
Scusate lo so che non si pubblicano due capitoli e spero di non avervi scocciato troppo, ma dovevo assolutamente farvi leggere anche questo. Allora, che ne pensate? Juan ha sbagliato con la storia di Beth? Mina ha sbagliato? E soprattutto: perchè Mina tornerà da Juan? Siete curiosi?
   
 
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