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Autore: phoenix84    05/05/2020    1 recensioni
Se scoprissi che l'uomo che hai sempre amato, il tuo migliore amico, non è mai stato limpido come hai sempre creduto?
Sono passati anni dalla fine della guerra, un nucleo di facinorosi ancora devoti a Voldemort attaccano i Tiri Vispi Weasley segnando per sempre la vita di questa famiglia. Tra incomprensioni, ardui incantesimi, pagine di diario, bisogna perdersi totalmente per potersi ritrovare.
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter | Coppie: Angelina/George, Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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27 Luglio 2010

 

“Finalmente a casa”

Questo l’unico pensiero di Hermione appena varcata la porta di casa. Un batuffolo dai capelli rossi le corre incontro.

-Mamma, mamma…- la piccola visione viene presa in braccio e le viene depositato subito un bacio sulla guancia.

-C’è sio! C’è sio!-

-Ah, devo dedurre che è il tuo zio preferito?!- domanda retorica mettendola giù e tenendole la mano, avanzando nel salotto d’ingresso verso le scale che portano al piano di sopra. Chiede:

-Facciamo uno scherzo allo zio?-

La piccola fa cenno di no con la testa ma sorride.

-Hey, tu da che parte stai?- afferma stizzita a bassa voce lei, piegando il busto per farsi sentire meglio. Un rumore viene dalla porta della cucina.

-Dalla mia, che domande! ROSE!- urla lo zio in questione per far spostare la piccola prima di pronunciare, bacchetta alla mano:

-Aguamenti!- e un getto d’acqua parte dallo strumento per colpire la povera vittima. Nel frattempo la bimba si nasconde dietro le gambe dello zio che tiene in braccio il piccolo Hugo.

Il ragazzo ha un sorriso caldo e solare, di quelli che coinvolgono tutto il volto, che fanno venire persino delle rughette intorno agli occhi. Ma non si è mai fermato al suo viso, il sorriso di Fred, come quello di George, ben intesi, è capace di trasfigurare il volto di chiunque in un volto sorridente. Decide di interrompere il flusso d’acqua, giusto per non affogare la sua vittima.

-Guarda Rose, la mamma aveva bisogno di una doccia!- ride l’uomo dai capelli rossi.

-Expelliarmus- grida finalmente la strega disarmando il cognato.

-Non ti crucio solo perché hai i miei figli intorno.- si lamenta l’altra. Si da una rapida occhiata allo specchio lì vicino prima di ricominciare:

-Accidenti Fred, avevo fatto un incanto per i miei capelli!-

L’altro ride affermando:

-Beh, secondo me stai meglio così! Non è vero Hugo? mamma è più affascinante così!- sorride in direzione del bimbo che ha in braccio che gli sorride sbattendo le mani sulle spalle e dondolandosi tra le sue braccia.

-Hugo, pure tu, ma nessuno è dalla mia parte in questa casa?! Se hai il coraggio metti i bambini giù che ti lancio qualche maledizione senza perdono!- risponde impertinente.

-Fossi matto! Mi fai paura!- afferma afferrando anche Rose e iniziando a correre.

-Weasley! Fai bene ad averne!- urla infine rincorrendo il rosso.

 

-Ehi Ronnie! Che fai qui?- dice il proprietario del negozio, da dietro il bancone adocchiando il nuovo entrato.

-Ciao George, volevo prendere qualcosa per la piccola Rose prima di tornare a casa, giusto per fare impazzire Hermione!- risponde l’altro con un sorriso avvicinandosi.

-Ci ha già pensato Fred! Questa sera è a cena da te, l’hai dimenticato?- domanda l’altro.

-Per niente, per come lo conosco in questo momento sta facendo svalvolare mia moglie e io mi tengo ben alla larga, ritornando a casa solo quando sarà più calma!- spiega tranquillo il più piccolo.

-Ehi, capisco perché ti hanno preso tra gli Auror, hai tattica! Quindi passare dal negozio è tutta una strategia?!- domanda ghignando il gemello.

-Se arrivo adesso a casa non so che cosa mi troverò davanti e probabilmente Hermione non potendo uccidere il tuo gemello, ma avendo carta libera con me, deciderà di diventare vedova! E poi sono qui per vedere mio nipote, dove diavolo è? - risponde infine.

Un bambino di circa otto anni si avvicina.

-Ciao zio, sei scappato da casa?-

-Piccolo impertinente. Porta rispetto. Sono tuo zio!- si lamenta.

-Ti rispetto e per questo ho paura per la tua vita! Zia Hermione potrebbe ucciderti.- rimbecca l’altro.

-Vedi, lo sanno tutti.- si infila una mano tra i capelli con fare teatrale e continua:

-Miseriaccia, rischio più la vita a stare in casa che a girare come Auror.- si autocommisera.

George, trasforma il ghigno in una faccia curiosa, poi chiede:

-Ultimamente inviti molto spesso Fred da voi. Si è messo nei casini e non lo so?- chiede con uno sguardo preoccupato.

-In quale universo Fred si metterebbe nei casini senza di te?- chiede l’altro con una faccia buffa.

-Vorrei ben dire! Allora?! Come mai non ci inviti insieme? Sono particolarmente offeso, Ronnieno!-

-Smettila di chiamarmi così, se ci tieni tanto il prossimo invito lo faccio collettivo, anche se pensavo che ormai non stesse sempre appiccicati, o ha contribuito alla nascita dei miei nipoti?- domanda ghignando.

-E’ una battuta di cattivo gusto, Ron. Ogni coppia di fratelli, mamma e papà hanno saltato un giro d’ironia. Prima Percey, poi tu. Se ne fosse nato un altro o un’altra dopo Ginny sarebbe stato il massimo! Comunque non lo so, c’era la luce spenta quella notte.- afferma con sguardo sognante.

-Papà!- sbraita l’altro tappandosi le orecchie:

-Vorrei non sentirli certi commenti. Giuro davvero, tu e lo zio Fred mi bloccherete la crescita prima o poi.- afferma andando in magazzino. 

Appena sparito oltre la porta il padre comincia:

-Dico davvero, a volte sembra più assennato di tua moglie e Percy messi insieme, inizio a sospettare davvero che ci fosse troppo buio quella notte!-

-Smettila idiota, è la vostra fotocopia! E poi anche a te avrebbe fatto impressione pensare a mamma e papà insieme, lascialo perdere!- lo difende lo zio.

-Eravamo sette e adesso hai due figli anche tu. Penso che ormai è superato il momento in cui qualcuno debba spiegarti come nascono i bambini.- lo guarda stranito come se avesse detto la cosa più innocente del mondo.

-Fai davvero schifo George.-

-Sì, lo so. Ma non provare a cambiare argomento. Non mi hai ancora risposto. Come mai tutti questi inviti a Fred solamente?- chiede più insistente mentre Ron si appoggia al bancone e lo guarda finire di confezionare alcuni prodotti. 

-Sono un po’ preoccupato per lui.- allo sguardo interrogativo dell’altro, va avanti:

-Siamo andati tutti avanti, tu hai messo la testa a posto e ti sei sposato con Angelina, hai due figli meravigliosi,- lo interrompe l’altro:

-Ehi, non offendere! Io la testa a posto, sentilo questo!-

-Dai che hai capito che intendo,- sbuffa l’altro -Io sto con Hermione, Ginny con Harry, persino Paciock si è sistemato. Tutti hanno costruito una famiglia e una vita propria. E’ come se Fred non abbia voglia di andare avanti, sembra voler rimanere un eterno Peter Pan.-

-Un che?!- chiede l’altro perplesso.

-E’ una storia che Hermione racconta a Rose la sera. E’ un bambino che non vuole crescere, vuole sempre rimanere a giocare.- spiega.

-Beh, che ci sarebbe di male?Nel non voler crescere, intendo. Rifletti Ron, io e Fred ne abbiamo fatto un lavoro della nostra voglia di non crescere.- -Ma sai, magari vedere quanto è bello avere qualcuno che ti aspetta a casa, che ti racconta la sua giornata, che si preoccupa di te, che ti ama… Ecco, sì, magari questo gli fa venire voglia di andare avanti, di volerle tutte queste cose.- dice incerto il più piccolo.

George gli poggia una mano sulla spalla e afferma:

-Fred sa bene tutte queste cose, le conosce più a fondo di quanto tu possa immaginare, e se ci tieni tanto a saperlo, io penso solo che non abbia incontrato quella giusta. Credimi fratellino, quello si diverte più di tutti i fratelli Weasley messi insieme. Fa un lavoro che ama, ha una famiglia che lo supporta, Ginny e Angy lo viziano in tutti i modi possibili e immaginabili, e soprattutto gli presentano tutte le loro amiche, ha dei nipoti fantastici, e una ragazza a settimana, se va bene, a volte non faccio in tempo a memorizzare i nomi. -

-Forse non dovresti fargli frequentare Freddie, non è un buon esempio per il ragazzo!- giudica l’altro.

-Per l’amor del cielo, è il migliore che possa avere! Deve divertirsi mio figlio, rispettando le ragazze che incontra. E l’esempio non potresti essere tu, innamorato segretamente della tua migliore amica per una vita, per poi passare dalle labbra di LavLav, che con tutto il rispetto per i suoi problemi attuali, al tempo era una cosa fastidiosa e insopportabile. Ovviamente non ci hai fatto nemmeno del buon sesso, anzi che dico, penso che non ne hai fatto nemmeno pessimo. Vi mangiavate solo la faccia a vicenda.- non gli da il tempo di controbattere e riprende:

-Non posso fargli vedere io come deve comportarsi con le femmine se no Angie mi ha promesso che me la farà pagare in modi che nemmeno conosco, e credimi mia moglie ha molta fantasia,- continua ammiccando le sopracciglia:

-Ci vuole qualcuno che educhi il ragazzo. Ti consiglio di lasciargli Hugo il tempo necessario che si sveglia. Anzi faglielo adottare, ne può solo avere giovamento quel povero bambino.

Sai che non posso più andare a prendere mia moglie agli allenamenti perché qualcuna con le idee non molto chiare mi confonde per lui e parte un pianto che nemmeno Cho l’anno dell’ES? Di quanto io, cioè lui, sia fantastico, che anche se le cose erano state chiare dall’inizio, la tizia non aveva potuto non innamorarsi di me, cioè di lui, che è pronta ad aspettarmi, cioè aspettarlo. Dico io come fai ancora a confonderci?!-

-Dici per via dell’orecchio?- chiede imbarazzato Ron.

-Ma no,- e muove la mano come a scacciare le mosche o quella ridicola idea del suo interlocutore:

-Dico perché io sono infinitamente più bello!- 

L’altro volta gli occhi al cielo e vede il piccolo Freddie scendere le scale per raggiungerli con degli altri pacchi già confezionati.

-Ad ogni modo, non sto tranquillo a sapere che torna ogni sera a casa da solo, dovremmo presentargli qualcuno, fargli capire che è bello avere una famiglia da cui tornare. E’ come se si fosse fermato alla battaglia di Hogwarts.- cerca di portare alla razionalità quella conversazione così fuori di testa. Ci cascava sempre con loro.

-Ron, davvero. Non tutti siamo come te, sei fidanzato praticamente da quando hai 10 anni. Nella tua vita c’è stata, c’è e ci sarà solo Hermione.-

L’altro si passa la mano tra i capelli, come fosse a disagio da quella scottante realtà, per poi sentire la filippica del maggiore:

-Prendi Charlie, non mi sembra passarsela tanto male con i draghi, non ha intenzione di sistemarsi e vive la sua vita giorno dopo giorno. Perché ti preoccupi per Fred e non per Charlie?

Diavolo non deve essere egoista. Si deve impegnare anche per me che non posso. Tutte quelle giocatrici di Quidditch da soddisfare.- finisce inarcando ancora una volta le sopracciglia.

-Mi preoccupo di Fred perché Fred è qui. Se ci fosse Charlie mi preoccuperei per lui. E poi non puoi paragonarli. Charlie non sta mai fermo nello stesso posto per più di sei mesi, non lo ha nemmeno il tempo per una ragazza. Mentre Fred è qui e sì, magari per ora si sta divertendo, ma il tempo passa e arriverà il momento che non ci sarà più una bella tizia ad aspettarlo.- continua imperterrito.

-Ma magari per allora avrà incontrato la sua Hermione, la sua Ginny, la sua Fleur, la sua Angelina. E se non ci fosse nessuno, ci sono sempre io. Non mi preoccuperei così tanto, Fred sa badare a sé stesso. Ascoltami, se non mi preoccupo io per lui, perché dovresti farlo tu?-

-Mmm- non è propriamente concorde, ma sa anche che per George l’argomento è chiuso. A volte glielo avrebbe voluto chiedere perché dopo il dolore per la quasi perdita del gemello e la preoccupazione costante nel post battaglia, che lo attanagliava, perché  improvvisamente non si preoccupava più per Fred, perchè improvvisamente sembravano due persone distinte e non quell’agglomerato di pazzia che sono sempre stati. Quando ne parlava con Hermione o con Harry, loro dicevano che erano semplicemente cresciuti, che era arrivata Angelina, poi i bambini e che era normale che loro due non fossero come prima. Certo finivano sempre le frasi l’uno dell’altro, parlavano all’unisono e spesso sembravano colpiti da una preoccupante telepatia, ma erano così diversi. A volte lui stesso si diceva che la guerra era stato il più grande cambiamento nella vita di ognuno di loro, che aveva lasciato sin troppi strascichi e che magari si trattasse solo di questo. Ma qualcosa stonava. Dalla battaglia di Hogwarts, Fred è diventato una priorità per George, tanto che il gemello per un po’ si era annullato. Avevano rischiato di perderlo, e gli stava addosso solo per controllare che respirasse ancora. Li aveva invidiati, la loro ripresa era stata così celere. A volte pensava che l’altro lo avesse lanciato tra le braccia di Angelina, solo per toglierselo di torno, ma che, probabilmente, non pensava avrebbe funzionato talmente bene da lasciarlo orfano della sua metà.

-Mi fai compagnia fino alla chiusura?- chiede George vedendolo assorto nei suoi pensieri.

-Beh sì…- risponde l’altro guardandosi intorno. Quel negozio riesce sempre a stupirlo, i suoi fratelli avevano trovato la loro strada. Charlie è sempre stato affascinato dai draghi, per Bill aver trovato Fleur aveva ricompensato il lavoro sedentario della Gringott a Londra, probabilmente senza la bella cognata francese dopo la guerra sarebbe ripartito anche lui. Percy aveva il suo posto al Ministero, qualcuno aveva pure avuto il coraggio di sposarlo. Ginny il suo futuro nel Quidditch e la sua vita con il suo migliore amico  e poi i gemelli: che di quel folle loro mondo avevano fatto una fortuna. Erano stati geniali, caparbi, avevano fatto tutto da soli ed erano anche andati un po’ contro tutti. Ancora ha nelle orecchie le urla di loro madre.

Se doveva tirare le somme egli si sentiva tirato dagli eventi, no che gli dispiacesse il suo lavoro di Auror, ne era anzi orgoglioso. Grazie a lui avevano catturato parecchi Mangiamorte che si davano alla macchia dopo la caduta di Voldemort, ma era stato trascinato in quelle scelte, non si era mai fermato davvero a riflettere se fosse davvero quello che voleva nel suo futuro.

Inzia a giocare con Freddie a spara schiocco, quando sente aprire la porta, si gira e vede appena un uomo con una bacchetta in mano che scaglia una luce verde. Ha giusto il tempo per mettersi davanti al nipote e proteggerlo.

 
   
 
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