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Autore: ladypink88    06/05/2020    10 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Rimasero così .  Racchiusi in un bacio per un istante che pareva essere allo stesso tempo troppo eterno ma anche troppo breve .
Lui si distaccò leggermente e la osservò per un momento. Lei era senza parole, visibilmente sorpresa, ma allo stesso tempo imbarazzata.
Laura in un attimo prese il suo zaino e corse via il più velocemente possibile. In quel momento l’unica cosa che voleva fare era scappare, il suo cuore batteva all’impazzata e dentro di sé quelle lacrime che appena versato  ( sì lo sapeva erano lacrime le sue) avevano lasciato il posto ad una gioia infinita che si stava esprimendo in quell’assurdo batticuore.
Si ritrovò fuori dall’università e senza pensarci due volte entrò in un bar, prese posto sul primo tavolino che aveva trovato e si disse che era il momento di darsi una calmata. Quella mattinata l’aveva destabilizzata emotivamente, e aveva bisogno di fare il punto della situazione.

“Signorina, gentilmente, mi può dire la sua ordinazione? “ disse quasi spazientito il cameriere ad un certo punto “ Do you speak English? “… Laurà lo guardò di soprassalto e disse semplicemente “ Una mezza di acqua naturale grazie”. Il ragazzo la guardò stranito e le chiese “ Qualcos’altro? “ ed  in quel preciso istante le venne in mente il cappuccino che Manuel aveva preso per lei poco prima di… “ ehm un cappuccino per favore”, il cameriere fece cenno di assenso e se ne andò.
Era successo. Manuel l’aveva baciata. E lei di tutta risposta era scappata via. Ma perché diamine si stava comportando in quel modo? Perché era scappata via? E soprattutto perché era così maledettamente felice? E perché prima era scoppiata a piangere? Tutto in un momento le fu tremendamente chiaro.


E realizzò che aveva lasciato il biondino da solo dopo che lui l’aveva baciata. Cosa starà pensando lui adesso? Di sicuro adesso mi odierà e penserà che sono un idiota.
Quel giorno le cose avevano preso una piega davvero inaspettata. E tra tutte ciò che era successo Laura era perfettamente consapevole di due cose : Manuel le piaceva proprio tanto , anche se non aveva mai avuto il coraggio di ammetterlo a sé stessa e dopo quanto era successo, ora non aveva proprio il coraggio di guardarlo in faccia. No non poteva affrontarlo . Non ora.
Diede uno sguardo all’orologio. Erano le 15,30. La prima lezione del pomeriggio era quasi giunta al termine, ma non era la prima che avrebbe perso quel giorno. Laura si incamminò verso la stazione per andare a casa.
Aveva bisogno di mettere un po’ in ordine le sue idee.
Alle lezioni perse ci avrebbe pensato poi.


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Era stato un istante. Era stato più forte di lui.  Le era sembrata così graziosa e tenera in quell’istante che non ebbe modo di ragionare.
Baciarla era stato un istante. Favolosamente lungo ma anche tremendamente labile allo stesso tempo. E la cosa peggiore era che lei era fuggita via alla velocità della luce. La puffa aveva messo il turbo ed era scappata in ritirata. Lo faceva sempre tutte le volte che si trovava in difficoltà e non sapeva come reagire.
Proprio come quella volta quando da ragazzini il giorno del suo compleanno lei si era nascosta nel suo posto segreto dopo che si era resa conto che il suo papà non sarebbe venuto neanche quella volta a farle gli auguri .
Si sedette sulla panchina dove fino a qualche istante prima era seduta lei e sorseggiò inavvertitamente uno dei due cappuccini che aveva con sé. Ormai era quasi freddo, ma poco importava. Era assorto nei suoi pensieri . Con la mente ritornò a tanti anni prima, al giorno del 13 esimo compleanno della puffa.


Lei indossava un vestitino veramente grazioso. Sembrava una bambolina. E ricordava chiaramente come ogni tanto i suoi occhioni dessero uno sguardo fugace alla porta da cui evidentemente sperava di vederlo arrivare. Lui. Il tanto aspettato papà.
Ma purtroppo quell’aspettativa così grande, allo stesso modo si trasformò in un ‘ enorme delusione. La sua mamma e quella della Puffa erano molto amiche. Quasi tutte gli invitati alla festa erano andati via e anche quel giorno fu un attimo.
Laura era seduta sul divano del piccolo salotto un momento prima e un istante dopo era sparita. Lei e il suo grazioso vestitino. Lei e i suoi occhioni irriverenti ed espressivi.
 A Roby, la mamma della puffa , venne un colpo. Tutti si misero a cercarla e anche quel giorno iniziò a piovigginare. In quel momento a Manuel venne in mente dove potesse essersi cacciata la puffa. Nel giardino del condominio, c’era un cespuglio molto grande con dei rami molto fitti in superficie, ma dentro in realtà era molto spazioso e lui sapeva che la puffa era solita nascondersi  quando la realtà diventava troppo pesante da reggere.
Manuel corse giù e si avviò verso il cespuglio “segreto”. Apparentemente non sembrava esserci nessuno. Ma non era esattamente così. Infilò la testa e diede un’occhiata. La sua intuizione era corretta. Eccola lì la puffa ranicchiata ed in lacrime. Lui entrò nel cespuglio e si mise silenzioso al suo fianco ad osservarla.
Lei non si accorse subito della sua presenza, se non quando sentì una mano accarezzarle la testa . Alzò lo sguardo e disse “ Papi?” non appena vide il biondino la delusione le si dipinse in volto, e sibilò “ e tu cosa ci fai qui?” . Lui non sapeva esattamente cosa rispondere e disse la cosa più ovvia “ sono tuo amico ecco perché sono qui! Non mi piace vederti piangere!”.
Lei lo osservò poco convinta, e continuò a guardarlo. Forse Manuel non era poi così stupido come pensava. In fondo l’aveva trovata e ora la stava accarezzando. Quasi quasi le stava quasi simpatico. Ora non esageriamo. “ Sta piovendo!” esclamò lei . E fece per alzarsi . “ Ti stanno cercando tutti. Solo io però sono riuscito a trovarti . E ti troverò sempre” Lui le prese la mano e l’accompagnò fuori dal cespuglio.
Si avviarono mano nella mano verso casa. Lui quasi la trascinava. Lei lo osservava , si fermò e con i suoi occhioni gli chiese sotto la pioggia : “ Davvero tu sei mio amico? “ e lui con fare deciso affermò “ Ma certo, gli amici ti trovano sempre!”. Lei sorrise e ripresero la strada verso casa.

Quella volta Laura era scappata via perché il suo papà non era venuto per il suo compleanno. Da quel giorno non aveva mai più fatto cenno al suo papà. Però adesso la puffa era scappata via da lui. Doveva capire perché . E in un attimo gli fu chiaro ciò che doveva fare. Ossia ciò che aveva fato da sempre : trovarla, d’altronde erano amici. Glielo aveva promesso.

   
 
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