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Autore: Europa91    08/05/2020    2 recensioni
[Soukoku]
Durante un’agguato Chuuya viene gravemente ferito. Dazai va a trovarlo in ospedale e scopre che il suo partner non si ricorda nulla, nemmeno di lui.
“Dazai si bloccò, il suo cervello ebbe un momentaneo corto circuito, cosa poteva fare?
Opzione 1: rivelare a Chuuya tutta la verità e magari fargli recuperare la memoria a suon di calci;
Opzione 2: fingere di essere suo amico e divertirsi a tormentare Chuuya fino a quando non avrebbe recuperato la memoria, sicuramente poi il rosso gliel’avrebbe fatta pagare e con gli interessi, ma di questo si sarebbe occupato a tempo debito.”[...]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chuuya Nakahara, Osamu Dazai
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 6

 

 

 

“Odasaku cosa ci fai TU qui?” Dazai non sapeva come comportarsi, perché l’amico si trovava al parco? Poi notò un paio di bambini che stavano correndo intorno all’uomo.

 

“Era una giornata così bella che ho pensato di portare i piccoli a fare due passi. Devo preoccuparmi? Ci sarà forse una sparatoria a breve?” Chiese fissandolo serio. Il moro impiegò qualche minuto a processare la situazione, Oda non sospettava nulla, aveva pensato si trovasse li per lavoro, tirò un sospiro di sollievo. Forse poteva ancora cavarsela.

 

“Ehi stupido Dazai non mi hai sentito? Mi sono sbracciato a chiamarti per 10 minuti si può sapere che stai facendo?” Ecco, come non detto, Chuuya era arrivato davanti a loro e stava urlando come suo solito, era fregato, semplicemente fregato. Odasaku alzò lo sguardo confuso osservando i due ragazzi, ci mise qualche secondo per riconoscere Nakahara Chuuya. Forse perché non indossava il suo solito cappello e aveva un cerotto in testa. 

 

“Tu sei Chuuya-kun giusto?” Sentendosi chiamare l’altro si voltò, studiò Oda da cima a fondo prima di rispondere;

 

“Si e tu chi sei? Ci conosciamo forse? Cosa vuoi da Dazai?!” Per qualche secondo l’uomo rimase interdetto, stupito dal tono dell’altro, si voltò verso Dazai cercando aiuto;

 

“Chuuya scusa, ecco lui è Odasaku è mio amico”

 

“Amico?” Disse continuando a fissarlo minaccioso per poi spostare l’attenzione sui bambini

 

“Hai un amico che fa il babysitter?” Chiese con una punta d’ironia; si stava arrabbiando, pensò Dazai, doveva far qualcosa o la situazione sarebbe precipitata; col tempo aveva imparato a riconoscere i segnali che precedevano le sfuriate del suo partner e al momento quei segnali c’erano tutti; sembrava una bomba sul punto di esplodere, doveva inventarsi qualcosa al più presto;

 

“Ha adottato quei bambini. Sono orfani della guerre della Port Mafia. Anche lui è uno di noi. E oggi ci siamo incontrati per puro caso” Chuuya non smise un attimo di guardarli male entrambi, indeciso se continuare ad urlare o credere a quella spiegazione;

 

“Terrà la bocca chiusa?” Domandò sospettoso dopo interminabili secondi di silenzio in cui Dazai aveva iniziato a temere per le loro vite. Oda li guardò sempre più confuso; 

 

“Ufficialmente lui è ancora ricoverato in ospedale” sentì di dover precisare Dazai indicando il più piccolo;

 

“E ti saremmo grati se tenessi la cosa per te, amico. Tu non ci hai mai visto, non ci conosci.” Concluse Chuuya mettendosi in mezzo. Quasi non arrivava alle spalle di Oda eppure lo stava minacciando. Improvvisamente Odasaku scoppiò a ridere lasciando basiti i due ragazzi.

 

“Ok, ok, ho capito non dirò a nessuno del vostro appuntamento segreto” a quelle parole entrambi arrossirono furiosamente, incredibile aveva completamente frainteso la situazione!

 

“Odasaku non hai capito, c’è un errore” si mise a urlare Dazai. Chuuya invece aveva assunto un’espressione incredula, era sicuro di essere arrossito e di aver il viso della stessa tonalità dei suoi capelli. Quello non era un appuntamento, no, assolutamente non lo era, lui e Dazai erano amici, erano partner, non avevano quel tipo di rapporto, o forse sì? Dopotutto lui non se lo ricordava, non sapeva che tipo di rapporto avessero, forse davvero erano qualcosa di più. D’altro canto Chuuya sapeva che Dazai non gli aveva raccontato tutto, l’aveva sempre saputo, eppure aveva permesso che lo facesse, conscio che prima o poi avrebbe scoperto la verità; oppure semplicemente fiducioso che l’altro gliela avrebbe rivelata. Forse si era solo illuso, forse entrambi si erano illusi che quella situazione potesse durare per sempre. Invece era momentanea, come sarebbe stata quella amnesia. Stavano vivendo un’utopia, un sogno dal quale prima o poi avrebbero, entrambi, dovuto svegliarsi.

 

Oda se n’era andato poco dopo portando i bambini con sé, con la promessa di non dire a nessuno ciò che aveva visto quel pomeriggio, ma in fondo cosa aveva visto? Solo due agenti della Port Mafia che passavano del tempo libero insieme. Intanto i due ragazzi si erano seduti su una panchina ed ora osservavano le anatre nuotare nel piccolo stagno davanti a loro. Fu Chuuya il primo a rompere il silenzio; d’altronde era sempre stato quello impulsivo tra i due, 

 

“Cosa stiamo facendo Dazai?” Mormorò continuando a guardare davanti a sé; 

 

“Non so a cosa tu ti riferisca” rispose, anche se aveva capito perfettamente; 

 

“Noi non siamo così. Questi non siamo noi Dazai, lo so io e lo sai anche tu, quindi riformulo la domanda: cosa stiamo facendo?”

 

“Sinceramente non lo so Chuuya, sono sorpreso anche io della piega che ha preso la situazione”

 

“Allora era tutto un tuo piano? Cosa avevi in mente?” 

 

“Non era un piano. Cioè ok, forse all’inizio avevo un piano, ma poi le cose sono cambiate Chuuya” l’altro lo guardò male per nulla convinto di quelle parole 

 

“Voglio la verità per una volta, e la voglio ora, io lo so che noi due non siamo amici” disse avvicinandosi sempre di più, fissandolo deciso.

 

Dazai provò a resistere, ci provò con tutto se stesso; ma avere Chuuya così vicino gli stava provocando emozioni contrastanti. Non riusciva a ragionare lucidamente, non poteva ragionare lucidamente. Era una situazione insopportabile. Così fece la cosa che gli parve più naturale, sporse in avanti, catturando le labbra dell’altro.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eeeeeeeh aggiornamento anticipato!!! Oggi è il mio compleanno, il capitolo è corto e quindi faccio a tutti coloro che seguono la storia un regalo!!

  
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