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Autore: Aurora Barone    10/08/2009    1 recensioni
Naoki:Un'assassina su commissione, uccide solo per delle "buone ragioni", come gli strupratori, di donne che non sanno come altro fare, per non venire più perseguitate, dato che le denunce si rivelano spesso inutili.
Ma un giorno riceve una particolare commissione, uccidere un commercialista, che non ha l'aria di essere affatto un uomo tanto cattivo, anzi ha l'aria di un uomo tonto e indifeso, sembra quasi una femminuccia.
Lo ucciderà? Oppure lo terrà sottosequestro o sfocerà in lui una profonda sindrome di stoccolma?
Si innamoreranno? Oppure no? E perchè le è stato commissionato di ucciderlo, cosa ha fatto quest'uomo di tanto crudele? E come mai Naoki ha deciso di fare l'assassina? Non è un lavoro comune e semplice no?
Se volete scoprirlo leggete!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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5 Marzo 2009

“Il buono e il cattivo sono due contrapposizioni dipendenti dalle circostanze”

Il mattino seguente:

Ero vivo,anche se legato ad una sedia,con una ragazza che si divertiva a farmi domande e ad offendermi.

“Kikuchi Imou...ah che nome...non mi piace...Basta per me sarai Banjo... suona molto più figo..ti va bene Banjo?”

“Oh si,è fantastico!” dissi fingendomi soddisfatto e sorridendo come un ebete,quando avrei voluto fare tutt'altro.

Improvvisamente,sentì un forte bisogno fisiologico. Dovevo assolutamente andare al bagno.

“Senti non è che mi potresti slegare...io devo andare al bagno...non c'è la faccio più!”.

Mi liberò,ma seguendomi fino al bagno.

“Senti vorrei la mia privacy!”dissi protestando.

“Non sei nella posizione di contestare niente!” rispose severa.

Aprì la zip dei pantaloni, cercando di concentrarmi e non pensare che ci fosse qualcuno accanto a me,del resto non avevo scelta.

Naoki: “Vedi se solo tu non mi avessi seguito insistendo con questa storia dei soldi... a quest'ora saresti a casa tua.”

Io:“ E se solo tu...non mi avessi derubato i soldi del mio cliente io avrei ancora un lavoro e non sarei di certo qui!”.

Naoki impugnò la pistola dicendo “Scusa hai per caso detto qualcosa!” esclamò minacciosa.

“No,niente” risposi terrorizzato.

Naoki:”Ne hai ancora per molto?”.

Io:“No,ho finito”dissi tirando su la zip.

Inizio a perquisirmi le tasche.

Mi sottrasse il telefonino,prese i miei documenti e il portafogli che era completamente vuoto.

“Ma non sei un commercialista,come mai sei senza soldi?”

“Li ho spesi tutti in birra e in luoghi di svago per dimenticare di essere stato licenziato”.

“Oh poverino...quanto mi dispiace!”era certamente ironica.

“Senti ho una proposta.... tutti e due facciamo finta di non esserci mai incontrati...così mi lasci andare e non farò nessunissima denuncia”

“Io vorrei farlo...ma non posso!” disse Naoki fingendosi quasi dispiaciuta.

Anche se diceva così,una soluzione doveva pur esserci...forse aspettare il momento propizio per darmi alla fuga,ma si sarebbe mai presentata tale occasione?

Come un segugio, non abbassava mai la guardia trascinandomi in cucina e rilegandomi nella sedia.

“Aspetta almeno...non mi legare...mi sento male...non respiro con queste corde strette”

“ Va bene,allora ti chiudo in una stanza”.

Poteva dirsi più o meno un passo avanti...

Mi chiuse in una stanza, dove c'era un letto, un televisore e uno stereo e nient'altro.

Osservai meglio:c'era anche una finestra,guardai su di essa accorgendomi che il piano era troppo alto,buttandomi da essa sarei certamente morto,ma era meglio morire che rimanere a casa di quella ragazza.

Per prima cosa, mi rimbombava la sua voce nella testa che diceva sadicamente“animaletto domestico” e poi quella casa era così sporca e piena di umidità,si rischiava la peste bubbonica in un luogo del genere.

Vedendo un topo, verso la mia direzione, quel pensiero divenne certezza.

Urlai correndo verso la porta chiusa, che fu subito spalancata.

“Che cazzo succede?!” urlò la ragazza.

“C'è un topo!” gli risposi terrorizzato

Naoki sbuffò infuriata “ e tu mi hai disturbato per un topolino?”

La guardai incredulo, mentre si avvicinava tranquillamente al topo,sparandogli contro.

Dopo lo sparo smise di muoversi, rimase con gli occhi aperti e il suo sangue si sparse sul pavimento.

La mia nausea era ormai al limite-Naoki se ne accorse, così mi tirò un cestino dove poter vomitare.

Ma i miei riflessi, erano sempre stati pessimi quindi mi finì dritto in faccia e mi lamentai dal dolore.

“Ma tu non sarai per caso gay?” chiese con sarcasmo.

“No!” risposi strabuzzando gli occhi.

Quante persone mi avevano fatto quella domanda!

Alcuni cercavano solo di provocarmi, altri ci scherzavano su e altri ancora me lo chiedevano seriamente.

Lo dicevo spesso, che la mia sessualità non centrava con la mia sensibilità,le mie fobie e il mio essere imbranato,ma tutti faticavano a crederci.

“ E tu saresti una donna?” chiesi, rispondendo alla sua provocazione.

“Cosa avresti detto?!” chiese mettendo in bella mostra la pistola.

“Oh no, stavo dicendo che c'è un bel tempo oggi!” dissi tremante.

Lei rise compiaciuta,ma questa volta la sua risata era dolce e spontanea, come quella di una ragazzina.

“Forse, non appartengo allo standard di ragazze che conosci,ma chiunque sarebbe più mascolino di te” affermò divertita.

Desiderai anch'io possedere un'arma, per fargli rimangiare ciò che aveva detto.


Improvvisamente mi scrutò, come se, stesse cercando qualcosa nei miei occhi.

“Non sembri un tipo marcio...e allora perché lo hai fatto? Perché hai derubato la sua famiglia?”

Di cosa stava parlando? Era stata lei a derubarmi,non io!

La guardai, confuso,allora capì che non aveva idea di cosa stesse parlando disse “Allora tu non ne eri al corrente”.

Iniziai ad innervosirmi “Al corrente di cosa?”.

“I soldi degli Shimotsu!” affermò.

Gli Shimotsu era una famiglia, che aveva richiesto la mia consulenza, per investire soldi in azioni però spesso un commercialista, non cura l' interesse del cliente,ma delle aziende, che offrono degli interessi, se gli fai avere degli acquirenti.

Così consigliai al signor Shimotsu di investirli nella azienda Kihomia, nonostante mi parve losca non ci diedi importanza. Dopotutto mi avrebbe offerto tantissimi soldi in cambio, ma non avrei potuto immaginare che la famiglia Shimotsu, potesse cadere in rovina, a causa di quell' investimento.

Quando ne fui al corrente fu troppo tardi, il signor e la signora Shimotsu si suicidarono e la loro figlia sedicenne fu portata in un orfanotrofio.

Mi sentì impotente e colpevole,il rimorso sembrò uccidermi.

Così abbandonai il lavoro per un anno e quando mi ripresi tornai a lavoro,anche se quel rimorso me lo porto tutt'ora con me,come se li avessi uccisi con le mie stesse mani, attraverso la mia avidità.

“Ma tu come fai a sapere degli Shimotsu?” le chiesi scosso.

“Mi ha mandato sua figlia...per vendetta.... voleva che ti facessi perdere il lavoro” rispose Naoki.

“Ma tu chi diamine sei?” chiesi sconvolto.

“Sono una persona,che porta a termine le vendette degli altri, in cambio di soldi,anche se questa non mi sembra una vendetta realmente soddisfacente...che gusto potrei provare ad uccidere uno come te...che si sente così tremendamente in colpa?!”.

“Lei ti ha chiesto di uccidermi?”chiesi rabbrividendo.

“Si,però sin dal nostro primo incontro, nel tuo ufficio,non me l' ero sentita...eri troppo stupido...ti bevevi ogni cretinata che ti dicessi...non eri come ti avevo immaginato”.


Incominciai a pensare alla figlia degli Shimotsu.

Erano passati 3 anni.

Lei adesso doveva avere 20 anni, chissà quanto doveva aver sofferto senza i suoi genitori e vivendo in un orfanotrofio. Chissà quanto doveva odiarmi,più di quanto non mi odiassi io per aver fatto una cosa del genere. Eppure perché ne dovevo pagare soltanto io le conseguenze? Perchè nessuno se la prendeva con la Kihomia la colpevole diretta di tutto ciò?

“Ah... pulisci il pavimento!” mi ordinò.

“E perché dovrei pulirlo io?”

“Puliscilo e non fare storie o te lo faccio pulire con la lingua!”

“D'accordo,ho capito!”

“Vado a prendere una strofinaccio...non ti muovere!” disse minacciosa.

La vidi allontanarsi sempre di più,non appena se ne andò,cercai qualcosa che potesse essermi di aiuto o una via di uscita,ma trovai solo un pezzo di legno,ma pensandoci mi poteva essere utile,avrei potuto colpirla con quel legno, quando meno se l' aspettasse.

“Cosa vorresti fare con quel pezzo di legno?”disse comparendo all' improvviso, non avevo neppure udito i suoi passi.

“E' che il legno.... permette... al sangue di animale... di togliersi prima” balbettai.

“Questa mi è nuova..”affermò gelidamente.

Qualcuno bussò alla porta.

“Posa quel pezzo di legno e vieni con me”

“Adesso apri la porta”

Aprì la porta: era l'omaccione d' ieri.

E dire che il giorno prima non ci aveva fatto caso, che fosse così alto,robusto e burbero forse perchè ero completamente accecato dalla paura.

Io al confronto mi sentivo un nano, ma mi confortava l' idea che, anche Naoki fosse molto più piccola in confronto a lui, infatti era molto bizzarro vedere queste due figure messe insieme.

“Allora stronzo...hai fatto?” chiese Naoki senza neanche salutAarlo.

“ Certo! Vuoi vederlo in anteprima tv?”disse ridendo.

“ Per essere sicura che tu abbia fatto tutto senza intoppi” disse Naoki trascinandomi in cucina.

Non avevo idea di cosa parlassero e non mi sforzai neppure di capire,poi Naoki mi trascinò in cucina e accese la televisione.

“Metti il sesto canale” propose lui.

Naoki mise il canale in questione.

C'era il telegiornale con un servizio dove un edificio aveva preso fuoco.

Rimasi senza parole quando la giornalista disse “ Non si sa chi sia stato a dare fuoco all' azienda Kihomia...”

“Allora che te ne pare?” chiese l'uomo ridendo.

“Ma sei sicuro che non ti abbia visto nessuno?”.

“Naoki stai tranquilla non mi ha visto nessuno!”.

“E a te che te ne pare?” mi chiese Naoki.

La osservai turbato,per quanto odiassi la Kihomia, perciò che mi avesse fatto comprandomi con il denaro, e agli Shimotsu, ritenni comunque eccessivo avergli dato fuoco.

Cosa dovevo dire? Quello che pensavo veramente o fingermi soddisfatto?

“Ottimo lavoro” affermai con poca convinzione.

Il servizio proseguì “ Menomale che all' interno dell' agenzia... non c'era nessun dipendente”

Naoki sembrò infastidita dal mio scarso entusiasmo, come se lo avesse quasi fatto per me.

“Lascialo perdere Naoki è soltanto uno sciocco moralista,non sa come va realmente la vita”

“Già forse hai ragione” rispose scocciata.

“Perchè non mi dai un bacino... non mi spetta una ricompensa?” disse viscidamente allungando le mani.

Naoki gli puntò contro la pistola “ Mi dovevi dei soldi e con questo hai saldato il tuo debito...io non ti devo assolutamente niente!”.

Con queste discussioni in corso...Quale opportunità migliore per me,per scappare?

Silenziosamente mi avvicinai sempre più alla porta d'ingresso,più camminavo e più la libertà era così vicina. Ma qualcosa andò storto. Di fronte alla soglia c'era un topo che mi morse la gamba.

Cacciai un urlo, sia per il terrore e sia per il male, e così quei due mi colsero in fragrante, ridendo della mia stupidità.

Già che stupido,mi sono giocato la mia libertà in questo modo! Ma perché quel topo doveva essere lì,non poteva trovarsi in un altro posto? Basta d' ora in poi, odio i topi spero che si estinguano presto!

“Hai ragione Naoki questo tizio è uno spasso! Che stupido era così vicino alla libertà...e per un topo...”disse sbellicandosi dal ridere.

Le sue parole mi suonarono sempre più distanti e la loro immagine si sfocò sempre di più,fino a che non vidi più niente.

Per un attimo mi sembrò di udire la dolce voce di Izuko “Kikuchichan! Kikuchichan!”ma fu soltanto un illusione.

Non appena mi risvegliai, misi a fuoco la figura di Naoki con i suoi capelli rosso sangue e l'omaccione.

Il mio stomaco iniziò a brontolare,in effetti, erano ormai 2 giorni che non mangiavo, da quando ero finito nel tugurio.

Naoki disse all' omaccione di prendere il riso in scatola, mentre lei rimase lì ad analizzarmi accuratamente.

“Sei molto pallido”

“Adesso... vorresti farmi credere... che sei preoccupata per me?!”dissi con quel po' di voce che mi era rimasta.

“Assolutamente no...è solo... che mi stavo iniziando ad abituare alla tua stupidità...le cose si erano fatte interessanti”

Iniziai a tossire. Non mi sorpresi del mio stato fisico. Stare in un ambiente simile,doveva per forza farmi male.

Naoki dopo aver udito la mia rimbombante tosse, mi toccò la fronte con la sua gelida mano.

“Cazzo ma tu scotti!” disse massaggiandosi la mano, come se avesse preso fuoco.

L' omaccione tornò con il riso in scatola, Naoki lo prese per porgermelo,ma non riuscì a prenderlo,mi mancò la forza e finì sul pavimento.

“Male per te...non ci sono altre scatole di riso” disse Naoki.

“Lo raccolgo?” chiese l' omaccione.

“No,lascia perdere...che muoia tanto era questa che doveva essere la sua fine...”disse infuriata, come se fosse una mia scelta “morire”.

“Eppure Naoki non mi sembri convinta!” rispose lui.

“Vuoi stare zitto!” disse Naoki uscendo dalla stanza.

“Io non la capisco proprio...che diamine gli dirà la testa...” disse ad alta voce.


“Per favore... datemi qualcosa....” lo supplicai dolorante.

L' omaccione mi andò a prendere un po' d'acqua e mi aiutò a bere.

Naoki si infuriò “ che ti sei messo a fare il buon samaritano con questo fottuto commercialista? Ti avevo detto che tanto dovevo ucciderlo,quindi che muoia di sete,di febbre,fame...chi se ne importa!”.

“Naoki tu non uccidi le brave persone...” disse l' omaccione.

“Lui non è una brava persona...per i soldi ha fatto morire due persone...perciò...”disse senza riuscire a finire il discorso.

Aveva dannatamente ragione. Io non ero una brava persona e adesso ne stavo pagando le conseguenze.io me lo meritavo....mi meritavo tutto quello che mi stava accadendo.

“Hai ragione...io non merito di vivere...è meglio che muoia...però non voglio morire...ho così tanta paura...”dissi pateticamente.


Dopo aver detto queste parole, lei sembrò cambiare improvvisamente atteggiamento sembrava essersi addolcita per un attimo.

Uscì di corsa comprando medicinali e dei pasti pronti per me e ne fui immensamente felice perché ebbi come l' impressione di vedere per un attimo l'immagine di Izuko.

Ma svanì in un istante, per contrapporsi a quella della rude Naoki, così mi venne tanta voglia di piangere. In fondo, non mi era rimasto niente,avevo perso Izuko, anzi non era mai stata mia perché mi era mancato il coraggio, di dirle ciò che veramente avevo provato per lei. Ma era troppo tardi, ormai lei era tra le braccia di un altro uomo ed io avevo perso tutto. Oltre a lei persino il lavoro e con esso l' affetto di mio padre quando lo avrebbe saputo... e poi tanto per peggiorare le cose avevo perso la mia libertà.

Piansi lacrime amare, che non avrebbero di certo intenerito Naoki e quanto meno l' omaccione,anzi sicuramente mi avrebbero preso in giro e infatti così fu.

“ Cazzo ti metti pure a piangere...il mio gesto di carità ti ha commosso? Non commuoverti altrimenti ti ammazzo!” disse Naoki più insensibile che mai.

“Ma che razza di uomo sei?” chiese l' omaccione.

“Non gli dire così che si deprima di più!” lo rimproverò Naoki.

“Aspetta perché tu volevi sollevargli il morale dicendo quella cosa?” chiese l' omaccione.

“Si,con le minacce la gente fa tutto quello che vuoi!” affermò Naoki.

“Allora perché continua a piangere?” chiese l' omaccione.

“Perchè vuole morire!” disse inferocita guardando dalla mia direzione.

Dopo un po', per qualche strano motivo l' omaccione fu cacciato via da Naoki.

Era davvero bizzarro come un omaccione si potesse lasciar trascinare da un esile ragazza,dovevano essere amici di vecchia data quei due.

“Naoki vi lascio soli soletti eh? non fate le cose sconce” disse l' omaccione provocandola.

Naoki rispose alla provocazione tirandogli il topo morto contro,ma lui riuscì a schivarlo.

E questa sottospecie di bestia, mi aveva ricordato per un momento la mia amatissima Izuko? Non c'entravano assolutamente nulla,Izuko un angelo e lei il diavolo in persona.

Continuai a piangere,ormai ci avevo preso la mano e non c'era nulla che potesse farmi smettere.

“Su su non piangere!” disse dolcemente Naoki diventando quasi un'altra persona,anzi quella sua personalità l' avevo già conosciuta quella mattina, nel mio ufficio,quando mi derubò.

Mi faceva rabbrividire,doveva avere una doppia personalità,quella era la stessa ragazza che aveva tirato un topo morto all' omaccione? Era lei non c'erano dubbi e aveva le mani dannatamente luride di topo morto.

Che schifo! Quelle mani si avvicinavano sempre più a me,ma non erano un conforto,ma una minaccia.

Chissà quante malattie ci si poteva prendere per aver toccato un topo morto!

Vedendo che mi allontanavo,la sua voce iniziò a diventare sempre meno dolce e iniziò ad inferocirsi.

“Non è che potresti lavarti le mani...insomma hai toccato un topo morto!”dissi cercando di farla ragionare.

“D' accordo Kikuchichan!” disse cogliendomi del tutto impreparato.

Quanto amavo quel “Kikuchichan” suonava così dolce e soave,e poi mi chiamava Izuko in quel modo,rimasi talmente ammaliato da ciò, che mi venne quasi una sfrenata voglia di baciarla.

Tuttavia non lo feci, era pur sempre Naoki, una donna troppo disinvolta e rude per i miei giusti ed era un ASSASSINA! Poi Dio solo sa come avrebbe reagito ad un bacio!

Molto probabilmente mi avrebbe ucciso!

Tornò subito dopo, sorridente e dolce più di prima, da farmi cadere ai suoi piedi, e sopratutto con le mani pulite,ma non appena smisi di piangere,lei tornò ad essere la stessa di sempre.

(Tutti i punti e le virgole dovrebbero essere stati disinescati!)

   
 
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