Messaggio da Unique: mi ricordi me sette anni fa. Mi spiace tu stia così, ma ti assicuro che giorno dopo giorno andrà meglio.
18 maggio 2013
Unique è un ragazzo di trent’anni. Abbiamo parlato molto via messaggi, e abbiamo scoperto che viviamo nella stessa città, anche se lui è originario di Perugia. Si è trasferito a Roma dopo il liceo perché ha sempre sognato di andare a Londra, così ha voluto provare l’esperienza nella capitale italiana per almeno due anni e non l’ha più lasciata.
Abbiamo deciso di vederci. Sì, lo so, non dovrei fidarmi di una persona conosciuta su internet, blablabla. Ma che differenza avrebbe fatto se lo avessi incontrato per la prima volta dal vivo, in modo del tutto casuale? Cioè,lo avrei potuto incontrare in un parco, parlarci e poi prenderci un caffè il giorno dopo, no? Questa cosa che internet è il male assoluto deve finire. E poi è gay, quindi non corro nessun rischio di cuore spezzato.
Insomma, mi ha chiesto di uscire, è effettivamente uno sconosciuto (e a volte è più facile parlare con uno sconosciuto) ha passato ciò che sto passando io, può aiutarmi e male non fa, no? Non andremo in un posto isolato, ok, è gay, ma potrebbe essere comunque un serial killer! ;)
Scherzo, Unique. Non dirò il suo vero nome per privacy, e non vi nascondo che sono un po’ in ansia. Non ho accettato subito, l’ho fatto dopo ore e ore di chiacchierata via chat. Lui mi ha fatto questa domanda: “Cosa potrebbe accadere? Se non mi sopporti puoi sempre andartene, bloccarmi e non vedermi mai più. Continueresti la tua vita come al solito, non hai nulla da perdere tesoro.”
Ha ragione: non ho nulla da perdere.
Quindi ci incontreremo domani a Piazza del Popolo. Abbiamo deciso il nostro segno di riconoscimento, ma non sarà lo stesso facile con tutti quei turisti. Rido già all’idea!
p.s. ho deciso di dividere i paragrafi con lo spazio sotto consiglio di Unique.