Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: 1Beatris_    09/05/2020    0 recensioni
Ah, l'adolescenza. Il periodo più confuso nella vita di una persona, quegli anni in cui le emozioni sono un unico turbinare confuso di sensazioni ancora più confuse all'interno della nostra mente.
Scorpius Malfoy è sempre stato tutt'altro che confuso, ha sempre avuto ben chiaro in mente ciò che desiderava, che si trattasse di scegliere cosa mangiare o cosa indossare, o dove andare in viaggio, lui ha sempre saputo cosa rispondere, e non si è mai pentito di una decisione presa.
Ma quando si tratta di scegliere la persona che vuole avere al suo fianco... beh, lì diventa più complicato: sente di amare più di una persona, di aver bisogno di tutte loro per essere veramente felice. Ma così non va bene, e nel contesto di una Hogwarts in cui ormai la pace e la concordia regnano sovrane ( all'incirca), deve trovare un modo per sbrogliare la matassa di sentimenti confusi e compiere l'ennesima, importante scelta perfetta.
Che il divertimento abbia inizio.
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy, James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius, Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: Incest, Triangolo | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                     -Capitolo 3-
                                                       ​Tentativi                                            


Quella mattina Charlie era sereno, tutto sommato. Certo, il brusio che riempiva la Sala Grande e la massa di persone che lo causavano lo opprimevano un po', togliendogli parzialmente l'aria, ma non stava avendo nessun attacco di panico e riusciva a godersi la colazione, il che era ottimo. Charlie aveva sempre avuto problemi con i luoghi affollati, e con i cambiamenti: quelle erano le cose che più lo terrorizzavano. A volte questo lo faceva sentire debole, diverso dagli altri che, invece, non avevano questo tipo di problemi; ma poi si ricordava che lui, a differenza delle altre femminucce, se ne faceva un baffo dei ragni, o del buio, o dei presunti mostri che trasformavano in checche isteriche i suoi coetanei. Perché lui, Charlie, era speciale.

Tuttavia, fino a qualche mese prima, non si era mai reso conto di essere speciale al punto da poter frequentare una scuola di Magia e Stregoneria, e di certo non era stata una passeggiata arrivare fin lì, in quella per lui nuova e affollata Hogwarts. 

I primi giorni, soprattutto, erano stati alquanto traumatici, ma ormai era una settimana che prendeva la pozione fornitagli dall'infermiera tanto carina, e ora si sentiva tranquillo, anche perché aveva scoperto che i suoi compagni di casa, i Corvonero, erano molto gentili e disponibili.

"Ehi nanerottolo!"

Charlie trasalì, rendendosi conto di avere alle spalle un ragazzo dalla cravatta verde-argento, con una zazzera di capelli così neri che sembravano risucchiare la luce attorno a lui. Quando questo gli appoggiò una mano sul braccio, il Corvo lo sottrasse di scatto, urtando la ciotola del porridge con un gomito.

"ACCIDENTI!"

Con orrore, si accorse di aver rovesciato la sua colazione sul libro di Lily Potter, che gli sedeva affianco e sembrava sull'orlo di una crisi isterica. Fissando le pagine imbrattate, Charlie si sentì in colpa: Lily lo trattava sempre con gentilezza.

"Scusami...io...mi sono spaventato..."

La ragazza lo interruppe con un gesto della mano, ripulendo tutto con un movimento della bacchetta mentre il Serpeverde sghignazzava.

"Tranquillo, non è colpa tua."

All'improvviso lo sguardo di Lily fulminò il fratello.

"POTTER!"

Ad Albus sembrò di sentire la voce della madre, e scattò sull'attenti, prima di darsi mentalmente dello stupido e rilassarsi, mettendo su il suo tipico ghigno da Serpe.

"Adesso parli anche con te stessa, sorellina? Immagino che la solitudine si faccia sentire."

"Sto parlando con te, Albus Potter. E la cosa non mi diletta. Quindi vedi di portare lontano da qui il tuo fondoschiena pedofilo, prima che perda la pazienza e diventi scurrile."

Il Serpeverde s'indignò alle insinuazioni della sorella, ma riacquisì il buonumore al pensiero di una Lily scurrile: una cosa mai vista. Sembrava che tutta la finezza contenuta in Ginny ed Harry Potter fosse stata concentrata in lei, lasciando invece ai fratelli un aplomb da Troll di montagna. 

"Okay sorellina, non sia mai. Però lo gnomo viene con me. Susu, lasciamo la principessa ai suoi libri."

La ragazza gli voltò le spalle con un sospiro teatrale e un'occhiata vagamente preoccupata verso il primino, tornando però alla sua precedente occupazione. Per un attimo Albus ebbe una visione di una bara, contenente il cadavere di Lily, circondato da libri in lutto. Decine e decine di libri, e nessuna persona. Aveva paura che sarebbe stata quella la fine della sorella, se non avesse iniziato a dedicare più tempo alle relazioni umane. Mi sembra impossibile che io, lei e James siamo usciti dallo stesso posto.

D'altra parte, a Charlie dava molto fastidio che il ragazzo l'avesse di nuovo afferrato per il braccio. All'ultimo babbano che l'aveva afferrato così si erano inspiegabilmente incendiati i capelli. Tuttavia cercò di concentrarsi sui suoi occhi, di un verde quasi magnetico, per calmarsi. Così si lasciò trascinare fuori dalla Sala Grande, curioso di scoprire perché un Serpeverde fosse interessato a lui, ma con l'impressione che - qualunque cosa fosse- non ne sarebbe uscito niente di buono.

***

" Amico, tu sei malato."

Qualche ora dopo, sotto il pigro sole di inizio settembre, Al e Scorpius se ne stavano rannicchiati dietro ad un arbusto, non molto alto ma piuttosto largo, a spiare dall'alto la riva del Lago. Il loro obiettivo sarebbe stato quello di tenere d'occhio la Corvonero, nonché sorella di Albus, nonché ex di Scorpius, tranquillamente sdraiata al sole e intenta, tanto per cambiare, a leggere. 

Scorpius apprezzava di cuore l'aiuto che l'amico gli stava offrendo, ma in tutta sincerità non capiva quali benefici avrebbe potuto apportare alla sua causa, stalkerarla in quel modo; anche perché, nel caso in cui lei si fosse resa conto delle loro trame, sospettava che ciò non le avrebbe fatto venire un'improvvisa voglia di ritornare insieme a lui. Anzi, probabilmente li avrebbe usati entrambi come spazzolini da denti per la Piovra Gigante. E, considerato il fatto che Nott si era appena unito a loro dietro il cespuglio in maniera molto poco discreta, la prospettiva che ciò avvenisse diventava paurosamente realistica. Se non altro, anche lui sembrava poco convinto del piano di Al.

"Sul serio Malfoy, immaginavo che le tue tecniche di seduzione fossero bizzarre, ma non credevo comprendessero il rotolarsi nel fango."

Per tutta risposta Scorpius lo strattonò costringendolo ad abbassarsi al riparo da sguardi indesiderati, non senza un'occhiataccia che significava chiaramente 'Stai zitto, o te lo faccio mangiare, il fango'. O almeno, questo era quello che sperava di comunicare. 

"Comunque è stata un'idea di Al" aggiunse, non senza arrossire leggermente. La situazione iniziava a metterlo a disagio, anche perché non sapeva più dove mettere le braccia e le gambe doloranti, che mai gli erano sembrate così lunghe. "Il malato è lui".

Il Serpeverde Potter, invece, sembrava perfettamente a suo agio nel ruolo di spia. Se ne stava seduto a gambe incrociate (l'altezza non era il suo forte, non era un problema nascondersi, per lui), osservando con aria pacata attraverso le foglie dell'arbusto, aiutato da un binocolo babbano che Scorpius si era rifiutato di usare. 

" 'Grazie, Al, sei un genio, il nostro primogenito avrà il tuo nome'. Oh prego Scorp, non c'è di che, è un piacere aiutare il mio migliore amico" sussurrò Al tra i denti, senza distogliere l'attenzione dal lago. "Questo è quello che dovrei sentirmi dire, essere ingrato".

Scorpius represse a stento una smorfia. "Senza offesa amico, ma col cavolo che chiamo Albus Severus mio figlio. Un Albus basta e avanza".

"Oh fidati, se ci fossero più me, il mondo sarebbe un posto migliore. Comunque Nott, saresti pregato di andartene. è un'operazione delicata".

"Okay. Non voglio mettermi in mezzo ai vostri affari. Però conosco qualcuno che ne sarebbe molto interessato..."

Malfoy inizò a sudare vagamente freddo. "Cosa intendi?"

"Beh, cosa mi impedisce di andare direttamente da Kris a riferirgli che voi due, qui, state stalkerando Lily Potter?" domandò con un'espressione innocente che faceva a pugni con il ghigno che gli incrinava la bocca. Tutti lì sapevano che dire una cosa del genere a Kris equivaleva circa a pubblicare un articolo sulla Gazzetta del Profeta.

"Non oseresti, Nott".

"Cosa vuoi in cambio del tuo silenzio, viscida Serpe?" fu più diplomatico Al. Nonostante fosse un Serpeverde da più di cinque anni, ogni tanto gli scappava qualche insulto alla propria casa: lo schifo che suo padre e i suoi zii gli avevano trasmesso verso i discendenti di Salazar era ancora vagamente presente del suo subconscio. Si maledisse mentalmente, appuntandosi di fare qualche seduta di autoipnosi per evitare uscite del genere, in futuro.

"Facciamo che te lo dico stasera cosa voglio, okay? Intanto fammi trovare il tema di Pozioni sul letto, appena lo fai" e con un ultimo ghigno si allontanò, pulendosi gli abiti dall'erba.

"A volte mi chiedo in base a cosa ce li scegliamo gli amici, noi Serpeverde" sospirò Scorpius.

"Già, anche io", rispose Albus, rendendosi conto solo in quel momento di avere un groppo di saliva incastrato in gola, e deglutendo rumorosamente. Perché mi ritrovo sempre a soddisfare i capricci di quel... quel... Nott?

"Ehi Scorp, se ne sta andando!"

Malfoy sbirciò tra le foglie, vedendo Lily alzarsi, afferrando il libro che stava leggendo, per poi sedersi nuovamente, qualche metro più in là, all'ombra. Falso allarme, purtroppo. 

"Chi se ne sta andando?"

I due Serpeverde sobbalzarono, rivolgendo uno sguardo di puro orrore alla nuova arrivata. Rose Weasley, un metro e sessanta di pura idiozia e capelli rossi, secondo la modesta opinione di Scorpius, li squadrava dall'alto, vagamente divertita dalla scena che le si presentava davanti agli occhi

"Shhhh, non farti vedere!"

Al sussurro del cugino anche Rose si accucciò dietro all'arbusto, sussurrando a sua volta  con un risolino: "Chi stiamo stalkerando?"

Scorpius le indirizzò un'occhiataccia. "Tu nessuno, io e Al  stiamo osservando Lily".

La nuova arrivata guardò il direzione del lago, aggrottando le sopracciglia nel tentativo di distinguere la cugina. "Capisco. Vi faccio compagnia, tanto non ho di meglio da fare."

Malfoy avrebbe voluto dirle che, no, grazie, erano già a posto così, ma in quel  momento un bigliettino piegato a forma di uccello si poggiò sulla spalla di Al con un trillo, strappandogli un gridolino. Lo afferrò con stizza, per poi accartocciarlo nella mano una volta letto.

"Devo andare", e dicendo questo si alzò, scrollandosi l'erba di dosso con nonchalance.

"Aspetta Al-" non lasciarmi qui da solo con la tua cugina psicopatica, avrebbe voluto dirgli; ma allo stesso tempo non voleva essere scortese.

In tutta risposta ricevette un "A dopo", mentre il moro gli faceva cadere in grembo il binocolo.

Spaventato e schifato dal contatto con quell'oggetto, si ritrasse di scatto con un gridolino, al quale seguì l'imprecazione della Grifondoro una volta che si ritrovò schiacciata dal peso del tizio alto trenta centimetri più di lei che le era appena saltato sopra. Se lo scrollò di dosso nel momento in cui lui si alzò di scatto, come fulminato dalla consapevolezza di cosa fosse la cosa - o meglio, cose - che faceva da cuscino alla sua testa. 

Porca... 

"Malfoy! È un cavolo di binocolo, anche se è un oggetto babbano non ti mangia, sai?", esclamò la rossa. "E poi costa questo coso, cosa credi?"

In tutta risposta il Serpeverde le diede le spalle, nella speranza che non si accorgesse della tenera tinta color ciclamino che le sue guance avevano acquisito. In quel momento Scorpius si sentì un totale imbecille, e quasi si vergognò di sé stesso. A parte la caduta sulla Grifondoro, non andava fiero della repulsione che aveva nei confronti del mondo babbano. I tempi erano cambiati, pure suo padre aveva accettato i Babbani come esseri umani degni, arrivando a conoscere e addirittura apprezzare alcunivdi loro, e Scorpius riteneva che ciò fosse giusto, a livello teorico. Ma quando si trattava si mostrarsi effettivamente buondisposto nei confroonti del loro mondo, non riusciva a scrollarsi di dosso i 'valori' che il nonno Lucius gli aveva inculcato da bambino. 

"Lo so eh, non sono mica stupido. Mi sono solo spaventato dal movimento improvviso di Al", per sottolineare le proprie parole, afferrò il binocolo tenendolo con quella che sperava sembrasse noncuranza. 

In fondo, non sta succedendo niente di male. 

Lanciando un'occhiata in direzione di Rose per assicurarsi che lo stesse guardando, il Serpeverde avvicinò con decisione le lenti agli occhi, ritrovandosi improvvisamente a vedere con precisione ogni foglia di un albero che, era sicuro, si trovava a una decina di metri da lui.

E questa non sarebbe magia?

Scorpius continuò a far scorrere lo sguardo sul paesaggio circostante, rapito dalla precisione che la sua vista acquisiva grazie a quell'aggeggio.

"Malfoy, chiudi la bocca che ci entrano i nargilli."

"Non mi chiamo Malfoy", si lasciò sfuggire.

Doppiamente stupido. 

Le labbra di Rose si piegarono in un sorrisetto canzonatorio. "Hai ragione, scusami Hyperion."

 Scorpius si maledisse mentalmente, mentre i suoi pensieri annegavano nell'imbarazzo. Rose aveva centrato il punto: lei lo chiamava sempre Hyperion, e per quanto fosse consapevole del fatto che lo facesse per prenderlo in giro, nel momento in cui si era sentito apostrofare 'Malfoy' aveva avuto la sensazione che fosse sbagliato. 

"Sei adorabile quando arrossisci". 

Oddio. Non posso averlo detto davvero. Stupida stupida stupida. Rose aveva parlato senza pensare. O meglio, aveva pensato e, invece di tenersi per sé le sue considerazioni, aveva parlato a voce alta.

"Io non arrosisco-"

Se non altro, pensò Rose, posso ancora fargli credere che lo sto prendendo in giro. Comunque non che lei credesse davvero che il Serpeverde fosse adorabile. No, aveva avuto modo di appurare che, per quanto facesse tanto il signorino, tutto ghiaccio e bon ton, era perfettamente in grado di incazzarsi. E quando succedeva (solitamente a causa di Rose) tirava fuori tutta la cattiveria che aveva dentro. E non era per niente adorabile. 

Il mio maledetto ormone impazzito.

Si stampò in faccia un ghigno, mentre l'altro continuava imperterrito ad osservare il paesaggio circostante.

"Certo, tu non arrossisci. Infatti se adesso ti scuoiassi non potrei usare la pelle delle tue guance per farmici la cravatta di Grifondoro, e il tuo caro nonno vedendoti non ti rinnegherebbe in quanto traditore del tuo sangue..." 

Scorpius si girò lentamente, glaciale, in direzione della Weasley, togliendosi l'oggetto babbano dagli occhi. Iniziava ad arrabbiarsi. La stupidità della Grifondoro gli faceva sempre perdere le staffe, prima o poi. La sua incapacità di essere seria per più di due minuti consecutivi era insopportabile.

"Come tua madre ha rinnegato te, dopo che le hai preso un Troll di Trasfigurazione ai G.U.F.O, intendi?"

Il primo pensiero di Rose fu 'Ma come cavolo fa a saperlo...?', e mezzo secondo dopo realizzò. Albus, certo. 

Hermione Granger non aveva apprezzato particolarmente la pagella della figlia, quell'estate. Non che fosse stato un disastro completo, piuttosto un disastro e basta. Ma sua madre, a parte l'incazzatura iniziale, continuava ad amarla lo stesso. 

Se lo dici tu. 

Rose mise a tacere la vocina fastidiosa che non l'abbandonava da circa sei anni prima, quando era diventato chiaro che lei non avrebbe mai raggiunto i livelli di perfezione della madre.

"Mia madre non mi ha rinnegata, sai? Ho la fortuna di vivere in una famiglia in cui i figli che falliscono non vengono decapitati."

"Ciò non toglie che tu sia stupida", rispose in modo infantile il Serpeverde. Non riusciva a trovare niente di meglio da dire.

Rose non diede a vedere quanto quelle parole l'avevano ferita, o almeno si sforzò di non farlo. 

"Non avere tutte E a scuola non significa essere stupidi. Solo perché non passo la vita a studiare e fare la stronza come qualcuno, non significa che non sono intelligente".

Dicendo questo si alzò, incurante di cosa avrebbe potuto pensare chi l'avesse vista emergere da un cespuglio.

Scorpius d'altra parte non era esattamente sicuro se con quel 'qualcuno' Rose intendesse lui o Lily, in direzione della quale aveva lanciato uno sguardo di fuoco. Forse entrambi. Probabilmente entrambi.

"Buona fortuna" concluse Rose in tono carico di ironia. 

Scorpius non fece altro che osservarla allontanarsi con le mani in tasca e la lunga treccia che dondolava come un pendolo.

'I Weasley sono tutti matti', gli diceva sempre suo nonno. E allora perché cavolo era finito invischiato nella loro spropositata famiglia?

Forse anche io non sono perfettamente sano di mente.

Fece scorrere lo sguardo sul binocolo tra le sue mani, per poi posarlo sulla riva del Lago. 

Lily Potter non c'era più.


 

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: 1Beatris_