Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: sallythecountess    09/05/2020    1 recensioni
Mina è una donna bellissima, con un enorme passato oscuro alle spalle e molte cicatrici sul corpo e nell'anima. Non è mai stata amata, ma sempre e solo posseduta come un bell'oggetto di valore da sfoggiare in giro. Mille amanti, centinaia di regali preziosi, eppure nessuno si è mai preoccupato di fare la cosa più semplice, ossia regalarle un vero amore. Riuscirà a trovare la persona che sanerà le sue ferite?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Mìmi'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 38 la famiglia May
Arrivati alla casa di mattoni di Grosvenor road, Mina sorrise, pensando solo che fosse un posto davvero carino, ma entrando provò una strana sensazione che le scaldò l’anima. Liam li accolse con un sorriso bellissimo e loro ricambiarono, ma Mina non ascoltò una parola, perché era troppo intenta a guardarsi intorno. Le piaceva davvero tutto di quel piccolo appartamento, e si disse che voleva assolutamente un posto così, dove tornare quando il mondo era troppo crudele con lei. Era una casa piccola e pienissima di cose, ma sembrava il luogo in cui vive una famiglia normale, con gli zaini delle ragazze all’ingresso, musica ad altissimo volume e foto ovunque. Per un attimo si chiese se anche lei e Juan avrebbero potuto avere una casa così, con i quadri di lui alle pareti e tutte le foto, e il cuore le tremò fortissimo. Provò a guardarlo e si accorse che lui stava guardando le foto con Liam che non la smetteva di parlare, e gli sorrise.
“Andiamo Liam falli almeno entrare!” urlò Johanna raggiante, sulla porta della cucina e Mina le sorrise molto dolcemente. Aveva il grembiule e i capelli raccolti, eppure era davvero bella e Mina si disse che quello era l’aspetto che aveva una mamma vera, e il cuore le saltò in gola. Come tutti gli orfani di madre, Mina tendeva a cercare sempre una figura femminile di riferimento che potesse farle da guida, ma quelle che aveva avuto fino ad adesso non avevano nulla di materno.
Johanna strizzò Mina per un po’, e lei la lasciò fare, perché ormai era stata completamente conquistata, ma quando quella donna strana si rivolse a Juan, Mina iniziò a ridere. Non aveva nessuna intenzione di essere abbracciato ancora, trovava molto inopportuno quel contatto con la madre della donna che amava, così le fece un cenno molto formale con la testa, ma Johanna gli lanciò il classico sguardo da professoressa severa che ti coglie in fallo e lui si sentì terribilmente a disagio e per essere gentile le disse“Questo odore è favoloso…”e a lei piacque talmente tanto da saltargli al collo, facendolo morire di vergogna.
Poi, proprio come una mamma super indaffarata, li fece accomodare in soggiorno dove gli presentò due ragazzine di una bellezza impressionante.
“Sylvie è quella antipatica gettata nell’angolo che non si degna neanche di avvicinarsi. Ha quindici anni signore e signori, quindi non prendetevela se vi ignora, è solo in quell’età insopportabile in cui odia tutti, non parla con nessuno e, quando ci degna delle sue parole, dice solo cose estremamente sarcastiche…”
“Anche Juan, andrete certamente d’accordo!”
Rispose Mina in un impeto di sincerità, provocando una risata fortissima a tutti, persino a quello antipatico, che però ben presto si trovò due occhi azzurri addosso e rimase un attimo interdetto. Erano gli stessi occhi di Mina, identici, però appartenevano ad una bambina piccolissima, che era particolarmente interessata a lui. Si abbassò per guardarla meglio, allora e a Mina sfuggì un sospiro, pensando che era vergognosamente dolce quell’uomo, malgrado la scorza da duro.
“E lei è Marie…” spiegò Johanna, ma quella piccola matta aveva afferrato una ciocca di capelli di Juan e con occhi sognanti gli aveva detto “…hai i capelli lunghissimi da principessa…” facendo ridere fino alle lacrime la povera Mina, che iniziò a immaginarselo stile principessa Disney.
“Sono Juan…” le disse semiserio, dandole la mano, e lei annuì soddisfatta e ricambiò la mano facendolo ridere.
“…e tu invece, anche se hai i capelli più corti, sembri proprio una principessa. Sei bellissima…”
Aggiunse Marie, voltandosi verso Mina e lei si sciolse. Era difficile abbassarsi con i tacchi senza finire con il sedere per terra, così da lontano le disse “… anche tu. Sei stupenda, ma siamo anche divertenti, vero?” facendola sorridere.
Si accomodarono tutti su un bellissimo divano e cominciarono a chiacchierare amabilmente sorseggiando un aperitivo preparato da Johanna, ma Marie aveva altri piani per la serata. Così si avvicinò pianissimo a Juan, e gli disse che voleva assolutamente sistemargli i cappelli con lo stesso atteggiamento prepotente di Mina.
Mina pensò “adesso la fulmina” e invece lui si mise a ridere e annuì, osservandola con molta dolcezza e lei rimase letteralmente in contemplazione. Non aveva idea che gli piacessero i bambini, ma Marie sembrava divertirlo parecchio ed era molto gentile con lei e Mina pensò per un secondo a come sarebbe stato avere una bambina insieme e involontariamente si perse in riflessioni sdolcinate da innamorata.
“L’abbiamo persa…” sussurrò ridacchiando Johanna a Liam e lui annuì e basta, perché Mina non stava minimamente ascoltando. Era innamorata persa di lui, si vedeva a chilometri di distanza e anche lui sembrava abbastanza preso, ma non si riusciva proprio a capire perché non volessero stare insieme, così Johanna decise di metterci lo zampino, parlando di questioni di cuore, ancora una volta.
Distrattamente disse “sai Sylvie, secondo me potremmo parlare con Mina di quel tuo problema con il tuo ex. Lei è giovane, sicuramente potrebbe darti un buon consiglio…”
La ragazzina, però, alzò gli occhi al cielo e ringhiò “…e che diavolo potrebbe saperne una così di ragazzi a cui non piaci?” facendo ridere Mina.
“Guarda che a lui io non piacevo minimamente, me lo ha detto chiaramente un sacco di volte” le disse Mina serissima indicando Juan e Sylvie si ammutolì.
“…e non ho idea di se e quando ho iniziato a piacergli, ad essere sincera” aggiunse ridacchiando e Juan scosse solo la testa, fingendosi assorto in conversazioni importanti con Marie.
“Davvero le hai detto che non ti piaceva? Ma non ce li hai gli occhi?” ringhiò Johanna e Juan rispose imbarazzato che non ricordava di aver detto certe cose.
“Me lo hai detto proprio chiaro, eh! Non ti fare illusioni, tu non mi piaci!”
Aggiunse ridendo e Juan pensò che per affrontare quell’argomento era necessario bere qualcosa, così bevve d’un fiato l’aperitivo preparato da Johanna e fissandola negli occhi sicuro rispose “…e tu non puoi davvero averci creduto. Insomma non facevo che guardarti e cercare occasioni per parlarti e tenerti la mano…”
“Beh sì, ma non mi hai mai fatto un complimento, quindi…” disse Mina perplessa e Liam decise di provare a fare da mediatore, così chiese a lei “…tu glielo hai mai detto? Magari aveva bisogno di sentirsi sicuro prima di esporsi.”
“Gliel’ho detto eccome. Ogni giorno ripetevo che era l’uomo più bello che avessi mai visto…” sussurrò lei piano e Juan pensò “…e mi manca da morire” ma sbuffò forte per nascondere i brividi che quel ricordo gli provocava.
 “Sì, ok non ti ho detto che sei bella, è vero, ma è una cosa di una banalità spaventosa. Insomma dobbiamo davvero essere così scontati e dire che sei una meraviglia? Ok, lo sei, è un dato di fatto. E’ come dire ad una pianta “sei verde”, che senso ha? Hai una serie di coppe e onorificenze varie che lo dimostrano, e migliaia di imbecilli che te lo ripetono adoranti, quindi non serve dirlo.”
Mina sorrise molto dolcemente, allora e per un attimo si fissarono intensamente, poi Johanna intervenne con il suo tono da professoressa e sentenziò “…è un discorso molto stupido, ragazzo. Davvero stupido.”
“…e poi non è neanche solo bella, quindi non trovo neanche corretto che tutti le dicano sempre solo quello…” aggiunse lui a disagio e le donne gli sorrisero molto impressionate.
“…e comunque, non ti ho fatto complimenti, ma ti ho detto cose più profonde, e più importanti, mi sembra, sciocca…”
Concluse Juan con sguardo languido e lei sorridendo annuì e basta, soffocata dall’emozione che le provocava quella strana dichiarazione, e poi disse a Sylvie “…quindi vedi: non sempre sono in grado di dirlo, ma non significa che non lo pensino. Magari sono solo molto antipatici…”
“Ok, ma oltre a lui, ti era mai successo?” le chiese Sylvie seccata e Mina ci pensò un attimo e disse “è capitato, sì…” restando molto vaga. No, non le era mai successo onestamente, ma non aveva avuto un’adolescenza normale, quindi era giustificata.
“E hai avuto tanti fidanzati?” chiese quella sfrontata senza un minimo di imbarazzo, e Mina spalancò solo gli occhi in cerca di aiuto, ma Juan la stava volutamente ignorando per vendicarsi.
“Un po’…” rispose vaga, ma Sylvie era troppo curiosa, così chiese “tutti famosi?”e lei rise.
Johanna capì che la stava mettendo in imbarazzo, così cambiò argomento e per un po’ parlarono d’altro, poi però Sylvie espose a tutti i risultati della sua ricerca su google urlando “oddio sei stata con il cantante preferito di mamma? Lei adora i suoi pezzi e li canta sempre durante le serate…” facendo tremare entrambe.
Mina ebbe i brividi e pensò “no, non Swanson”, ma sforzandosi di sembrare impassibile chiese sorridendo “le serate?”e Johanna le spiegò che essendo un’insegnante di musica amava cantare e che aveva un gruppo rock tutto al femminile che si riuniva di tanto in tanto.
“Niente di speciale, solo serate al pub o cose simili, ma ci divertiamo moltissimo…” concluse ridacchiando e Mina le fece una confessione che Juan non sapeva. Vedete, si stava aprendo tantissimo con quella famiglia, come non aveva mai fatto con nessuno e non le dispiaceva neanche più di tanto.
“Anche io cantavo ogni tanto con degli amici…” sussurrò, pensando a Greg che le dava il tormento per incidere un cd insieme e Johanna pensò orgogliosa “ovvio che canti, sei mia figlia cavoli!” ma Sylvie s’intromise e mostrò alla mamma un video in cui una giovanissima Mina di appena due anni più vecchia di lei, cantava seminuda su un palco con Greg alla chitarra e Joey alla batteria. Era una ripresa live fatta in un locale dove andavano di tanto in tanto per divertirsi, ma la voce di Mina si sentiva molto bene ed era fantastica.
“…ecco, con loro…” commentò Mina seccata, ma Johanna stravolta rispose “…ma non stavi con Swanson, vero?”
 L’idea di sua figlia in versione rockstar non le dispiaceva, ma quel tizio aveva la fama di essere un dissoluto libertino, e questo  la spaventava. Mina iniziò soltanto a ridere e Juan facendo finta di niente commentò che aveva davvero una bella voce, perché gli dava un fastidio terribile quel discorso.
“…ma con Swanson o Stanley? Perché trovo informazioni contrastanti…” aggiunse Sylvie continuando a cercare in rete e Mina decise di essere sincera, così rispose “eh…entrambi.”
“Davvero?”
Dissero mamma e figlia in coro, e Mina annuì un po’ infastidita, perché pensò che l’avrebbero giudicata male, ma Johanna le disse solo “Dio mio, sei un mito ragazzina!” facendola sorridere, ma poi con fare da mamma aggiunse agitata“ sì ma ragazzina sono davvero troppo vecchi per te! Avete chiuso vero?”
A Mina piacque molto il tono preoccupato e severo di Johanna e così ridacchiando rispose “tutto finito, assolutamente. Joey mi ha fatto da consulente sentimentale qualche volta, ma niente di più…”
“Ma Stanley che ha duecento mogli e Dio sa quanti figli illegittimi ti ha fatto da consulente? Sei messa così male?”
 Urlò Johanna molto divertita e Juan fece finta di non ascoltare, ma rimase estremamente attento a ogni parola di lei.
“Beh…dovevo capire come comportarmi con un uomo complicato che sembrava non vedermi neanche” disse facendo cenno a Juan “…e ho chiesto aiuto ad un esperto di relazioni andate male”
Juan pensò soltanto che doveva fare una statua a quell’uomo se davvero l’aveva spinta verso di lui, ma presto ci ripensò.
“…e quindi vi ha messi insieme Stanley? Fichissimo!”
Commentò Johanna più serena, perché la figlia non frequentava più quei quarantenni alcolizzati, ma Mina ridendo rispose “oh affatto! Stanley mi aveva convinto ad allontanarmi per non incasinargli la vita…”
“Quindi questo tizio ti ha convinto ad allontanarti, all’inizio quando io cercavo di capire che diavolo ci stesse succedendo? Aspetta che mi segno come si chiama e gli ricambio il favore…” commentò Juan ridacchiando, ma Mina scosse la testa e sussurrò “…lui aveva ragione su alcune cose, solo che non avevamo idea del tuo rapporto con Beth e abbiamo sbagliato.”
Juan alzò soltanto un sopracciglio seccatissimo, ma lei gli sorrise e lui tornò ai suoi giochi con Marie.
“Adesso però scusami ragazzo antipatico, ma devo davvero chiedertelo piccola matta” disse Johanna ottenendo l’attenzione di entrambi.
“…come diavolo fai a dire che lui sia il più bello con cui sei stata? Insomma è carino, eh ma Greg è l’ultimo dei poeti romantici contemporanei. Insomma ha scritto testi straordinari, che si potrebbero tranquillamente far studiare come poesie e poi è un figo pazzesco! Ha quegli occhi verdi che stenderebbero un alce, dannazione!”
“E Joey è bello da morire e incredibilmente divertente…” aggiunse Sylvie in adorazione. Mina pensò che erano entrambe argomentazioni valide e che erano quelle che l’avevano spinta a stare con entrambi, così annuì e disse “sì ragazze, tutto bello eh, ma voi dovreste conoscere cinque minuti il signor Jimenez. Altro che ultimo poeta romantico, lui è l’ultimo gentiluomo rimasto sulla faccia della terra, una specie di supereroe antipatico, ma dolce come nessuno. E poi ragazze: dovreste vederlo senza camicia, altro che Stanley e Swanson…” facendolo arrossire come un ragazzino.
Le ragazze iniziarono a fissarlo con attenzione, chiedendo cosa avesse di speciale e Mina ne parlava come se fosse un eroe romantico e sussurrò piano “…e poi voleva rapirmi. Andiamo chi non sogna una cosa del genere? Ed è una specie di modello…”
“Posso non far parte di questo discorso?” chiese dopo qualche minuto, sentendosi gli occhi di tutti praticamente addosso, ma le donne iniziarono a fare mille domande e Mina rispose solo “…bellissimo, davvero” facendolo sorridere e spingendolo ad uscire con la scusa di fumare.
“Ma perché lo hai lasciato se lo ami così tanto?” le chiese Johanna, con la stessa nota di biasimo che usava nel rimproverare le sue bambine, e Mina rispose di nuovo che era complicato, che si era spaventata. Erano entrate molto in confidenza e Johanna stava vivendo il suo sogno: avere finalmente a casa tutte le sue ragazze, e quando poco dopo anche Sylvie iniziò a raccontare a Mina delle sue questioni sentimentali, lei letteralmente morì pensando che la sua famiglia era finalmente insieme.
Juan e Mina si fissarono da lontano per tutto il tempo, ma a cena lei insistette per sedersi accanto a lui e malgrado avesse il piatto pieno d’insalata, gli rubò come sempre il cibo, facendo sorridere Johanna. Quando poi lui le mise davanti il suo piatto con la torta al cioccolato che lei aveva decisamente rifiutato, Johanna provò un profondo affetto per quel ragazzo così burbero che si occupava della sua piccola. E comportandosi da mamma, disse piano “Juan ma tu hai una fidanzata?” lasciando entrambi basiti.
“Io?” rispose Juan incredulo, senza capire e Mina abbassando lo sguardo bisbigliò “Beth…” provocando in lui una reazione molto strana: afferrò con forza la sedia di Mina e costringendola a guardarlo negli occhi rispose “ma sei pazza ragazzina? Che diavolo dici?” lasciando tutti senza fiato.
“Eravate insieme quella sera, ti teneva la mano sulla spalla…”
 Provò a dire con il cuore in gola, e lui ribattè “perché è arrivata a sorpresa e davanti agli azionisti non potevo dirle di andarsene. E per la mano sulla spalla, sappi che non me ne sono neanche accorto. Avevo cose più importanti a cui pensare, dato che l’amore della mia vita stava per entrare da quella porta dopo settimane in cui avevo disperatamente cercato di rivederla.”
Ok, lo aveva detto, e non poteva tornare più indietro, ma neanche avrebbe voluto, considerando lo sguardo languidissimo di Mina.
“Ho sbagliato a non licenziarla, è vero, ma solo questo. E tu hai sbagliato a mandarmi Jen e a tirarmi dietro l’unico regalo che ti abbia mai fatto, ma direi che siamo pari, no?”
Aggiunse serio, cercando in ogni modo di calmarsi, e Mina annuì piano, ma rimase senza fiato.
“E tu lo hai lasciato perché una gli teneva la mano sulla spalla? Ma sei matta?”
Johanna lo aveva detto ridendo, ma Juan annuì soltanto e Mina rimase in silenzio. Sentendosi un po’ in colpa Johanna fissò Liam e gli fece un gesto che significava universalmente “portati via le ragazzine” e lui obbedì.
Appena si allontanarono, però, Johanna fissò quei due dritto negli occhi, e con uno sguardo super severo disse “adesso ditemi: perché vi siete lasciati? E non provate a dire ancora ' è complicato’ perché vi picchio” con un tono tanto rigido da intimorirli.
Mina non voleva parlarne, si sentiva terribilmente confusa e non voleva che Johanna giudicasse male il suo Juanito, ma lui rigidissimo rispose “…perché io ho minacciato un figlio di puttana che stava picchiando a sangue mia sorella dandole della puttana. Lui la teneva per il collo, io l’ho afferrato per il collo, e dieci minuti dopo la nostra storia, che sembrava bellissima era finita senza neanche una motivazione e lei era scomparsa nel nulla …”
“Stava picchiando Josefina?” sussurrò Mina sconvolta, portandosi la mano al viso per la sorpresa e lui annuì.
“E non era neanche la prima volta. Sono stato tranquillo la prima volta, te lo giuro. L’aveva solo strattonata e gli ho fatto capire che se Carlos tollera certe cose, io no, ma malgrado quello che tu pensi di me, non ho usato la forza.  Ho provato a parlare con lei, a farle capire che non vale la pena di stare con un uomo che ti tratta come una bambola…” disse con uno strano tono molto ferito e Mina sorrise sentendosi terribilmente in colpa.
“Hai avuto paura ti facesse del male?” sussurrò Johanna piano e Mina strinse solo le spalle.
“Ho avuto paura di amare una persona che potesse farmi del male…” rispose, con una sincerità disarmante e occhi bassi e per qualche minuto lui non riuscì nemmeno a respirare per quella frase.
“Bambina” sussurrò Johanna con una dolcezza infinita prendendole la mano “…non è che se tira un pugno a un tizio devi considerarlo per forza un matto violento come tuo padre. Soprattutto se stava difendendo la sorella…”
Mina sbuffò soltanto e si sentì incredibilmente stupida e infantile per averlo lasciato in quel modo, ma lui le lesse in viso tutti i dubbi e aggiunse “…ma io capisco perché sia scappata e non la giudico. Mi dispiace di averla spaventata e non cerco giustificazioni. Avrei solo voluto avere la possibilità di spiegarmi, ma lei non me l’ha data…”
 Disse Juan pianissimo e stava per concludere con “ ma non me ne importa nulla perché voglio te e basta…” quando il cellulare di Mina iniziò a suonare interrompendo tutto.
Rispose confusa e la voce dall’altro capo del telefono le chiese conferma dell’indirizzo mail che aveva lasciato per ricevere i risultati del test del DNA.  Avevano lasciato la mail di Juan così Mina distrattamente attivò il vivavoce e lui confermò che la mail fosse giusta, ma poi, osservando le due donne che si erano completamente congelate per l’ansia, aggiunse “è positivo il test, vero?”
Per un attimo Mina pensò solo “ti prego dimmi di sì!” ma Johanna sorrise, perché non ne aveva nessun dubbio.
“Glielo dico subito, tanto lo sto per inviare…” disse la telefonista e Juan prese piano la mano di Mina, mentre Johanna chiamava a gran voce il marito.

Nota:
Ciao a tutti, allora che ne pensate di questa famiglia? Vi sono simpatici? E che ne pensate di questo chiarimento a metà tra Juan e Mina? Fatemi sapere, vi aspetto.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: sallythecountess