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Autore: lmpaoli94    10/05/2020    1 recensioni
Paperon De Peperoni, costruendo la sua fortuna con azzeccati investimenti e sulle sue influenze mondiali, trascorre gli anni della sua vita nel meraviglioso castello di Schwerin in Germania.
Nella sua grandissima dimora ha tutto quello che può desiderare: degli ottimi nipoti e una consolidata salute che non lo mette in pericolo dinanzi a niente.
Ma il suo passato sta per tornare a bussare alla sua porta e la sua fortunata ricchezza sta per essere messa a dura prova a causa di alcuni individui della sua famiglia e non che faranno di tutto per impossessarsene e togliere di mezzo il papero più ricco del mondo.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mentre il silenzio della notte rendeva l’aria di Carcassonne molto meno pesante, Paperon De Paperoni e Jet McQuack si apprestavano ad andare a dormire.
< Sono molto scomodi questi letti di paglia > protestò Paperone.
< Meglio che dormire in mezzo ai pesci, signore. >
< Non me lo ricordare, Jet. Sono ancora arrabbiato con te per questa storia. Se fossimo atterrati molto prima, tutto questo non sarebbe mai successo. >
< Se fossimo passati in mezzo alla turbolenza, è molto probabile che non saremo qui a discuterne ancora. >
< Come osi ribellarti alle mie parole e ai miei pensieri? Taci e ascolta le mie lamentele. Sei pagato nel fare tutto questo. >
< Preferisco non essere pagato e dire la mia opinione piuttosto che stare ad ascoltare i suoi inutili piagnistei, signore. Meglio che cercate di dormire, altrimenti domani sarà un giorno molto pesante per tutti noi. Dobbiamo prepararci alla rivolta. >
< Questo dovevo farlo io. >
< Mi dispiace averla anticipata. Adesso possiamo metterci a dormire? >
< In verità cercavo di farlo anche adesso, ma le tue lagne mi hanno fatto passare il sonno. >
< Stupendo. Così sarà lei a fare la guardia ad eventuali assalitori. >
< Credi davvero che ci attaccheranno? >
< Perché no? È una possibilità da non escludere, signore, quindi se non ha sonno, le chiederei gentilmente di tenere la vista bene acuta sulla nostra porta. Siamo noi due i principali bersagli che Faredoro non si farà sfuggire in nessun modo. >
< Ti prego di non ricordarmelo. Rimanere qui al freddo senza il calore della mia famiglia e del mio castello, stanno rendendo il mio soggiorno insopportabile. >
< Signore, deve capire che questa non è più una gita di piacere. Adesso veda di rilassarsi, ok? Buonanotte. >
< Certo che è una gita di piacere! > protestò Paperone inorridito < Così almeno posso far finta di trovarmi in un luogo molto meno squallido di questo. >
< Faccia pure come vuole. Io intanto dormo. >
Ma mentre Jet credeva che Paperone non potesse prendere sonno a causa dei suoi oscuri pensieri e delle sue paure, fu il primo tra i due ad iniziare a russare.
“Adesso come diavolo farò a prendere sonno con questo rumore? È fastidiosissimo.”
Girandosi e rigirandosi nel suo letto di paglia, alla fine Jet dovette andare fuori la sua tenda per cercare di ritrovare la pace.
Fumando una sigaretta e cercando di distrarsi dai pensieri, Jet pensava alla famiglia di Paperone e ai marmocchi con cui si divertiva nelle sue ore di pausa.
“Avanti ragazzo, passa la palla.”
Non poteva mai dimenticare i momenti trascorsi con i nipoti del suo padrone intenti a giocare un calcio due contro due.
“Perché non invitiamo a giocare anche Gaia?”
“E perché dovremmo farlo, Jet? È una bambina” protestò Qua.
“E con ciò? Abbiamo bisogno di un arbitro equo per fare in modo che il gioco non diventi scorretto.”
“Lascia perdere. Non accetterà mai.”
“Provo lo stesso a domandarglielo”
Quella volta, quando lasciò il campo da calcio, Jet non aveva mai intuito come Gaia si sentisse triste a giocare da sola con la sua bambola.
“Gaia, perché stai piangendo?”
“Jet… Non credevo che tu mi stessi spiando.”
“Infatti non lo stavo facendo. Ti stavo cercando per domandarti se volevi venire a giocare a pallone con i tuoi fratelli. Potresti fare l’arbitro se ti piace.”
“Non credo che sia una buona idea. È un gioco per maschi. Io non sarei adatta ad un simile ruolo.”
“E questo chi l’ha detto? Ci sono molte ragazze che giocano a calcio e per di più sono anche molto brave! Avanti Gaia, non farti pregare.”
“Io… non lo so…”
“Ascoltami bene: ora che so che ti senti molto sola, non declinare la mia offerta. Vedrai che dopo aver giocato insieme a noi ti sentirai molto bene. Che ne dici di provare?”
Senza farselo ripetere due volte, Gaia si asciugò le lacrime agli occhi e corse a giocare con i suoi fratelli.
Dopo la fine della partita che ha visto vincere Jet insieme a Qui per 4 a 0, Gaia non poteva immaginare che si fosse divertita un mondo
“Jet, avevi ragione tu. E’ molto meglio che giocare da sola con le bambole.”
“Che ti avevo detto? Nel mio prossimo turno libero giocheremo ancora tutti insieme. Va bene, ragazzi?”
“Certo. Anche perché io e Quo vogliamo la rivincita.”
“Ci potte scommettere.”
Quei bei tempi sembravano un lontano ricordo a causa della loro nefasta avventura.
La vita di Jet e di Paperone era appesa ad un filo, come quella della famiglia del papero più ricco del mondo.
“Credo di aver fumato abbastanza. Spero che Paperone non continui a russare come una locomotiva, altrimenti sarò io che questa notte non riuscirò a dormire.”
Ma i problemi di Jet e di Paperone erano solo all’inizio.
Appena Jet lasciò la spiaggia per tornare verso l’accampamento, un individuo misterioso si avvicinò a lui con fare minaccioso.
< E tu chi sei? > domandò Jet.
Senza ricevere risposta e alquanto spaventato, Jet prese a correre appena vide che era minacciato con una pistola.
L’individuo misterioso invece di sparare con la sua arma, riuscì a raggiungerlo a corsa e a fermarlo prima che potesse continuare a gridare e a svegliare tutto l’accampamento.
< Ti conviene tacere. Per il tuo bene. >
< Chi diavolo sei? Ti prego di non uccidermi. >
< Non lo farò. Ma in cambio dovrai portarmi dal tuo padrone. Adesso. >
Non sapendo cosa mai potesse volere da Paperone, Jet ubbidì senza fare nessuna domanda.
La sua paura e il suo timore erano fondati, ben sapendo che quell’individuo poteva uccidere tutti coloro che dormivano nell’accampamento.
< Paperone! Signore! Si svegli subito! > gridò sottovoce Jet cercando di chiamarlo.
< Jet, che succede? È già ora di alzarci? >
< Sì, mio signore. Qualcuno la desidera immediatamente. >
< Chi mi vuole? È pronta la colazione? Aspetta ancora un po’, Jet. Ho molto sonno. >
Ma nel vedere che non si stava alzando, Jet usò le maniere forti trascinandolo fuori dalla sua tenda e portarlo così al cospetto dell’individuo misterioso.
< Richiama all’rodine tutti i rivoltosi e digli di lasciare immediatamente questa spiaggia, altrimenti i soldati di Faredoro vi uccideranno senza pietà. >
< Ma non so se ascolteranno le mie parole. >
< Dovranno farlo, oppure sarai tu il primo a morire. >
< Che sta succedendo? > domandò Paperone aprendo gli occhi alquanto assonnato.
< Signore, stia molto attento. Quell’uomo… >
< Sono una donna, stupido! Non al senti la mia voce femminile? >
< Certo. M - mi scusi… Faccio subito quello che mi ha detto, Signora. >
< Bene. Così io e Paperone avremmo tempo per parlare da soli. >
Una volta che Jet tolse il disturbo, l’individuo poté togliersi il mantello che ricopriva il suo corpo e il cappuccio che ricopriva invece il suo viso.
Appena Paperone vide chi si trovava dinanzi a lui, sentì come il suo cuore fermarsi.
< Non è possibile… Non puoi essere tu… >
< Paperone. Come stai? >
< Doretta, tu qui? >
Anche se erano passati molti anni, Paperone non poteva sottrarsi alla sua bellezza che era rimasta immutevole.
I suoi pensieri furono completamente annebbiati dalla sua persona e la voglia di rivalsa del popolo di Carcassone e la sua prossima fuga da quella città per tornare a Schwerin passò in secondo piano.
< Mi sei mancata moltissimo, Doretta > replicò il papero stringendola a sé < Ma dove sei stata per tutto questo tempo? Ti ho cercata dappertutto? >
< Forse non abbastanza visto che non sei riuscito a trovarmi. Le tue finanze non hanno fatto in modo di arrivare fino a me? Dovresti avere delle spie e una sorveglianza all’avanguardia, invece hai preferito rimanere nel tuo immenso castello a contare tutti i tuoi soldi. >
< Lo so Doretta, ma purtroppo sono fatto così… Ma ora qui in tua presenza sarà tutto diverso. >
Paperone non riusciva a staccarsi dall’abbraccio di quella donna, senza notare che la sua dolce amata era cambiata repentinamente.
< Paperone, forse sarebbe meglio conoscerci di più-. Che ne dici di un breve soggiorno nel mio bellissimo Castello del Valentino a Torino? Sono sicura che ci aiuterà a riavvicinarci ancora di più. >
< Oh Doretta, allora era a Torino che ti nascondevi… Mi piacerebbe tanto, ma devo pensare alla mia famiglia. Una mia grande nemica mi ha soffiato tutte le mie terre e credo presto che arriverà anche ai miei tesori nascosti nel castello. Quindi… >
< Posso capire i tuoi timori, Paperone > gli sussurrò la donna < Ed è per questo che posso aiutarti in questo frangente. >
< Davvero? E come? >
< Tu lascia fare a me. Le mie influenze serviranno molto per portare in salvo la tua famiglia. Dammi retta. >
Completamente al settimo cielo, paperone non poté che piombare addosso al suo viso dolce e baciarla con passione.
< Paperone, datti un po’ di contegno. Non vorrai mica farmi cambiare idea, spero. Sai quanto sono molto volubile. >
< Oh, certo che no. >
< Adesso devo tornare al castello. Cuordipietra Faredoro dovrà ascoltarmi se vuole mantenere la pace con il suo popolo. >
< Faredoro? Che cosa centra lui in questo frangente? >
Per paura di lasciar trapelare qualcosa di segreto che l’0avrebbe messa in una brutta posizione, Doretta decise di non parlare oltre.
< Devo fare in modo che quel papero appiani le divergenze con il popolo. Così tu potrai partire subito con me. >
< Ma come pensi di fare? >
< Ho le abilità necessarie per farmi ascoltare. Tu parla ai tuoi guerrieri e destituiscili dalla voglia di attaccare il castello. Ne va del nostro futuro. >
< Va bene, Doretta. Vedrò cosa possa fare. >
< Bravo. È così che ti voglio, mio bel papero. >
Nel sentire quelle parole piene d’amore, Paperone non fece nessuna domanda al riguardo.
< Doretta, rimani a dormire nella mia tenda. Ho bisogno della tua vicinanza. >
< Non ora, piccolo Papero. Avremmo tutto il tempo necessario quando ci ritroveremo nel mio castello. Promesso… Adesso devo andare. Ci vediamo domani mattina alla luce del sole. >
Nel vedere scomparire Doretta nel buio della notte, Paperone non riuscì a dormire per tutto il resto della nottata.
< Signore, ma si può sapere chi era quella papera? >
< Lascia perdere, Jet > rispose Paperone con tono estasiato < Non capirai mai. >
 
 
Tornando al castello, Doretta Doremi ebbe la facoltà e la capacità di svegliare Faredoro nel bel mezzo della notte scatenando tutte le sue intemperie.
< Ma che cavolo… Doretta! Sei forse impazzita?! >
< Hai ricevuto notizie da Amelia? >
< Sì. È riuscita a prendere il castello di Schwerin e che attende le nostre prossime mosse. >
< E la famiglia di paperone? Che cosa gli è accaduto? >
< Non lo so. Non me l’ha detto. >
< Scrivigli immediatamente dicendole di lasciarla in pace. Abbiamo bisogno che Paperone rimanga tranquillo e distratto in modo che pensi solo a me. >
< Sei riuscita a far breccia nel cuore di quel dannato? >

< Va bene, vedrò cosa posso fare. Adesso poso tornare a dormire? >
< Sì’, pelandrone… Ah un’ultima cosa: appena il tuo regno sarà al sicuro dai rivoltosi, io e Paperone partiremo per il mio castello e sarà lì che la mia vendetta verrà consumata. >
< Bene. Tutto sta andando come avevamo previsto. Non vedo l’ora di sapere che quel papero non sarà più un problema. >
< Stai sereno, Cuordipietra. Ogni cosa a suo tempo. Dormi pure sogni tranquilli. La nostra vittoria è vicina. >
   
 
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