Lo riportano alla sua infanzia, tutti quei puntini luminosi.
Ad ancora prima di conoscere Kidd, a quando si stendeva su un prato fiorito vicino casa e pregava per tutta la notte le stelle, supplicandole di aiutarlo, di esaudire il suo desiderio più segreto e intimo che lo corroborava internamente. Non che fosse mai cambiato qualcosa, però, e Killer aveva col tempo perso l’abitudine di affidarsi agli astri, relegandola ad un’inutile attività da donnicciola un po’ troppo credulona.
Ma in quel momento, in quel frangente di vita inaspettato e immobile, con lo sguardo perso nella vastità celeste, si trova nuovamente ed in modo spontaneo a riformulare la medesima richiesta, accorata e passionale, una sorta di preghiera tacita e profondamente sentita.