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Autore: __Lily    11/05/2020    4 recensioni
[...] Era certa che uno come lui non sarebbe riuscito mai a considerare un essere umano suo pari ma per Rin, Sesshomaru provava del vero affetto, la giovane le aveva detto che per lui, lei era la cosa più preziosa a questo mondo. 

Rin, pregherò affinché tu possa trovare la pace che meriti lontana da lui - pensò silenziosamente la sacerdotessa ormai anziana e stanca. [...]
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kaede, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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NOVE.








Non conoscendo il luogo in cui sorgeva il palazzo di Sesshomaru, Kagome Inuyasha e la bambina si recarono da Totosai.
Quel luogo non cambiava mai e se Inuyasha non fosse stato un mezzo demone i suoi piedi probabilmente avrebbero preso fuoco.
«Va tutto bene Kagome?»
«Sì, entriamo.»
Tenendo Kagome sulla sua schiena come sempre Inuyasha entrò nella fucina di Totosai ma il vecchio non c’era, al contrario però c’era la sua mucca.
«Quel vecchio mai una volta che ci sia quando uno ne ha bisogno» disse Inuyasha facendo scendere la moglie e la figlia a terra.
«Non credo sia andato così lontano.»
«Chi hai chiamato vecchio?» disse una voce alle loro spalle.
«Eccoti Totosai, allora non ti stavi nascondendo.»
«E da chi avrei dovuto nascondermi? Che cosa ci fate qui?» domandò il vecchio fabbricatore di armi.
«Totosai ci serve il tuo aiuto» disse Kagome.
«Hai forse nuovamente spezzato Tessaiga?»
Inuyasha gli diede un cazzotto in testa cercando di trattenere la sua forza.
«Insomma Inuyasha! No, questa volta non riguarda Tessaiga.»
«Mmh e allora per quale ragione vi siete spinti fino a qui eh?» chiese, ma poi il suo sguardo si posò su Kikyo e si avvicinò a lei, «capisco ora. Siete qui per il ciondolo.»
«No, ma sapevamo già che è stata opera tua anche se te l’ha commissionata Sesshomaru.»
«Sì a dire il vero è venuto da me qualche tempo fa, aveva già una zanna pronta da darmi e ho creduto che volesse una nuova spada ma poi… ecco mi ha commissionato quel ciondolo e lo ha preteso anche in breve tempo.»
«Tipico di uno come Sesshomaru.»
«E’ stato un gesto gentile nonostante tutto. Totosai non è nemmeno il ciondolo la ragione che ci ha portati qui.»
«E cosa allora? Se non riguarda Tessaiga e non riguarda nemmeno il ciondolo che ho creato per la bambina, allora qual è la ragione?»
«Stiamo cercando Sesshomaru, quello stupido è sparito senza dire nulla a nessuno a parte a Kaede e non ho idea di come o dove trovarlo, sembra essere stato inghiottito dalla terra.»
«Inuyasha ed io stiamo cercando il suo palazzo e siccome tu hai conosciuto anche il loro padre abbiamo pensato che forse…»
«Capisco, dunque volete sapere dove si trova il palazzo di Sesshomaru? Be’ se lui non vuole farsi trovare forse non dovreste cercarlo, si rifarà vivo quando ne avrà voglia.»
«Hey tu stammi bene a sentire, non intendo cercare Sesshomaru per il resto della mia vita quindi se sai dove si trova parla.»
«Totosai abbiamo delle cose da dirgli cose importanti, oltre al fatto che vorrei ringraziarlo» rispose Kagome stringendo la piccola a sé.
«Io potrei sapere dove si trova il luogo che cercate ma non credo sia giusto che voi andiate là, se Sesshomaru se ne è andato deve avere le sue ragioni. Non vorrei vederlo infuriato per nulla al mondo.»
«Allora dicci dove si trova se non vuoi che torni ad essere il demone di una volta perché accadrà, e io - noi - vogliamo evitarlo Totosai.»
Totosai li osservò corrugando la fronte più volte e sospirando.
«Insomma! Vuoi dirlo con le buone o preferisci le cattive?»
«Inuyasha… a cuccia!»
E immediatamente Inuyasha si schiantò al suolo.
«Dannata, ma insomma!»
«E sia vi dirò dove si trova ma non voglio entrarci in questa storia.»
«Ci basta conoscere il luogo e ti giuro che non faremo il tuo nome.»
«E sia» rispose il vecchio prendendo in mano una spada per terminare probabilmente un compito «il suo palazzo è in un luogo che sembra librarsi oltre le nubi. Fu un dono del generale cane il potente Inu No Taisho - vostro padre - e della madre di Sesshomaru. Si trova nei pressi del monte Kumotori, non potete sbagliare di certo.»
«Grazie infinite Totosai!» disse Kagome avvicinandosi a quel vecchio strambo.

 

 




 

«Entra pure Rin, non farti problemi sei la benvenuta» le disse Sango.
Eppure si sentiva così fuori posto in quella casa.
Le figlie più grandi corsero a salutare la madre mentre il fratello stava giocando ancora con Miroku.
«Sango» disse lui, poi si alzò per baciare la moglie.
«Questa sera avremo un’ospite, spero non ti dispiaccia.»
«Niente affatto, Rin sai bene che questa è anche casa tua.»
«Grazie Miroku. Sango vuoi una mano a preparare la cena?»
«No, sei un’ospite quindi riposati.»
«Credo di aver riposato abbastanza oggi.»
«Sono tornato!» urlò Kohaku entrando in casa con in braccio Kirara.
«Eccoti qua finalmente, ma dove ti eri cacciato!»
«Scusa Sango ma ho non mi sono reso conto dell’ora. Oh, Rin, ciao.»
«Ciao Kohaku» rispose lei distogliendo in fretta lo sguardo.
«Kohaku ho invitato Rin a stare da noi per questa sera, spero tu ne sia felice.»
«Molto a dire il vero» rispose il giovane sterminare sorridente.
Solo che il cuore di Rin era così pieno di tristezza che proprio non riusciva a sorridere, per quanto ci provò non ci riuscì e i suoi grandi occhi marroni si riempirono di lacrime e uscì fuori dalla casa di Sango e Miroku piangendo.
Passerà mai questo vuoto che sento? - si domandò stringendosi il kimono nel punto in cui sentiva battere il cuore.
«Rin! Aspetta!»
«Ti prego Kohaku scusami ma io… non posso restare, io non posso» rispose senza voltarsi.
«Lo so, permettimi allora di farti compagnia.»
«Non sarei una piaceva compagnia e credo che non lo sarò per un po’.»
«Non mi importa» rispose lui e poi piano piano raggiunse la fanciulla dal cuore spezzato.
Il vento scompigliava i capelli di Rin, il suo volto era bagnato dalle lacrime e il suo cuore era in mille pezzi come un vaso rotto.
«Rin io so cos’hai, so perché stai tanto male e vorrei poterti aiutare ma so di non poterlo fare. Da tempo ho capito cosa provi per il nobile Sesshomaru.»
A sentire quel nome tutto il suo corpo sembrò tremare.
«Smettila.»
«No. Io non sono come lui è vero, non posso pretendere nulla da te ma vorrei avere una possibilità, so che potrei renderti felice se solo tu me lo permettessi è da così tanto che io…»
«Kohaku ti prego! Non ora. Non farlo. Io non sono la ragazza giusta per te, e sai già che il mio cuore ama qualcun’altro nonostante tutto. Tu sei speciale e un amico prezioso per me ma non posso darti ciò che desideri, anche se volessi ora non potrei.»
«Allora aspetterò, io aspetterò finché non sarai pronta» rispose lui risoluto prendendo le mani di Rin tra le sue.
Sembrava così piccola in quel momento e si sentiva piccola, in parte avrebbe voluto esserlo così sarebbe ancora stata al fianco di Sesshomaru e lui non l’avrebbe lasciata sola.
Rimpiangeva i momenti trascorsi con lui da bambina, tutte le volte in cui l’aveva salvata, anche quando si comportava con freddezza sapeva bene che non era davvero così freddo e crudele.
Lo sapeva, lo aveva visto.
Ciò che aveva fatto per Kikyo ne era la prova, ciò che aveva fatto in passato per lei e Kohaku e altri ne era la prova.
Sesshomaru non era così glaciale e malvagio, non era un mostro e se anche lo fosse stato lei lo avrebbe comunque amato.
«Rin.»
«Mi dispiace Kohaku, io non voglio ferire i tuoi sentimenti ma nel mio cuore c’è posto solo per Sesshomaru.»
«E se lui non tornasse mai più? Vuoi davvero aspettarlo per il resto della tua vita? Lui vivrà molto più a lungo di te e di me.»
«Lo so, ma so che non potrà dimenticarsi di me tanto facilmente e so anche che tiene a me nonostante il suo comportamento. Perdonami Kohaku.»
«Non ho nulla da perdonarti Rin, sono io ad aver fatto la figura dello sciocco, sono io ad essermi innamorato di te mentre tu non mi hai mai incoraggiato o ingannato, mi sono ingannato da solo.»
«Sarai ancora mio amico?»
Kohaku la osservò in silenzio, si era alzato e aveva messo su i muscoli era diventato un potente sterminatore di demoni forse anche più forte di Sango, portava ancora i capelli come un tempo e il sorriso non era cambiato poi molto.
«Come potrei non esserlo?» disse e poi nonostante i suoi sentimenti non corrisposti la abbracciò.















 

In realtà volevo aspettare qualche giorno a postare il nono capitolo MA da due giorni ormai è uscita la notizia di un sequel che riguarderà le figlie gemelle di Sesshomaru e la figlia di Kagome e InuYasha quindi ho deciso di mettere un nuovo capitolo anche per festeggiare questa notizia, sperando che sia un sequel degno, anche se ciò che ho letto non mi fa ben sperare... vi lascio con un saluto e una piccola anticipazione!!


 

[...] «Ho promesso che le sarei stato lontano affinché potesse avere una vita vera e intendo mantenere la mia promessa.»
«Credi che al tuo fianco non potrebbe averla? Il fatto che tu sia un demone non vuol dire che non ti sia concesso amare Sesshomaru.»
«So da solo cosa mi è concesso e cosa non lo è, Rin non lo è. Lei è umana.»
«E quindi è questo il problema? Il fatto che sia umana?» disse Inuyasha superando il fratello e mettendosi di fronte a lui, «cosa c’è? Il potente Sesshomaru non può amare un’umana? Smettila di fare l’idiota.»
«Non osare» rispose il fratello maggiore poggiando la mano sul pomo della sua spada [...]

  
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