Epilogo.
Le gambe intrecciate su un tappetino da yoga mentre Efesto terminava di polarizzare la casa di Alekos per i suoi scopi, il giovane sorrise a nonna Anita e disse: «Esculapio sta per arrivare, e…»
Una presenza astrale apparve alle spalle del giovane e la donna, sobbalzando leggermente, ridacchiň nervosa e disse: «Fa niente, tesoro. Ho capito cosa volevi dirmi.»
«Chiedo venia… avrei dovuto controllare» esordě Esculapio, inchinandosi contrito prima di sorridere ad Alekos per dire: «Vedo che ti sei messo comodo. Ma per quanto tempo puoi mantenere la posizione del loto?»
«Anche diverse ore, perché?»
«Perché, solitamente, occorrono due o tre ore anche solo per trovarla, perciň ti converrŕ sciogliere le gambe, sistemarti supino sul materassino e portare pazienza» ironizzň Esculapio, sorprendendolo non poco. «Astrea č assai evanescente, quando vuole, e i suoi movimenti nel subconscio sono erratici quanto il volo di una libellula.»
Alekos si affrettň a sciogliere le gambe, mentre Anita si accomodava sul divano nei suoi pressi. Efesto scese in quel momento dal secondo piano e, nel vedere Esculapio, lo salutň prima di domandare: «Le polarizzazioni vanno bene? E’ parecchio tempo che non desincronizzo simili gabbie d’energia.»
Il dio della medicina controllň che le onde mentali potessero viaggiare – amplificate – nel modo giusto e, dopo aver annuito, disse: «E’ tutto perfetto, grazie.»
La divinitŕ del fuoco, allora, riprese il proprio bastone, salutň con un cenno Anita e, dopo essersi fermato accanto al corpo sdraiato di Alekos, disse: «Se hai di nuovo bisogno di me, chiamami pure. Ora vado. Ho la mia sessione di massaggi con Karen.»
Ammiccando, Alekos chiosň: «Massaggi, eh?»
Borbottando un rimprovero, Efesto arrossě copiosamente prima di trasmutare e Alekos, nel ridere sommessamente assieme a Esculapio, chiosň: «E’ cosě poco abituato a subire le attenzioni di una donna che, quando glielo si fa notare, arrossisce sempre.»
«Non essere dispettoso, nipote. Hai altro a cui pensare» lo richiamň gentilmente Anita, facendolo sorridere in risposta.
«Scusa, nonna.»
Esculapio sorrise indulgente al giovane, divertito dal battibecco con sua nonna, dopodiché disse: «Molto bene. Iniziamo.»
Anita prese nella sua una mano di Alekos, socchiuse gli occhi e mormorň: «Sussurra il suo nome nella tua mente. Le anime rispondo sempre a questo richiamo, anche quelle perdute e disincantate. Dopodiché attendi, e sii delicato. Le mosse decise le spaventano. Sii gentile e parla a bassa voce.»
Esculapio assentě piů volte, ammirato dalle conoscenze di Anita e, prima di svanire per accompagnare Alekos nel regno dell’inconscio, mormorň: «Rammenta. Astrea vuole soffrire, perciň non accetterŕ parole come perdono o redenzione. Dovrai arrivare a lei in modo diverso.»
Alekos assentě e, con un sospiro, lasciň il suo corpo alle cure di nonna Anita, permettendo al suo subconscio di emergere in un nuovo, diverso universo.
Il suo viaggio verso l’ignoto ebbe dunque inizio.
N.d.A.: come sarŕ il primo approccio di Alekos con Astrea?
(visto che il capitolo č breve, sarň brava e vi posterň anche quello di Astrea... ^_^)