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Autore: Miss_Fantasy    11/05/2020    1 recensioni
Trasformazioni. Donna. Kurama. Casini. Sasuke.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender, Mpreg | Contesto: Nessun contesto
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Avvertenze 

Questo capitolo lo dividerò in due parti perché se no viene un pacco assurdo e non voglio annoiarvi troppo. Ho deciso di giocare molto sul rapporto di Naru ed Eren, siccome questa è collegata a un'altra storia You're my new Dream che ho già pubblicato, se volete potete andare a vedere, è una Riren (mi sto pubblicizzando da sola... Mi faccio schifo).

Quindi questo capitolo sarà un attimino più serio rispetto agli altri capitoli, ma tranquilli che ci sarà la nostra volpe preferita a pigliar per il culo il nostro protagonista preferito.

Buona lettura! ^^
 

-Sarà interessante - sento dire nella mia mente da Kurama.

Guardo il soffitto sbuffando per la decima volta nel giro di 5 minuti,
perché le lezioni con il professor Baki sono sempre le più noiose? Così però ho la scusa di avere una buona visione del mio angelo: Sakura!!! 

-Cazzo! Tu devi aver sbattuto molto forte la testa da piccolo per pensare che quel rospo rosa possa essere anche solo lontanamente attraente... - fa Kurama, e io sono sorpreso perché è quasi tutto il giorno che non si è fatto sentire.

-Kurama? Come stai? - chiedo preoccupato mentre vedo Sakura che si alza e si mette vicino al baka.

-Sì, tutto ok. Si era solo perso... Naruto è gay e gli piace Sasu - mormora la volpe, ma io ascolto solo fino "all'ok", perché sono troppo concentrato a vedere cosa combinano quei due. Sfortunatamente per me, non riesco a vedere niente, ma sento le loro risatine. 

Cosa la farà ridere così tanto? 

-Bene! È arrivato il momento di fare casino e andare a rompere questa situazione merdosamente smielata di quei due o, meglio ancora, di dar letteralmente fuoco al rospo rosa. Decidi tu, per me è uguale... - propone lo Yokai con tono piatto.

-Cosa?! Comunque non posso risponderti. Devo assolutamente scoprire cosa stanno facendo... - gli rispondo mentre mi sporgo di più, ma sento la risatina di Eren.

-Il ragazzo nuovo sta cercando di mandare via Sakura con scarsi risultati, ma non credo che ti interessi, vero? Ti stai sporgendo così perché sei molto interessato alla lezione, vero? - mi informa il castano mentre si trattiene dal ridere e io tiro un respiro di sollievo per la notizia. L'ora passa velocemente e arriva la meritata pausa di metà mattina, così decido di andar a prendere una merenda per me e per Eren.

Non so perché, ma il fatto che il teme abbia rifiutato Sakura mi rende estremamente felice, credo che potrei spiccare il volo da un momento all'altro.

Mi avvicino alla macchinetta per prendere gli snack. Per Eren prendo due pacchetti di Onigiri, per me invece sono indeciso se prendere dei KitKat o il Taiyaki al cioccolato.

-Io ti consiglio il Taiyaki - fa una voce sussurrata al mio orecchio. Faccio un salto olimpionico. Poi mi giro per ritrovarmi faccia a faccia con Terrence e Howl che se la ridono bellamente mentre io ho preso quasi un infarto.

-Ma siete scemi?! – dico loro a mo' di saluto mentre cerco di regolarizzare il mio respiro. Alla fine decido di seguire il consiglio di Terry.

-Ciao anche a te - mi saluta il ragazzo da i capelli opinabili. Poi schiaccia sui pulsanti della macchinetta che avevo lasciato libera da pochi secondi.

-Piuttosto, tu devi ancora spiegare la storia di Naruko – mi accusa Howl, puntandomi il dito contro mentre i suoi orecchini brillano alla luce delle finestre del corridoio.

- Io... Io... - comincio, cercando di trovare una scusa, ma vengo salvato all'ultimo.

-Naru, capisco che alla macchinetta c'è sempre molta fila, ma io ho fame - ci richiama Eren con le braccia conserte, come se attendesse una nostra risposta. Noi ci scusiamo con lui per il ritardo, poi tutti insieme ci dirigiamo verso la prossima aula dove si terrà la lezione di musica, nonché una delle due lezioni preferite di Eren. 

-Com'è stato tornare a casa da solo? - chiede Terry al castano mentre quest'ultimo alza le spalle e poi dà un morso all'Onigiri che ha in mano. Il ragazzo da i capelli bicolore ci guarda come se noi potessimo saperne di più e noi semplicemente facciamo un gesto con la mano, come a dire di non insistere oltre. So fin troppo bene quanto il mio migliore amico non riesca ad accettare le persone apprensive o quanto prenderlo in giro non serva a niente, se non a farlo arrabbiare o a deprimerlo ancora di più.

-Eren, lo sai che il 15 settembre del 2021 daranno lo Schiaccianoci alla Metropolitan Opera House? - chiedono Howl e Terry a Eren. Vedo gli occhi di quest'ultimo brillare, poi si mettono a parlare di danza classica e io li ascolto mentre parlano di cose che non capisco.

-Mi sorprenderei se tu capissi le cose al primo colpo... Ma mi rendo conto che la botta che hai preso da piccolo abbia... - mi prende in giro lo spirito a nove code.

-Guarda che io capisco molte cose - gli ribatto prontamente, ma lui fa solo un sospiro sconsolato.

-Spesso dimentico che tu sei il "protagonista" e per esigenza di trama non devi mai capire un cazzo di quello che ti succede intorno. Devi essere per forza stupido come Patrick Star di Spongebob se ti va bene, ma soprattutto devi diventare un fottuto raggio di sole che deve brillare peggio dei vampiri di Twilight - dice lo Yokai sconsolato.

-Eh? - gli chiedo, visto che mi sono perso al "tu sei il".

-Ecco appunto... Lascia stare. Piuttosto, ti conviene trovare una scusa plausibile per spiegare come mai arriverà Naruko fra un'ora - riprende lui ridendo sotto i baffi.

-Non oserai! - lo minaccio, ma lui semplicemente ride fortissimo nella mia mente, come per dirmi che oserà mettermi di nuovo in ridicolo.

-Naru, ci sei?! Terra chiama Naruto! - Mi batte le mani davanti Terry, mentre gli altri due ci guardano.

-Cosa? – dico, sbattendo le palpebre più volte. Gli altri tre scuotono la testa mentre il ragazzo in carrozzina mangia l'ultimo pezzo del suo Onigiri. Stanno per dirmi qualcosa, ma in quel preciso istante suona la campanella che dà inizio alla lezione e solo ora mi accorgo che quasi tutti sono già in classe.

L'ora passa velocemente, Eren sembra felice fino a quando non viene annunciato che tutta la scuola andrà al concerto dei No Name e tutti esultano tranne Terry ed Eren. Il castano sembra per metà disgustato e per metà nervoso, mentre Terry sembra solo divertito o sta cercando di non ridere davanti a tutti.

Mi stiracchio un po' per via della posizione scomoda che ho preso durante la lezione, poi mi ricordo cosa mi ha detto Kurama e mi alzo di scatto.

-Naru, tutto ok? - mi chiede Eren preoccupato mentre riordina le sua cose. Io semplicemente annuisco, però sento la sua voce che mi dice che se ho bisogno, posso chiamare lui o gli altri.

Arrivo in bagno, chiudo a chiave appena in tempo perché sento i vestiti che mi cadono essendo troppo grandi e vedo una volpina bianca con dell'oro sulla pelliccia e con nove code, mi guarda.

-Ciao Naruko - mi saluta la volpe divertita mentre si siede tranquilla.

-Dove sono i vestiti? - gli chiedo senza troppe cerimonie. Mi guarda stizzito, come se avesse appena mangiato un limone, ma muove in modo pigro la zampa. Poi sento un rumore di vestiti che cadono. Vedo un sacchetto dove ci sono diverse stoffe diverse. Ne tiro fuori una e vedo che è il vestito di Chibiusa di Sailor Moon.

-No! No! Non se ne parla! - gli gridò contro mentre lo rimetto dentro e Kurama si guarda le unghie come se fosse normale.

-Se vuoi andare in giro nuda, prego, la porta è dietro di te. Ti assicuro che non voglio vomitare mentre ti guardo - mi dice tranquillamente, come se mi avesse appena detto cosa mangia oggi.

-Ma... ma... - cerco qualcosa per ribattere, però capisco che sarebbe fiato sprecato, quindi metto su il vestito non senza mandare a cagare la volpe. Mi accorgo che Kurama ha preso il suo aspetto normale, il che è strano, lui di solito tende a non voler dare nell'occhio.

-Felice? - gli chiedo mentre vado allo specchio per legarmi i capelli in una coda alta e mettermi del lucidalabbra rosa glitterato.

-Sì, ho sempre voluto farti fare un cosplay - mi risponde, prima di scomparire in una piccola nuvola di fumo. Solo ora noto che al posto degli stivaletti fucsia ci sono delle scarpette da punta sempre di quel colore e per fortuna che Eren mi ha fatto vedere un sacco di video sul ballo, quindi mi ricordo come si indossano perfettamente. Comincio a sistemare le cose nella borsa per poi uscire alla ricerca dei miei amici, vado nel giardino visto che c'è una bella giornata. Noto che molte persone mi guardano, però cerco di ignorarli e vedo Eren con una cola zero in mano.

-Eren! – lo chiamo correndo verso di lui e vedo che mi guarda a bocca aperta seguito dagli altri.

-Naruko? Cosa ci fai qui? - mi chiede e io mi ricordo di non essere Naruto, devo trovare una buona scusa. 

-Naru... non sta bene... però verrà stasera... - dico poco convinta mentre gioco con i piedi e gli altri si stringono le spalle, ma non dicono niente. So perfettamente che dopo scuola mi chiameranno per sapere come sto. 

-Wow!! Sei una ballerina?! - mi chiede il mio migliore amico con gli occhi che brillano dalla gioia e solo ora mi accorgo che tutti mi stanno guardando mentre sorridono alla visione di un Eren così felice. Io divento rosso e con un cenno del capo confermo.

-Mi fai vedere qualcosa? - mi chiede una voce dietro di me che riconosco come la voce del mio "amato" culo d'anatra. Sto per dire "con il cazzo che ballerò per te", però vedo gli occhi verdi-blu del ragazzo disabile così felice e non me la sento di dirgli di no.

-Sì, ma solo se agli altri va bene – dico, sperando che qualcuno sia contrario alla cosa, ma sfortunatamente per me sono tutti molto contenti. Probabilmente farò una figura di merda, ma per vedere il castano felice sono disposto a tutto, per lui questo e altro. 

-Mio dio!! Mi stanno venendo le carie!! Fai prima a sposarlo, anzi no! Se no come la faccio a rendere canon la mia ship?! Eh?! Me lo dici!? - mi urla nelle orecchie e io semplicemente lo ignoro, ma dopo qualche secondo si ricompone come se prima non stesse blaterando di qualcosa che non ha senso.

-Comunque, visto che è un caro ragazzo, ma SOPRATTUTTO ti sopporta tutto il giorno senza mai lamentarsi, renderò le scarpette che hai addosso magiche e chi le indossa ballerà in modo perfetto - mi spiega tranquillo. Tiro un sospiro di sollievo e chiedo a tutti di mettersi in modo che non gli arrivi un calcio dritto in faccia, ma potrebbe essere che se al teme gli arriva un calcio alle palle è tutto per pura casualità. Faccio alcune parti di Odette, quando finisco sono tutto sudato, ma mi riempio d'orgoglio quando sento applausi da tutti. Ancora di più quando vedo gli sguardi dei miei amici che mimano un grazie con le labbra, mentre Eren va avanti a mangiare i suoi Cheeseburger.

Sono le 4 del pomeriggio e mi fanno male i piedi per via dei tacchi che mi sono stati gentilmente offerti da Ino, che ne aveva un paio di scorta nello zaino. 

Chi si porta i tacchi alti venti centimetri nella borsa? 

Arrivo a casa e vedo che non c'è nessuno, probabilmente saranno ancora al lavoro. Mi tolgo le scarpe per mettermi le calze. In quel momento, mi arriva la notifica sul gruppo di famiglia che mi informa che non ci saranno per tutto il giorno e di non preoccuparmi per stasera. Inoltre, mi lasciano dei soldi per il concerto. 
 

Da Teme :P  [16:33] 

Stupido Dobe! Come stai? Ho saputo che non stai bene, ti serve qualcosa? Verrò da te per le 18:20, poi andiamo insieme al concerto, sempre se ci riesci ad andare.

Me [16:34] 

Ciao, teme. Sto bene e no. Perché devi venire? Riesco ad andare al concerto anche da solo. 

Da Teme :P  [16:36]

Mio fratello mi ha detto che ti devo venire a prendere. Poi verrà mio zio a prenderci per portarci al concerto.

Me [16:40]

Se deve essere...

 

 

 

Gli rispondo. Poi metto il telefono in carica e decido di vestirmi per il concerto. Opto per una maglietta bianca a maniche corte, dei normali jeans azzurri con ai piedi le mie favolose Vans Old Skool black white regalatomi dai miei amici, e una felpa arancione che mi ha cucito Eren. Dopo poco, sento il mio telefono suonare e così parte una serie di chiamate, tranne che da Sakura. Mi sento male sapendo che lei non si è assolutamente interessata a me... mi getto sul divano sconfortato da questa notizia. Il mio telefono suona, io rispondo senza neanche guardare chi c'è dall'altra parte. 

-Oi Dobe, sono davanti a casa tua, apri - mi fa in modo freddo per poi chiudere la chiamata. Vado alla porta per aprire e quello che mi trovo davanti mi lascia a bocca aperta. 

Sasuke è vestito con una maglietta bianca con una giacca di pelle, i jeans sono di un grigio spento e ha delle Clarks Sneakers nere ai piedi, mentre alle dita delle mani ci sono diversi anelli che sembrano costare molto.

-Mi fai entrare - dice freddamente, mentre mi guarda dall'alto in basso. Poi mi porge un sacchetto e io lo faccio passare.

-È il ramen classico di Ichiran. Non sapendo esattamente cosa ti piace - mi spiega, mentre si siede al tavolo della cucina con le gambe incrociate.

-Come fai a sapere che amo il ramen? - chiedo mentre prendo le mie hashi, ma noto che ci sono due ramen sul tavolo e così ne prendo due, ci sediamo uno difronte l'altro.

-Awww!! I due piccioncini alla loro prima cena romantica!!! - strilla lo Yokai in modo smielato che sembra quasi che si sia mangiato un my little pony, ma io lo ignoro per concentrarmi sul moro difronte a me.

-Come fai a sapere che amo il ramen? – ripeto, dopo aver mandato giù l'ennesimo boccone. Di solito ho soggezione a magiare di fronte ad altri, ma questo ramen è una delle cose più buone che abbia mai mangiato.

-Con la poca grazia che ti contraddistingue... Quando un maiale mangia è più aggraziato - mi deride Kurama.

-Ne hai parlato a cena tempo fa, così visto che non stavi bene ho pensato di portartelo - mi risponde sviando lo sguardo. Io prendo un altro boccone e faccio involontariamente un piccolo sorriso.

-Grazie, è gentile da parte tua... - lo ringrazio timidamente e poi torno a magiare, ma continuiamo a guardarci. 

-Baka, sai che la settimana prossima ci sarà una festa in piscina a casa mia per il compleanno di mio padre - comincia lui e io lo guardo interrogativo. Dopo appoggio la ciotola vuota sul tavolo e apro bocca per dire qualcosa, ma lui mi ferma con un gesto.

-Sì, siete invitati anche voi... Vorrei che tu mi aiuti a trovare il regalo perfetto per lui - fa tutto di un fiato. Ma se prima ero confuso, ora davvero non ci sto capendo più niente.

-Mi dai una mano o no? - mi chiede in tono brusco, come se fosse diventato nervoso tutto ad un tratto. Io sono ancora confuso e annuisco leggermente, ma vengo risvegliato dalla mia situazione di trance a causa della suoneria del telefono del moro.

-Non ci credo, hai un appuntamento!!!! Pensavo che non avrei visto questo giorno!!! - urla eccitato Kurama.

Appuntamento? Quale appuntamento? Siamo solo due amici... ma che amici, siamo solo due conoscenti che vanno a fare compere insieme per un regalo... da soli...

-Dalle mie parti, un'uscita così si chiama appuntamento!!! È palese che gli piaci! Ti ha praticamente invitato ad uscire! – ricomincia lo spirito, ma in quel momento mi viene in mente che Sasuke mi ha portato da magiare perché non stavo troppo bene e si è perfino ricordato il mio piatto preferito, mentre Sakura non mi ha neanche scritto un "Come stai?" o cose simili. 

-Mio zio è qui fuori - mi dice il ragazzo mentre scrive velocemente visibilmente irritato. Allora io raccolgo cellulare, i documenti, i soldi e le chiavi di casa. Dopo che mi sono assicurato che la casa fosse effettivamente chiusa, ci dirigiamo verso una Ferrari rossa fiammante. Appena ci avviciniamo, il finestrino del guidatore si abbassa rivelando il professor Madara e mi paralizzo sul posto.

-Ciao, zio! – lo saluta Sasuke mentre l'altro fa un gesto con la mano in modo pigro.

-Essere belli e dannati è un vizio di famiglia - dice lo Yokai. Non so perché, ma penso di aver appena firmato la mia condanna a morte.











 

Mi tolgo le scarpe: Non c'è una ragione univoca, piuttosto una serie di aspetti culturali che si fondono insieme: partiamo subito con il dire che anche per i giapponesi gli ambienti si dividono ovviamente in sporchi e puliti. Da questo banale ed ovvio concetto nascono però 2 parole: (dousoku, entrare in un posto senza togliersi le scarpe) quindi entrare con i piedi sporchi (doroashi). Queste 2 parole hanno sicuramente origine antiche, ma in ogni caso in Giappone quando un concetto, una regola, un'espressione sono culturalmente rilevanti si tende a coniare una parola secca che sappia brevemente inquadrare l'argomento, come ad esempio è stato fatto con hikikomori e kodokushi (morte solitaria) di cui vi ho recentemente parlato.

Altro aspetto che deriva dai concetti precedenti è il rispetto della propria casa. Quello che sta all'esterno è considerato impuro, sporco e va pertanto lasciato fuori. Quando si entra in casa infatti le scarpe si tolgono in un apposito spazio detto genkan, generalmente più basso rispetto al piano del pavimento della casa. Entrando nelle case più tradizionali (in fondo all'articolo inserisco 2 video, uno di casa mia a Tokyo e l'altro della casa tradizionale fuori Tokyo in cui vivono i miei suoceri per farvi vedere la differenza) potrete trovare il tatami, il tradizionale pavimento giapponese fatto da paglia di riso intrecciata e pressata che se sporcato risulta molto difficile da pulire (ci sono operatori specializzati). In alcuni casi anche i moderni appartamenti di città hanno ancora oggi una stanza, generalmente la camera da letto, con pavimento in tatami.

Il tatami è sacro e non può essere calpestato con le scarpe, ok con le classiche ciabattine da interno giapponesi, meglio ancora se solo con le calze.

Il tatami o il pavimento in legno li potrete appunto trovare nelle case tradizionali, nei templi (non è raro togliersi le scarpe all'entrata di templi o santuari) e molto spesso nei ristoranti tipici giapponesi di qualsiasi livello, economici e non. Non spaventavi per andare al bagno, troverete delle ciabattine all'entrata dello stesso! Se sceglierete di alloggiare in un Ryokan (albergo tradizionale giapponese) la vostra stanza sarà con pavimento tatami e dovrete sempre all'entrata della struttura togliervi le scarpe, sistemarle nell'apposita scarpiera e mettere le ciabattine d'ordinanza!

Le regole:

Togliersi le scarpe nello spazio del genkan

Sistemare le scarpe rivolte verso l'uscita pronte per essere indossate

In caso di tempio, santuario o ryokan, togliersi le scarpe e metterle negli apposti spazi

Se avrete bisogno del bagno non entrate con le ciabattine che vi hanno dato, fuori dal bagno ce ne sono altre

Nel tatami meglio se si cammina con le calze

In alcuni negozi tradizionali come ad esempio quelli di kimono, alcune aree sono calpestabili con le scarpe altre no. State sempre attenti, si arrabbiano parecchio!




 

Hashi: Le bacchette fanno parte della tradizione e della cultura Giapponese e sono utilizzate ancora oggi, in tutto il giappone, nonostante l'occidente abbia esportato le posate metalliche.

Ci sono vari tipi di bacchette, le più comuni sono le nuribashi che vengono usate per i pasti quotidiani, di solito in famiglia ognuno ha le sue bacchette personali che vengono già posizionate al proprio posto sul tavolo o si possono prendere da un contenitore posto al centro del tavolo.

Per gli ospiti o nei ristoranti si utilizzano invece le Waribashi che sono bacchette usa e getta. Queste sono unite alla base e vanno separate tra loro prendendole a tre quarti dalla punta e tirando con decisione, altrimenti si potrebbero spezzare e sarebbero inutilizzabili. 

Per servire dai piatti di portata esistono delle apposite bacchette chiamate Toribashi. Rispetto alle bacchette normali sono un po' più lunghe e spesse e si trovano poggiate sui piatti di portata.

Anche per cucinare ci sono delle bacchette speciali, che sono molto comode per girare gli alimenti nelle padelle o le pentole, si chiamano Saibashi e sono lunghe e spesse, molto più resistenti di quelle normali e quasi sempre unite alla base da una piccola cordicella che serve per tenerle appese e prenderle velocemente.

Regole da seguire a tavola

Ci sono tutta una serie di regole da conoscere sull'utilizzo delle bacchette che è bene imparare. Per i giapponesi sono le posate naturali e vengono utilizzate per mangiare quasi tutti i cibi esistenti.

Quando non si stanno usando le bacchette per mangiare, vanno riposte sopra gli hashioki, un apposito sostegno, in mancanza di quello alla ciotola più bassa che si ha vicino.

È cattiva educazione muovere le bacchette sul piatto di portata per decidere cosa mangiare mayoi-bashi, bisogna piuttosto scegliere in precedenza cosa si vuole prendere e poi andare decisi con le bacchette sulla cosa scelta.

Non bisogna mai conficcare le bacchette in verticale nella ciotola del riso e nemmeno passare il cibo dalle vostre bacchette a quelle di un altro commensale, perché questi due comportamenti fanno parte delle usanze tipiche dei riti funebri Buddhisti. È assolutamente scortese usare le bacchette per indicare degli oggetti o delle persone, posatele ed utilizzate le mani per farlo. Per servirsi dai piatti di portata, non bisogna usare le bacchette dal lato con il quale portiamo il cibo alla bocca ma bisogna girarle dal lato opposto ed utilizzare quello.

Non bisogna mai usare le bacchette per infilzare i cibi tsukibashi, un po' più solidi che consentirebbero una facile presa, è veramente scortese. Ne frugare nel piatto in cerca di qualcosa con le bacchette saguribashi, tranne se non si tratta di una zuppa, in quel caso sarebbe difficile cercare un cibo che non si può vedere.

Anche spostare il piatto o la ciotola utilizzando le bacchette masebashi, sia trascinandolo dal bordo interno che spingendolo dall'esterno è considerata maleducazione.

Inoltre è veramente scortese leccare le bacchette (neburibashi, ねぶりばし) per ripulirle dal cibo rimasto, o tenerle in bocca senza cibo.

Come usare le bacchette

Non è difficile come quanto si possa pensare utilizzare le bacchette, vi consiglio di armarvi di un po' di pazienza e provare comunque a mangiarci, con un po' di pratica vedrete che poi vi risulterà facile. La cosa migliore per imparare ad usarle è osservare gli altri che lo fanno e fare un po' di pratica, magari anche a casa.

Nell'utilizzo delle bacchette è bene ricordare che una delle due bacchette, in figura la bacchetta A, deve rimanere ferma, mentre l'altra, quella B, effettuerà il movimento.

La bacchetta sottostante va posizionata tra la giuntura del pollice alla mano e fermata un po' più avanti con l'anulare. Quella libera di muoversi va invece impugnata tra il pollice e le dita medio ed indice.

 

   
 
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