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Autore: MarianBlack    13/05/2020    0 recensioni
Sirius Black, James Potter, Lily Evans, Lucius Malfoy, Andromeda Black, Severus Piton e molti altri stanno studiando ad Hogwarts. Grazie a Selene Goldlight, una giovane maga loro coetanea le loro vicende e storie saranno raccontante e approfondite nel corso degli anni scolastici.
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Black, Lily Evans, Lucius Malfoy, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Lucius/Narcissa, Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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1 - L'INIZIO

Proprio quel giorno doveva piovere. Pensò Selene scocciata. 
Il primo giorno di scuola, il primo giorno in cui avrebbe varcato la soglia della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts avrebbe avuto i capelli crespi e umidicci. Non che la cosa fosse davvero importante se paragonata a una grandiosa istruzione magica all’interno di un castello pazzesco. Ma odiava avere i capelli crespi.

Sospirando, spinse il carrello contro la colonna del binario 9 e ¾ e si voltò per assicurarsi che i genitori facessero lo stesso. Il fumo della locomotiva la travolse, quando riuscì a mettere a fuoco il convoglio di un nero lucido sentì improvvisamente il battito del suo cuore accellerare. 
Era vero, stava partendo. Si accostò di lato per non venire travolta dagli altri passeggeri in arrivo, notò una ragazza dagli incredibili capelli rossi guardare stupita il treno, anche i suoi genitori erano altrettanto sorpresi, dovevano essere babbani a giudicare dagli abiti. Ma la cosa non aveva molta importanza, non riusciva a staccare gli occhi da quel rosso incredibile che spiccava nel grigiore del cielo e del fumo ed era così presa nell'ammirarla che sobbalzò quando sentì la voce della madre accanto a lei

“Selene? Selene mi stai ascoltando?”

“Eh? Sì mamma, cioè no, ma adesso sì!”

Gettò un'ultimo sguardo alla ragazzina che, però, adesso sembrava star litigando con quella che doveva essere la sorella.

Il padre sghignazzò “Ah beh, a me piace tanto il tuo essere sempre tra le nuvole, è per questo che ti ho regalato una scopa, così potrai esserci non solo con la tua testolina” disse indicando la scopa nuova fiammante incastrata con il baule.

“Marcus non la incoraggiare, è fondamentale che ascolti attentamente le lezioni, che impari il necessario e...”

“Imparerò tutto mamma, te lo prometto!” esclamò Selene arrossendo

“Samantha per cortesia non mettergli pressione, certo deve studiare ma non deve diventare un ossessione...”

“Non è mettere pressione ma è importante che prenda buoni voti e...”

“Per favore voi due, non iniziate a discutere!” si intromise Selene con forza

“Mi impegnerò, l’ho promesso, dovreste avere più fiducia in me” aggiunse con un tono di rimprovero.

Gli occhi grigi della madre e quelli castano dorati del padre (proprio come i suoi) la guardarono stupiti, infine vide il sorriso allargarsi sui loro volti

“Certo che abbiamo fiducia in te” sentì i riccioli castani della madre solleticargli la faccia quando lei si chinò per baciarle la guancia.

Guardò il carrello con il baule, la scopa e la sua gatta Nymue, grigia con grandi occhi celesti che la fissavano un po' annoiati. Poi volse lo sguardo al treno che continuava a sbuffare vapore e infine lo sguardo si posò di nuovo sui suoi genitori.

“Allora...allora arrivederci”

“Ti prego scrivi” disse il padre velocemente, come se non riuscisse più a trattenersi “e scrivi in quale casa sarai smistata, sono curioso...ecco sì, non devi scrivere sempre, ma ogni tanto magari...”

Sorrise “Certo che vi scriverò, ovvio!”

“E cerca di fare buone amicizie sì? Evita...” la madre si guardò intorno e disse a voce più bassa

“...Ecco magari evita quelli che non sono esattamente come noi”

Selene si rabbuiò per un attimo, notò una piccola ruga sulla fronte del padre che però svanì non appena incrociò il suo sguardo. Gli sorrideva dolcemente, come faceva sempre.

Non rispose all’affermazione della madre e prese i suoi bagagli trascinandoli sul treno, in silenzio.

“Aspetta ti aiuto” da dentro il vagone un ragazzino, che doveva essere anche lui del primo anno a giudicare dall’aspetto, prese la maniglia dall’altro capo del suo baule e la aiutò ad issarlo “Grazie!”

“Figurati” rispose lui con un’alzata di spalle mentre scostava i capelli neri dagli occhi altrettanto scuri “Ehi bel gatto!” le disse sorridendo prima di entrare nel suo scompartimento.

Rimase qualche secondo di troppo a fissarlo e quasi sobbalzò sentendo le nocche del padre bussare contro il finestrino. Sorridendo salutò i genitori agitando la mano, sentì il fischio del treno e la locomotiva si mise in moto. Qualcosa come un sasso cadde nel suo stomaco mentre vedeva la figura slanciata di sua madre e quella elegante del padre diventare figurine sempre più piccole e svanire dietro la prima curva. Guardò dentro il vagone del ragazzo moro ed ebbe un tuffo al cuore, la ragazza dai bellissimi capelli rossi era lì dentro, insieme ad un ragazzo pallido. L’ultimo posto era occupato da un ragazzo con gli occhiali. Sembravano tutti del primo anno.

Sospirò per la seconda volta quella mattina e si decise a mettersi in moto per trovare un posto dove sedersi.

La sua storica mania di essere sovrappensiero stava dando i suoi frutti, mentre si voltava per procedere nel corridoio della carrozza si ritrovò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno, o meglio il petto di un ragazzo molto alto che profumava di biancospino...ah, un profumo un po' pomposo pensò, quindi doveva essere

“Lucius!” disse alzando lo sguardo sul pallido volto appuntito del cugino “caspita i tuoi capelli sono lunghissimi adesso!” esclamò ammirata guardando la chioma perfettamente liscia scendere quasi sulle spalle. Era così biondo da sembrare quasi crine di unicorno.

“Lunga? Vuoi scherzare, sono a malapena lunghini”

Lei sorrise a quell' affermazione

“Beh cosa fai ancora in piedi con i tuoi bagagli?” le chiese

“Sto cercando un posto dove sederm... ma sei un prefetto, ecco cos’è che ha colpito la mia fronte in modo così doloroso!” esclamò notando la spilla sulla divisa, posta proprio sopra lo stemma Serpeverde.

“Avevi forse dubbi? Comunque non posso invitarti nel mio vagone mi spiace, sono in quello dei prefetti, ma dovrebbero esserci dei posti liberi più avanti”

Annuì e proseguì la sua ricerca, si era quasi dimenticata di avere dei parenti che frequentavano ancora la scuola, anche se non era così bizzarro dato che tutte le famiglie di purosangue si narra siano imparentate tra loro.

Lucius era una figura ambigua, non gli piaceva come si sentiva superiore ai nati babbani (e non) ma con lei era sempre stato piuttosto affettuoso, per gli standard Malfoy almeno. Trovava questo dualismo un mistero che al momento non era pronta ad affrontare.

Finalmente vide un posto vuoto dentro un vagone, spalancò la porta e si sedette per riprendere fiato (il baule era davvero pesante), solo dopo le venne in mente che forse avrebbe dovuto chiedere “Emh scusa è occupato?” un ragazzo biondo che teneva in mano un libro intitolato “Tutti i segreti dei Gorgospizi” la guardò con grandi occhi sbarrati “Occupato? No No, non aspetto nessuno, la mia ragazza è nel vagone dei prefetti sai…è libero il posto certo a meno che non ci sia un Premslin, sono invisibili e adorano viaggiare, hai per caso sentito qualcosa quando ti sei seduta? Hanno 3 corna belle appuntite!”

Selene lo ascoltò incerta se prenderlo sul serio o meno, ma lui sembrava serissimo in merito “Un Prem...no no non ho sentito niente” chiedendosi cosa mai stesse farneticando si alzò per sistemare il baule, prese Nymue e la pose nel sedile accanto al suo, la gatta non si acciambellò ma anzi, si mise comodamente seduta a guardare il paesaggio scorrere dal finestrino del treno

“Beh pare che il Premslin non sia l’unico che ama viaggiare eh?” esclamò cercando di parlare lo stesso linguaggio del ragazzo e indicando la gatta.

Lui staccò di nuovo gli occhi dal libro e sorrise

“Sì i gatti sono carini e anche molto bravi a cacciare gli gnomi, ma non sono altrettanto interessanti quanto i Gorgospizzi!”

“Ah no certo che no” disse Selene per non essere scortese, lui sgranò di nuovo gli occhi tanto che Selene si chiese se a forza di farlo, gli sarebbero usciti dalle orbite “Sai cosa sono i Gorgospizzi?”

“Emh...no” ammise

“Oh beh abbiamo un intero viaggio e un intero libro per farteli conoscere”

-Ah beh...- pensò tra se e se, ma sembrava simpatico ed era gentile, così porse la mano verso di lui

“mi chiamo Selene, Selene Goldlight”

Lui glie la strinse entusiasta

“Xenophilius, Xenophilius Lovegood, ma ah...i miei amici possono chiamarmi Phil!”

Selene sorrise, quel ragazzo gli dava un certo senso di allegria, magari non era il genere di amicizia che sua madre aveva in mente ma era contenta di aver già trovato qualcuno che avrebbe potuto considerare un amico

“Ok Phil, tu sei vuoi chiamami Lena”

Il viaggio trascorse tranquillo, piovve per un’ora ma smise a mezzogiorno quando arrivò la strega con il carrello del cibo. O il carrello delle carie dato che aveva praticamente solo roba dolce. Ma aveva fame e decise che era una buona occasione per fare scorta per la scuola. Condivise le Cioccorane con Xenophilius che aveva sempre qualche aneddoto strambo per ogni personaggio delle figurine, a sapere che era così divertente scartarle con lui, ne avrebbe comprate di più.

“Ehi guarda Nymue ci sei tu!” disse avvicinando la figurina alla gatta, che nel frattempo si era addormentata, lei aprì un occhio pigramente per guardare la strega ritratta e lo richiuse come a dire che non glie ne fregava un fico secco di una strega millenaria che si muoveva come una pazza in un pezzo di carta.

Quando ormai il sole era calato e la notte aveva reso il paesaggio un ammasso di sagome scure vagamente illuminate dalla luna, sentirono il treno perdere velocità. Colma di emozione tirò fuori la sua divisa dal baule e la indossò. Anche Xenophilius fece lo stesso “Corvonero eh?” chiese notando lo stemma sulla divisa del ragazzo
“Già, quarto anno! Spero di vederti in sala comune!” Selene sorrise, chissà, d’altronde anche il padre era stato smistato nella casa di Corvonero.

Quando il treno si fermò dettero loro istruzione di lasciare i bagagli al loro interno, Nymue la guardò con sguardo di rimprovero dall’interno del suo trasportino in vimini “Ci rivedremo presto” promise Selene con una certa ansia, si sentiva quasi come se la stesse abbandonando “Starà benone, le daranno da mangiare, non preoccuparti” le disse Phil sorridendole comprensivo, dandole una pacca sulla spalla.

“Bene, le nostre strade si dividono per il momento, a dopo!” lo guardò andare verso quelle che sembravano delle carrozze senza cavalli, le osservò curiosa finché non sentì una voce gridare
“Primo anno! Primo anno da questa parte!” Vide un uomo gigantesco agitare una lampada “Sei Hagrid?” chiese una volta che gli si fu avvicinata “Certo che sono Hagrid...” l’omone esitò osservandola “giovane Goldlight eh?” Selene lo guardò stupita “Come lo sai?”
“Conosco solo una persona con quegli occhi, tipo gialli ecco! E di persone ne ho conosciute tante, fidati!” rispose lui facendole l’occhiolino “Ma chiacchiereremo un’altra volta eh? Adesso devo portarvi a scuola!”

Non fu l’unica a sospirare ammirata quando gli si palesò lo spettacolo che era nascosto dietro la curva, la sagoma del castello spiccava oltre il lago. L’edificio era semi illuminato dalla luce delle finestre poste su innumerevoli torri e torrette. L’acqua del lago era calma e la luna quasi piena lo faceva scintillare.

-Per fortuna ha smesso di piovere- pensò quando capì che lo avrebbero attraversato in barca.

Si sedette su una barchetta vuota e sentì qualcuno balzare dentro con un salto deciso, era il ragazzo che l’aveva aiutata a issare il baule, subito dopo di lui lo seguì il ragazzo con gli occhiali, aveva i capelli ritti e scompigliati.

“Ehi e il gatto?” chiese lui riconoscendola

“L’ho dovuto lasciare in treno, ma credo starà bene”

Il ragazzo annuì “credo di sì, anch’io ho dovuto lasciare il gufo, anche se mi sono sentito come se lo stessi abbandonando” aggiunse, il ragazzo con gli occhiali sbuffò divertito ma lei lo ignorò e disse

“Sì esatto! Anch’io!”

Lui allungò la mano e si presentò

“Sirius Black”

“Selene Goldlight” rispose stringendogliela, vide i suoi occhi neri assottigliarsi e lasciargli la mano in modo freddino “Siamo parenti?” chiese lui con voce serrata, ci fu un secondo di silenzio dovuto più che altro al fatto che le barche stavano partendo

“Non lo so...lo siamo?”

“Credo di si, ho visto un Goldlight sull’albero genealogico di famiglia”

“Oh” Selene non ci vedeva nulla di male ma capì che per Sirius era una cosa che lo metteva forse...in ansia? “Beh saresti uno dei pochi parenti simpatici che conosco” ammise per allentare l’atmosfera.

Sia Sirius che il ragazzo con gli occhiali sorrisero, come se il lieve gelo di prima fosse svanito

“James Potter” le disse l’altro stringendole la mano “Ma noi ci conosciamo, siamo vicini...tuo padre è a posto”

Cosa voleva dire? Che sua madre non lo era? Intuì cosa intendesse e storse lievemente la bocca

“Certo che lo è!” James parò le mani avanti come in segno di difesa “Non volevo offenderti!”

“Davvero?” chiese lei alzando un sopracciglio, sarcastica
“Davvero siamo vicini? Cioè sì certo mi ricordo dei tuoi genitori ma tu non hai i capelli rossi?”
James sghignazzò di nuovo “Mia madre dice che sembri sempre distratta e deve essere vero, i rossi sono i Bath!”

“Oh….oooooh, scusa sai, tendo a confondermi!” anche Sirius sghignazzò

“Quindi, non ti stanno simpatici i tuoi parenti?” chiese lui

“Oh no beh, insomma, non possono piacermi tutti no? E’ che alcuni sono emh...noiosi”

Sirius annuì “Immagino facciano i soliti discorsi sul sangue di mago e bla bla bla” anche Selene annuì con vigore “Sì! Sono sempre i soliti discorsi poi, sembra non sappiano parlare d’altro, e anche quando trovano altri argomenti finiscono sempre su quello! Assurdo, la vita è troppo breve per perdere tempo dietro a certe idiozie” risero tutti e tre

“Beh ragazzi, ci siamo quasi” disse James guardando avanti a loro, verso la scuola. Per il resto della traversata rimasero a fissare il castello avvicinarsi, era davvero magico.

La strega austera che li aveva accolti, La Professoressa McGranitt, intimò con tono fermo quanto fosse importante rispettare le regole ed essere educati.

Selene era in attesa di entrare nella Sala Grande accanto alla ragazzina con i capelli rossi e si ritrovò a presentarsi a lei in modo genuinamente contento “Selene Goldlight” lei la guardò e notò con ammirazione il colore verde chiaro dei suoi occhi, lei per un momento parve sorpresa ma sorrise contenta “Lily Evans e lui è il mio amico Severus Piton” strinse la mano ad entrambi, lei sembrava più emozionata che nervosa ma lui era decisamente un fascio di nervi, la sua mano era sudaticcia.
“Sì, Mocciosus” sibilò una vocetta maligna che si stupì (ma non troppo) scoprire provenire da James “pensavo foste amici!” esclamò Selene ricordando di averli visti tutti seduti nello stesso vagone, non poteva sapere che qualche minuto dopo averli visti, Lily e Severus avrebbero lasciato lo scompartimento, offesi.
“Sì come no, amici del cuore” James e Sirius risero, Selene li guardò a bocca aperta, Lily e Severus sembravano pronti a ribattere ma furono interrotti dall’apertura delle porte e ogni conversazione e pensiero sembrò dissolversi.

L’enorme sala con quelle tavolate, il soffitto incantato che rifletteva il cielo, le candele fluttuanti...nessuna descrizione poteva rendere degnamente la bellezza e la meraviglia nel trovarsi lì in carne ed ossa. Con il cuore che batteva più forte che mai si posizionarono di fronte a quello che sembrava un cappello logoro lasciato su uno sgabello, molti del suo gruppo emisero versi di sorpresa quando una sorta di strappo si aprì da esso come una bocca, e cominciò a recitare:

“Non son giovane ne bello

Ma son il più antico cappello

Di anni mille ne son passati

E da allora io vi ho smistati

Quattro maghi assai sapienti

Crearono me unendo le menti.

Intelligenza e sagacia di Corvonero

Per chi ama studiare con cuore sincero,

La saggezza e il coraggio di Grifondoro

Per chi della fedeltà ne fa decoro

Il duro lavoro e pazienza di Tassorosso

Per chi aiuta e ricerca a più non posso

E infine la brama e la sincerità di Serpeverde

Per chi dritto prosegue e audacia mai perde.

Unendo in questa scuola le quattro case

Vi smisto e sistemo nella vostra base,

Uniti e diversi è questa la forza

Che io vedo in voi e questa scuola rafforza.”

Partirono scrosci di applausi e il cappello piegò la punta come ad inchinarsi ad ogni tavolata di studenti, dietro di lui per orizzontale, vi era posizionato il tavolo dei professori dove il Preside Silente, al centro, applaudiva educatamente sorridendo da dietro i suoi occhiali a mezzaluna.
La Professoressa McGranitt srotolò una pergamena e ed iniziò a chiamare gli studenti per lo smistamento, ad un certo punto chiamò anche:

“Black Sirius” il capello ci mise solo qualche istante per esclamare a gran voce “GRIFONDORO!” Sirius parve molto soddisfatto e mentre si dirigeva verso il suo tavolo le fece l’occhiolino, o forse era diretto a James, che era proprio dietro di lei.

Anche Lily Evans finì a Grifondoro, quando il cappello lo gridò sentì un mugolio dispiaciuto da parte di Severus Piton, lo guardò, aveva lo sguardo più triste del mondo mentre la guardava sedersi vicino a Sirius. Si sentì dispiaciuta per lui, voleva dirgli che dopotutto si sarebbero visti durante le lezioni e magari durante i pasti ma sentì di essere chiamata dalla professoressa.
Evidentemente non c’era nessuno il cui cognome iniziasse per F e doveva essere la prima per la G. Emise quello che sarebbe stato il terzo profondo sospiro della giornata e si sedette sullo sgabello. La Professoressa calò il cappello sui suoi riccioli corvini e la vista della sala svanì,  era decisamente grande e gli ricadde sugli occhi. Sentì la sua voce, ma non nelle orecchie bensì...nella sua testa.
Incredibile, non credeva potesse esistere la telepatia, non provenire da un oggetto almeno. Ma dopotutto era stato creato dai quattro maghi più potenti della loro epoca ed era in grado di leggere nei cuori delle persone “Ah, non ho dubbi” disse lui “Davvero?” chiese Selene stupita, che invece di dubbi ne aveva fin troppi “SERPEVERDE!”

Mentre la vista della sala grande riaffiorava si rese conto di essere rimasta seduta sullo sgabello con la bocca semi spalancata, la richiuse un secondo dopo e proseguì verso il tavolo con occhi sbarrati. Guardò verso Lily e un po' capì come doveva sentirsi Severus Piton, gli sarebbe piaciuto averla come compagna di dormitorio, gli stava simpatica a pelle. E non avrebbe nemmeno incontrato Xenophilius in sala comune, la sala comune con il soffitto di stelle descrittagli dal padre.
Incontrò anche lo sguardo di Sirius che la guardava accigliato e questo la fece sentire stranamente in colpa. Era quasi certa sarebbe finita in Corvonero, come suo padre, si assomigliavano molto come carattere. O forse in Grifondoro dato che il padre le confessò che il cappello con lui fu indeciso a riguardo. Ma Serpeverde era anche la casa di sua madre e provò uno strano sentimento di gioia e timore.
I Serpeverde la accolsero applaudendo, lei si sedette di fronte a Lucius, ancora intontita dall’accaduto “Cugina!” esclamò Lucius entusiasta porgendogli la mano, che lei strinse sorridendo incerta.

Si era seduta vicino a una ragazza che aveva dei riccioli neri piuttosto simili ai suoi, ricordava il suo nome perché aveva lo stesso cognome di Sirius, si chiamava Andromeda. La ragazza bionda seduta vicino a Lucius le stava parlando e dalla loro conversazione intuì fossero sorelle. Allungò la mano verso Andromeda “mi chiamo Selene!”

“Andromeda, e lei è mia sorella Narcissa, è al quarto anno!”

Allungò la mano verso Narcissa mentre Lucius cingeva le spalle della ragazza dicendo “Oh Cissy certo, lei è mia cugina Selene, non di primo grado però, le nostre madri sono cugine, ma hanno frequentato Hogwarts insieme, sono quasi come sorelle eh Lena?”

“G-già” rispose Selene sconvolta dal sentirlo parlare così tanto, non lo ricordava così eloquente...o forse non ci aveva mai fatto molto caso.

Lo smistamento continuò e si ritrovò ad applaudire Piton, che si sedette nervoso ma entusiasta vicino a Lucius il quale non mancò di dargli una poderosa pacca sulla schiena.

Quando il cappello smistò “Ted Tonks” in Tassorosso notò che Andromeda lo seguì con lo sguardo, entrambe sorrisero nel vederlo inciampare. Un ragazzino sgradevole del primo anno, Mulciber, rise maligno esclamando "Aaah-Haaa i Tassorosso sono proprio scemi!" 
Selene si accigliò, aveva già individuato l'idiota del villaggio, pensò.

A fine smistamento il Preside spese due parole per ricordare le regole e inaugurare il nuovo anno scolastico dopodichè, il cibo apparve sui piatti dorati. Non mangiava dall’ora di pranzo e si era cibata soltanto di Cioccorane. Stava morendo, afferò il pollo come l’ultima degli affamati.

“Lena sembra che non mangi da settimane!” esclamò Lucius stupito, lei arrossì lievemente “In effetti non ho mangiato molto, ero troppo intenta a pensare come sarebbe stata la mia vita qui” lui scosse la testa e distolse l’attenzione per parlare con i suoi amici, Tiger e Nott.Vide Severus lanciare sguardi furtivi al tavolo dei Grifondoro e non potè fare a meno di voltarsi per osservare Lily parlare con un ragazzo che gli parve ricordare si chiamasse Remus Luqualcosa.
Accanto a lei Sirius e James ridevano parlando con il fantasma della loro casa.
Lei non ci aveva pensato neanche lontanamente a parlare con il loro, Nott le aveva detto chiamarsi Barone Sanguinario e non solo il nome non era molto invitante, ma dal suo cipiglio non sembrava dar l’intenzione di voler intrattenere alcuna conversazione.
Anche il fantasma di Corvonero era piuttosto taciturno ma sorrideva gentile, quello di Tassorosso le faceva ridere invece, era un frate e sembrava un po’ brillo, anche se non sapeva come un fantasma potesse esserlo, magari era morto ubriaco?

“Senti” chiese ad un tratto ad Andromeda quando si fu saziata abbastanza da mangiare con più calma “Per caso Sirius è vostro fratello?”

“Oh?” rispose lei incuriosita dalla domanda “No, ma siamo cugini, i nostri padri sono fratelli!”

“Gli zii non saranno molto contenti, tutti i Black sono nella casa Serpeverde da secoli” si intromise Narcissa ma Selene vide Andromeda sorridere e voltarsi verso il tavolo dei Grifondoro. Anche lei lo fece e per puro caso Sirius notò la cugina, lo vide salutarla con la mano lei ricambiò il saluto e Selene in un momento di audacia decise di salutare a sua volta e con grande sollievo Sirius ricambiò.

“Sirius ha detto che siamo parenti”

“Davvero?” chiese Andromeda “Non ricordo dei Goldlight ma a casa di Sirius c’è un albero genealogico pazzesco, che occupa un’intera parete”

Narcissa intervenne di nuovo “Credo...credo che tuo nonno sia il cugino della nonna di Sirius”

Selene e Andromeda la guardarono stupite, lei ricambiò lo sguardo sorpresa “Cosa? Cosa c’è? Perché mi guardate così?”

“Ma è incredibile, ti ricordi tutti i legami parentali!” esclamò Andromeda “Io a malapena ricordo chi sono i miei zii, che cervellona eh Cissy?”

Selene vide del rossore pallido cospargersi sul volto di lei “Sono sciocchezze, è che ho una memoria fotografica ecco tutto”

“E tu Severus...Piton, giusto?” chiese Andromeda
Piton fermò la forchetta a mezz’aria, sorpreso di essere interpellato “Io...io cosa?”

“Non è che scopriamo che sei anche tu nostro parente eh?” Selene vide Piton ridacchiare nervosamente, pensò che non si trovasse a suo agio in quella conversazione così decise di provare a deviare un po’ “Massì l’importante è non scoprire di avere parenti Troll”
Piton, Narcissa e Andromeda risero, anche Lucius che si era improvvisamente interessato all’argomento scoppiò a ridere con la sua risata un po’ viscida “Beh Goyle ne ha di certo!” esclamò all’indirizzo del suo amico dapprima rise ma poi quando realizzò il significato della frase lo guardò indignato esclamando “Ehi!”

Il banchetto trascorse serenamente, l’atmosfera di un nuovo inizio era vivace. Adesso che aveva mangiato ben 2 fette di dolce dopo aver divorato qualsiasi pietanza salata comparisse sui vassoi, cominciava a sentire una certa stanchezza.

“Per le mutande di Merlino, domani rotolerò!”

“Lena le ragazzine non parlano così!” la ragguardì Lucius

“Ah sì?” chiese Narcissa con tono sarcastico, si era alzata e Selene pensò che avesse una certa eleganza innata

“Beh tu non parli così” si giustificò Lucius, Narcissa lo guardò per un paio di secondi per poi iniziare a dire “Mutande di Merlino, Mutandoni di Merlino, Giarr...”

“Va bene ho capito, ho capito, le ragazze parlano come vogliono!” 
Andromeda e Selene risero nel vedere la resa di Lucius mentre
 gli studenti cominciavano ad alzarsi e tornare nei propri dormitori.

“Ah devo portare voi pulci nel dormitorio quest’anno sì, ecco gli orari delle vostre lezioni per domani” Selene prese l’orario ma non lo consultò, lo avrebbe fatto più tardi, adesso voleva solo essere certa di imparare bene la strada per il dormitorio, sicura del fatto che quel castello avesse moltitudini di corridoi e scale da memorizzare.

Nel salone di ingresso videro gli studenti di Grifondoro e Corvonero salire le scale, sapeva che il dormitorio di Corvonero era in una torre e sua madre le aveva raccontato che quello di Serpeverde si trovava nei sotterranei, la prospettiva non la faceva impazzire, preferiva di gran lunga le torri, ma era comunque molto emozionata e d’altronde quello sarebbe stata la sua casa per i prossimi 7 anni.

La parola d’ordine era “Tarantula”, varcarono la soglia e non era minimamente pronta a quello che vide. Sua madre si era dimenticata di dirle che sì, la sala comune era nei sotterranei, ma esattamente al livello del Lago. Le finestre erano altissime e in quel momento filtravano l’acqua scura con lievi bagliori dovuti alla luna che in qualche modo riusciva a filtrare fin laggiù. Immaginò che di giorno dovesse essere come trovarsi in un misterioso relitto in fondo al mare, o almeno fu quello che pensò data la sua passione per le storie sui Maghi Pirati che suo padre era solito raccontargli.
Ogni cosa dalle decorazioni ai mobili era nera, verde o argento ed insieme formavano un connubio elegante ma molto accogliente, sembrava un po’ l’arredamento di Villa Malfoy, pensò. Il camino era il più grande che avesse mai visto e si sposava perfettamente con il resto della sala comune, dando un perfetto equilibrio tra caldo e freddo.
Al diavolo le torri, quelle sono per i piccioni, -Questo è il posto più figo di sempre!- Pensò entusiasta.

Quando entrarono nelle camere trovarono 5 letti a baldacchino con tende di seta verde e sontuosi lenzuoli con ricami argentati. Sul letto dove davanti stava il baule con il suo nome, trovò Nymue, la sua gatta, acciambellata.

“Nymue!” esclamò avvicinandosi, la gatta aprì gli occhi di colpo e fece un lungo miagolio, a metà tra un rimprovero e gioia di rivederla. Non perse tempo e prese a strusciarsi contro la sua mano.

“Oh è così carina, e che occhioni azzurri! Posso accarezzarla?” chiese una ragazza dai capelli corti color paglia “Certo!” per fortuna Nymue quella sera si sentiva socievole e si fece accarezzare senza far storie
"E' morbidissima!” disse la ragazza che quando fu satura di coccole ritrasse la mano “Mi chiamo Iris Smith” si strinsero la mano e anche le altre due ragazze, una aveva le trecce nere e si presentò come Halima Husani e l’altra ragazza, Taara, era palesemente sua gemella ma portava un taglio cortissimo quasi a zero. Andromeda approfittò dell’occasione per presentarsi a sua volta.

Non ci furono molte altre chiacchiere, erano tutte esauste. Quando aprì il baule per prendere il pigiama si accorse con stupore che dentro, la sua divisa di riserva aveva già lo stemma e colori Serpeverde e in quel momento si accorse che sul letto erano state lasciate sciarpe e cravatte “Adoro questa scuola” disse guardando la cravatta con gioia, Andromeda, che aveva il letto accanto al suo, sorrise “già e sentite” rimasero in silenzio, l’acqua del lago sbatteva dolcemente sui vetri “è fantastico, non avrò mai problemi di sonno, è come una ninna nanna” sospirò posando il cappello nero a punta, sul comodino.

Selene si infilò nel letto più entusiasta del giorno in cui ricevette la sua lettera, si chiese come poco fa poteva essere titubante nell'essere stata smistata in quella casa, ma ci aveva messo piede da mezz’ora e già sentiva di appartenere a quel posto e quelle persone...magari non tutte, ma se a Nymue piacevano le altre ragazze almeno dovevano essere a posto.




Eccoci alla fine di questo capitolo che voleva essere più che altro un'introduzione ai personaggi. Spero vi sia piaciuto e che vi piaceranno le storie che racconterò attraverso gli occhi di Selene. 

  
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