Sono passati ormai due anni dalla grande guerra e nonostante tutto questo tempo, gli orrori visti durante quel periodo non credo che me li dimenticherò facilmente. 

Realizzare che ormai ho 19 anni e che, in un certo senso dovrei considerarmi una donna, mi fa sentire incredibilmente a disagio. Forse perché mi sento ancora quella bambina insicura col caschetto ad attendere che un ragazzino si accorga di me. E forse, anzi quasi sicuramente, non succederà mai. 

Da quel famoso giorno in cui confessai i miei sentimenti non ho mai ricevuto una risposta. Ma ovviamente non gliene faccio una colpa. Troppo impegnato a salvare il mondo, troppo impegnato a salvare il suo amico, per accorgersi di me e degnarmi di una risposta. 

Il mio amore per Naruto è sicuramente più profondo che una stupida cotta adolescenziale. È puro, viscerale. Nato come una sorta di ammirazione è sfociato in qualcosa di romantico e passionale, al punto che morirei per lui. Mi annullerei per lui.

Ora sono qua, seduta in questa distesa d’erba, cullata dalle folate di vento in una notte di mezza estate ad attendere che il mio vero amore venga ad abbracciarmi e coccolarmi tutta la notte. E invece no, sono in missione con i miei due compagni, i miei due più cari amici. Kiba e Shino. 

Di certo a loro devo molto, mi hanno sostenuto in momenti in cui pensavo che l’unica soluzione per liberarmi fosse solo la morte. Il peso di essere inutile per la mia famiglia, sia come ninja sia come erede. 

Sento dei passi avvicinarsi a me e senza nemmeno voltarmi inizio la conversazione:

-Come mai ancora sveglio?-

-Ti potrei fare la stessa domanda...- risponde il mio interlocutore. 

Si siede di fianco a me e rimane a guardare la luna, in silenzio. 

Saperlo accanto a me, in una notte che mi pare interminabile, mi conforta e mi fa sentire tranquilla. In questi anni Kiba mi è rimasto accanto quanto più possibile. Ogni giorno fa lunghe passeggiate, nella quale mi racconta ogni più piccolo dettaglio di ciò che gli accade durante il giorno, di ogni ragazza con cui ci prova e di quante ne deve respingere, anche se non so quanto in realtà possa essere vero quest’ultima parte.

-Credo che oggi la luna sia più vicina, mi sembra enorme rispetto alla scorsa notte- proseguo io.

-Sarà solo la tua immaginazione... Ma non mi hai risposto, che ci fai ancora sveglia?-

-Volevo prendermi un po’ di tempo per me... in questo ultimo periodo non riesco nemmeno a pensare da quante missioni ci affidano.-

-Hai ragione, non sai da quanto che non riesco ad uscire con una ragazza!-

Mi giro di scatto guardandolo con aria interrogativa e scoppiai a ridere. 

-Sei incorreggibile! Chissà quanti cuori spezzati farà il nostro caro Kiba!-

-Beh, alla fine penso che mi stia bene così...- disse stendendosi sul prato con le braccia incrociate dietro la testa -Alla fine andare in missione con voi mi rende felice e riesco a staccare dalla vita monotona del villaggio-

-Si, penso anche io che queste missioni, seppur semplici, ci servano. Amo stare con voi!-

-Addirittura! Hinata che ama stare con qualcun altro oltre a quello stupido, direi che mi potrei sentire onorato!-

Lo guardo con aria infastidita. Kiba sa fin troppo bene che l’argomento Naruto è tabù e, come tale, non doveva essere toccato. 

-Dai non guardarmi con quella faccia! Scherzavo. So bene quanto quel cretino ti abbia fatto soffrire e solo per questo vorrei rompergli tutte le ossa.-

Ritorno a guardare la luna e le stelle. Mi distendo anche io cercando di avere una visione più ampia di quel magnifico cielo stellato. 

-Di certo non ti avrei mai trattata come ha fatto lui.-

Mi girai di nuovo verso Kiba, incrociando i suoi occhi. La luce della luna, così stranamente vicina, mise in risalto la sua espressione. Dura e seria, come non la vedo da tanto.

Iniziò a giocare con una ciocca dei miei capelli, distogliendo lo sguardo dal mio. 

-Forse ti saresti comportato anche peggio, vedendo come fai con le altre- scherzai, cercando di tagliare quella strana atmosfera.

Lui si alza improvvisamente e si volta verso di me, e col viso corrucciato cercó di dirmi qualcosa, ma non riesce ad emettere alcun suono. Ci riprova due o tre volte -Senti, Hinata...-

Si ferma immediatamente e non appena cercò nuovamente di riprendere il discorso, viene interrotto da una terza persona.

-Ragazzi, direi che è l’ora di andare- disse Shino, spuntando da un arbusto poco lontano da noi. 

-Arriviamo Shino!- rispondo, mi volto nuovamente verso Kiba, incitandolo a finire ciò che aveva iniziato. 

-No, niente! Non era importante!- disse alzandosi in piedi e porgendomi una mano per aiutarmi -poi chi lo sente Shino!- riprese, sfoggiando un sorriso a 32 denti. 

Non appena mi alzo, lo vidi camminare velocemente verso Shino e scomparire con lui nella foresta. 

Mi sento abbastanza scombussolata da questa chiacchierata. Non tanto per ciò che ci siamo detti, ma per quello che non ci siamo detti. Sicuramente questa luna mi sta facendo brutti scherzi, ma mi sono sentita decisamente in imbarazzo a parlare con Kiba. La sua faccia a pochi centimetri da me, a guardare mentre giocava con una ciocca dei miei capelli. Mi sento le gote rosse se ripenso allo sguardo di Kiba, così serio, così diverso. 

-Muoviti Hinata!- gridò Kiba al di là a degli arbusti. 

- Sí, arrivo!- risposi,iniziando a correre verso di loro. 

Sí, sarà stata sicuramente la luna.