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Autore: LazySoul    13/05/2020    1 recensioni
La storia è ambiantata al sesto anno.
I protagonisti indiscussi sono i pensieri e le emozioni provate da Draco Malfoy ed Hermione Granger.
Pensieri che forse li porteranno ad avvicinarsi l'uno all'altra, oppure ad allontanarsi irrimediabilmente...
Estratto:
«Cosa vuoi ancora da me?», gli chiese: «L'umiliazione dell'ultima volta non è bastata?»
Ripensò a quello che gli aveva confessato sotto l'effetto del Veritaserum e le sue guance diventarono subito incandescenti per la rabbia e l'imbarazzo.
«Oh, Mezzosangue, pensi davvero che io mi possa accontentare di così poco?», mormorò lui, ora talmente vicino da farle percepire il suo odore.
E Hermione lo vide. Era lì, proprio davanti ai suoi occhi: il desiderio.
Malfoy la voleva.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Blaise/Pansy, Draco/Hermione
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gioco di Sguardi'
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55. Sul treno verso casa


A un'oretta dall'arrivo a King's Cross, Draco venne avvicinato da una risoluta Astoria Greengrass, che gli chiese di poter parlare con lui in privato di una questione particolarmente importante.

«Greeny Due, dove hai lasciato Greeny Uno?», chiese Zabini con un enorme sorriso in volto, facendo sorridere sotto i baffi Pansy che, seduta vicino a lui, stava aprendo una Cioccorana.

Nello scomparto che stavano condividendo Malfoy, Zabini, la Parkinson, Tiger e Goyle, aleggiava uno strano odore di burrobirra e fragole del quale Astoria faticava a individuare l'origine.

In realtà quell'odore proveniva da una candela profumata che aveva acceso Pansy poco prima, dimostrando a Draco e Blaise che no, sugli scomparti del treno non era stato applicato alcun tipo di incantesimo anti-fumo.

«È una cosa veloce, Greengrass?», chiese il biondo Serpeverde, distogliendo lo sguardo dalle espressioni divertite dei suoi amici, per puntare i suoi occhi chiari in quelli di Astoria.

«Sì», lo rassicurò lei, annuendo per sottolineare ulteriormente le sue parole: «Qualche minuto».

Draco si alzò controvoglia, scostandosi una ciocca di capelli biondi dalla fronte e facendo attenzione a non pestare i piedi dei suoi compagni di carrozza, per raggiungere la ragazzina che lo aspettava nel corridoio.

Chiuse la porta scorrevole alle sue spalle e fece un veloce incantesimo Muffliato per mantenere segreta la conversazione che stava per avere con la piccola Greengrass. Era fin troppo consapevole dell'animo pettegolo di Blaise e voleva evitare di indurlo in tentazione.

«Allora?», la incitò lui, osservando il corridoio deserto.

«So di te e Hermione Granger», disse senza tanti preamboli Astoria, studiando il volto del ragazzo di fronte a lei farsi più pallido.

«Cosa?», chiese con voce alterata Draco, sentendo il battito impazzito del suo cuore in gola: «Di cosa stai parlando, Greengrass?»

«Parlo dei vostri incontri segreti e del fatto che non siate stati molto attenti», disse la ragazza, mantenendo il sangue freddo.

In realtà Astoria sapeva ben poco e negli ultimi giorni di scuola non aveva potuto notare altri incontri, oltre a quello in cui si era casualmente imbattuta, ma in quanto Serpeverde aveva il dono di dire bugie molto credibili ed era certa che Malfoy sarebbe stato pazzo a non ascoltare la sua proposta.

«Non so di cosa tu stia parlando», disse Draco, sentendo brividi freddi percorrergli la schiena.

«Certo che no», disse con sarcasmo la ragazza, sorridendo: «Ma mi sembra giusto esporti la mia proposta, sarai tu a decidere se accettarla o meno», aggiunse..

Malfoy cercò di nascondere con l'Occlumazia ogni suo sentimento e ogni pensiero che riguardava Hermione Granger e, con tono pacato chiese: «Di quale proposta parli, Greengrass?»

«Io potrei darti qualcosa e tu in cambio potresti darmi qualcos'altro: quid pro quo, Malfoy», disse Astoria, colta all'improvviso da una punta di nervosismo: «Io potrei tenere per me ciò che ho visto e non dire all'intero Mondo Magico che te la fai coi Sanguesporco, tu in cambio potresti parlare con mio padre per mettervi d'accordo sulle nostre future nozze».

Malfoy sbatté le palpebre un paio di volte, confuso, poi scoppio a ridere, anche se nella sua risata non c'era alcun'ilarità: «Fammi capire bene: tu mi stai dicendo che vuoi sposarmi, altrimenti racconterai in giro qualche strana bugia su di me?»

«Esatto», disse Astoria, annuendo convinta.

«E cosa ti fa pensare che la gente crederà alle fantasie di una ragazzina?», le chiese il biondo, sogghignando.

«Perché non dovrebbe? Sei sicuro di voler rischiare tutto quanto, Malfoy?», ribatté lei, sollevando un sopracciglio: «Ti lascio le vacanze di Natale per pensarci, una volta tornati a scuola mi aspetto una tua risposta. Buone Feste, Draco».
Astoria si sporse per dare un bacio sulla guancia del biondo, poi si allontanò lungo il corridoio, verso lo scomparto che condivideva con sua sorella e un altro paio di Serpeverde.

Malfoy cercando di non lasciarsi prendere dal panico spezzò l'incantesimo Muffliato e si sporse dalla porta scorrevole per dire ai suoi compagni di viaggio, che sarebbe tornato presto e iniziò a dirigersi con passi nervosi verso i bagni, ignorando la voce di Blaise che gli chiedeva di cosa avesse parlato con Astoria.

Era talmente distratto che, quando finì addosso alla signora col carrello dei dolci, si dimenticò di dirle di fare attenzione a dove metteva i piedi e ignorò la voce fastidiosa di Harry Potter che gli urlò dietro per difendere la venditrice: «Sempre il solito maleducato, vero, Malfoy?»

Potty era tante cose, ma di sicuro non originale, soprattutto quando si trattava di insulti.

Una volta raggiunti i bagni, vi si chiuse dentro con un incantesimo e appoggiò la schiena contro la parete spoglia.

Il fragile equilibrio che aveva creato in quelle due settimane, da quando aveva litigato con Hermione, era appena stato spezzato dalle abili mani di Astoria Greengrass.

Ancora una volta si trovava di fronte a un bivio: accettare il ricatto della ragazza, oppure lasciare che dicesse in giro quello che sapeva.

Non aveva nemmeno diciassette anni e l'idea di pensare al matrimonio con così largo anticipo gli creava un fastidioso e doloroso groppo in gola.

Doveva però essere realista: un matrimonio con Astoria Greengrass, discendente di un'antica famiglia Purosangue, era proprio quello che suo padre avrebbe approvato e incoraggiato.

Era stato cresciuto con la consapevolezza che sposarsi per amore non rientrava nei privilegi o doveri di un mago Purosangue; mantenere intatta la linea di sangue puro invece sì.

Forse, senza rendersene nemmeno conto, Astoria gli aveva appena proposto ciò di cui aveva bisogno: un modo per dimenticare una volta per tutte Hermione.

Passare del tempo con la puzzola Greengrass prima del fidanzamento ufficiale e del matrimonio, conoscerla meglio, avrebbe potuto permettergli di tornare ad essere quello che era sempre stato prima che Hermione arrivasse e stravolgesse ogni cosa.

Di sicuro non poteva permettere che venisse diffuso neanche il minimo pettegolezzo riguardante una possibile relazione con una Mezzosangue, non in un momento tanto complesso della sua vita; aveva bisogno che il Signore Oscuro si fidasse di lui, non che lo torturasse o uccidesse in quanto traditore del proprio sangue.

Poteva sfruttare la proposta di Astoria a suo favore, avrebbe avuto tempo poi in futuro di decidere se sposarla o meno e intanto l'avrebbe usata per togliersi dalla mente Hermione Granger.

Qualcuno bussò alla porta del bagno.

Malfoy prese un profondo respiro e osservò il suo riflesso nel piccolo specchio che si trovava sul lavandino di fronte a sé. Si sistemò il colletto della camicia bianca che indossava e un ciuffo di capelli che si ostinava a ricadergli sugli occhi, poi aprì con un incantesimo la porta.

Rimase sorpreso di trovarsi di fronte Hermione Granger che, dopo essersi guardata intorno, entrò nel bagno con lui, chiudendo la porta alle sue spalle e insonorizzando la stanza con un Muffliato.

«Stai bene?», chiese lei, gli occhi leggermente sbarrati da quella che sembrava viva preoccupazione e le mani incrociate al petto che mettevano in risalto la curva morbida del seno.

«Cosa ci fai qui, Granger?», domandò Draco, allibito.

«Ti ho visto prima, sembravi sconvolto», disse lei, passandosi nervosamente una mano tra i capelli: «Ho pensato che stessi male, mi sono preoccupata».

Draco Malfoy poteva essere arrogante, poco avvezzo a sentimenti d'amore e affetto, egoista e infantile, ma l'interesse spassionato che la Grifondoro gli stava dimostrando in quel momento lo colpì profondamente.

«Non stiamo insieme, Granger, non dovresti preoccuparti per me», disse il Serpeverde, cercando di nascondere le forti emozioni di gratitudine e tenerezza che provava in quel momento, dietro a un'espressione impassibile.

«Eppure, eccomi qua», sussurrò lei, abbassando lo sguardo. 

Calò un breve silenzio, teso.

«So che non sei propriamente entusiasta di tornare a casa, Malfoy. Se hai bisogno di parlarne...», lasciò la frase in sospeso, sollevando i suoi occhi scuri in quelli chiari di lui.

E in quel momento Draco pensò di dirle tutto. Pensò di lasciare che le parole che stava nascondendo da mesi, le paure che lo stavano corrodendo e i pensieri che lo tormentavano, finissero anche sulle spalle e nella testa della ragazza che gli stava di fronte e lo osservava con tanta preoccupazione.

Draco si rese conto che sarebbe stato facile raccontarle tutto; Hermione era un'attenta ascoltatrice ed era sempre pronta a trovare soluzioni a ogni problema, anche a quelli che non la riguardavano direttamente. Il suo altruismo la rendeva la persona perfetta a cui confidare i proprio problemi, perché c'era la certezza che lei, in qualche modo, avrebbe trovato una soluzione.

«Non ho bisogno di parlare di nulla, Granger», disse il Serpeverde e non per una questione di orgoglio e nemmeno per una questione di arroganza. 

Draco Malfoy compì, forse per la prima volta in vita sua, un gesto altruista.

Sarebbe stato da egoisti coinvolgere Hermione nella sua vita incasinata, sarebbe stato da egoisti aspettarsi che lei risolvesse ogni cosa al suo posto.

Hermione gli sembrò improvvisamente molto fragile, mentre lasciava che le braccia le cadessero lungo i fianchi e osservava il paesaggio scorrere dalla finestrella sopra la turca.

Malfoy allungò una mano, per sistemare una ciocca di capelli dietro l'orecchio della ragazza.

Hermione, senza rendersene pienamente conto inclinò il capo, in modo da avvicinare la propria guancia alle dita ancora sospese del Serpeverde.

«Avrei voluto che le cose andassero diversamente», disse, puntando nuovamente i suoi occhi indecifrabili in quelli di Draco: «Magari nella prossima vita».

Malfoy non aveva mai sentito quell'espressione, che doveva avere origini babbane, e stava per chiedere spiegazioni alla Granger, ma si dimenticò della domanda, quando vide la ragazza alzarsi sulle punte dei piedi per avvicinarsi al suo viso.

Rimasero a guardarsi negli occhi per qualche secondo, poi gli occhi di entrambi si abbassarono sulle loro labbra pericolosamente vicine.

Le mani di Hermione sulle sue spalle, il respiro di lei che sapeva di cioccolato, le mani di lui che percorrevano la familiare curva dei suoi fianchi.

«Profumi di burrobirra e fragole», sussurrò Hermione, prima di lasciare un leggero bacio a pochi millimetri dalle labbra di lui.

«Pansy ha acceso una candela con quell'aroma», ammise, cercando di imprimersi nella memoria la struggente perfezione di quel momento.

«Devo tornare dai mai amici», gli disse, mettendo nuovamente un po' di distanza tra i loro corpi: «Buone Natale, Draco».

«Buon Natale, Hermione», riuscì a rispondere lui, prima che la ragazza spezzasse l'incantesimo Muffliato e uscisse dal bagno.

Draco si portò le dita della mano destra a sfiorare la zona dove la Grifondoro l'aveva baciato e si lasciò sprofondare per qualche minuto nella consapevolezza che, probabilmente, quello sarebbe stato l'ultimo contatto che avrebbe avuto con lei.

Una volta tornato nello scomparto che condivideva con Blaise, Pansy, Tiger e Goyle, tornò a sedersi vicino alla finestra, assorto nei propri pensieri.

«Allora, che voleva Greeny Due?», chiese Zabini, mentre si sistemava il maglione dall'aspetto molto costoso e pregiato che indossava.

«Vuole che la sposi», disse con apatia Draco, combattendo per trattenere le lacrime che avrebbe voluto versare.

Zabini scoppiò a ridere: «Oh, Draco, coma fai ad avere tutto questo successo con le fanciulle?»

Malfoy fece spallucce.

Pansy notò che qualcosa non andava nel modo in cui il biondo si comportava e, senza pensarci due volte, tirò una gomitata nello stomaco di Blaise, interrompendo la sua risata.

«Smettila di essere il solito insensibile!», lo rimproverò.

«Mi hai fatto male, Pan!», esclamò lui, atteggiando le labbra in una smorfia sofferente.

«Bene», disse lei, prima di spostare lo sguardo su Tiger e Goyle, che stavano mangiando delle caramelle Tutti i Gusti Più Uno.

«Muco!», esclamò Goyle, masticando alacremente.

«Per fortuna siamo quasi arrivati», disse Pansy, con un'espressione schifata in volto.

Draco Malfoy non la considerava propriamente una fortuna, ma non se la sentiva di ribattere, così tornò semplicemente a osservare il paesaggio fuori dalla finestra e a ignorare i suoi compagni di viaggio.

Lo aspettava quello che prevedeva essere il peggior Natale della sua vita e tutto quello che riusciva a pensare era che avrebbe voluto tornare nel bagno di quel treno, con Hermione così vicina ma lontana e il profumo dei suoi capelli e del suo respiro nelle narici.

 

***

Buonasera!

Intanto vorrei dirvi di non abituarvi a questo fatto più unico che raro: non aggiornerò ogni giorno d'ora in poi, anzi, appena inizierò a studiare più seriamente temo che vedrete meno capitoli nuovi da leggere.

Ma bando le ciance, mi sento in dovere di avvertirvi che stiamo per arrivare alla fine di questa storia, confido infatti di scrivere un totale di 60 capitoli e questo è ormai il fatidico numero 55.

E ora, un po' di domande:

Cosa pensate che succederà nel prossimo capitolo?

Draco accetterà la bislacca proposta di matrimonio di Astoria?

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che abbiate tempo e voglia di farmi sapere cosa ne pensate!

Ricordo che, se siete interessati a sapere in anticipo quando pubblicherò le storie, potete trovarmi anche su Instagram (lazysoul_efp).

Un bacio,

LazySoul

 
  
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