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Autore: EleAB98    14/05/2020    2 recensioni
(SERIE 1*) Hollywood U è una delle università più prestigiose della California.
Jane McMiller, ragazza ambiziosa dotata di grande talento, ha un sogno: diventare un'affermata regista. C'è solamente un ostacolo che s’interpone tra lei e il suo sogno. Thomas Hunt, infatti, il professore più in gamba dell'università, non le darà certo vita facile.
E come se non bastasse, la giovane ragazza si ritroverà, ancora una volta, a scegliere tra l'amore e la carriera.
Due mondi apparentemente inconciliabili, uniti da un filo sottile. Due mondi destinati a scontrarsi con la forza più misteriosa e allo stesso tempo più potente. La forza dell'amore.
Di un amore proibito che li sconvolgerà totalmente...
NOTA: Sono presenti delle citazioni tratte dal romanzo Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Alunna e Il Professore'
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“Cari studenti, avrei un annuncio importante da farvi. Fra tre settimane, dovrò presenziare alla première che ha sancito il mio ritrovato successo come regista e gli studenti più meritevoli avranno il diritto di parteciparvi.”

Di sottecchi, Thomas lanciò immediatamente un’occhiata a Jane, scrutando la sua reazione. Sulla prima, la ragazza rimase a dir poco impietrita, ma lo sguardo rassicurante dell’uomo riuscì a tranquillizzarla all’istante e un leggero sorriso le comparve sul volto. Al regista non interessava quella Beverly, per cui doveva fidarsi di lui e del rapporto che stavano costruendo insieme negli ultimi tempi.

“Detto questo,” proseguì Thomas, “mi aspetto che vi mostriate all’altezza della situazione e che possiate vivere un’esperienza unica nel vostro genere. Ricordatevi che tra qualche anno potreste esserci voi al mio posto, o almeno ve lo auguro. Vi assicuro che ne sarei alquanto onorato. Proprio per questo, vi prego di continuare a perseguire con passione, coraggio e altrettanta dedizione, il vostro difficile obiettivo. Nonché di superare a pieni voti il mio ‘impossibile’ esame, s’intende” aggiunse poi il professore con un pizzico di benigna ironia, suscitando per un istante le risatine nervose della classe.

Il professor Hunt godeva di un’eccellente fama all’interno dell'università, ma chiunque avesse sostenuto anche soltanto un esame con lui, aveva affermato a chiare lettere quanto fosse stato difficile raggiungere un risultato degno di essere ricordato. Il regista era un tipo assai esigente e convincerlo delle proprie capacità non era affatto una passeggiata.

A seguito di quel meraviglioso discorso, comunque, i ragazzi gli profusero un forte applauso. Gran parte di essi si mostrarono, nello specifico, a dir poco sorpresi: l’attitudine del professore sembrava diversa dal solito. L’uomo aveva mostrato un barlume di spontaneità che aveva destato in loro dei profondi interrogativi.

Cosa diamine poteva essergli accaduto di tanto speciale?


 
***


Il fatidico giorno della première, Thomas venne scortato a San Francisco da una lussuosa limousine privata insieme a Beverly. Durante il tragitto che li avrebbe condotti a destinazione, l’attrice non si era affatto risparmiata dal punzecchiarlo, ma il regista aveva completamente la testa altrove e non faceva altro che ignorare i suoi approcci. Assorto nei propri pensieri, continuava a crogiolarsi nei ricordi e nelle emozioni derivanti dai recenti avvenimenti vissuti con Jane. Non vedeva l’ora di cercarla con lo sguardo non appena fosse sceso da quell’auto.

Impresa ardua! si disse, nascondendo un sorriso.

A quell’evento avrebbero presenziato una montagna di giornalisti, di registi e di innumerevoli fans, se non quasi tutta la città di Los Angeles. In effetti, Hunt non riusciva ancora a spiegarsi perché delle persone a lui sconosciute fossero disposte a pagare il biglietto per recarsi a San Francisco al fine di assistere a quella première soltanto per vederlo tornare in auge apprestandosi persino a firmare degli autografi. A quanto pare, doveva ormai accettare il fatto di essere a tutti gli effetti una celebrità.

“Signor Hunt, signorina Beverly... vi annuncio che siamo quasi arrivati a destinazione” proruppe l’autista dopo quasi un’ora e mezza di viaggio, interrompendo l’ennesimo tentativo dell’attrice di fare conversazione con il regista.

“Perfetto, Jeremy” rispose l’uomo, cercando di mascherare la propria emozione voltandosi verso il finestrino.

Tra pochi minuti, dopo ben tredici anni, avrebbe varcato di nuovo la soglia di quel paradiso infernale.


 
***


Jane, nel frattempo, cercò inutilmente di farsi largo tra la folla, aspettando con viva impazienza che il professor Hunt uscisse dalla limousine insieme a quella Beverly. Sperava che durante quel viaggio l'attrice non avesse tentato di approcciare con Thomas, sebbene immaginasse che nella realtà fosse accaduto esattamente il contrario. Scacciando quel pensiero ossessivo, si avviò con Addison ed Ethan verso l'entrata di quel meraviglioso complesso che li avrebbe ospitati a seguito della cerimonia, per tutta la nottata.

“Credo che qui ci sarà un minore affollamento” sentenziò Jane, continuando a guardarsi intorno.

“Questo è sicuro amica mia... ma c'è soltanto un piccolo dettaglio che sfugge alla mia comprensione... mi spieghi come diamine faremo a vedere il professor Hunt da qui?” ribatté Addison, lanciandole uno sguardo confuso.


“State tranquille, ragazze. Personalmente, credo tu abbia ragione, Jane. Qualcosa mi dice che Hunt passerà proprio di qui.”

“Intuito da agente segreto? Oppure, sei un esperto presenziatore di première e non lo sapevamo?” ribatté la fidanzata con aria sarcastica.

“Dovrei essere anch'io inclusa nel pacchetto, Addi?” scherzò Jane, suscitando in entrambi una risata.

“Scommetto tutto quello che volete che il professore di Jane passerà di qui. Aspettate e vedrete” ribadì il giovane, serrando i pugni.

Dopo circa dieci minuti, Ethan ne ebbe la conferma. Una consistente massa di persone si allargò improvvisamente, permettendo alla limousine di percorrere il tratto che si trovava a pochi metri dall'hotel. Non appena l'auto si fermò, il cuore di Jane perse un battito. Thomas e Beverly uscirono allo scoperto e innumerevoli giornalisti si accalcarono attorno a loro, pronti a rivolgere ai due delle 'succose' domande concernenti la loro collaborazione professionale e, magari, privata. Il regista sorrise leggermente a quell'accoglienza, mentre la folla acclamava il suo genio ritrovato, nonché la sua 'folgorante' apparizione. Ma il sorriso dell'uomo si allargò maggiormente non appena i suoi occhi si scontrarono con quelli di Jane, visibilmente emozionata per quel reciproco scambio di sguardi che, per qualche secondo, sembrò alienarla da quella caotica realtà.

“Addison, dimmi una cosa... mi sbaglio, o il professor Hunt ha appena posato il suo sguardo nella nostra direzione?”

La ragazza smentì nell'immediato l'osservazione del fidanzato.

“Bah, dubito che un celebre professore come lui sia realmente interessato ad appurare la presenza di noi studenti.”

“Mmm... se lo dici tu.”

Non appena Thomas scostò lo sguardo dalla studentessa, Beverly gli cinse la vita e lui fu costretto a fare lo stesso, dispensando un sorriso finto ai fotografi, che li immortalarono insieme. In quel preciso istante, la ragazza dovette fare un respiro davvero profondo perché non crollasse nel guardare entrambi così vicini. Sapeva che da parte di Thomas non si trattava altro che di una semplice formalità, però l'atteggiamento di quell'attrice era a dir poco irritante e, in larga parte, faticava ancora ad accettarlo. Ma doveva resistere, almeno fino a quando non avrebbe potuto vivere con Thomas un momento decisamente più intimo e tranquillo lontano da tutto e, magari, da tutti.

“Comunque, che cosa vi avevo detto?” intervenne Ethan, interrompendo il flusso dei suoi pensieri. “La limousine si è fermata proprio a pochissimi metri dall'entrata dell'hotel. Il solito copione, insomma.”

“Amore mio, sei veramente un genio!” lo canzonò Addison, dandogli un bacio sulla guancia e suscitando l'ilarità di Jane.

“Lo so” rispose lui, dispensandole un sorrisetto furbo. “E non hai ancora visto niente” le disse poi, facendole l'occhiolino.

 
***


Terminato il servizio fotografico, Thomas e Beverly cominciarono a rispondere alle domande impertinenti dei giornalisti di gossip. Qualcuno aveva infatti domandato se tra i due vi fosse un coinvolgimento sentimentale che prescindeva da quello professionale, ma ovviamente il regista smentì nell'immediato quella congettura suscitando lo sdegno di Beverly, che cercò comunque di non farlo notare. In fondo, si trovavano ancora in mezzo a tutta quella gente che non smetteva di acclamarli, sventolando delle agendine nelle quali avrebbero dovuto, a seguito di quell'intervista, firmare degli autografi.

Dopo qualche secondo, in effetti, Thomas si allontanò da Beverly e si accalcò tra la folla, sperando di uscirne vivo. Jane lo perse di vista e, ovviamente, si avviò con i suoi amici all'interno dell'hotel, cominciando a godersi il bellissimo rinfresco che era stato preparato per l'occasione. Beverly, nel frattempo, continuò a rispondere alle impellenti domande dei giornalisti, per poi essere raggiunta dai vari colleghi che avevano collaborato con lei sul set di 'Ricominciare', ma non riusciva proprio a smettere di pensare al 'suo regista preferito'. In cuor suo, sperava ancora di poterlo conquistare in via definitiva a suon di complimenti e lusinghe e, forse, persino attraverso una mossa più audace che, almeno fino a quel momento, non aveva mai adottato. In fondo, Thomas era un uomo. E, proprio come tutti gli altri uomini, serbava degli impulsi naturali che meritavano senz'altro di essere soddisfatti.


 
***


Durante quel rinfresco, Jane e i suoi amici conversarono molto e ritrovarono quell'intimità che li aveva caratterizzati sin dall'inizio della loro avventura alla Hollywood U. L'atmosfera che si respirava nella hall di quell'hotel era allegra e festosa, sebbene la studentessa pensasse costantemente a Thomas, ancora impegnato a soddisfare, per quanto possibile, le richieste dei fan. Trascorsa la mezz'ora, però, ecco che l'uomo comparve assieme a Beverly, pronto ad assaporare le delizie offertegli da quel rinfresco. Sottobraccio a lei, prese a conversare con il direttor Lennard e il suo amico Jonas, suscitando nella ragazza una strana malinconia.

Frequentarsi con lui in gran segreto per poi vederlo in quella veste, assieme ad altre persone di successo, le suscitò per la prima volta un fortissimo senso di inferiorità. Lui era un regista di fama mondiale, un uomo estremamente professionale e talmente famoso che lei al suo confronto non era altro che una sciocca studentessa, ancora acerba e fin troppo inesperta per poter aspirare a un qualcosa di grande. Eppure, aveva comunque lavorato a stretto contatto con lui, guadagnandosi la sua stima e il suo rispetto. E forse, persino un qualcosa di più cui entrambi, però, non avevano ancora osato dare un nome.


 
***


Dopo circa quindici minuti di estenuante conversazione, il regista prese ancora una volta a guardarsi intorno, cercando di scoprire dove si trovasse la signorina McMiller. Scrutando di sottecchi ogni angolo della sala, si accorse che la studentessa era scomparsa, benché i suoi più cari amici si trovassero a pochi metri da lui. D'improvviso, un forte senso di agitazione lo pervase, e il fiume di quei ricordi lontani, eppure ancora ben impressi nella sua mente, lo travolse. Ben tredici anni fa, in quello stesso luogo, in quello stesso hotel, gli era accaduto un qualcosa di veramente sconcertante che lo aveva scombussolato anima e corpo, lasciandogli il cuore in mille pezzi. Facendo appello a una calma apparente di cui al momento non disponeva, l'uomo si allontanò immediatamente dai colleghi, dispensando loro una scusa banale.
Doveva assolutamente vederci chiaro.

Dov'era finita Jane? Dove??? continuava a ripetersi mentre cominciò ad avviarsi nei pressi del primo piano, con il cuore che gli pulsava nel petto e le orecchie che gli rimbombavano al 'suono silenzioso' di quella malefica domanda che tanto lo stava tormentando. A perdifiato, percorse il primo tratto del lungo corridoio, ma non vi trovò nessuno. Dentro di lui, si fece strada un sentimento non dissimile dalla paura, ma non poteva fermarsi a metà strada. Seguendo l'istinto, salì al secondo piano, ma quell'atroce sensazione di turbamento non accennava a diminuire.

Temeva, in cuor suo, che fosse accaduto di nuovo.

Esalando un profondo respiro, l'uomo si impose di calmarsi all'istante e di non lasciarsi trasportare dal corso degli eventi. Doveva appellarsi con forza alla ragione e trovare la studentessa, a qualsiasi costo. La sua paura doveva essere dominata, perché altrimenti quella stessa paura avrebbe preso pieno possesso di lui.

E questo non poteva succedere di nuovo.

Con grande sconforto tornò al pianterreno, con la speranza di imbattersi nuovamente in quegli occhi azzurri. Beverly stava conversando insieme a Jonas e Lennard, per cui poteva ancora azzardare un tentativo. Con aria furtiva, si intrufolò all'interno di uno dei privét che si trovavano ai lati della hall e, d'improvviso, una voce sensuale e al contempo innocente, lo colse di sorpresa.

“Finalmente sei arrivato. Sai, credevo ti fossi dimenticato di me.”

L'uomo si voltò verso la ragazza e un sorriso sollevato gli comparve sul volto. Ma dopo qualche secondo, la sua espressione si modificò radicalmente.

“Mi hai fatto preoccupare” le disse poi, con aria severa. “Dove diavolo eri finita, si può sapere? Ti stavo cercando... ti prego di non farmi più uno scherzo del genere.”

La studentessa gli regalò uno sguardo confuso.

“Thomas, ti senti bene? Mi sembri molto agitato... e poi... credevo di farti una sorpresa, io...”

“Non mi piacciono questo genere di sorprese, Jane” ribatté lui, infastidito e ancora scosso per le sgradevoli sensazioni che poco prima lo avevano investito.

A quelle parole, la ragazza stentò nel trattenere le lacrime e si apprestò a uscire da quel privét. Prontamente, l'uomo bloccò il suo proposito di fuga, profondendole delle scuse.

“Mi dispiace Jane, non volevo ferirti... io non... scusami tanto, non avrei dovuto trattarti così. Mi puoi perdonare?”

Jane fece un respiro profondo.

“Ok Thomas, accetto le tue scuse. Però non capisco perché ti sei comportato in questo modo così strano. La mia idea di sorpresa è stata così orribile?”

“Perdonami, è che... credevo ti avesse turbata vedermi con Beverly, per cui ti stavo cercando per i corridoi dell'hotel con una certa smania” rispose lui, cercando di apparire convincente.

“Beh, non dico che vederti con lei non mi abbia suscitato alcun fastidio, ma... adesso che sei qui con me, il resto non conta.”

L'uomo sorrise e, finalmente, si perse nella sublime contemplazione della sua studentessa, cancellando 'quell'orribile visione' che poco prima gli si era (ri)presentata nella mente. Il vestito che Jane indossava risaltava al meglio le sue forme, benché ai suoi occhi apparisse sempre stupenda. Con estrema lentezza, posò il proprio pollice sulla guancia della ragazza, per poi sfiorarle il collo con le dita. Per un istante ancor più breve, la sua mano indugiò sul suo seno, per poi continuare il proprio percorso, arrestandosi sul fianco destro.

Dopodiché, con un gesto deciso, la trascinò verso di sé, guardò con la coda nell'occhio che non vi fosse nessuno e, tornando a scrutarla con venerazione, si fiondò dolcemente sulle sue labbra, regalandole un bacio che progressivamente aumentò d'intensità. A fronte di quel gesto, la ragazza posò la mano sul petto dell'uomo stringendo, per un brevissimo momento, la sua camicia blu. Poi, d'istinto, intrecciò la propria gamba sinistra a quella di Thomas, 'intrappolandone' il fianco.

Senza pensarci due volte, l'uomo posò il palmo della sua mano sull'altro fianco della ragazza per poi sollevarle maggiormente la gamba percorrendone con decisione il tratto di coscia, in parte scoperta dallo spacco del suo vestito. A quel contatto che somigliava tanto a una sensualissima mossa di tango, Jane sussultò e si strinse ancor di più in quell'abbraccio, continuando a baciare il regista. Almeno per un paio di minuti, volevano entrambi dimenticarsi di tutto ciò che li circondava.


 
***


“Addison, mi spieghi una volta per tutte cosa diavolo hai intenzione di fare?” la incalzò Ethan per l'ennesima volta, mentre si avviarono nella camera della ragazza.

“Aspetta e vedrai, tesoro mio... Ho intenzione di giocare un brutto scherzetto alla nostra Jane. Qualcosa mi dice che domattina ci ringrazierà.”

La studentessa gli fece l'occhiolino e ripose entrambe le tessere magnetiche della stanza all'interno del suo portafogli, dopo averne utilizzata una per aprirla.

“È quello che penso?” rispose il giovane, guardando dritto negli occhi la fidanzata.

“Non posso leggerti nel pensiero, mio caro” ribatté Addison, evasiva. “Ma ti dirò una cosa... la nostra Jane si merita una serata speciale con il ragazzo dei suoi sogni, e noi gliela concederemo. Fidati di me, andrà tutto secondo i nostri piani.
   
 
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