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Autore: NPC_Stories    14/05/2020    4 recensioni
Una raccolta di flashfic e oneshot che attraverso una parodia quasi sempre comica di alcuni cliché letterari racconteranno frammenti di vita dei miei personaggi ricorrenti, o anche piccoli missing moments di altre storie.
Aggiornamento a random quando mi sento ispirata.
Genere: Fantasy, Parodia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Forgotten stories of the Forgotten Realms'
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1373 DR: Overexposed cliché


Isola di Mintarn, in una notte di fine inverno

La locanda chiamata ironicamente Palazzo della Dogana era la più grande e più frequentata dell'isola di Mintarn, e più precisamente della sua capitale (Mintarn, Porto Libero, La Capitale, Città Libera di Mintarn o comunque i suoi abitanti e visitatori la chiamassero).
Tuttavia, a notte fonda ormai i bagordi si erano conclusi. Solo alcune persone più tranquille e contemplative erano rimaste in taverna, fra cui un elfo dei boschi che continuava a bere vino perché 'gli faceva male la gola a forza di narrare le sue avventure', parole sue, e un umano che accarezzava le corde del suo liuto traendone una melodia stanca e malinconica.

Johel, l'elfo dei boschi, mise a fuoco a fatica la figura che gli si era appena seduta davanti. Si trattava di un altro elfo, perfettamente sobrio. Il primo inclinò la testa, perplesso.
"Sono io, idiota" sibilò l'altro.
Il biondo riconobbe la voce e accolse l'amico con un sorriso entusiasta. "Ehi! Ce l'hai fatta!"
Il bardo, che era seduto proprio accanto all'elfo, alzò lo sguardo sul nuovo arrivato e trasalì. La musica dolce che stava suonando si concluse di colpo in una stonatura nervosa.
"Un drow!" Sibilò, cercando in qualche modo di gridare sottovoce. Mise mano al pugnale che portava alla cintura, ma Johel riuscì a mettergli una mano sul braccio per fermarlo.
"No no no, è mio amico" biascicò.
"No, non è un elfo, è un drow!" Insistette l'umano, in tono nervoso. "Fidati dei miei occhi!"
"Vuoi abbassare la voce, sciocco strimpellatore? Non mi camuffo per divertimento, ma per non dover dare noiose spiegazioni" rivelò il nuovo arrivato, perfettamente calmo.
L'umano rimase spiazzato a questa risposta, specialmente per il tono onesto ed esasperato.
"Oh. Ooooh. Sei quello?"
"Quello cosa?"
"Quello chi" corresse il bardo. "Ho sentito parlare di uno famoso. Un elfo scuro dal cuore buono che vive in Superficie."
"Ah. Quello. Non sono io." Tagliò corto il drow.
"Ma che davvero?" L'uomo indagò ancora, chinandosi in avanti come se volesse ascoltare un segreto. Dopo lo stupore iniziale sembrava non avesse più alcuna paura. "Ma vivi in Superficie."
"In realtà faccio spesso su e giù" replicò l'elfo scuro in incognito.
"No, io faccio spesso su e giù" s'intromise l'elfo dei boschi, tutto allegro. Fece un accenno di gesto osceno per sottolineare il concetto e scoppiò a ridere, seguito a ruota dal bardo. Anche lui aveva alzato troppo il gomito.
"Ma... ma... hai due armi come quello là" insistette ancora il bardo, dopo una lunga risata. "Sei davvero non-sei-lui?" Domandò in tono decisamente brillo.
"Quello là, l'ho incontrato una volta" sibilò il drow. "Solo per pochi secondi, ma gli ho dato un'occhiata e ho visto che porta delle scimitarre. Io invece uso due spade corte" raccontò, alzandosi per mostrare le sue armi ancora inguainate.
"Ah... e... e cosa cambia?"
Daren ebbe uno spasmo involontario che gli fece contrarre un sopracciglio.
"Cambia" scandì molto lentamente "che le scimitarre sono curve e quindi sarebbe molto più difficile ficcartene una su per il culo. Per questo io scelgo le spade."
"Oh" mormorò il bardo, impallidendo un poco. "Ho capito, non c'è bisogno di essere scortese."
Il drow scosse la testa e fece per andarsene.
"Quindi non sei un ranger?" Gli gridò dietro il bardo, in un ultimo tentativo.
Johel si piegò sul tavolo per il ridere, pensando a tutte le volte che il suo amico aveva definito la sua foresta 'un cumulo di robaccia verde'.
"Io sono un ranger" intervenne l'elfo, rivendicando la nobile professione. Scosse la testa, facendo oscillare la scompigliata chioma bionda. "E giuro non lo so come ho fatto a trovarmi un amico così basso e scorbutico!"


   
 
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