Fanfic su attori > Cast Teen Wolf
Ricorda la storia  |       
Autore: Rack12345    15/05/2020    0 recensioni
[Completa]
Un post che risveglia sentimenti malinconici, una ragazza inguaribile romantica, un fidanzato che non si fa gli affari suoi (in senso molto positivo) e Daniel Sharman a Firenze.
Sognate un po' inseme a me.
---------------
Dal testo:
"Andrea era pazzo.
Completamente.
Continuava ad indicarmi, mentre Daniel annuiva e quando quest'ultimo mi guardò, mi si sciolse il cuore."
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daniel Sharman, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Primo Atto





Il 3 Marzo 2019 la mia sveglia suonò alle 5.00 in punto. Scattai in piedi nonostante non ce ne fosse effettivamente bisogno, ma non vedevo l'ora di alzarmi quel giorno.
Ero in vacanza insieme al mio fidanzato, avevamo deciso di passare qualche giorno a Milano prima della ripresa delle mie  lezioni universitarie, per farmi staccare completamente il cervello dopo la sessione di esami appena passata che era stata molto stancante.  
In realtà non lo staccai poi così tanto, studiando Storia dell'Arte, a Milano vedemmo moltissime opere d'arte, in particolare di Leonardo, che lì aveva avuto i suoi anni migliori.
Quello sarebbe stato l'ultimo giorno a Milano, ma avevamo ancora qualche giorno da poter usare, così due giorni prima...
 



Avevo in mano il cellulare, mentre eravamo seduti su una panchina di Parco Sempione. Stanchissimi per la lunga camminata che avevamo fatto per mezza Milano, avevamo deciso di riposarci lì, ognuno controllando le notifiche sul proprio cellulare.
Aprii instagram dove vidi un post che attirò molto la mia attenzione, tanto da farmi sorridere da sola come una scema.
Era un post di Synnove Karlsen, l'attrice che aveva interpretato Clarice Orsini nella serie de I Medici. Avevo visto la seconda stagione, e sapevo che stavano attualmente girando la terza ed ultima. Nella foto, che era un selfie di quelli che si fanno anche le persone "comuni",erano presenti alcuni degli attori principali:Toby Regbo, Aurora Ruffino, Synnove stessa e Daniel Sharman.
La foto era stata scattata la sera prima a Firenze, quindi quasi sicuramente sarebbero stati lì per qualche giorno per girare alcune scene.
Ero (e sono) follemente fan di quella serie.
Andrea, il mio fidanzato, aveva visto il mio sorriso ed aveva sbirciato sul mio telefono.
-Ridi da sola?- mi chiese mettendo via il suo telefono passandomi poi un braccio intorno alle spalle per guardare insieme a me la foto.
Balbettai un attimo, presa alla sprovvista.
-Oh ehm, no!- dissi ridendo. - Guarda come sono carini, stanno girando la terza stagione.- un sospiro mi uscì involontariamente.
In quel sospiro c'era tutto.
E Andrea lo sapeva benissimo.
-Sono a Firenze?- mi chiese.
-Già..-
-Vorresti andarci?- chiese lui sollevando lo sguardo sul mio viso.
Mi voltai verso di lui con gli occhi illuminati.
Andrea sapeva benissimo quanto amassi la serie, quanto amassi Firenze, soprattutto per il mio legame con l'arte, e quanto amassi Daniel Sharman dopo averlo visto proprio ne I Medici.
Non solo, sapeva quanto amassi il mondo del cinema in generale e quanto avrei voluto prima o poi vedere un set cinematografico.
Il mio pessimismo, come sempre, ebbe la meglio. Per cui dopo un primo istante di gioia risposi:
-Ehm, non saprei, potrebbe essere stata l'ultima sera a Firenze e per questo avrebbero fatto la foto. Potrebbero essersene già andati, mi sembra difficile che scrivano il luogo in cui stiano girando. E poi non posso chiederti di fermarci anche a Firen..-
Mi interruppe ridendo.
-Rachele. Andiamo a fare un giro a Firenze, ogni volta che torniamo da un viaggio che sia a nord di Roma. Probabilmente, anche se non avessi visto la foto, tra due giorni durante il viaggio di ritorno me lo avresti chiesto!-
Sorrisi e mi passai una mano sulla fronte pensandoci.
Alla fine era vero, ogni volta che facevamo un viaggio, prima di tornare a casa, passavamo sempre per Firenze, anche solo per fare una passeggiata nelle vie della città.
Avevo un rapporto strettissimo con quella città, così come lo avevo con la mia, Roma.
-Avanti..- continuò lui. -So che te ne pentiresti se non ci andassimo. Ho ancora 3 giorni di ferie. Stiamo con la macchina, possiamo fare come vogliamo. E qualora non ci fosse alcun set, avremo semplicemente fatto il nostro giro di rito.-
Scossi la testa sorridendo, poi guardai nei suoi occhi scuri e mi ci persi, pensando a quanto fossi fortunata ad avere una persona come lui.
Gli gettai le braccia al collo sorridendo.
-Non vorrei annoiarti qualora dovessimo trovare il set: starei lì a fissarli tutto il giorno. E poi non vorrei annoiarti con le mie fangirlate su Daniel Sharman!-
Lui alzò gli occhi al cielo.
-Sai che non mi annoio se sono con te, e poi piacerebbe anche a me scoprire il dietro le quinte del cinema. E sai che non mi da fastidio il tuo rapporto con un attore, quindi smettila con questi sensi di colpa che non hanno senso.-
Gli stampai un bacio sulle labbra. Era proprio l'uomo per me.
-Io ti amo.- gli dissi.
-Anche io.- mi rispose abbracciandomi e carezzandomi i capelli. -Sai che farei di tutto per te. Mi va bene anche che tu faccia le tue fangirlate su Daniel Sharman, se significa vederti felice. Lo sai, te lo dico sempre.-
Lo strinsi più forte che potevo.

 




Il programma della mattina era dunque viaggiare verso Firenze!
Mi svegliai alle 5.00 per radunare tutto e preparare la colazione per Andrea che, essendo molto più rapido di me, si sarebbe svegliato un'ora dopo.
La partenza era prevista alle 6.30, con circa 3 ore di viaggio. Saremmo stati a Firenze per le 9.3010.00 a seconda del traffico.
Vagai la prima mezz'ora per l'appartamento che avevamo affittato cercando tutti i vestiti. Ovviamente i miei erano sparsi ovunque, poi radunai gli oggetti in bagno lasciando fuori dalla valigia solo gli spazzolini, che avrei messo via solo dopo aver fatto colazione.
Per la colazione preparai i Pancakes con le ultime cose rimaste nella dispensa, guarnendoli con banane a rondelle  e un po' di sprazzi di nutella, la poca che era rimasta. E il caffè ovviamente.
Mi vestii indossando dei jeans verde militare ed una maglietta a maniche corte nera. Poi successivamente sopra avrei aggiunto camicia, maglioncino, giubbetto di pelle, sciarpa e cappello, visto che comunque era da poco iniziato Marzo (anche se era stranamente caldo) e che saremmo usciti molto presto.
E comunque vestirmi a cipolla era sempre stata la cosa che avevo saputo fare meglio!
Ai piedi le mie fidate converse nere.
Si fecero in fretta le 6.00, così andai a svegliare Andrea prima di continuare a prepararmi per sistemare i capelli.
Mi sedetti sul bordo del letto. Se ne stava li a dormire in mutante a pancia in giù, come un neonato.
Gli accarezzai i capelli.
-Amore..-
Farfugliò uno strano suono.
-Andre', alzati ci sono i pancakes..- dissi sempre a bassa voce.
Lui si giro a si mise a sedere stropicciandosi gli occhi.
-Davvero?- mi chiese.
-Certo!-
-Wow.- disse sbadigliando.
-Dai, vestiti. Io mi sistemo in bagno e ti raggiungo in cucina.-
Gli scoccai un bacio sulla guancia e mi chiusi in bagno, mentre sentivo che lui iniziava ad aprire l'armadio tirandone fuori gli unici vestiti che gli avevo lasciato fuori dalla valigia.
Non doveva neanche fare la fatica di scegliere cosa indossare!
In bagno mi sistemai i capelli: li umidificai leggermente con l'acqua bagnandomi le mani, poi li raccolsi in una treccia. Sapevo che poi l'avrei sciolta, perchè odiavo tenere i capelli raccolti, e che avrei ottenuto l' effetto mosso che amavo.
Non mi truccai, non lo facevo mai. Soprattutto quando dovevo viaggiare. Volevo essere comoda e non preoccuparmi continuamente del mascara colato o di altro. Misi solo la crema viso, per poi riporre il mio beauty case in valigia e raggiungere Andrea in cucina.
Mi sedetti accanto a lui e mi versai del caffè in una tazzina, che bevvi senza zucchero.
Andrea aveva visto che c'era un solo piatto ed era il suo, e i pancakes erano tutti nel suo piatto.
-Ma tu non mangi?- mi chiese.
-Ma sei matto?!- risi. -No, non ce la faccio.- 
Riuscii solo a bere il caffè.
 



Ore 9.00
Mi svegliai con il collo dolorante, tanto che emisi un verso portandomi la mano a tastare il punto in cui sentivo dolore.
-Buongiorno principessa!- disse Andrea, che teneva entrambe le mani saldamente sul volante
Mi voltai lentamente nella sua direzione con lo sguardo supplichevole, che lui non potè vedere perchè indossavo gli occhiali da sole.
-Scusami, mi sono addormentata..-
-Eh! Strano non succede mai!- ironizzò.
Era sempre così. "Ti faccio compagnia" gli dicevo, e poi dopo mezz'ora crollavo.
Mi stiracchiai per qualche secondo poi mi tolsi gli occhiali specchiandomi nello specchietto del passeggero e notai che avevo dei segni rossi sui lati del volto, segno che mi ero addormentata proprio in una brutta posizione.
-Ma tu guarda..- bisbigliai.
Notai anche la mia treccia ingarbugliata, che sciolsi come avevo previsto e sistemai i capelli lunghi sul mio busto, mi arrivavano al bacino stando seduta.
-Ti fai bella per Daniel?-
Lo guardai storto.
-Non illudermi! Comunque no, mi faccio bella per te!- guardai un' ultima volta nello specchietto. -Sì, sì, proprio bella sono. Guarda che occhiaie.- conclusi, per poi chiuderlo sul tetto della macchina.
-Sì, lo sei.- disse Andrea prendendomi una mano e baciandone il dorso.
Scossi la testa. Non mi avrebbe mai convinto di questa cosa.
Guardai alla svelta l'orologio al mio polso.
-oh wow, già le 9.00! Quanto manca?-
-Poco, il navigatore mi dice che tra 20 minuti saremo all'Hotel.-
-Cosa? Come mai così presto?-
-Beh mentre dormivi io guidavo, sai? Comunque per strada non c'era nessuno praticamente.-
Mentre Andrea mi rispondeva il mio cervello realizzò.
-Aspetta un momento..- dissi. -Hotel?-
-Sì!-
-Cioè, stiamo più di un giorno?-
-Sì, ho prenotato per una notte.-
-Scusa ma quando l'avresti fatto?-
Andrea mi guardò di lato, alzando le sopracciglia.
-Oh giusto, mentre dormivo ovviamente.- risposi ridendo. -Ma non dovevi. Non puoi spender..-
-Shh!- mi interruppe. -Non voglio sentire storie. L'ho fatto per me, così almeno possiamo ripartire con calma domani pomeriggio e posso riposarmi dal guidare.-
Sapevo che non era vero. Andrea non aveva problemi in queste cose, l'estate precedente si era fatto 8 ore di fila per tornare dalle Dolomiti.
Sapevo che l'aveva fatto per me, per darmi più possibilità di vedere il set o di incontrare Daniel.
Era bellissimo da parte sua assecondare questo mio desiderio e capirmi così appieno. Io probabilmente non sarei mai stata in grado di comportarmi come Andrea se lui avesse avuto un tale amore per chiunque, anche per un personaggio famoso.  
Gli ero molto grata per questo.
Ero quasi insopportabile quando si parlava di Daniel Sharman.
In realtà prima di vederlo nella seconda stagione de I Medici non l'avevo mai visto come attore, avevo visto il suo volto ovviamente, ma non ricordavo dove. Mi aveva rapito completamente nei panni di Lorenzo il Magnifico e questo mi avevo portato a vedere anche i suoi altri ruoli, ma nessuno era all'altezza (almeno per me) dell'interpretazione che Daniel aveva dato di Lorenzo. La perfezione più assoluta in tutti i dettagli, il mostrarlo così umano nei vari aspetti quotidiani della vita.
Capii presto che era un attore di grande talento, quando lo vidi nel film di Albion interpretare la parte di Lìr. Era un uomo in grado di passare da un personaggio buffo e a tratti "superficiale" come Lìr ad un uomo colto, con una forte caratterizzazione psicologica come Lorenzo de Medici.
Lo capii ancora di più quando vidi un suo provino su youtube. Era qualcosa di meraviglioso.
Guardai la seconda stagione de I Medici in inglese, dopo averla vista in italiano, e mi resi conto che era perfetto. Non ci sono altre parole per descriverlo.
Da lì in poi nacque un amore per Daniel indescrivibile. Indescrivibile nel vero senso della parola. Non era ovviamente l'amore che si prova nei confronti del proprio partner. Semplicemente lo adoravo e mi lasciava a bocca aperta ogni volta che lo vedevo recitare.
Ogni inclinazione della sua voce, ogni sfumatura dei suoi occhi.
Oh, i suoi occhi.
La cosa più espressiva che esista sulla faccia della terra. Daniel per me poteva recitare senza parlare, mi bastava vedere i suoi occhi.
Andrea interruppe il flusso dei miei pensieri.
-Stai fantasticando?-
Scossi la testa.
Sospirai. -Sai che ti amo, vero?-
Lui alzò gli occhi al cielo come sempre.
-Certo che lo so, stai tranquilla!-
Annuii tornando a guardare davanti a me.
-Ra, sul serio..- continuò lui. -Tranquilla e goditi questo  giorno e mezzo a Firenze, chiunque ci capiti di incontrare o meno.-
Annuii di nuovo.
La mia insicurezza si fece sentire, iniziai a tormentarmi le mani. Cosa gli avrei detto se lo avessi incontrato?
-Non ci pensare.- fece Andrea.
-Come?-
-So cosa stai pensando. Non ci pensare. Uno, perchè se ti immagini tutta la scena e poi non c'è, ci rimani malissimo. Due, perchè non ci pensare e basta, cosa dirgli ti verrà spontaneo quando e se te lo troverai davanti.-
Gli sorrisi cercando di smettere di pensarci.
-Ok, te lo confermo. Ti amo, Andrea.-
-Dormi, così non ci pensi!-
E lo feci, ovviamente.
Andrea mi svegliò solo quando parcheggiò la macchina nel parcheggio sotterraneo dell'Hotel.
Ci eravamo già stati, più di una volta, ma dall'ultima erano passati due anni, perchè ultimamente andavamo a Firenze solo di passaggio, senza fermarci.
Mentre Andrea andava al check in, io infilai in uno zaino, decisamente meno ingombrante della valigia, solo un cambio per il giorno dopo e i pigiami per me e per Andrea, ed anche i beauty case. In fondo si trattava solo di una notte.
Chiusi la macchina  e salii alla reception dove trovai Andrea ad aspettarmi, per poi togliermi lo zaino dalla schiena e dirigerci verso la nostra camera.
Una volta entrati ci ricordammo che era la stessa camera di quando ci andammo la prima volta, nel 2016, per il mio diciannovesimo compleanno.
Rimanemmo un po' a rilassarci sdraiati sul letto, poi ci rinfrescammo ed infine uscimmo per le vie di Firenze.
 Erano circa le 11.00.
Optammo per il nostro solito giro per le vie della città, guardando i vari luoghi solo dall'esterno, senza entrare in alcun museo, altrimenti ci saremmo persi lì dentro, soprattutto io.
Cominciammo da Piazza del Duomo, passando accanto al campanile di Giotto, poi al museo del Bargello. Proseguendo a destra, dopo aver oltrepassato il museo del Bargello, passammo Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio,  e gli Uffizi che contemplammo semplicemente dall'esterno. Attraversammo la piazza, passammo Ponte Vecchio, attraversando quindi l'Arno.
Il solo passeggiare in quelle vie mi faceva sentire libera, ma allo stesso tempo a casa.  
Mi immergevo completamente nei secoli del rinascimento, soprattutto quando c'era poca gente come in quello strano giorno. Mi ci immergevo e mi piaceva, immaginando me e Andrea in posa per un dipinto di Botticelli o di Perugino.
Feci la mia foto di rito  al centro del Ponte, poi tornammo indietro verso la sponda dell'Arno da cui eravamo venuti. Camminammo seguendo il corso dell'Arno fino a trovarci nel giardino pubblico più bello di Firenze, almeno secondo me: il Parco delle Cascine. Ci andavamo sempre. Lo attraversammo, poi trovarci sulla passerella detta "dell'Isolotto" che ci permetteva di attraversare l'Arno, diretti ad uno dei "nostri" bar di Firenze.
Avevamo bisogno di un po' di energia dopo tutti quei passi. Il mio stomaco continuava ad essere chiuso, ma almeno dovevo bere.
Arrivammo al bar i Portici, entrammo e, mentre io mi sedetti al tavolo, Andrea ordinò al bancone un succo per me ed un cappuccino per lui.
Io tirai fuori il cellulare dalla borsa, nell'attesa, e mandai un veloce messaggio a mia madre, spiegandole che ci eravamo fermati per una piccola pausa.
Poggiai un gomito al tavolo, e il mio mento sul palmo della mia mano, a sostenermi la testa.
Sentii una risata che attirò la mia attenzione, e mi venne naturale cercare di capire da dove venisse.
Veniva dall'esterno.
Il bar aveva la parete che dava sulla strada fatta di tre grandi vetrate e quindi potei vedere bene chi era stato a produrre quella risata.
Per due secondi non respirai. Anche cinque.
Si trattava di un ragazzo che se ne stava lì seduto, aveva appena riattaccato al telefono e si stava concentrando sul cappuccino che aveva davanti, sciogliendovi dentro una bustina di zucchero. Era solo, dunque la sua risata era dovuta alla telefonata.
Lo vidi scuotere leggermente la testa come se stesse ancora pensando a quella telefonata.
I capelli biondo scuro più lunghi rispetto a quello che mi aspettavo, così come la barba, mi mandarono leggermente fuori strada.
Ma cazzo.
Avevo davanti Daniel Sharman.
Daniel Sharman era a circa 20 metri da me, ed io ero lì imbambolata con la bocca in una O e gli occhi spalancati. E lui era sotto il portico del bar. A bere un cappuccino.
Persi dei battiti forse. Più ci pensavo, più mi agitavo.
Fu Andrea a distogliermi, arrivando con in mano le nostre ordinazioni, porgendomi il succo che presi sorridendo nervosamente.
-Ra, tutto bene?-
-Ehm.. sì.. tutto bene..-
Bevvi un sorso del succo e il mio stomaco fece uno strano suono, non voleva assolutamente che ingerissi nulla. Ma mi forzai a farlo, altrimenti sarei svenuta.
Continuavo a lanciare occhiate all'esterno, come per assicurarmi che Daniel non se ne andasse. E non se ne andava, stava lì a sorseggiare il suo cappuccino, con la schiena poggiata alla poltroncina in vimini e le gambe leggermente divaricate, guardandosi intorno, guardando la gente, come se fosse stato trasparente. Come se fosse stato consapevole che nessuno avrebbe potuto vederlo.
Cosa assurda che ad oggi non mi sono ancora spiegata, comunque.
-Buono questo cappuccino!- esclamò Andrea. Ogni bar che provava doveva sempre ricevere il suo giudizio sul cappuccino, era una sua fissa.
Posai il bicchiere sul tavolo ignorando la sua affermazione.
-Andrea..-
-Sì?-
-Devo dirti una cosa.-
Mantenne il suo solito sguardo impassibile.
-Che è successo?-
Sospirai molto rumorosamente.
-C'è Daniel Sharman.- sussurrai.
-Cosa?? Dove??- chiese lui iniziando a girarsi.
-Shh!! Fa piano, nessuno lo ha visto.-
Gli indicai con un cenno della testa di guardare oltre la vetrata, dietro di lui. Andrea guardò e poi si girò verso di me.
-Beh ma che fai, vai!!-  mi disse.
Mi passai entrambe le mani sul volto. Ero quasi disperata.
-No.-
-Scusa? Come no?!-
-Non posso, io non ce la faccio, io non so l'inglese, non posso farlo, non..-
Ok, forse la mia agitazione si stava trasformando in un attacco di panico.
-Oh Ra, calmati. Mi metti paura. Respira.-
Feci 4-5 respiri profondi ad occhi chiusi.
Poi li aprii per controllare che Daniel fosse ancora lì.
C'era.
Dio mi stava in tutti i modi dicendo "VAI TI PREGO CAMMINA".
Andrea mi prese una mano e portò la mia attenzione su di lui.
-Amore, non devi parlarci per forza.-
-A-a me sembra incredibile già poterlo vedere dal vivo.- dissi.
-Lo so, lo so. Se stai bene così, a me va bene. Ma non lasciare che la tua paura di provare a fare qualcosa di nuovo ti blocchi. Potresti pentirtene.-
Alzai gli occhi al cielo.
-Oh andiamo, non ricominciare.- dissi sbirciando di nuovo dietro le sue spalle.
-Non sto ricominciando, è che di solito è così.- affermò lui serio.
Lo guardai senza sapere che dirgli.
 Aveva ragione: stavo davvero per farmi scappare l'occasione di parlare alla persona che costituiva la mia maggiore ispirazione nella vita?
-Facciamo così..- mi disse.- .. hai tempo di pensarci finchè non finisco il cappuccino. Te lo dico mi bastano due sorsi. Lo sai!-
Annuii, credendoci come una tonta. E invece Andrea aveva altri piani.
In quello stesso istante Daniel tirò fuori il portamonete.
-Ecco, se ne sta andando.- dissi.
Tempo 1 secondo e il cappuccino di Andrea era finito. Afferrò la mia borsa e la mia mano e mi trascinò verso l'uscita.
-Ma non paghi?!-
Andrea farfugliò un "Già fatto!" mentre mi trascinava fuori dal bar.
-Aspetta, aspetta!!- dissi a metà tra il sussurro e il gridare.
Sulla soglia della porta del bar Andrea mi lasciò la mano e mi guardò incredulo.
-Non è solo la paura,- spiegai. -E' che non voglio sembrare una ochetta che gli corre dietro, sta qui da solo, si sta rilassando, si sta evidentemente riposando, è in pausa.- dissi guardando di nuovo alle spalle del mio fidanzato e vidi che Daniel stava lasciando le monete sul tavolo.
Andrea mi guardò con le sopracciglia inarcate.
Ormai Daniel si era voltato per andarsene.
Io sospirai.
Andrea si voltò verso Daniel.
-No Ra, io non ci sto, hai fatto, abbiamo fatto, tanta strada.- disse.
E poi non mi resi pienamente conto di quello che accadde.
Vidi Andrea girare i tacchi a grandi falcate. Daniel non riuscì nemmeno a scendere lo scalino che separava la zona rialzata del bar dalla strada fatta di sampietrini.
Strizzai gli occhi più volte incredula, finchè non dovetti crederci per forza quando Andrea disse il più sottovoce possibile:
-Ehi, Daniel!-
"Dio, non l'ha fatto davvero." pensai.
Vidi Daniel voltarsi mentre Andrea gli parlava in un inglese dall'accento un po' romano. Sì, lo so, assurdo.
Gli stava indicando me, ma non avevo idea di cosa gli stesse dicendo, il mio cervello ormai era andato.
Portai una mano a coprirmi la bocca, altrimenti ci sarebbero entrate le mosche.
Andrea era pazzo.
Completamente.
Continuava ad indicarmi, mentre Daniel annuiva e quando quest'ultimo mi guardò, mi si sciolse il cuore.
 


TO BE CONTINUED..
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 




Buonasera!
Desclaimer:
-Tutto ciò che avete letto e che leggerete nel prossimo e ultimo capitolo è puramente inventato. I personaggi sono reali. Io e il mio fidanzato Andrea esistiamo, così come Daniel (per fortuna!). Il resto  è tutto puramente inventato: non ho mai incontrato Daniel, nè sono certa che il 3 Marzo 2019 fosse a Firenze per girare la terza stagione de I Medici. Prendete ciò che avete letto e che leggerete come una semplice storia, giusto per sognare un po'!
-Chiedo scusa ai fiorentini per la descrizione di Firenze, non ho un buon senso dell'orientamento
-Daniel Sharman non mi appartiene, purtroppo
Spero che la storiella che vi sto raccontando vi possa piacere. Amo questo attore, amo il suo modo di recitare, amo la sua dolcezza.
Non ho altro da dire. Ah, sì! Lasciatemi una recensione, mi fa piacere sapere cosa ne pensate anche per poter crescere dal punto di vista della scrittura.
A presto! =)


Rack
 
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Rack12345