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Autore: Rack12345    15/05/2020    0 recensioni
[Completa]
Un post che risveglia sentimenti malinconici, una ragazza inguaribile romantica, un fidanzato che non si fa gli affari suoi (in senso molto positivo) e Daniel Sharman a Firenze.
Sognate un po' inseme a me.
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Dal testo:
"Andrea era pazzo.
Completamente.
Continuava ad indicarmi, mentre Daniel annuiva e quando quest'ultimo mi guardò, mi si sciolse il cuore."
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daniel Sharman, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Secondo Atto
 

 



Avete presente quando siete fan di un attore o un personaggio famoso e lo amate talmente tanto da sognarlo? E, visto che i sogni sono sempre assurdi, sognate di incontrarlo in circostanze del tutto normali, come se nulla fosse, come se vi conosceste da sempre?
A me succedeva spesso.
Eppure quel giorno non successe.
Quell'assurdo 3 Marzo stava accadendo tutto davvero, e per me non era assolutamente normale come sarebbe stato invece in uno di quei sogni.
Sentimenti contrastanti presero a crescere dentro di me.
Il mio cuore poteva scoppiare dalla gioia di averlo semplicemente visto. Ma poteva scoppiare anche dalla gioia di potergli parlare, grazie ad Andrea. Mi sentivo anche a disagio però.  Andrea aveva di nuovo perso il sopravvento nelle mie scelte e, come sempre, ero costretta ad affrontare una situazione che non sapevo come affrontare. Ma l'avrei ringraziato, come sempre. Mi sentivo una scema, perchè non ero riuscita ad andare da sola da Daniel. Mi sentivo stupida per la mia espressione: le labbra dischiuse per lo stupore coperte dalla mia mano, gli occhi spalancati, le sopracciglia alzate.
Soprattutto mi sentivo una rompiscatole ad averlo disturbato.
Tuttavia l'occhiata che mi lanciò Daniel, mentre Andrea gli spiegava la situazione, mi rassicurò. Era sereno e sorrideva anche se aveva le sopracciglia corrucciate per comprendere l'inglese dall'accento romano di Andrea.
Quei pochi secondi in cui parlarono mi sembravano interminabili. Andrea gli stava spiegando che ero una sua fan e che amavo la serie che stava girando al momento.
E lui era bellissimo. Con le mani in tasca e leggermente imbarazzato (lo era lui, figurarsi io) mosse qualche passo lentamente verso di me, si guardava intorno spesso, probabilmente stava sperando di non dare nell'occhio. Il terrore di averlo disturbato in un momento di relax mi assaliva sempre di più.
 Andrea lo seguiva con un sorriso compiaciuto.
Arrivò davanti a me e pensai di morire. Si passò una mano tra i capelli e mi sorrise.
Quel sorriso effettivamente mi tolse la vita.
-Ehi!-
Daniel Sharman mi aveva appena detto "ehi".
-Oh dio.- fu tutto quello che riuscii a dire.
Lui rise.
Avevo fatto ridere Daniel. Evidentemente dopo un anno e mezzo che era in Italia aveva imparato a conoscere qualcuna delle nostre espressioni.
Il tuo attore preferito ti dice "Ehi" e tu rispondi "Oh dio"? Effettivamente è divertente.
-Grazie di essere venuti fin qui.- mi disse.
Ok, stavo per sciogliermi.
-Oh no, grazie a te per il lavoro che stai facendo!- risposi in un inglese che neanche sapevo di conoscere fino a pochi secondi prima.
Lui mi sorrise di nuovo, poi lanciò uno sguardo sulla strada leggermente preoccupato, così mi prese per le spalle e mi fece spostare, in modo che lui desse le spalle alla strada e io, di fronte a lui, dessi le spalle all'ingresso del bar. Mi resi conto che era assurdamente alto, e io dai miei 155 cm mi sentii sovrastata.
Comunque avevo ragione, era in un giorno di riposo e non voleva essere visto o disturbato.
Mi sentii tremendamente in colpa.
-Oh mio Dio, è il tuo giorno di riposo, vero?-
Lui annuì. -In realtà solo mezza giornata, dopo pranzo torneremo a girare.-
Sospirai e con aria colpevole scossi la testa.
-Mi dispiace infinitamente averti disturbato, io l'avevo detto che non era il caso.- dissi lanciando un'occhiataccia ad Andrea che era accanto a Daniel.
-Oh, no non preoccuparti, sei l'unica ad avermi visto oggi.- rispose Daniel. -Comunque hai un fidanzato meraviglioso, lo sai?-
Annuii. -Lo so..-
Guardammo entrambi Andrea che fece spallucce guardando in alto.
-Allora,- disse Daniel. -Vuoi una foto, un autografo? Però dovremmo entrare nel bar, è vuoto e possiam..-
Per un attimo i miei occhi si velarono di lacrime dalla gioia, ma riuscii a ritrarle e lo interruppi.
Il mio cervello pensò "Ma sei pazza? Interrompi Daniel Sharman che ti offre una foto?".
-Oh, no, no, Daniel non ce n'è bisogno, mi è bastato vederti. Non voglio disturbarti ulteriormente, anzi ti chiedo scusa.-
Andrea mi guardò con gli occhi ridotti a due fessure.
-God, you're so sweet.- mi disse Daniel.
Boccheggiai, incredula per quello che mi aveva appena detto.
Era assurdo. Sarei dovuta essere io a fargli i complimenti, non il contrario!
Pensai che quell'uomo fosse la perfezione.
Assottigliò gli occhi guardandomi, come se stesse pensando. Il suo sguardo si fece attento e vigile e si guardò intorno parecchie volte, finchè non puntò lo sguardo su una piccola chiesa che si trovava al di là della piccola strada in cui eravamo e un po' più spostata rispetto al bar.
Non capii.
-Daniel?- chiesi in un attimo di spavalderia.
I suoi occhi andarono per un paio di volte da me alla chiesetta, poi ci fece un gesto con la mano.
-Venite.- disse.
Voleva portarci in una piccola chiesetta?
Come sempre non ne capii subito il motivo, cosa che invece Andrea fece:
-No, andate voi.- mi disse in Italiano. -Io vi aspetto qui. Magari cerco in giro qualche souvenir e poi lì c'è quella libreria dove vado sempre.-
Sgranai gli occhi e annuii, poi tradussi velocemente a Daniel.
Lui guardò Andrea chiedendogli se ne fosse sicuro.
Effettivamente quale fidanzato lascia andare via la propria ragazza con il suo attore preferito?
Ma Andrea era perfetto per me, come ho già detto. E poi cosa mai avrei potuto fare a Daniel?
Al pensiero di stare da sola con lui mi tremarono tutte le ossa.
Dopo aver lanciato un ultimo sguardo ad Andrea, Daniel mi mise una mano sulla schiena indirizzandomi verso la chiesa, sempre nella speranza che nessuno lo vedesse.
Non era possibile che stesse accadendo veramente. Che stesse accadendo a me. A quel contatto mi tremarono le ossa, i muscoli, gli organi, tutto.
 



Entrammo di soppiatto nella piccola chiesa, spoglia. Si trattava di una chiesa normale. Non sembrava neanche più di stare a Firenze.
Era completamente vuota, ad eccezione di un sacrestano che stava sistemando l'altare. L'unica luce era quella data dalle vetrate trasparenti nella parte alta della chiesa.
Fu quasi inquietante, ma non me ne curai molto quando Daniel mi fece cenno di sedermi in uno degli ultimi banchi.
Si sedette accanto a me, poggiando entrambi i gomiti sulle ginocchia e voltandosi verso di me.
Non disse nulla, per il primo minuto, si limitò a sfregarsi le mani tra loro  sorridendomi leggermente.
Io invece stavo tormentando le mie mani, strappandomi via le pellicine e  l'avevo guardato solo con una veloce occhiata di striscio. In realtà non mi ero accorta di quello che stavo facendo alle mie mani.
Lui invece sì, così poso una mano sulle mie, stringendole.
Dio, aiuto.
Le sue mani dalle dita sottili e affusolate stavano stringendo le mie.
A quel punto lo potei guardare dritto negli occhi. Eravamo molto vicini. Ci sprofondai dentro. Le telecamere non rendevo assolutamente giustizia al colore particolare dei suoi occhi. Un blu intenso, magnetico. A quella poca luce però sembrava diventassero di un bellissimo verde petrolio. E , tra parentesi, il blu era il mio colore preferito.
Scossi la testa di nuovo incredula. Era un sogno.
-Tu vuoi uccidermi, Daniel.- affermai.
Lui rise a bassa voce, e la sua voce risuonò ancora più profonda del solito, scavandomi dentro.
-No, giuro. Non potrei mai, sei stata troppo gentile con me. La fan più gentile che abbia mai incontrato.-
-Vedi, vuoi uccidermi.-
Scosse la testa sorridendo.
Ero troppo compiaciuta dentro di me, stavo strappando molti sorrisi a Daniel grazie alla mia stupidità!
L'imbarazzo di entrambi era palpabile. Avevo sempre pensato e immaginato che Daniel fosse una persona timida e dolce e ne stavo avendo la conferma, per quel che stavo vedendo in quel momento almeno.
-Ehm, posso.. posso abbracciarti?- mi chiese.
Sì.
Lui lo chiese a me.
-Oh Dio, certo che sì, scusami se non te l'ho chiesto, non volevo essere ancora più invadente!-
-Non lo sei stata affatto.- disse aprendo le braccia.
Mi strinse a sè e io feci lo stesso. Poggiai la guancia sul suo petto, mentre mi accarezzava i capelli.
L'abbraccio durò qualche secondo che a me sembrò interminabile e sperai che non terminasse mai.
La sua dolcezza era senza confini.
Ci separammo e lo ringraziai imbarazzata.
-E' un piacere.- mi rispose. -Non mi hai detto come ti chiami.- mi sussurrò, cercando di fare il più piano possibile, visto che il sacrestano ci aveva guardati male.
-Puoi chiamarmi Rachel.-
Mi guardò alzando un sopracciglio.
-No, sei italiana. Qual è il tuo vero nome?- assottigliò gli occhi come a studiarmi.
Risi. -Per me puoi chiamarmi anche Rachel, perchè il suono del mio nome magari è un po' particolare per chi non parla l'italiano.-
Alzò le sopracciglia aspettando che glielo dicessi.
-Rachele.-
Lui annuì.
-Rachele.- ripeté, con una e finale che andava trasformandosi in una i e con una c un po' troppo dura.
Ma mi andava bene lo stesso, Daniel Sharman avrebbe potuto chiamarmi anche semplicemente "Oh".
-L'ho detto bene?-  mi chiese.
-Quasi perfettamente!- risposi.
-E come si scrive?-
Fui sorpresa di quanto fosse interessato al mio nome.
-Come Rachel, ma con una e alla fine.-
Mi annuì di nuovo sorridendo.
-E' un bel nome.-
A terra si poteva vedere il mio corpo che si stava liquefacendo.
Rimanemmo a scambiarci qualche sguardo imbarazzato per un minuto buono.
Poi ruppi il silenzio.
-E'-è incredibile, ti ho davanti e non so cosa posso dirti o chiederti.- mi passai nervosamente una mano in mezzo ai capelli buttandoli all'indietro. 
Daniel cambiò posizione mettendo un braccio steso sullo schienale del banco e portandosi una gamba incrociata sopra l'altra, girandosi meglio verso di me.
Rimase in silenzio pochi secondi.
-Posso chiederti qualcosa io, allora.- mi disse.
-Eheh, mai avrei pensato che Daniel Sharman avrebbe voluto sapere qualcosa di me.- dissi scuotendo la testa incredula.
Lui fece spallucce. -Perchè no? Mi interessano i miei fan, soprattutto quelli educati e gentili che  mi lasciano spazio e che mi trattano come una persona e non come una divinità.- inarcò un sopracciglio e guardò in alto ripensando a quello che aveva detto. -Nel senso.. non voglio apparire come uno che crede di essere una divinità. Credo che tu sappia che essendo un personaggio del mondo del cinema, ci sono molte persone che purtroppo mi vedono come tale, capisci che intendo?-
-Certo.-
Riprese quel discorso in cui mi stava velatamente facendo dei complimenti.
-E sono rimasto colpito da come hai reagito quando mi hai visto. Hai detto "Oh Dio", ma poi hai messo da parte quel sentimento egoistico tipico dei fan che fanno di tutto pur di farsi una foto con il proprio idolo e l'hai messo da parte per me, per evitare che qualcuno si accorgesse di una foto e quindi della mia presenza. Non sai quanto mi ha fatto piacere, non mi era mai capitato.-
I miei occhi ormai erano a forma di cuoricino.
-Ne sono contentissima.-
Ero un unicum nella sua vita? Stavo per urlarlo al mondo, ma lui continuò a parlare.
-Quindi siete venuti da Milano?- mi chiese.
Incredibile, stavo per avere una normalissima conversazione con Daniel.
-Siamo stati qualche giorno a Milano e  ora siamo venuti a Firenze. Ci veniamo sempre quando torniamo da un viaggio.-
-Oh quindi non siete di Milano, eravate in vacanza.-
-Sì, scusami Andrea non ha un buon inglese. Nemmeno io a dire la verità.-
-Oh no, al contrario, il tuo inglese è piuttosto buono! E te lo dice uno originario di Londra!-
Dio, aiuto di nuovo.
-Quindi da dove venite, se posso chiedere?-
-Roma.-
Questa volta furono i suoi occhi ad illuminarsi e il mio cuore non potè che riempirsi di gioia per questo.
-Davvero??- mi chiese. -Io adoro Roma e tutta l'arte che c'è in quella città! Anche Firenze ovviamente, ma qui ci sto da un anno e mezzo, anche da prima delle riprese, ed ho girato praticamente tutto. Di Roma ho visto poco, in realtà.-
Mi entusiasmai tantissimo nel vedere come parlava della mia città con gli occhi illuminati.
-Sì, Roma è Roma. Ma io mi trovo meglio a Firenze a dirla tutta. Probabilmente perchè, vivendoci, di Roma conosco anche i vari problemi.-
-Capisco.- disse. Si guardò le mani facendo il vago. -Beh magari puoi farmi da guida prima o poi!-
Soffocai una risata.
Cosa stava dicendo.
-Perchè ridi?- mi chiese.
-Oh, dici sul serio?-
Annuì.
-Beh se continui così Daniel, non so se arriverò viva a quel giorno!-
Rise anche lui.
-Ma mi piacerebbe moltissimo. Sai io studio storia dell'arte, so che anche tu sei appassionato.-
-Sì, eccome se lo sono! Wow, sei una persona interessantissima.-
Ok ora potevo morire felice. Non avrei rimpianto nulla.
Mi passai le mani sul volto in un misto tra l'essere sconvolta e lo star impazzendo di felicità.
-No, Daniel Sharman, tu lo sei.- puntò i suoi occhi nei miei, incastonandomi a lui. -Sei una persona interessantissima e ti conosco solo da come reciti o da come parli nelle interviste, non posso immaginare quanti altri strati di te esistano.-
Stette in silenzio per pochi secondi.
-Nessun fan mi aveva mai detto una cosa del genere.- disse continuando a tenere i suoi occhi fissi nei miei.
Mi sentii stupida, perchè la mia insicurezza era sempre con me.
-Oh, scusami.- dissi.
Che cretina..
Lui si sporse in avanti posandomi una mano sul ginocchio e scuotendo la testa.
-Oh, no, Rech, in senso positivo!-
Rech mi risuonò nella mente.
Un nomignolo. Daniel mi aveva dato un nomignolo. Rech, diminutivo di Rachel.
Bellissimo., lo adoravo.
-No sul serio, tu sei..- stavo per vomitare un fiume di parole, stavo per dire a Daniel Sharman tutto quello che pensavo di lui, non sapevo se sarebbe stata una cosa giusta, non sapevo se gli andasse effettivamente di ascoltami, ma mi buttai. Per la prima volta in vita mia mi buttai. -Sei un attore davvero fantastico. Ti ho visto la prima volta nei Medici e mi hai rapita fin da subito. E poi, devo essere sincera, ho avuto una ossessione piuttosto forte per te per qualche settimana, -risi nervosamente. - quindi ho visto quasi tutti i tuoi lavori nel giro di quelle settimane. Ho visto addirittura Teen Wolf, nonostante mi fossi sempre rifiutata di vederlo perchè io sono sempre stata team vampiri. E infatti in The Originals mi sei piaciuto parecchio. Ma comunque sei stato incredibile in tutto, ed è incredibile quanto il talento si veda nel fatto che sei in grado di interpretare tutto quello che ti si chiede. Nel senso, da Lìr, un elfetto delle fiabe un po' narcisista, -qui rise lui. -passando per Teen Wolf in cui Isaac è un personaggio molto particolare che ha però avuto poco spazio per potersi esprimere, ma tu lo hai saputo fare al meglio, arrivando a The Originals dove hai dato il via ad una crescita meravigliosa di un personaggio odioso come Kol Mikaelson, fino ad arrivare a Lorenzo De Medici. L'uomo più importante del 400 europeo. Per non parlare di quello psicopatico in Fear The Walking Dead, Troy.-
Mi fermai un attimo ad osservare la sua reazione.
Nessuna, solo continuava a fissarmi come ad aspettare che continuassi.
-Ma, secondo il mio umile parere, - continuai. -Con Lorenzo hai raggiunto un livello altissimo. Hai reso alla perfezione quello che volevi rendere: il suo lato umano, le sue emozioni. E in più non molto tempo fa mi sono ulteriormente innamorata di te, quando ho visto su youtube un tuo provino per una serie Netflix, per la quale spero ti abbiano preso perchè sei stato fantastico. Io sono rimasta imbambolata. Quanto dura, cinque minuti? Io per tutti quei cinque minuti, ogni volta che lo vedo rimango senza parole a bocca aperta davanti allo schermo. Voglio dire.. lì tu piangi, Daniel, cioè.. i tuoi occhi, la tua voce, rapiscono completamente chiunque guardi quel video. Sono lacrime vere. E poi quel video contiene lo stesso monologo che si ripete due volte, la seconda volta, prima che cominci, tu abbassi lo sguardo e quando guardi di nuovo nella telecamera hai gli occhi pieni di lacrime, è qualcosa di spettacolare.- ormai avevo distolto lo sguardo da lui, perchè mi imbarazzava aprirmi così tanto. Però ormai ero partita, non mi sarei fermata. Avevo anche iniziato a gesticolare ovunque. -So che magari suona strano, brutto, ma io adoro quando piangi. Nel senso quando reciti ovviamente. Lo fai con una tale naturalezza, realisticità e umanità che sono devastanti. Cioè piango anche io per la bellezza di quello che crei. Meraviglioso. E poi secondo me, anche se non ti conosco sei proprio un essere umano meraviglioso, almeno come prima sensazione. Il modo in cui parli dell'arte, dell'Italia, della tua famiglia, del tuo lavoro e anche quello che hai fatto oggi per me...-
Tornai con gli occhi su Daniel, che aveva abbassato lo sguardo e stava tormentando con le unghie una cucitura dei jeans che indossava.
Non vedere i suoi occhi mi mandò in palla.
-Oh Dio scusami,- dissi. -Sto straparlando di te, ti sentirai a disagio, ti prego perdonami.-  mi passai una mano sul volto imbarazzata rendendomi conto che diamine se mi ero buttata. -Non so cosa mi sia preso, scusami.-
Aspettai con ansia una sua risposta, un cenno, una qualsiasi interazione, sperando di non essergli sembrata una psicopatica/stalker.
Lo vidi scuotere la testa e mordersi il labbro inferiore e quando mi guardò, di nuovo mi traballò il cuore.
Continuava a scuotere la testa, guardandomi, e suoi occhi.
I suoi occhi erano velati di lacrime.
Mi sentii tremendamente in colpa, ma non seppi che cosa dire. Schiusi la bocca per dire qualcosa,  ma non mi venne in mente assolutamente nulla. Solo quanto sensibile potesse essere la sua anima.
Anche lui boccheggiò leggermente, imbarazzato, e con quegli occhi umidi e arrossati, che alla fine puntò nei miei, mi disse:
-L'hai detto tu, adori quando piango.- rise e poi tirò su con il naso.
-Oh no, mi disp..- mi interruppe.
-Ragazza, come puoi chiedermi scusa dopo avermi detto cose così belle?- rise di nuovo. -Nessuno mi ha mai detto delle cose del genere sul mio lavoro.- fece una pausa guardandosi un attimo intorno. -Nessuno, davvero. Se non fossimo entrambi fidanzati da adesso in poi ci proverei con te, giuro.-
Risi e mi nascosi il volto tra le mani imbarazzata.
Ah dunque sei fidanzato! pensai.
Anche lui si passò una mano sugli occhi, ricomponendosi.
-Vedessi quanto piango nella nuova stagione!- ridacchiò.
-Non voglio saperlo!- dissi ridendo anche io.
Io avevo appena fatto emozionare Daniel Sharman. Non me ne rendevo ancora conto.
Mi guardava imbarazzato, poi distoglieva lo sguardo.
-Chissà cosa penserai di me.- disse mentre si sistemava il ciuffo.
Alzai le sopracciglia.
-Sharman, se vuoi ricomincio!-
-Oh no, ti prego!- rise.
Poi mi abbracciò di nuovo, questa volta fu lui ad avvicinarsi a me. Si abbassò alla mia altezza e poggiò la testa sulla mia spalla per poi avvolgermi.
Mi sembrò triste e in cerca di conforto,  ma probabilmente fu solo una mia impressione.
Gli accarezzai la schiena e poi lentamente, come quasi chiedendogli il permesso, gli accarezzai i capelli morbidi e mossi. Era un gesto che avevo sempre trovato molto affettuoso, e lui non si mosse.
Lo sentii tirare su con il naso. Mi venne voglia di proteggerlo.
-Penso che sei un' anima bellissima.- gli dissi.
Si staccò da me e si ricompose una volta per tutte.
-Penso che lo sia anche tu, Rachele.-
Una voce alle nostra spalle si fece sentire.
-Ehm ehm..-
Daniel alzò lo sguardo, dietro di me e mi voltai anche io.
-Daniel, sono le 13.00. Scusatemi, ma dovrei chiudere la chiesa e andare a pranzo, e credo anche voi due dobbiate, no?-
Il sacrestano stava parlando in un perfetto inglese.
Mai me lo sarei aspettato.
Giuro, mai.
Quel momento perfetto stava per finire, a quanto pareva.
-Sì,  Francesco, ora andiamo.- rispose Daniel.
Mi voltai di scatto verso di lui.
-Scusa, lo conosci?- chiesi, mentre l'altro se ne andava e Daniel iniziava ad alzarsi. Io lo imitai.
-Sì, vengo qui ogni tanto, quando ho bisogno di stare da solo. E' l'unico posto dove non trovo mai nessuno.-
Incredibile pensai.
Ci alzammo e ci dirigemmo verso l'uscita, bloccandoci prima della porta.
Mi voltai verso Daniel che era dietro di me.
-Allora..- iniziai -Allora, c- ciao.- dissi con l'amaro in bocca.
-Ciao sweetheart. E' stato un piacere conoscerti.- mi disse.
Sweetheart a me??? Dio, aiuto.
Si chinò su di me e mi diede due baci sulle guance.
Lo ringraziai e quando mi voltai, dopo aver fatto circa tre passi, mi richiamò.
-Rachele.-
Mi bloccai e lui mi venne incontro.
-Io..- iniziò -Io.. credo di.. credo di aver bisogno di te nella mia vita. Voglio conoscerti meglio. Te e Andrew.-
Aiuto, svengo.
Deglutii e rimasi in silenzio con il cuore che faceva ottomila capriole al secondo.
-Ti prego, lasciami un tuo contatto.-
Sgranai gli occhi.
-Scherzi, vero?-
-No, assolutamente.- fece gesticolando con le mani.
Qualcosa dagli italiani l'aveva presa.
-Daniel, sicuro? Voglio dire, sei il mio attore e  la mia persona preferita, hai idea di quello che voglia dire per me?-
Stavo per piangere. Lo sentivo, stavo per piangere. Perchè lui diceva sul serio.
-Rech, ti giuro che sono serio. So che non ci conosciamo bene, ma non mi permetterei mai di illudere qualcuno in una tale maniera.- alzò lo sguardo in aria, stava pensando, e io lo fissavo con il cuore in tachicardia.
Prima di parlare si guardò intorno, anche se ovviamente non c'era nessuno, poi si avvicinò di più a me e mi sussurrò:
-Te ne do la prova. Venite oggi pomeriggio  verso le 18.00 sul set, gireremo davanti San Lorenzo. Per quell'ora le riprese credo che saranno finite. Nel caso in cui non lo siano potrai assistere. Ad ogni modo quando saranno finite, prendi la via dietro la chiesa e percorrila fino alla fine, ti troverai in un parcheggio. Chiedi di Eleonora, ti porterà da me. E' la mia assistente, le dirò che verrai a cercarmi.-
Sospirai, sorrisi ed annuii
Anche lui mi sorrise.
Ero una pazza, comunque.
Stava per incamminarsi ed uscire, ma stavolta lo fermai io.
-Daniel, aspetta..- mi guardò. -Posso anche darti il mio numero se vuoi.-
Mi sorrise soddisfatto.
-Per me va benissimo.-
Daniel salvò il mio numero in rubrica, poi ci scambiammo un ultimo sguardo.
-Vai prima tu.- mi disse.
Annuii e uscii dalla chiesa, dopo essermi voltata un'ultima volta.
E corsi fino alla libreria, nella speranza di trovare Andrea il prima possibile per raccontargli tutto.
La mia vita si stava per trasformare in un sogno.
 





**************
 





La vidi uscire con i capelli mossi dal vento e guardai di nuovo nei suoi piccoli occhi castani, prima che sparisse nella via esterna.
Mai mi sarei aspettato che mi potesse succedere una cosa del genere, quella ragazza mi aveva completamente spiazzato.
Le avevo chiesto addirittura il numero di telefono.
Ad una mia fan? Dovevo essere impazzito.
Ma in lei c'era qualcosa di speciale. Una connessione era nata tra noi, così, dal nulla, per puro caso.
Francesco mi arrivò alle spalle mentre risistemavo il cellulare nella tasca dei jeans.
-Daniel, la tua ragazza non sarebbe gelosa se sapesse che fai così con le tue fan?-
Guardai l'uomo a fianco a me con una finta aria giudicatoria. E gli dissi:
-Francesco, non avrai origliato, vero?-
Ma sapevo già la risposta.
-E-ehm, solo l'ultima parte..-
Scossi la testa e sospirai. Puntai lo sguardo nell'esatto punto dove poco prima Rachele era sparita.
-Io non ho una ragazza, Francesco.-
Quello aggrottò la fronte. -Ma e all.. come.. Le hai detto il contrario però.-
-Sì beh, non la conosco così bene, non volevo si facesse troppe illusioni e poi lei è fidanzata. Non vorrei rovinare il loro rapporto. Se fosse caduta in tentazione, sapendo che sono libero?- dissi.
In effetti forse avevo esagerato con i complimenti verso una ragazza "comune", che poi così comune non era, ed impegnata.
Francesco si avvicinò a me.
-Ma tu vorresti almeno un po' che lei cadesse in tentazione.. vero?-  chiese.
Puntai lo sguardo per terra.
Non conoscevo la risposta a quella domanda. Non conoscevo neanche quella ragazza, ma comunque mi era entrata nella mente. Per ora volevo solo conoscerla meglio.
Non risposi a quella domanda.
Sorrisi e guardai il sacrestano, cambiando argomento e mentre me ne andavo gli dissi:
-Devo scappare, mi aspettano per pranzo!-
E sono sicuro che lui rise sotto i suoi baffoni grigi.
 





*******************
 





Entrai le libreria spalancando la porta e lo scacciapensieri sopra di essa fece un tintinnio quasi assordante.
-Andrea?!- chiamai.
-Reparto fantasy!- lo sentii rispondere.
Corsi da lui evitando qualche signora che mi guardò male.
Effettivamente stavo facendo un casino assurdo per essere in una libreria.
-Andrea Andrea! Non puoi capire, non puoi capire, non puoi capire!!-
Sì, ero impazzita.
-Oh, calma! Racconta!-
Gli raccontai tutto. Sì, tutto, non potevo rischiare che non sapesse tutto. Anche quei momenti così "intimi" in cui avevo fatto emozionare Daniel.
Gli spiegai che Daniel voleva conoscerci meglio e che ci aveva dato appuntamento sul set.
Quindi usciti dalla libreria andammo a pranzo, e poi dritti sul set. Osservammo fino alle 17.30 le riprese, che terminarono leggermente in anticipo e seguii le istruzioni di Daniel. Pensai di dargli il tempo di risistemarsi e quindi aspettammo mezz'ora prima di andare a cercarlo.
Trovammo Eleonora, la quale ci accolse calorosamente e ci condusse da Daniel.
Ci fece fare un giro sul set di quel giorno, facendoci conoscere i due registi e partecipammo all'aperitivo con tutti gli attori che erano lì quel giorno e la troupe.
Ero la persona più felice del mondo.
Anche i due giorni successivi andammo sui vari set e Daniel ci faceva da guida.
Ebbi modo di conoscere gli scenografi, ed io ero appassionata di scenografia, e tutti i collaboratori che avevano realizzato le scenografia, compresi i pittori e gli artisti che avevano realizzato le copie delle opere più famose che erano nei set di Firenze.
Doveva essere il nostro solito giro a Firenze.
Ma ancora non eravamo ben consapevoli di quanto quei tre giorni avrebbero cambiato le nostre vite.
Di quanto Daniel Sharman avrebbe cambiato le nostre vite, entrandoci completamente.
 
 
 
 
 




Angolo Autrice
Nuovo capitolo!
Ho sognato un po' troppo?
Sì, senza dubbio.
Ma mi piace sognare. Sono chiusa nella mia stanza, almeno quello lo potrò fare! ahaha
Forse ci sarà un Epilogo molto dolce e coccoloso.
Lasciatemi una recensione se vi va!
Grazie per avermi letto!
A presto! =)
 
Rack



 
















 
  
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