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Autore: genxha    15/05/2020    2 recensioni
Quando tutto sembra perduto, c'è sempre una speranza, magari in due occhi verdi.
Papillon riesce a colpire Marinette, pur senza conoscere la sua vera identità. Toccherà a Chat Noir salvare la ragazza, accorgendosi che forse è qualcosa di più di una semplice amica.
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Papillon
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Miraculous fanfic'
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Capitolo 3 - Rabbia

"Lo sapevo che dovevo tornare a casa" si rimprovera Nino, mentre cerca di non essere trascinato a terra dai passanti in fuga. "Ahia" qualcuno gli pesta un piede. Saltellando sull'altro il ragazzo riesce a raggiungere un punto meno affollato e si guarda attorno "Alya dev'essere qui da qualche parte, quando c'è un Akuma c'è anche lei, pronta a ficcarsi nei guai". Non vedendola, gira le spalle al fiume e si avvia nella direzione opposta. Deve allontanarsi da dove Chat Noir e la sua avversaria stanno combattendo e trovare un posto sicuro. 

Nino non fa  in tempo a fare un passo che qualcosa lo colpisce e lo fa ruzzolare a terra, facendogli cadere gli occhiali dal naso, contemporaneamente un lampo viola lo acceca per un istante. Ora è a terra, accanto o per meglio dire è tra il selciato e una ragazza circa della sua età, olivastra, i capelli rossi e ricci, senza occhiali vede confusamente che ha dei bellissimi occhi nocciola, vedendola, Nino deglutisce a vuoto. Lei si accorge di essergli sopra, e rotola accanto a lui, sedendosi sul selciato "scu-scusa ma non.. non ho fatto in tempo e... ha colpito anche noi. Ah, questi sono tuoi" mentre raccoglie gli occhiali di Nino e lui fa altrettanto coi suoi "e questi tuoi... ehm..."  "Alya" si presenta la rossa  voltandosi verso Principessa Solitudine "ma non è il momento dei convenevoli, scappiamo!" termina, alzandosi e offrendo la mano a Nino per aiutarlo, ma il ragazzo è già in piedi, si sistema il berretto, afferra Alya per una spalla dicendo "Sono Nino! Hai ragione, andiamocene!"  e iniziano a correre, raggiungendo rapidamente la coda del gruppo di persone in fuga.

Principessa Solitudine ride, mentre altri quattro anelli della catena scompaiono "Fatto! Adesso almeno non mi metterai più in imbarazzo, impicciona."

Chat Noir, approfittando del momento, si lancia di corsa lungo l'argine con l'intenzione di immobilizzarla, ma prima che sia a portata lei si volta e l'eroe si ferma sul posto, in posizione di guardia. 

Lei lo fissa per un istante con gli occhi vuoti e rossi di quella maschera rigata da lacrime nere "Ti ho detto dopo!" ringhia, scandendo le parole mentre muove le catene come due fruste tra sé e l'eroe in nero, facendole tintinnare.

 "Prima devo dire un paio di cosette a quel pappagallo di Adrien Agreste!" un suo gesto della mano e la nube sulla pasticceria si trasforma in uno sbuffo grigio che la raggiunge, avvolgendola e portandola in direzione della casa di Adrien.

A sentire il proprio nome, Adrien rimane per un istante senza fiato, in testa un turbinio di pensieri confusi, le guance in fiamme "cosa... ho fatto?" gli sfugge dalle labbra "Marinette!" grida il ragazzo a denti stretti, indeciso se controllare come stiano i suoi due amici o correre in direzione di casa propria  "Ladybug, dove sei?" borbotta, scegliendo di inseguire Principessa Solitudine.

Marinette sente confusamente la propria voce nominare Chat Noir e Adrien, tutto è avvolto da una nebbia viola. Cerca di chiamare aiuto, di muoversi, ma non può farlo, è come un incubo. 

La ragazza sente un cupo terrore impadronirsi di lei, la voce di Papillon nella sua testa "Cosa fai? Prendi il miraculous di Chat Noir! Non perdere tempo" poi diventa di nuovo tutto buio.

 

"E' colpa mia? Marinette è stata akumizzata per colpa mia!" pensa Adrien, saltando tra un tetto e l'altro "Mi ha chiamato pappagallo! Perché? A lei piace Luka! Non sarà che quello scherzo, al museo..."  il biondo sente le guance diventare bollenti e automaticamente fa per mettersi una mano dietro la nuca, ma il gesto gli fa perdere la coordinazione e finisce per atterrare malamente su una terrazza,  istintivamente si raggomitola e ruzzola contro un vaso di cemento. "Ahi!" gli sfugge, più per la sorpresa che per il dolore. 

Si inginocchia, ansimando per riprendere fiato, le mani sulle ginocchia e i gomiti piegati "No no! Non può essere per via di me e Kagami. E poi a lei piace Luka!". Sentendo l'aria fresca sulle guance, che immagina rosso fuoco Chat Noir si alza in piedi  "Calmati, Adrien. Dopo. Ci penserai dopo". Guardandosi attorno cerca di capire su che tetto sia caduto "Si ma, se è così potrebbe andare anche da Kagami! Ma dove sei, Ladybug?". Il supereroe prende il bastone dalla cinta e attiva la modalità telefono, chiamando l'eroina coccinella. Nessuna risposta. "ma qui... questa è la terrazza dove ci siamo dati l'appuntamento e..." un sorriso malinconico appare sul volto di Chat Noir "No, non adesso!" si rimprovera, guardandosi attorno "ecco là la nube".

Poco più di trecento metri separano Chat Noir da villa Agreste, perciò il ragazzo cerca con lo sguardo la via più rapida per coprirli quando lo scampanellare di una bici, in strada, attira la sua attenzione. Guardando nella direzione del suono Chat Noir riconosce una chioma turchese: un ragazzo snello, alto e poco più grande dell'età di Adrien, con jeans neri e una giacca blu, chino su una bicicletta gialla, pedala di gran carriera verso casa Agreste. "Parli del diavolo..." commenta il biondo, cercando il modo più veloce di scendere da lassù e raggiungerlo.

Un balzo, un colpo di bastone sull'edificio di fronte e Chat Noir è a pochi passi dietro il ciclista "Luka!" lo chiama, le mani a coppa a fare da megafono. Luka quasi perde l'equilibrio per la brusca frenata, si volta: "Eh? Chat Noir?" risponde, gli occhi spalancati per la sorpresa. "Dove stai andando?" gli domanda Chat Noir, che in un paio di falcate l'ha raggiunto, guardandolo negli occhi "Beh ho visto al telegiornale che Mari... e beh pensavo...". 

"Mari." nota Adrien, con uno strano senso di fastidio per quel diminutivo,  mai sentito usare da nessuno per Marinette. "Ok, senti, Luka, non c'è tempo per spiegarti, mi serve il tuo aiuto, cioè no, serve a Marinette e tu.." si interrompe, mordendosi la lingua, poi gli porge il braccio "ti dò un passaggio io", gli fa, poi mette il braccio di Luka attorno alle spalle, circondandolo con l'altro poco sopra la vita. "Tieniti forte!" e si proietta di nuovo sui tetti usando il bastone come ascensore.


I due raggiungono rapidamente l'edificio di fronte a villa Agreste e, accucciati dietro i comignoli, osservano Principessa Solitudine, a poco meno di cinquanta metri da loro. La ragazza fluttua in equilibrio su una nube temporalesca in miniatura a una decina di metri da terra, sopra il giardino della villa.

Chat Noir guarda serio Luka "Ascolta, mi serve un diversivo: scendi da quella scala e prova a parlarle,  mentre io faccio il giro, d'accordo?" l'altro annuisce al biondo, vedendo la scala "e fai attenzione, scaglia dei raggi che se ti colpiscono... beh... cancellano il ricordo delle persone a cui vuoi bene."  

Luka spalanca gli occhi "Cosa?" Chat Noir annuisce grave. "Eh. Ce l'ha con Adrien, adesso. Ladybug  arriverà presto, io.. noi intanto cerchiamo di guadagnare tempo. Scendi e prova a distrarla, tu sei..." non dice altro, mentre va verso il bordo del tetto, chino per non farsi vedere  "Al resto penso io, cercherò .. cercherò di non farle del male, stai tranquillo" un cenno di saluto con le due dita puntate alla fronte e l'eroe vestito di nero si proietta col bastone in diagonale, atterrando sul tetto dell'imponente villa, dal lato opposto a Principessa Solitudine. Un altro salto ed è sopra la sua camera, in vantaggio di posizione rispetto all'avversaria. Si acquatta, appiattendosi dietro la grondaia, aspettando di sentire la voce di Luka.

"Adrieeeeeeeen" grida Principessa Solitudine  con aria di sfida, le mani sui fianchi "sei nascosto da qualche parte o sei con quella smorfiosa doppiogiochista di Kagami?" continua, ondeggiando sulla nuvola davanti all'enorme finestra della stanza  vuota di Adrien,  illuminata dal bagliore freddo della TV accesa. "O sei con quell'italiana bugiarda?" cantilena, "O sei scappato da Chloé? Daaaaai, dove sei, devo solo farti dimenticare tutti quelli a cui tieni e soprattutto quelle smorfiose. E..." un breve singhiozzo l'interrompe, prende fiato e grida "Dove sei, vigliacco!" 

Ogni nome era come uno schiaffo per Adrien, il peso nel petto sempre più grande, via via che quella che era Marinette parlava. "Io non.. non avevo capito.." borbotta fra sé. Comincia a sentire il sapore salato delle lacrime, gli occhi bruciare. Quel "vigliacco" urlato è la botta peggiore. Finalmente, una voce dal basso interrompe il monologo di Principessa Solitudine e i pensieri in tumulto di Adrien. "Marinette! Fermati. Per favore! Sono Luka!" fuori dal muro di cinta, il ragazzo è sgattaiolato a una quindicina di metri da Principessa Solitudine e la sua nube fluttuante.

"Che c'è, adesso" fa lei, abbassando lo sguardo "L-Luka? C-osa fai qui?" borbotta e poi "Vattene! E non sono Marinette, sono Principessa Solitudine!" stringe i pugni "Smettete di chiamarmi Marinette!"

"Sono venuto ad aiutarti!" continua, alzando la testa turchese"che ti succede, perché tutto questo? Mari, puoi dirmi tutto, lo sai, Io.." fa una pausa per cercare le parole adatte

"Mari, puoi dirmi tutto" risuona nella mente di Chat Noir, sempre più confuso "Non.. Non sarò mica... geloso?" scuote la testa per snebbiarla "Avanti, Ladybug, fai presto!" pensa mentre stringe la presa sul bastone per farsi coraggio, pronto a saltare

Principessa Solitudine si volta verso il basso, sembra fissare Luka "E allora aiutami a trovare quel.... Adrien! Deve... devo...." si ferma, il respiro affannoso. Nella sua testa rimbomba la voce di Papillon "Prendi il Miraculous! Sbrigati!"

"Non posso, Mari, non posso farlo, non so dove sia! Torna in te, parliamo! Cosa è successo?" risponde Luka, con voce calma mentre nella sua mente si affollavano troppe domande. "Cosa le ha fatto Adrien?  L'ha ingannata? Illusa? No, dev'essere stato un malinteso. O forse..." 

La voce di Marinette, incupita dalla maschera e dal pianto lo distrae dalle sue riflessioni "Non voglio parlare, non serve parlare. Non mi serve nessuno! Vattene! non v-voglio nemmeno te!" grida Principessa Solitudine, strappandosi il ciondolo dal collo con la destra e gettandolo ai piedi di Luka, puntando l'altra mano verso di lui

"Adesso!" con un unico movimento Chat Noir si alza e con una potente spinta delle gambe si getta in avanti oltre l'orlo del tetto,  il bastone sopra la testa, impugnato con entrambe le mani come un bokken. Principessa Solitudine nota il movimento, si gira in quella direzione e solleva le braccia per proteggersi il volto, ma è fuori tempo: il bastone di Chat Noir le cala sulla testa, scagliandola a terra, nel giardino, seguita dall'eroe mascherato.

"Mari! Chat Noir! Tutto bene?" grida Luka da dietro il muro che gli nasconde la vista degli altri.

Marinette sente il contatto con l'erba dietro la schiena ma, come prima, non riesce a muoversi. Le sembra di essere caduta con la testa girata da un lato e come avvolta dalla nebbia intravede la figura di Chat Noir,  accucciato a terra,  vicino a lei. "Chat... aiutami" mormora, con fatica.

 

Chat Noir si volta verso  Principessa Solitudine, immobile "oh no.." è l'unica cosa che Adrien riesce a pensare, vedendola così.  

L'eroe e si china sulla ragazza ammantata di grigio, il colpo di bastone ha spezzato la maschera, i pezzi a terra. Accanto ai pezzi della maschera, Adrien riconosce un oggetto: il portafortuna che ha regalato a Marinette al suo quattordicesimo compleanno, completamente grigio. 

Chat Noir si avvicina ancora per osservare il volto dell'akumizzata: gli occhi chiusi di Marinette sono gonfi, il viso bagnato di lacrime, un'ombra rossastra le circonda gli occhi e parte della fronte, i capelli sono diventati di un informe grigio. Sembra muovere le labbra e mormorare qualcosa, che il ragazzo non riesce a capire "Meno male" pensa "ma dov'era quell'Akuma... non era la maschera.. e quello?"  All'improvviso Principessa Solitudine spalanca gli occhi, facendo fare un salto indietro a Chat Noir, poi rotola di lato e balza in piedi. 

Principessa Solitudine, in guardia, fa roteare le due catene "Bella mossa, gatto. Bella mossa. Hai fatto venire anche lui per distrarmi!" poi s'accorge di non avere più la maschera, l'espressione accigliata "oh. Male m... micetto, molto male..."

 

"Marinette! Ascoltami! Ecco... ehm Adrien non l'ha fatto apposta... cioè lui" inizia Chat Noir, mentre pensa a dove potrebbe essere l'Akuma.

"Non chiamarmi così!" gli grida la ragazza in grigio "Non sono Marinette!" sempre ruotando le due catene "Va bene" lo guarda fisso negli occhi "se vuoi parlare.. parliamo!" ringhia, lanciando una catena verso Chat Noir, che l'afferra nella mano destra e se la gira attorno al polso "Ehm... Tranquillo Luka, va tutto bene!" urla Chat Noir da sopra la spalla.

 

"E una." pensa l'eroe in nero "Dai, non voglio farti del male. Per favore. Lasciati aiutare. C'è una soluzione, lo dicevi sempre!" prosegue, guardando negli occhi azzurri l'altra.

 

"Smettila! Non ho bisogno di te! Non voglio nessuno!" Principessa Solitudine lancia l'altra catena, prontamente neutralizzata da Chat Noir che l'afferra, stringendola in mano assieme a quella che ha già afferrato. Poi guarda la ragazza con un sorriso obliquo. "Sai, Principessa.. i legami ci sono da tutte e due le parti!" pianta il bastone a terra e l'allunga, proiettandosi fuori dal giardino e trascinandosi dietro Principessa Solitudine, parzialmente immobilizzata dalle sue stesse catene.

   
 
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